martedì 5 aprile 2011

VIPASSANA

La Vipassana è la più semplice meditazione del mondo. Con la Vipassana Buddha si è illuminato e con la Vipassana molte altre persone si sono illuminate, più che con ogni altro metodo. Vipassana è il metodo. Certo, esistono anche altri metodi, ma hanno aiutato solo poche persone. La Vipassana ne ha aiutate migliaia ed è veramente molto semplice; non è come lo yoga.

Lo yoga è difficile, arduo, complesso. Devi torturarti in molti modi: distorcere il tuo corpo, contorcere il tuo corpo, stare seduto in questo o quel modo, torturarti, stare sulla tua testa - esercizi su esercizi.... ma lo yoga sembra avere molto fascino sulle persone.

La Vipassana è così semplice che non la prendi affatto in considerazione.
In effetti, avvicinandosi alla Vipassana per la prima volta, uno dubita che possa essere chiamata meditazione. Che cos'è? -- nessun esercizio fisico, nessun esercizio di respirazione; un fenomeno molto semplice: semplicemente osservare il tuo
respiro che entra, che esce... finito, questo è il metodo; seduto in silenzio, osservi il tuo respiro che entra, che esce; senza perdere il suo percorso, questo è tutto. Non devi cambiare la tua respirazione - non è pranayama; non è un esercizio di respirazione, in cui devi fare profondi respiri, esalare, inalare, no. Lascia che la respirazione sia semplice, così com'è. Devi solo introdurle una nuova qualità: la consapevolezza.

Il respiro esce, osserva; il respiro entra, osserva. Diventerai consapevole: il respiro che tocca le tue narici in un certo punto, diventerai consapevole. Ti puoi concentrare lì: il respiro entra, senti il tocco del respiro sulle narici; poi esce, senti ancora il tocco. Rimani lì, sulla punta del naso. Non è che devi rimanere concentrato sulla punta del naso; devi solo rimanere attento, essere consapevole, osservare. Non è concentrazione. Non perderlo, solo continua a ricordartelo.
All'inizio lo perderai in continuazione; allora ritorna lì. Se per te è difficile - per alcune persone è difficile osservarlo lì - allora puoi osservare il respiro nella pancia. Quando il respiro entra, la pancia si solleva; quando il respiro esce, la pancia si abbassa. Continui a osservare la tua pancia. Se hai davvero la pancia, questo ti sarà d'aiuto.

Ci hai fatto caso? Se guardi le statue indiane di Buddha, queste statue non hanno la pancia - in effetti non hanno per niente pancia. Buddha sembra un atleta perfetto: spalle in fuori, pancia in dentro. Ma se guardi una statua giapponese di Buddha rimarrai sorpreso: non assomiglia per niente a un Buddha - una grande pancia, talmente grande, che non riesci nemmeno a vedere il petto, come se Buddha fosse incinto, tutto pancia. Il motivo per cui è successo questo cambiamento è che in
India, quando viveva Buddha, egli stesso osservava il respiro nel naso, quindi la pancia non era per niente importante. Ma quando la Vipassana si spostò dall'India in Tibet, in Cina, in Corea, in Birmania, in Giappone, lentamente le persone si
accorsero che è più facile osservare la pancia che non il naso. E allora le statue di Buddha incominciarono a essere diverse, con pance più grandi.

Puoi osservare la pancia o il naso, quello che ti sembra più giusto per te, o quello che ti sembra più facile. Che sia più facile è il punto. E solo osservando il respiro, succedono miracoli.

La meditazione non è difficile, è semplice. Proprio perchè è semplice ti sembra difficile. Ti piacerebbe fare molte cose, e non c'è niente da fare; questo è il problema. E' un grande problema, perchè ci è stato insegnato che dobbiamo fare molte cose.
Chiediamo che cosa dobbiamo fare, e meditazione significa uno stato di non-fare: non devi fare niente, devi fermare ogni fare. Devi essere in uno stato di totale inazione. Anche pensare è in un certo senso fare - lascia andare anche quello. Avere sensazioni è in un certo senso fare - lascia andare anche quello. Fare, pensare, avere sensazioni - se tutto viene lasciato cadere, tu semplicemente esisti. Questo è essere. Ed essere è meditazione. E' molto semplice.

Nel grembo di tua madre eri in questo spazio. In Vipassana entrerai di nuovo nello stesso spazio. E ti ricorderai, avrai un deja-vu. Quando entri in Vipassana profondo, resterai sorpreso: lo conosci, lo conoscevi già da prima. Lo riconoscerai immediatamente perchè per nove mesi nel grembo di tua madre sei stato in quello stesso spazio,di non fare, solo essere.(OSHO)

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