domenica 29 gennaio 2012

I 7 GRUPPI - FIORI DI BACH


Bach individua che “la malattia è essenzialmente il risultato di un conflitto fra l’Anima e la Mente e non potrà mai essere estirpata se non con un lavoro di tipo spirituale e mentale”.
La terapia secondo Bach consiste non nel battersi contro un difetto ma nel superarlo con l’aiuto della virtù opposta alla cattiva inclinazione.
Egli individua la vera malattia nei grandi difetti umani: orgoglio, crudeltà, odio, egoismo, ignoranza, instabilità e avidità.
A seconda del carattere delle persone questi difetti si concretizzano in stati di animo differenti che Bach cataloga in 7 macro-gruppi, ognuno dei quali racchiude le varie sfaccettature del problema alle quali egli associa un fiore terapeutico.
    • Per chi vive la solitudine – sentimento generato dall’orgoglio. La solitudine è un allontanamento dagli altri. Orgoglio ed egocentrismo portano spesso a isolarsi o a sentirsi isolati, creando disarmonia e rigidità interiore. Non a caso, questo stato produce varie forme di rigidità e tensione muscolare, incapacità a rilassarsi, stress nervoso, sonno disturbato.
      Fiori terapeutici: WATER VIOLET, IMPATIENS, HEATHER.
        • Scoraggiamento e disperazione – sentimenti generati dalla crudeltà. Sono stati d’animo frequenti e comuni agli esseri umani. La perdita di speranza, lo scoraggiamento, che non permettono più di affrontare le situazioni difficili della vita, conducono gradualmente alla convinzione che non ci sia nulla in cui credere o alla disistima di sé. Questo può aprire la via al rifugiarsi in alcool o droghe, in forme di masochismo ed esaurimenti nervosi, oltre alla predisposizione a contrarre più facilmente la malattia.
          Fiori terapeutici: LARCH, PINE, ELM, SWEET CHESTNUT, STAR OF BETHLEHEM, WILLOW, OAK, CRAB APPLE.
          • Ipersensibilità – sentimento generato dall’odio. L’ipersensibilità non è in realtà uno stato d’animo positivo, ma un eccesso di sensibilità che può derivare sia da sentimenti egoistici che da altruismi devianti, che portano a sottomissione o a perdita di identità. Turbe emotive, stati ansiosi, esaurimenti, possono essere spesso la conseguenza di questi modi di rapportarsi con se stessi e con gli altri, e possono causare dipendenze da alcool, psicofarmaci, cibo, o tic nervosi.
          Fiori terapeutici: AGRIMONY, CENTAURY, WALNUT, HOLLY
          • Per chi non prova interesse per il presente – sentimento generato dall’egoismo. È uno stato mentale che crea allontanamento o rifiuto della realtà, si è presi completamente dai propri problemi o dai ricordi. Questa dissociazione dalla realtà porta anche ad una dissociazione da se stessi, con perdita di memoria, mancanza di concentrazione, stati di sonnolenza e di apatia, calo di energia, insonnia, nevrastenia, nevrosi e tutte quelle malattie d’introspezione.
            Fiori terapeutici: CLEMATIS, HONEYSUCKLE, WILD ROSE, OLIVE, WHITE CHESTNUT, MUSTARD, CHESTNUT BUD.
              • Per chi vive nella paura - sentimento generato dall’ignoranza. La paura può essere causata da eventi concreti oppure indefinibili, può anche essere causata dal timore del giudizio degli altri. In qualsiasi di questi casi essa è sicuramente atrofizzante, può portare a blocchi decisionali, nonché a creare vere e proprie fobie, ossessioni, attacchi di panico e nevrosi. Secondo Bach, come naturale conseguenza di questa emozione abbiamo la miopia, l’indebolimento della vista e dell’udito.
                Fiori terapeutici: ROCK ROSE, MIMULUS, CHERRY PLUM, ASPEN, RED CHESTUT.
                  • Per chi vive nell’incertezza – sentimento generato dall’instabilità. Il dubbio e l’incertezza irrigidiscono il pensiero e l’azione. L’incapacità di decidere genera sfiducia in se stessi, pessimismo, prostrazione, insoddisfazione. E’ uno stato d’animo che provoca spesso malattie croniche, depressione, stanchezza, fragilità nervosa, instabilità emotiva e disturbi che colpiscono il movimento e la circolazione.
                    Fiori terapeutici: CERATO, SCLERANTHUS, GENTIAN, GORSE, HORNBEAM, WILD OAT.
                      • Eccessiva cura degli altri – sentimento generato dall’avidità. Un’eccessiva tensione mentale, o un entusiasmo eccessivo con cui si possono coltivare idee o attività, si può manifestare spesso con l’imposizione agli altri delle proprie convinzioni e verità. Si può sviluppare una certa rigidità verso chi ci circonda o verso se stessi, usando in modo distorto l’energia vitale e mentale, fino a forme di sopraffazione o manipolazione. Le patologie che possono derivare da questo stato sono spesso disturbi cardiaci, circolatori, linfatici, allergie, disturbi gastro-intestinali.
                        Fiori terapeutici: CHICORY, VERVAIN, VINE, BEECH, ROCK WATER.

                        fonte http://naturopatia.aharpour.com/fiori-bach/38-fiori-bach.html


                        I rimedi sono specifici per 12 stati d'animo negativi, che, essendo protratti nel tempo, possono generare malanni e disturbi fisici. Sono il nostro "modo principale di funzionare" quello più radicato di noi, quello che usiamo in tutti gli aspetti della nostra vita, tanto che a volte non ce lo riconosciamo nemmeno più come difetto... è solo che siamo fatti cosi! Hanno a che vedere con la "lezione"che si deve imparare in questo mondo. Corrispondono a una determinata caratteristica dell'anima umana.
                        I guaritori agiscono sul profondo, aiutandoci acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla nostra vita interiore andando a “lavorare” non tanto sul difetto (mancanza) ma sulla qualità opposta che riempirà la mancanza.

                        • Agrimony:Cosa cura: Ansia, tormento,fuga dai confronti e dalle tensioni
                          Aspetto positivo: Si trova pace e serenità con se stessi e gli altri
                        • Centaury:
                          Cosa cura: Scarsa volontà, paura di deludere
                          Aspetto positivo: Rafforza la personalità
                        • Cerato:
                          Cosa cura: Indecisione, sfiducia nelle proprie intuizioni
                          Aspetto positivo: Chiarezza nelle scelte e nell'azione
                        • Chicory:
                          Cosa cura: Ricatto morale, autocompatimento
                          Aspetto positivo: Capacità di amare spontaneamente, cura degli altri
                        • Clematis:
                          Cosa cura: Distrazione, mancanza di concentrazione
                          Aspetto positivo: Creatività pratica e produttiva
                        • Gentian:
                          Cosa cura: Pessimismo, scetticismo
                          Aspetto positivo: Capacità di affrontare gli ostacoli, sicurezza
                        • Impatiens:
                          Cosa cura: Frenesia, impazienza
                          Aspetto positivo: Rispetto degli altri, pazienza, profondità
                        • Mimulus:
                          Cosa cura: Paure, timidezza, insicurezza
                          Aspetto positivo: Coraggio, saggezza interiore e sensibilità
                        • Rock Rose:
                          Cosa cura: Panico, terrore, paure che bloccano
                          Aspetto positivo: Rigenerazione nervosa, calma
                        • Scleranthus:
                          Cosa cura: Traumi, shock
                          Aspetto positivo: Forza decisionale, caapcità di scelta
                        • Vervain:
                          Cosa cura: Fanatismo, tensione
                          Aspetto positivo: Calma, attenzione verso i bisogni degli altri
                        • Water Violet:
                          Cosa cura: Distacco, solitudine, senso di superiorità
                          Aspetto positivo: Partecipazione, simpatia


