lunedì 20 febbraio 2012

AMORE PLATONICO


La concezione dell'amore per Platone

L’amore platonico va inteso come unione tra gli amanti non sul piano puramente fisico, ma anche su quello interiore, spirituale, perciò si tratta di un’unità profonda, che dura per tutta la vita e che permane dopo la morte. Il desiderio di vivere con la propria metà è un’aspirazione primordiale presente da sempre nell’essere umano. Come racconta il mito, agli albori dell’umanità gli esseri umani, inizialmente ermafroditi, vennero spaccati in due da Zeus a causa del loro orgoglio, della loro tendenza a sostituirsi agli dei. Da quel momento Efesto, dio dei metalli, si dichiarò pronto a fondere le parti divise, poiché esse desideravano ardentemente ricongiungersi costituendo di nuovo un essere solo. Platone allude al racconto mitologico sottolineando come l’intero originario sia costituito da una parte maschile e femminile, dalla dimensione corporea e spirituale, sottolineando come questo sia da definirsi amore. La condizione fondamentale che consente ad ognuno di trovare la propria metà completandosi consiste nell’evitare l’orgoglio, la sfida nei confronti degli dei e nel rispettare piuttosto questi ultimi, chiedendo il loro aiuto ai fini della propria realizzazione: solo così ci sarà possibile elevarsi all’amore inteso come idea valore che illumina la nostra esistenza e ci rende felici. Qui Eros è da intendersi come dio mitologico dell’amore che ci guida verso il raggiungimento della nostra essenza più profonda consistente nell’unità di corpo e spirito. Amore o Eros, secondo la mitologia non è né mortale né immortale, ma qualcosa di intermedio tra queste due dimensioni. In quanto tale può essere considerato un demone, cioè un’entità mediatrice tra gli uomini e gli dei, i mortali e gli immortali. Grazie alla sua duplice natura, è in grado di stabilire una comunicazione tra uomini e dei trasmettendo alla divinità le preghiere e i sacrifici umani, e agli uomini la volontà divina e i premi per i loro sacrifici. In virtù di questo ruolo, Eros può essere incluso tra gli uomini demoniaci in quanto è simile a coloro che sono esperti nell’arte divinatoria e che grazie al loro dono sono in grado di instaurare rapporti tra mondo terreno e superiore. Platone intende mettere in evidenza come la duplicità della natura di Eros non costituisca un’idea nuova, ma come si possa ricollegare alla tradizione mitologica secondo la quale: A. Afrodite nacque lo stesso giorno di Amore, evento fantastico che però riveste un significato filosofico consistente nella stretta connessione tra amore e bellezza. B. Eros nacque da Poro, ingegnoso e intelligente e quindi portato all’elevazione verso l’alto, e da Penìa, povera e limitata e quindi riferibile al mondo sensibile. Grazie a questa doppia generazione Eros è in grado di fare da intermediario tra i due mondi. In quanto Amore nacque lo stesso giorno di Afrodite, c’è una stretta connessione tra lui e la Bellezza intesa come bellezza corporea, interiore e ideale. Inoltre essendo figlio di Penìa Eros è limitato, debole, incerto, ma essendo anche figlio di Poro è coraggioso, sicuro di sé e intento a filosofare; egli ha dunque una duplice natura: la prima è più legata al mondo sensibile, la seconda a quello ideale. Eros sta a metà strada tra sapienza e ignoranza in quanto non si può definire sapiente, nel senso di chi presume di sapere, altrimenti non si porrebbe in un atteggiamento di ricerca; egli però non è nemmeno ignorante, nel senso di chi non sa nulla, perché altrimenti non avrebbe stimoli a ricercare. Dunque Amore è filosofo, in quanto il suo sapere è parziale, e questo lo spinge a ricercare la verità per completarsi, elevandosi all’idea valore* di bellezza.


fonte http://margheipazia.blogspot.com/2012/02/la-concezione-dellamore-per-platone.html



il maschile e il femminile sono dentro di noi, cercarlo all'esterno è un a aiuto e una limitazione
una limitazione perché cercando all'esterno si diventa dipendenti dell'altro per trovare l'unione.
Un aiuto perché trovando l'unione all'esterno diventi consapevole del divino che è in te 
diventi consapevole dell'unione
Non si può' trovare l'unione dentro di se' se prima non si è trovata all'esterno.
trova l'unione all'esterno trovala dentro di te poi l'amore diventa Platonico..o no…

Ivano Antar Raja




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