martedì 21 giugno 2011

VISUALIZZAZIONE,LA NASCITA

Chiudete gli occhi. Trovate una posizione comoda, seduti con la schiena diritta e i muscoli rilassati. Siete un canale per l’energia del Cielo e della Terra: siate come una canna: dritti, ma flessibili, resistenti, ma vuoti all’interno. Lasciate che i pensieri arrivino alla vostra mente, davanti ai vostri occhi, e lasciateli andare, semplicemente. Respirate, e con il respiro lasciate uscire da voi tutto ciò che è vecchio, inutile, stantio. Con ogni espirazione esce da voi la noia, la rabbia, la frustrazione, il dolore, qualsiasi emozione negativa che vi siate portati dietro dalla giornata. Semplicemente, state. Non c’è nulla da fare, nessun posto da raggiungere. Lasciate che il respiro, e con esso l’energia, fluisca liberamente in ogni parte del vostro corpo, e se percepite un blocco da qualche parte, lasciate dolcemente che il respiro si infili in quel punto, come un refolo di vento che penetra da ogni possibile fessura. Lasciate che questo vento pulito e fresco si insinui in ogni parte di voi, anche in quelle che vi sembrano più statiche o congestionate. E godetevi questa libertà.

Ora osservatevi: immaginatevi in piedi, e osservate ai vostri piedi una linea luminosa che va dritta avanti a voi, come un filo che può condurvi lontano. Alle vostre spalle questa linea continua, e si snoda lontano da voi. E’ la vostra linea del Tempo: da dietro a voi, dal vostro passato, arriva al momento presente, dove voi siete, per proseguire davanti a voi. Oggi siamo qui per compiere un viaggio nel tempo alle nostre spalle, nel nostro passato. Cominciate a camminare all’indietro, percorrete la vostra vita partendo da ora e tornando indietro: vedete, di fianco a voi, come delle fotografie o come le scene di un film, gli avvenimenti di oggi, di ieri, dell’ultima settimana, del mese trascorso, e così via, sempre più velocemente: la scorsa estate, la primavera, compleanni, riunioni, spettacoli che avete visto, strade che avete percorso, amici che avete incontrato o che non avete più incontrato. Camminate, camminate, sempre più indietro, e rivedete i vostri compleanni, a ritroso, l’adolescenza, le feste , la fanciullezza, siete bambini, ora, e potete andare ancora più indietro, più indietro, più indietro. Non camminate ancora, non parlate, siete dei bebè, dei neonati. Osate, spingetevi ancora più indietro, fino a tornare dentro a vostra madre. Il nostro viaggio, oggi, ci porta qui, alla nostra nascita. Abbiamo l’occasione di rivivere il momento in cui siamo entrati in questa vita, nel mondo fisico, e ripulire la nostra nascita. Siete dentro la pancia di vostra madre. Rivivete questa sensazione: sentite il liquido intorno a voi, la sensazione di contenimento, i rumori ovattati. Vi sentite al caldo e al sicuro, siete cullati dal movimento e dal battito cardiaco di vostra madre. Ci sono dei rumori dall’esterno che avete imparato a riconoscere, forse certe voci, quella di vostro padre, magari, o quella più squillante di vostro fratello, certa musica, siete in un ambiente familiare, conosciuto. Però qualcosa, o qualcuno, vi dice che è giunto il momento. Forse siete troppo stretti, forse vi spinge la curiosità, forse avete fame. Qualunque sia il vostro motivo, qualunque sia la vostra chiamata, la riconoscete: è ora di uscire. Guardatevi intorno: probabilmente siete già nella posizione giusta. Vi hanno raccontato la vostra nascita, forse, ma ora siete qui per viverla voi stessi. Non abbiate paura, perché in qualunque modo siate venuti al mondo, avete già superato quell’esperienza, siamo qui solo per condividerla e ripulirla da ogni emozione negativa. Forse vi sentite addormentati, se non è stato un parto naturale, forse sentite di avere più o meno fretta del tempo che dall’esterno vi stanno imponendo. Sentite le contrazioni dell’utero che vi contiene, e usate le pareti dell’utero che si induriscono per puntare i piedi e spingervi verso l’esterno. Forse vi ostacola il cordone ombelicale, o una posizione non proprio favorevole. Rivivete queste sensazioni…………….. e uscite. Siete nel mondo, ora. Vedete la luce, troppa, sentite l’aria, fredda, e anche i rumori sono troppo forti. Rivivete anche questi momenti, qualcuno che si occupa di voi, e , finalmente, vostra madre. Sentitene l’odore, il sapore, il suono della voce. Fatevi accogliere da lei, o da chiunque sia pronto, in questo momento, a prendervi tra le sue braccia, a farvi capire che vi stava aspettando. Godetevi questo contatto fisico, il primo contatto esterno della vostra pelle con la pelle di qualcun altro. Restate lì e riposate.
Ora fate un passo indietro rispetto a tutto questo. Non siete più così piccoli, avete tutta la vostra coscienza e anche la vostra personalità, potete vedere tutto ciò che è successo senza essere così indifesi: mettete davanti a voi tutte le persone che hanno partecipato a quel momento e perdonatele e chiedete loro perdono: “Io ti perdono e chiedo il tuo perdono. La mia anima perdona la tua anima e chiede alla tua anima di essere perdonata.”. Così, semplicemente, perdonate tutti quelli che non hanno fatto esattamente quello che era il meglio per voi, e perdonate voi stessi. Ognuno ha fatto il meglio che poteva con ciò che aveva. Si è compiuto ciò che era giusto che si compisse, per voi e per la vostra famiglia.

Prendete contatto con il vostro respiro. Avete fatto un’esperienza molto profonda, non abbiate fretta di tornare. Riprendete contatto con voi, con il vostro corpo fisico, con il respiro, la saliva, il contatto con il pavimento. Sentite la Terra, che, di nuovo, vi chiama, e lentamente rientrate in voi stessi.

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