                        Fiori di Bach - Estratti Floreali - Set "I 12 Guaritori"
                         Fiori di Bach - Estratti Floreali - Set "I 12 Guaritori"
                        12 flaconi da 10ml






                        Estratto UNIVERSALE


                        L' ESTRATTO UNIVERSALE fu chiamato dal dottor Bach "rimedio di soccorso" per i suoi
                        effetti calmanti e stabilizzanti sulle emozioni nel corso di una crisi.
                        L' ESTRATTO UNIVERSALE è composto da cinque rimedi floreali:
                        • Impatiens per l'irritabilità, la tensione mentale e per l'impazienza tipica delle situazioni di emergenza
                        • Clematis per gli stati di incoscienza, per il distacco dalla realtà con senso di mancamento
                        • Rock rose per il terrore e il senso di panico
                        • Cherryplum per la paura di perdere il controllo sia fisico che mentale
                        • Star ofBethlehem per i traumi mentali e fisici
                        E' un rimedio molto usato nei casi di emergenza in quanto agisce in breve tempo. Ovviamente non deve essere considerato una panacea e tanto meno sostituisce il trattamento medico, ma può aiutare a ridurre o a evitare lo shock legato a un evento traumatico. Viene considerato come un unico fiore che agisce in prevalenza sugli squilibri energetici ed emozionali caratteristici delle situazioni di emergenza.
                        Modalità d'uso
                        • Uso interno:
                          4 gocce almeno quattro volte al giorno. In caso di emergenza 4 gocce anche ogni due ore.
                          4 gocce in un bicchier d'acqua da bere a piccoli sorsi in breve tempo.
                          4 gocce in una bottiglietta d'acqua da bere a piccoli sorsi durante la giornata. Nel caso in cui il soggetto non sia in grado di bere: strofinare alcune gocce del preparato puro sulle labbra, dietro le orecchie, sui polsi o sul punto dell'ansia nell'incavo tra pollice e indice.
                        • Uso esterno: lo si può applicare su contusioni accompagnate da gonfiore, distorsioni, graffi, punture di insetti, piccole infiammazioni e piccoli tagli; lo si può massaggiare sulle tempie (cefalea, mal di testa, vertigini), sul ventre (dolori mestruali, dolori colitici), sulla schiena per rilassare e ridurre le tensioni muscolari o i dolori.
                        L' ESTRATTO UNIVERSALE ha una vastissima gamma di impieghi tra cui:
                        • stress, derivante da visita dal dentista, esame, cattive notizie,
incidente
                        • per le forme di ansia e di paura
                        • calmare il panico interiore per la notizia di una grave malattia
                        • disperazione acuta dovuto a lutto; periodo che segue la morte di un familiare
                        • dipendenza dall'uso dei farmaci, dal fumo
                        • attacchi di panico di carattere non clinico
                        • paura di prendere l'aereo
                        • attacchi di collera
                        • trauma emotivo dovuto alla rottura di una relazione (matrimonio, fidanzamento)
                        • trauma di un adolescente per la separazione dei genitori
                        • trauma di una adolescente per la comparsa delle mestruazioni
                        • nervosismo prima di parlare in pubblico
                        • nausea e vertigini
                        • senso di mancamento
                        • cefalea





                        Fiori di Bach - Estratto Floreale n.39 - Estratto Universale
                        Fiori di Bach - Estratto Floreale n.39 - Estratto Universale
                        Flacone da 10ml




                        LA DANZA TRIBALE


                        Questo esercizio divertente e rilassante – accompagnato da un brano musicale che duri almeno trenta minuti con un ritmo continuo ma non martellante (per esempio il “Bodyjazz” di Gabrielle Roth) – ha lo scopo di renderci più consapevoli delle varie parti del corpo, di sciogliere le tensioni anche nelle parti di cui siamo più inconsapevoli e di riportare l’energia in un flusso più omogeneo.
                        La cosa più importante è di non seguire un’idea o di prefigurarci un movimento, ma di accettare il più possibile gli impulsi che provengono dal corpo sotto il suggerimento della musica.
                        Si inizia con la testa: seguendo il ritmo della musica, lasciamola ciondolare in avanti e indietro, ai due lati verso le spalle, con moto rotatorio in senso orario e in senso antiorario. I movimenti sono dolci, senza sforzi e senza strappi, movimenti piacevoli in cui si percepisce un leggero stiramento dei muscoli del collo e dell’occipite. Tutta questa fascia muscolare di solito è abbastanza “bloccata”, perciò dobbiamo allentarla non mediante movimenti controllati, ma piuttosto con movimenti sensuali, dolci, dilettevoli.
                        Iniziamo poi a girare gli occhi, a muoverli in su e in giù, a destra e a sinistra, a ruotarli senza muovere la testa. Muovere gli occhi produce diverse reazioni: ad alcune persone provoca giramenti di testa, ad altre procura un certo fastidio, altre ancora lo trovano piacevole, altre dicono che aiuta a rilassare tutta la faccia, altre ancora diventano aggressive. Osserviamo liberamente quali sensazioni e quali sentimenti scaturiscono quando, muovendo gli occhi, sciogliamo tensioni molto sottili e lo “schema di controllo” (molto delicato) collegato a questa muscolatura.


                        Continuiamo con il movimento, ma ora passiamo alla bocca: facciamo tutte le smorfie e le boccacce che ci vengono in mente, accompagnandole con il respiro, respirando a bocca aperta, contraendo e tendendo i muscoli facciali e smuovendo la mascella. Immaginiamo di essere un mostro dei cartoni animati o un essere che è appena uscito da un film di fantascienza, o una divinità feroce di un thanka tibetano.
                        A poco a poco, combiniamo tutti e tre i movimenti (della testa, degli occhi e della bocca) con il ritmo della musica in modo che il capo ballonzoli a suo piacere seguendo sia la musica che il ritmo del nostro respiro. Quando ci accorgiamo che non respiriamo profondamente ma solo superficialmente, oppure quando il movimento diventa meccanico, interrompiamo con tre o quattro respiri profondi e riprendiamo il ballo.
                        Sempre seguendo questa tecnica, passiamo alle spalle, poi ai gomiti e infine alle mani. A poco a poco, parte per parte, arriviamo a far ballare anche le anche, il bacino, le ginocchia, i piedi. Un buon trucco per ottenere questo risultato consiste nel suddividere il brano musicale in parti uguali per ogni parte del tuo corpo, concedendo un po’ più di tempo alla testa. Per esempio, se il brano dura trenta minuti, dedichiamo dodici minuti ai quattro movimenti della testa, e tre minuti a ogni altra parte del corpo.
                        I vantaggi di questa danza sono anche pratici: ci sentiremo ispirati a inventare movimenti che sono nuovi per noi, e a dare un raggio più ampio a giunture che solitamente muoviamo soltanto in una direzione o in un’angolazione molto stretta (per esempio i gomiti e le ginocchia). Muovendo ogni parte del corpo singolarmente, inoltre, portiamo anche la nostra attenzione in ognuna di queste parti, e con l’attenzione arriva la vitalità e l’energia, fattori che per la nostra crescita sono molto più importanti dell’allenamento fisico o di una buona forma.
                        Ovviamente possiamo fare questa danza anche insieme al nostro partner, prendendo contatto fra le rispettive parti del corpo – le tue mani ballano con le sue mani e le tue anche toccano le sue anche – ma l’attenzione rimane e deve sempre essere riferita al nostro corpo, non salta al corpo dell’altro, ma resta focalizzata sul nostro movimento. 


                        fonte Tantra di Elmar e Mchaela Zadra




                         
                        Tantra la Via dell'Estasi Sessuale
                        Tantra la Via dell'Estasi Sessuale
                        22° edizione
                        Elmar e Michaela Zadra

                        Compralo su il Giardino dei Libri

                        sabato 28 gennaio 2012

                        MEDITAZIONE HO-OPONOPONO - JOSAYA



                        http://www.ho-oponopono.info/ho-oponopono-video-meditazione-josaya/
                        visto su  http://giopop.blogspot.com/p/non-credere-sappi.html

                        I MISTERI DELL'EROS




                        Caricato da  in data 30/dic/2009
                        ...e ora tu mi chiedi : "Cos'è la vita: fare sesso? arricchirsi? soddisfare ogni desiderio terreno?".
                        ma c'è forse qualcosa di sbagliato nei desideri terreni? Tutti i desideri sono TERRENI.
                        Hai forse provato mai desideri NON TERRENI ?
                        Perchè brami Dio?
                        Perchè brami il paradiso?
                        E' solo nel desiderio che troverai il significato del mondo.
                        Coloro che hanno raggiunto la consapevolezza affermano che il desiderio E' IL MONDO, non parlano di "desideri terreni".
                        Buddha non ha mai parlato di "desideri terreni".
                        Buddha diceva : "Il desiderio è il mondo ", il desiderio in quanto tale.
                        Il desiderio di samadhi, il desiderio dell'Illuminazione, è un desiderio terreno.
                        Desiderare è essere nel mondo ; non desiderare è essere estranei al mondo.
                        Non condannare dunque i desideri terreni , cerca di comprenderli, poichè TUTTI i desideri sono terreni. Qui si trova il punto critico : se condanni i desideri terreni , incomincerai a crearti nuovi desideri che definirai con superbia non terreni , o ultraterreni. E dirai:
                        "non sono un uomo comune , non bramo ciò che tutti bramano , io bramo e perseguo la salute eterna". Ma così ti comporti forse in modo non terreno , o non sei piuttosto ancor più radicato nella terra? In realtà stai cercando una salvezza immutabile, che duri PER SEMPRE, che ti faccia sopravvivere alla morte. E hai il coraggio di definirti non terreno? Sei più astuto che intelligente, ma così non approderai mai a nulla.
                        Consulta il Corano, la Bibbia, i testi sacri induisti: in definitiva che cosa cerchi nel paradiso ? Beni terreni, felicità terrena, splendide fanciulle eternamente giovani- un miracolo terreno.
                        Nei paesi di fede maomettana è molto diffusa l'omosessualità: è dunque garantita anche in paradiso. L'alcol è condannato, e là, nel paradiso maomettano, sgorgano perenni sorgenti di vino. Puoi considerare dunque la religione maomettana come non terrena? E ugualmente potrebbe dirsi per altre religioni.
                        Tutti i desideri sono terreni, io non li condanno , sto semplicemente constatando un fatto: desiderare è essere terreni.
                        E in questo NON C'E' NULLA DI MALE! Dio ti ha dato la capacità di capire cosa sia il desiderio. Nella reale comprensione del desiderio, esso svanisce. Il desiderio ti porta infatti nello spazio e nel tempo , mentre tu sei qui e ora. La realtà è qui e ora, l'esistenza scorre qui e ora, ogni cosa converge sul qui e ora, ma tu col desiderio sei sempre altrove, e così ti perdi.
                        ...Il desiderio inganna in continuazione, ti porta sempre a focalizzarti su mete remote facendoti perdere il senso del reale.
                        E ogni volta che te ne ricordi, torna in te stesso. Ed è inutile lottare contro il desiderio: anche se ne vinci uno ne sorgerà subito un altro. SOLO UN DESIDERIO PUO' COMBATTERE UN ALTRO DESIDERIO. LA COMPRENSIONE NON E' UNA LOTTA CONTRO IL DESIDERIO. MA NELLA LUCE DELLA COMPRENSIONE , IL DESIDERIO SCOMPARE ...
                        così come si dissipa l'oscurità quando sorge il sole.

                        (Osho : "Segreti e misteri dell'eros")

                        giovedì 26 gennaio 2012

                        RAJA ENERGIZER






                        Peferibilmente da ascoltare con cuffie, sottofondo in Binaural beats in onde beta a 20hz 
                        (Energizza aiuta nei casi di affaticamento cronico,aiuta la concentrazione e il dinamismo)
                        abbinato a musica energizzante ,per verificare effetto ascoltare minimo 10 minuti con aurecolari ,buon divertimento

                        grafica e musica bj Antar Raja

                        Frequenze e stati cerebrali


                        Le frequenze si possono classificare in 4 stati principali:

                        Delta da 0,5 a 4Hz - Sonno profondo e coma;
                        Theta da 4 a 8 Hz - Sonnolenza e primo stadio del sonno, trance e sogno;
                        Alpha da 8 a 14 Hz - Rilassamento vigile, consapevolezza e integrazione;
                        Beta da 14 a 30 Hz - Stato di allerta e di concentrazione;

                        Le onde Gamma sono molto rare e relative a frequenze superiori ai 30 Hz nel range 30-90 Hz e sono tipiche degli stati di meditazione e di grande energia, sono correlate con la volontà e i profondi poteri psichici.



                        fonte link


                        mercoledì 25 gennaio 2012

                        ESERCIZIO DAVANTI ALLO SPECCHIO


                        Ecco un  esercizio che ci aiuta a capire cosa significa accettarsi,

                        prendendo come punto di partenza il nostro “esterno”.
                        Davanti allo specchio
                        Ci rendiamo conto “per forza” di avere un corpo, quando avvertiamo i
                        nostri bisogni primari, quando abbiamo fame, quando è ora di andare in
                        bagno, o quando abbiamo un disturbo, una malattia. Ma siamo in genere ben
                        lontani dal saper apprezzare i piaceri e la gioia che possono nascere dal nostro
                        corpo in conseguenza dell’accettarci così come siamo.
                        Nella via tantrica, invece, il corpo viene considerato come un tempio
                        sacro nel quale ognuno può festeggiare la propria vita e la propria sessualità.
                        Con questo esercizio dedicheremo più tempo del solito al nostro corpo –
                        almeno mezz’ora – per entrare maggiormente in contatto con esso.
                        Poniamoci davanti a un grande specchio, che rifletta la nostra immagine
                        dalla testa ai piedi. Assicuriamoci che niente e nessuno ci disturbi. Per entrare
                        più intimamente in contatto con noi stessi, assumiamo una posizione eretta ma
                        comoda, facciamo alcuni respiri profondi e rilassanti, e iniziamo a osservarci
                        senza ansietà.
                        a) Iniziamo dai nostri abiti:
                        come siamo vestiti? ci piacciono i vestiti che indossiamo e
                        il nostro modo di mostrarci? cosa vogliamo far vedere di noi col
                        nostro modo di vestirci? cosa vogliamo sembrare? siamo
                        contenti di essere così come siamo? oppure vorremmo essere
                        diversi e cambiare look?
                        b) Poi esaminiamo il nostro viso, e proviamo a
                        guardarci in modo “dissociato”, come se vedessimo
                        questo viso per la prima volta e non per verificare che un
                        qualche foruncolo non ci sia sfuggito. Manteniamoci per
                        qualche minuto a una distanza di circa mezzo metro dallo specchio. Poi
                        allontaniamoci un poco. Senza smettere di osservarci, spogliamoci e di nuovo
                        riavviciniamoci allo specchio continuando a respirare in modo profondo e
                        rilassato: cosa ci dice il modo in cui ci poniamo di fronte al mondo? siamo fieri
                        o umili? magri ed essenziali o abbondanti e prosperi? Quali sono le parti del
                        nostro corpo che ci piacciono di più e quali quelle che ci piacciono meno?
                        Osserviamo dettagliatamente le dita, le mani, il collo, il petto, lo stomaco, le
                        anche e i fianchi, le ginocchia, i piedi. Immaginiamo di leggere il nostro corpo
                        come se fosse un libro che racconta la sua storia, con tutte le cicatrici e gli altri
                        segni che la vita vi ha lasciato. Possiamo raccontarcelo ad alta voce (oppure,
                        se preferiamo, possiamo raccontarlo per iscritto più tardi nel nostro diario).
                        Osserviamolo con calma in ogni dettaglio, diciamoci come usiamo le sue varie
                        parti, e quanto tempo dedichiamo a esse ogni giorno.
                        Questo esercizio può farci capire che più tempo dedichiamo al nostro
                         “tempio”, più intenso e più radicato sarà il nostro rapporto con lui. Può farci
                        capire quanti pregiudizi abbiamo sul nostro corpo –
                        (questo è bello, questo è
                        brutto...)
                        , – forse può farci vedere una parte del corpo con occhi diversi da
                        come lo vedevamo prima o può rivelarci un collegamento tra l'aspetto 
                        e il nostro stato d'animo

                        fonte :tantra di Zadra Elmar e Michaela

                        BENE..DIRE


                        Benedizione

                        La parola “
                        benedire
                        ”, significa letteralmente “
                         Bene…Dire

                         Dire…Bene
                         nel senso di pronunciare delle parole che arrechino il
                        massimo bene!
                        Studi esoterici gnostici affermano che la vera “
                         Bene…Dizione
                        ” apre un
                        canale attraverso il quale le influenze del Cielo possono scendere sulla
                        Terra.
                        La benedizione può anche essere definita come una qualità di
                        pensiero/sentimento/emozione, che ci permette di ridefinire ciò che
                        proviamo rispetto a qualcosa che ci sta facendo ancora soffrire o che ci ha
                        fatto soffrire in passato.

                        In lo scopo della benedizione è quello di
                        liberarci dalle nostre esperienze negative o dolorose.
                        Per rilasciare le nostre emozioni, dobbiamo riconoscere (bene…dire) tutti
                        gli aspetti che ci feriscono. Attraverso l’atto di benedire, ci assumiamo il
                        potere di lasciare andare le ferite più profonde e i sentimenti non risolti.


                        Ecco un semplice esempio di benedizione:
                        Io benedico_______________________________
                        Inserire nome di persona, malattia, organo, noi stessi, ecc.

                        Prendere l’abitudine di benedire e ringraziare sempre (il cibo, la
                        giornata, ecc.) e qualunque cosa ci capiti (buona e meno buona) ci fa solo
                        che bene.
                        Il ringraziamento neutralizza i veleni che si producono al nostro interno, a
                        causa degli stati negativi dell’essere.
                        E per concludere, ricordiamo che nulla può resistere dinnanzi alla

                        riconoscenza


                         “La pratica quotidiana della gratitudine è una delle vie
                        attraverso le quali ti arriva la ricchezza“
                        [ Wallace Wattles 1860-1911 ]
                        Quando ringrazi
                         come se avessi già ricevuto quello che vuoi
                        , trasmetti
                        un potente segnale all’Universo. Un segnale che comunica che possiedi già
                        quella cosa, dato che provi
                        gratitudine
                        per il fatto di averla.

                        fonte il pensiero che cura di MarcelloPamio

                        martedì 24 gennaio 2012

                        COME VIAGGIARE DA PERFETTO...TRANSURFER


                        gno l'uomo puo' prendere dalle mensole le altre pellicole,quelle non realizzate e guardarsele.Proprio
                        questo è il sogno, a volte i sogni si avverano. Questo accade quando nel sogno è fatta girare una pellicola  che di lì a poco verrà messa nel proiettore della realtà. Ma ciò accade di rado: per questo motivo non vale la pena attribuire ai sogni un grande significato. In generale però dovrò de- ludervi. L’uomo pensa non con il cervello ma per mezzo di un campo morfologico che lo circonda e che consiste, a dirla volgarmente, in qualche miliardo di lampadine. Queste lam- padine si accendono e si spengono, come nei computer antidiluviani. Il campo morfologico lampeggia, brilla, si illumina di tanti colori: pro- prio questo è il cosidetto processo mentale. Ovviamente anche il cervello partecipa all’at- tività mentale, ma solo parzialmente. Di fatto i pensieri non si trovano dentro al cervello, ma al suo esterno. Il pensiero è un processo di interrelazione tra le lampadine del campo mor- fologico e i settori dello spazio delle varianti. Quando la lampada si accende, si instaura un legame tra il vostro cervello e l’informazione con cui vi siete collegati in un dato momento. Anche la memoria non ha nessun rapporto con i neuroni del cervello. Di nuovo, in parole semplici, quando una lampadina si accende nel campo morfologico si stabilisce un legame con un determinato settore dello spazio delle varian- ti, contenente l’informazione che, come sembra a voi, ricordate. Se questo collegamento per qualche motivo non può essere stabilitoallora non riuscirete a ricordare nulla.Analogamente succede con i signi non nascone nella testa ma li' vengono proiettati come su uno schermo,dallo spazio delle varianti

                        Marianna Gualazzi da scienza e conoscenza 32
                        Libera il Libro 3/2010 - 11    
                        per approfondire Lo spazio delle varianti

                        lunedì 23 gennaio 2012

                        FOOT CHAKRA MASSAGE


                        Tecnica di massaggio molto semplice ma estremamente profonda, ideata, sperimentata e insegnata dal Maestro Govindan.
                        Il Massaggio viene praticato sulle zone riflesse dei chakra che si trovano sulle piante dei piedi. Si usa, in questa tecnica di massaggio, un movimento rotatorio, movimento che traduce il termine sanscrito chakra (ruota). Questo movimento energetico segue un suono sacro (bija mantra), l’insieme di movimento, suono e colore associato a quest’ultimo, inducono in coloro che lo ricevono, uno stato di profondo rilassamento, benessere e armonia spirituale.

                        fonte link Zenzero

                        domenica 22 gennaio 2012

                        LO SFIDANTE - TESTO 1-7


                        Lo Sfidante - il testo completo

                        Parte 1: L'asservimento

                        1. Hai mai visto il tuo Avversario?
                        Miliardi di esseri umani vivono attualmente sulla nostra Terra meravigliosa.

                        L'Infinito ha donato a ciascuno di essi uno strumento molto potente. Uno strumento quasi sempre sottovalutato, o nella peggiore delle ipotesi non compreso per nulla. Uno strumento che ha permesso e permette agli esseri umani di creare, più o meno consapevolmente e da sempre, ogni cosa che desiderano.

                        La mente.

                        Uno strumento molto potente, così potente da richiedere attenzione e consapevolezza nel suo utilizzo. Perchè così come può essere usato per creare capolavori di bellezza ed armonia, esso può essere usato per creare mostri di disarmonia e sofferenza.

                        La mente degli esseri umani, la nostra mente, è uno strumento straordinariamente potente eppure molto semplice nel suo funzionamento base. Tuttavia, il suo enorme potere, unito alla semplicità con cui può essere gestito e ad una inconsapevolezza delle sue potenzialità, può dare forma, ed alimentare, persino qualcosa che non rientra nei nostri piani. Qualcosa che invece di sostenerci ci deruba di energia. Qualcosa che in questo momento ha sotto il suo potere la stragrande maggioranza degli esseri umani del pianeta.

                        Lo stato apparentemente normale della mente della maggioranza degli esseri umani al termine del processo di educazione compiuto dai propri predecessori, inteso come una istantanea della sua attività in un qualsiasi istante t, è questo

                        Praticamente tutti noi, nelle nostre diversità di paese, sesso, età, cultura, condividiamo questa caratteristica. Tutti noi.

                        La sua intensità può variare in base ad alcuni fattori culturali, quali l'educazione ricevuta o i valori etici della società in cui siamo nati; esistono infatti delle culture e delle società che non sviluppano queste caratteristiche in forma automatica. Inoltre, essa può essere più o meno accentuata in base alle caratteristiche personali. Ma dopo un certo momento, tipicamente nella prima infanzia, l'attività mentale cosiddetta normale di un essere umano diventa questa.

                        Questo è lo stato cosiddetto normale della mente di un essere umano, perchè condiviso da miliardi di individui sulla Terra e per questo motivo ritenuto normale.

                        E' possibile pensare lucidamente in mezzo a questo marasma ?
                        E' possibile riuscire a vedere le cose con attenzione e chiarezza se interiormente permaniamo in questo stato mentale ?
                        Riuscireste ad ascoltare con attenzione qualcosa o qualcuno se nella realtà esteriore vi trovaste in un luogo in cui ci fosse costantemente un rumore di sottofondo del genere ?
                        Non è strano che questa confusione aleggi nella mente di quasi ogni essere umano su questa Terra ?

                        Ecco la prima orma sulle rive della Consapevolezza di un qualcosa di sfuggente ed evasivo, che agisce indistintamente su ogni essere umano nello stesso modo. Confusione. Incapacità di concentrazione. Incostanza.

                        Non essere capaci di smettere di pensare
                        è una afflizione terribile,
                        ma non ce ne rendiamo conto
                        perchè quasi tutti ne soffrono,
                        per cui è considerato normale.
                        Eckhart Tolle
                        Normalità ? Naturalmente esiste un'altra faccia della medaglia. Esistono esseri umani su questa Terra meravigliosa il cui stato naturale della mente è il Silenzio. Un immenso spazio in cui percepiscono e celebrano in pace e gioia ogni cosa che è, che permette loro di pensare lucidamente, vedere con chiarezza, ascoltare con attenzione, e quindi realizzare creazioni mirabili, di bellezza ed armonia vibrante. Ciò accade perchè hanno sconfitto qualcosa dentro di loro che non permetteva loro di essere ciò che sono realmente.
                        Gli antichi sciamani lo chiamavano
                        Silenzio Interiore
                        perchè è uno stato in cui la percezione
                        non dipende dai sensi,
                        ma da un'altra facoltà dell'essere umano,
                        la facoltà che lo rende un essere magico
                        che è stata depotenziata
                        non dall'essere umano stesso,
                        ma da qualche influenza estranea.
                        Carlos Castaneda

                        Come hanno raggiunto questo risultato ? Perchè hanno voluto raggiungerlo ? Che cosa impediva loro di raggiungerlo ?

                        Se volete realizzare il Risveglio
                        dovete praticarlo qui ed ora
                        senza il minimo indugio.
                        Dogen Zenji

                        La seconda orma sfuggente sulle rive della Consapevolezza è di semplice constatazione. Siete in grado di interrompere a vostro piacimento questa attività mentale inutile ed incessante che popola costantemente la vostra mente ?

                        Non siete in grado di interrompere questo inutile mulinare della mente, se non per due o tre secondi e con un discreto sforzo. Naturalmente, potreste pensare che sia un fatto normale, e la cosa divertente è che lo "pensate" realmente. La mente che articola pensieri, attraverso un suo pensiero, vi sta "pensando" che non può essere interrotta nel suo inutile mulinare, e come potrebbe essere altrimenti ?Può la mente pensare di non pensare ?

                        Tuttavia, questa semplice prova vi mette di fronte ad una serie di fatti incontestabili.

                        Primo. La vostra mente non è sotto il vostro controllo, perchè, se lo fosse, sareste in grado di interrompere l'attività mentale inutile quando vorreste, e per tutto il tempo che vorreste, non certo per soli due o tre secondi.

                        Secondo. Avete provato ad interrompere la vostra attività mentale, ma non ci siete riusciti. Quindi, ne deriva che "qualcosa", dentro di voi, ha tentato di interrompere l'attività mentale sempre dentro di voi, riuscendoci per alcuni istanti. Quindi questo "qualcosa" è stato in grado di osservare e pilotare un fenomeno al di là della mente che pensa. E se è così, questo "qualcosa" in voi non è la vostra mente che articola pensieri. O meglio, questo "qualcosa" in voi non è la mente che articola pensieri confusi, inutili, inarrestabili.

                        Ma se in voi esiste qualcosa che non è la mente che pensa pensieri di questo tipo, allora chi siete voi ?
                        E perchè la vostra mente che pensa è fuori controllo ?
                        Se la vostra mente che pensa è fuori controllo, e voi non siete questa mente, da dove originano le vostre azioni ?
                        2. Veste di nero e di nebbia, teme la Luce
                        All'interno degli esseri umani agiscono due tipi di mente.

                        In realtà, "mente" è una parola che non si addice perfettamente alla definizione dei meccanismi umani che agiscono internamente per consentirci di valutare ed interpretare la realtà; tuttavia, in questo contesto, la useremo per comodità.

                        In termini di profondità, la prima di esse è quella che si incontra subito, più evidente, manifesta, che utilizza il dialogo interiore come elemento di autoaffermazione e autoperpetuazione. Chiameremo questa mente da ora in avanti con il nome di Mente di Superficie.

                        Le sue caratteristiche sono semplici: la Mente di Superficie dialoga costantemente con sè stessa, è totalmente incentrata sul passato o sul futuro, razionalizza tutto in termini di profitto e perdita per quello che riesce a interpretare della realtà, e prende decisioni sulla sola base delle esperienze pregresse. Cambia idea e direzione ogni pochi minuti. Progetta tutto il progettabile e calcola tutto il calcolabile. E' incapace di concentrazione, ed il suo stato naturale è questo:
                        Parliamo incessantemente a noi stessi
                        del nostro mondo
                        ed è proprio grazie a questo dialogo interiore
                        che lo preserviamo, lo rinnoviamo
                        gli infondiamo vita, energia.
                        E' mentre parliamo a noi stessi
                        che scegliamo le nostre strade,
                        e così ripetiamo le stesse scelte
                        e le stesse strade
                        fino al giorno della Morte,
                        perchè fino a quel giorno
                        continuiamo a ripeterci le stesse cose.

                        John Michael Abelar


                        Al di sotto della Mente di Superficie, esiste una mente molto più silenziosa, che percepisce la realtà senza interpretazioni del pensiero, sa quale è la via più giusta per noi, e ce lo comunica attraverso le sensazioni ed i sentimenti. Non essendo il suo funzionamento basato sul pensiero, bensì sulla valutazione energetica del momento presente, ci indica una strada senza affidarsi a nessun calcolo di profitto o perdita e a nessuna aspettativa di risultato. Questa mente non ha alcuna necessità di fare piani o progetti proiettati verso scadenze future prefissate, perchè non usa il futuro come via di fuga, e non prende decisioni basandosi esclusivamente sulla base di dati pregressi provenienti dal passato, perchè non usa il passato come modello immutabile del presente. Chiameremo da ora in avanti questa mente con il nome di Mente Profonda.

                        Per ora è sufficiente che io ti ripeta
                        ciò che ti ho già detto
                        in merito alle due menti.
                        Una è la nostra vera mente,
                        il prodotto delle nostre esperienze di vita,
                        quella che parla di rado
                        perchè è stata sconfitta
                        e relegata nell'oscurità.
                        L'altra, quella che usiamo ogni giorno
                        per qualunque attività quotidiana,
                        è una installazione estranea.

                        John Michael Abelar
                        Le due modalità con le quali interagiamo con l'esistenza ed interpretiamo la realtà sono dunque il dialogo interiore, legato alla Mente di Superficie, e le sensazioni, il "sentire", legato alla Mente Profonda.

                        Ma attenzione! Quello che qui chiamiamo sensazione NON si riferisce alle emozioni, perchè le due cose sono molto diverse tra loro.

                        Una emozione è tipicamente una reazione del corpo ad una esperienza, o ad una immagine, o addirittura ad un dialogo interiore, che la Mente di Superficie associa alle condizioni che l'hanno provocata. Tale associazione finisce rapidamente per innescare meccanicamente la stessa reazione del corpo, cioè la stessa emozione, ogni qualvolta si ripresentano le medesime condizioni esteriori. Anche se tali condizioni non comporterebbero alcuna necessità emozionale.

                        Un esempio immaginario. Una persona vi tratta sgradevolmente, e una cosa che vi colpisce di essa è il cappello che porta in testa. Da quel momento in poi, in maniera inconsapevole, la Mente di Superficie associa un aspetto della maleducazione ad un particolare cappello. Così, ogni qualvolta incontrerete una persona con un cappello simile, percepirete internamente un disagio, una emozione sgradevole, che vi porterà a ritrarvi, o ad essere sgarbati senza motivo, anche se la persona che lo indossa è la più educata che abbiate mai avuto la ventura di incontrare.

                        Questa reazione è una emozione: il corpo ha innescato una emozione automatica, meccanica, associativa, in ultima analisi del tutto irreale.

                        emozione == lat. EMOTIONEM da EMOTUS
                        p.p di EMOVERE trasportar fuori, smuovere
                        scuotere, comp. della partic. E da, che aggiunge
                        forza all'azione espressa dalla parola alla quale
                        è unita, E MOVERE agitare, muovere

                        etimologia parola emozione
                        dal dizionario etimologico on line www.etimo.it
                        La Mente di Superficie e le emozioni viaggiano strettamente legati. Vedremo più avanti nel dettaglio che cosa questo significhi, perchè il meccanismo dialogo interiore-emozione è un elemento fondamentale che va compreso al meglio possibile.

                        Una sensazione è invece un qualcosa di indefinibile, come un sottofondo interiore tenue e delicato, che ci comunica costantemente informazioni su come interagire al meglio con l'Energia, e dunque la realtà, che ci circonda. Questo sottofondo indefinibile è quasi sempresoffocato dalla Mente di Superficie, ma col tempo può diventare potente e chiaro, se gli si consente di agire senza resistergli; e se si riconosce in lui la nostra vera voce interiore, che sa cosa è meglio per noi e sa come comunicarcelo.

                        E' accaduto a ciascuno di noi di sentirsi in qualche modo divisi tra una spinta interna fatta di sensazione o sentimento e diretta verso una esperienza, ed una serie di pensieri razionalizzanti che in qualche modo tentano di dissuaderci, od insinuano in noi quel dubbio che ci toglie l'entusiasmo. Nella quasi totalità dei casi, praticamente sempre se si tratta di esseri umani non addestrati all'espansione della Consapevolezza, il pensiero razionalizzante ha la meglio, e la sensazione od il sentimento vengono respinti fino al loro spegnimento.

                        Percepiamo una spinta ad una nuova esperienza? Ecco nascere un dialogo interiore di dubbio, preoccupazione, paura. Ecco nascere emozioni di paura e confusione, causati associativamente dallo stesso dialogo interiore. Ecco che la nuova esperienza viene rimandata o rimossa dalla possibilità del suo manifestarsi, perchè provare emozioni sgradevoli non è piacevole, e la paura, la preoccupazione possono essere molto sgradevoli se noi diventiamo queste emozioni. Quindi, in genere, arretriamo, per farle scomparire.

                        Questo accade perchè la Mente di Superficie tenta sempre di tenere in silenzio o constrastare la Mente Profonda, ed in generale riesce nel suo intento perchè noi le diamo il nostro consenso come Campo di Consapevolezza, e perchè non sappiamo cheper noi è possibile osservare le emozioni senza diventarle.


                        Focalizzate l'attenzione
                        sull'emozione dentro di voi.
                        Accettate la sua esistenza.
                        Non pensateci, non lasciate che
                        l'emozione diventi pensiero.
                        Non giudicate o analizzate; osservate.
                        Diventate consapevoli
                        delle sensazioni legate all'emozione,
                        ma anche di Colui che osserva,
                        l'Osservatore Silenzioso.

                        Eckhart Tolle

                        E' per questo che la Mente di Superficie tiene il nostro campo interiore costantemente in confusione. Per impedirci di ascoltare i tenui sussurri della Mente Profonda. Un ascolto che potrebbe portare alla fine del suo incontrastato dominio su di noi.

                        Ed è per questo che il comportamento della Mente di Superficie è un'altra orma sfuggente sulle rive della Consapevolezza. Un comportamento che in realtà è una delle armi più potenti nell'arsenale di chi ci tiene in scacco come esseri umani. Un qualcosa che ci tiene imprigionati in una gabbia che non ha sbarre fisiche, con catene che non si vedono. Un qualcosa che sembra normale solo perchè miliardi di individui sono sotto il suo controllo. Un qualcosa che agisce nell'ombra, perchè la Luce della Consapevolezza lo renderebbe manifesto, e dunque inefficace.

                        Un qualcosa che da ora in avanti chiameremo lo Sfidante. Lo Sfidante della nostra Consapevolezza.




                        Secondo i Toltechi,
                        la mente degli esseri umani
                        è invasa da qualcosa che la controlla,
                        e che dunque controlla il loro sogno personale.

                        La libertà che cercano i Toltechi
                        è quella di ritornare ad usare la mente e il corpo
                        in accordo con ciò che sono veramente,
                        di vivere la propria vita,
                        anzichè quella che questo qualcosa
                        ci impone
                        per i suoi fini personali.

                        Don Miguel Ruiz




                        3. Che cosa è lo Sfidante?
                        Che cosa intendiamo, dunque, con la parola Sfidante ? Che cosa rappresenta lo Sfidante nella nostra esistenza, nella nostra vita di tutti i giorni ?

                        Con la parola Sfidante intendiamo indicare un insieme di forze che agiscono nel campo di consapevolezza umano al fine di depotenziarlo e mantenerlo in uno stato inconsapevole e identificato con costruzioni mentali irreali. Tale insieme di forze agisce su di noi come elemento conservatore, come forza opposta e contrastante alla nostra spinta all'evoluzione e all'espansione della Consapevolezza; l'azione contrastante dello Sfidante è volta, tra le altre cose, ad impedirci di realizzare la sua esistenza, e dunque trascenderlo e trasformarlo in forza alleata.

                        Riconoscere in profondità l'operato dello Sfidante nella nostra vita, smascherare il suo operato e trascenderlo, è un compito che può essere difficile, duro, foriero di dubbi e sofferenze, che in ultima analisi sono il suo tentativo di rimanere in vita. E' un compito che può essere doloroso, perchè noi tutti cominciamo dallo stesso punto: noi crediamo di essere lui. Tuttavia, riconoscere e portare alla luce il proprio Sfidante è uno dei compiti più importanti che un essere umano sia chiamato ad intraprendere; perchè lo Sfidante è il Guardiano della Soglia, la nebbia da valicare per entrare nelle terre sconfinate che ci appartengono di diritto come esseri umani magici in un Universo meraviglioso.

                        Uno dei principali scopi dello Sfidante, così come la parola indica, è proprio quello di sfidarci: mettere alla prova le nostre capacità, la nostra volontà di proseguire sul sentiero che porta all'espansione della Consapevolezza senza desistere mai. Ci sfida, al fine di mettere alla prova e conseguentemente liberare il nostro intento di incedere verso quelle maestose realizzazioni che è in nostro potere conseguire, e che rientrano nella nostra eredità di esseri umani magici e meravigliosi.

                        Quando le voci in te parlano di fine
                        quando la mente dice che hai perduto
                        quando credi che sia impossibile

                        eppure prosegui
                        ti sollevi sulla tua Spada
                        e fai ancora un altro passo

                        Lì è dove termina l'Uomo
                        Lì è dove comincia Dio
                        Questo concetto di una forza opposta che sfida la nostra spinta alla Consapevolezza può sembrare apparentemente bizzarro, se non ai limiti del credibile. Eppure, tale concetto è ben argomentato, descritto e studiato con dovizia di particolari in moltissime tradizioni di ricerca interiore di tutto il mondo.

                        Per esempio, in uno dei libri sacri della tradizione esoterica ebraica, la Torah, e negli insegnamenti sapienzali della Qabbalah, esistono complesse descrizioni sullo scopo, e sulle armi a sua disposizione, di una entità energetica il cui nome è diventato il sinonimo delle forze del male nella Chiesa Cattolica: Satana. Satana, il cui significato altro non è che l'Avversario, è quell'entità energetica che, proprio in qualità di avversario, ci sfida a raggiungere la Luce. Il suo principale scopo, secondo la tradizione ebraica, è proprio quello di creare la forza opposta a quella che ci spinge alla Luce, al fine di permettere lo sprigionarsi della Forza del cambiamento, perchè senza una opposizione non ci sarebbe spazio nemmeno per la tensione alla Consapevolezza e alla ricerca della Luce.

                        Questo concetto meriterebbe un forte approfondimento, che però va ben oltre gli scopi di questo documento. Ciò che è importante mettere in luce qui, è il ruolo che l'Avversario per eccellenza nella tradizione ebraica, Satana, riveste nella espansione della Consapevolezza.

                        L'Avversario:
                        una entità energetica
                        che tenta in ogni modo di ostacolarci
                        nel nostro incedere verso la Luce della Consapevolezza.
                        Come ben sanno tutti, Satana è anche noto come il Diavolo. Ma pochi sanno che il termine diavolo deriva dal latino Diábolus e dal greco antico Diabolos cioè "Colui che divide". Che cosa divide ? Ciò che non ha alcun senso dividere. Ciò che può essere comandato solo se diviso.

                        Divide et Impera

                        Strategia finalizzata al mantenimento
                        di una posizione privilegiata,
                        dividendo e frammentando
                        la forza di opposizione
                        in modo che non possa riunirsi
                        contro un obiettivo comune.
                        Tuttavia, le tradizioni di ricerca interiore di tutto il mondo sembrano riconoscere nello Sfidante altri scopi, più concreti, oltre a quello meramente astratto che abbiamo appena indicato. Una delle nostre responsabilità, come esseri umani, è quella di comprendere e realizzare con i nostri occhi e la nostra Consapevolezza quanto tutto ciò sia reale, e quanto una allegoria di un più vasto significato. Ma è bene conoscere in che modo gli apprendisti sul sentiero della Consapevolezza di varie tradizioni siano messi in guardia dal primo, vero, reale confronto che devono sostenere: quello con la proiezione illusoria di loro stessi. Quello con lo Sfidante.

                        Don Miguel Ruiz è uno sciamano della tradizione tolteca mesoamericana. Nato e cresciuto in una famiglia di guaritori in Messico rurale da una curandera ( guaritrice ) madre e da un nagual ( sciamano ) nonno, porta avanti e diffonde nel mondo la conoscenza esoterica tolteca del suo lignaggio.

                        Don Miguel indica lo Sfidante con il nome di Parassita. Ecco come, attraverso le sue parole, ci descrive la sua formazione ed il suo scopo nel Campo di Consapevolezza umano.

                        Il Parassita:
                        una entità energetica
                        che vive e si alimenta alle spese di un'altra
                        senza dare nessuna cosa in cambio.

                        Carlos Castaneda è un antropologo che si è immerso in un altro lignaggio tolteco di conoscenza esoterica: quello di Don Juan Matus. Don Juan Matus è stato lo sciamano guida, cioè il nagual, di un lignaggio tolteco simile a quello di Don Miguel Ruiz, probabilmente originato dalla medesima sorgente, ma ad esso discosto per molte caratteristiche, quali, ad esempio, l'enfasi data alla Via del Guerriero come sentiero verso la realizzazione personale.

                        Carlos Castaneda ha di fatto trascritto e pubblicato nei suoi libri buona parte degli insegnamenti che ha ricevuto da Don Juan; e al termine della sua esistenza, ha deciso di trascrivere anche un qualcosa che riguarda lo Sfidante molto, ma molto da vicino. Ecco che cosa, in un sunto delle sue stesse parole.
                        Il Volador:

                        una entità energetica
                        che vive e si alimenta alle spese di un'altra
                        senza dare nessuna cosa in cambio.

                        Eckhart Tolle è un uomo del nostro tempo, nato e cresciuto in Europa, che è passato attraverso una esperienza di Risveglio improvviso e totale. Di fatto, in un solo istante ha effettuato quella manovra che per molti di noi richiede anni di pratica e disciplina prima di poter essere affrontata: si è completamente disidentificato dalla proiezione illusoria della realtà creata della sua Mente di Superficie ed ha raggiunto lo stato di Consapevolezza in lui che è espressione di ciò che è veramente.

                        Questo processo, che potrebbe essere chiamato una Illuminazione, ma che non può essere descritto attraverso le parole, gli ha consentito, tra le altre cose, di ritornare ad osservare l'esistenza senza i numerosi, ed inutili, filtri mentali posti in essere dalla Mente di Superficie. E in questo stato di osservazione, ha visto qualcosa di molto interessante, un qualcosa che ha molto a che vedere con lo Sfidante; un qualcosa di cui riportiamo un sunto, nelle sue stesse parole.
                        Il Corpo di Dolore:
                        una entità energetica
                        che vive e si alimenta alle spese di un'altra
                        senza dare nessuna cosa in cambio.
                        Riassumiamo, dunque, quanto le tradizioni di ricerca interiore in tutto il mondo, di cui abbiamo riportato un piccolo ma significativo campione, sembrano indicare in merito all'esistenza dello Sfidante.

                        All'interno del Campo di Consapevolezza umano
                        può generarsi, esistere, prosperare ed operare
                        una entità energetica che agisce in modo
                        da deprivarci di energia, e dunque mantenerci
                        in uno stato di inconsapevolezza.
                        Il suo scopo è quello di continuare ad alimentarsi
                        di un certo tipo della nostra energia, e nel contempo
                        impedirci di espandere la nostra Consapevolezza
                        per non permetterci di accorgersi della sua esistenza.
                        Naturalmente, diventare consapevoli dell'esistenza e dell'operato di questa entità energetica è il primo ed il più importante passo da fare; diventerà una conseguenza naturale, poi, iniziare immediatamente a smettere di creare ancora cibo e sostentamento per essa.

                        Smettendo di alimentarla, essa diverrà via via meno potente, fino a che non verrà completamente riassorbita e trasformata dalla nostra Consapevolezza.

                        La padronanza della propria mente,
                        ribelle, capricciosa, vagabonda,
                        è la Via verso la Felicità.

                        Il Saggio osserva continuamente
                        i propri pensieri,
                        che sono sottili, elusivi ed erranti.
                        Questa è la Via verso la Felicità.

                        Dhammapada
                        Quando questa trasformazione avviene, l'essere umano smette di consentire ad una voce nella sua testa che dialoga con sè stessa di fesserie irreali di essere la sovrana della sua esistenza, perchè comprende che quella voce non è chi esso è in realtà.

                        Quando questa trasformazione avviene, l'essere umano cessa di ascoltare una mente che lo ostacola, lo limita e lo incatena in ogni modo possibile, invece di sostenerlo ed incoraggiarlo, perchè comprende che quella mente non è chi esso è in realtà.

                        Quando questa trasformazione avviene, l'essere umano diventa un essere libero.

                        Che si tratti dunque di un Parassita, di un Volador, del Corpo di Dolore o dell'Avversario, è questione del tutto irrilevante, perchè non ci è di molta utilità saperlo a livello intellettuale. Quello che ci è davvero utile è comprendere e vedere come agisce, quali armi utilizza, quali sono gli effetti del suo operato nella nostra vita. Comprendere che noi ne siamo in tutta probabilità le inconsapevoli prede energetiche. E, soprattutto, comprendere che noi, quali Esseri di Consapevolezza, siamo esseri magici e potenti che hanno tutti gli strumenti a disposizione per smascherarlo e trasformarlo in un nostro alleato.

                        Ne va della nostra felicità. Ne va del nostro benessere. Ne va della nostra pace. Tutti stati dell'Essere che ci sono più vicini dell'aria che respiriamo, e che ci sono del tutto accessibili. E' per questo che lo Sfidante deve essere affrontato e trasceso. Non per chi o che cosa sia, ma per come riduce la nostra esistenza.

                        Questa è l'unica vera sfida da affrontare nella nostra vita, prima di entrare e vivere nel mondo reale ed essere ciò che siamo veramente. Tuttavia, lo Sfidante utilizzerà ogni arma a sua disposizione per impedircelo, perchè è la sua natura, e perchè l'Infinito ha così fatto in modo che sia.

                        E' per questo che occorrono Consapevolezza, Chiarezza e un Inflessibile Intento per affrontare questa sfida.

                        E' per questo che in tutte le tradizioni di ricerca interiore di ogni parte del mondo, coloro che accettano questa sfida sono chiamati Guerrieri.
                        Possiamo ribellarci e dire NO!
                        dichiarando guerra al Parassita,
                        una guerra di indipendenza, una guerra
                        per il diritto di usare la nostra mente
                        ed il nostro cervello.
                        Per questo in tutte le tradizioni sciamaniche americane,
                        gli adepti si definiscono guerrieri.
                        Sono in guerra contro il Parassita
                        annidato nella loro mente.
                        Questo è il vero significato
                        dell'essere un Guerriero.
                        Guerriero è chi si ribella 
                        all'invasione del Parassita.
                        Possiamo vincere o perdere,
                        ma non avremo ceduto senza combattere.

                        Don Miguel Ruiz

                        4. Phobos
                        Comprendere chi o che cosa sia lo Sfidante, come abbiamo visto, è una realizzazione che un giorno sarà proprio la Consapevolezza a svelarci. Adesso, ci concentreremo invece sulle conseguenze del suo operato, perchè sono le sue conseguenze del suo operato ad essere la traccia più manifesta e visibile della sua opera nel mondo. L'impronta che non può cancellare. Gli effetti delle sue azioni di disturbo.

                        In che modo l'azione dello Sfidante si manifesta nella nostra vita ?

                        • Dialogo interiore continuo, confuso, fatto di una selva di voci, musiche, orientato in genere a pensieri negativi, distruttivi, ansie e preoccupazioni per la maggior parte irreali.
                        • Abitudine al giudizio e alla quantificazione di ogni cosa, rivolta verso qualsiasi cosa e soprattutto verso noi stessi. Il giudizio è in genere di inadeguatezza, colpevolezza, condanna, disprezzo.
                        • Fuga dall'intensità e dalla disciplina deliberata rivolta ad azioni costruttive, con costante spostamento verso un non ben identificato futuro ( tipicamente domani o lunedi ) di un qualcosa che potremmo e dovremmo fare adesso. Una fuga volta a lasciarci indisturbati nelle nostre indulgenze.
                        • Tendenza alla deriva inerziale indulgente verso le abitudini, che nella quasi totalità dei casi sono costruite come perpetuazione o fuga da condizioni di sofferenza, e conseguente attaccamento emozionale ad esse.
                        • Autosabotaggio di ogni ispirazione che ci regala gioia ed entusiasmo con ogni sorta di dubbi e paure irreali, generate dal dialogo interiore e dunque dalla Mente di Superficie, che ci portano al risultato di pensare anzichè agire. Fino a quando, alla fine, abbiamo talmente tanto parlato con noi stessi da aver spento l'ispirazione.
                        • Fuga dalla responsabilità personale e totale della propria esistenza, attraverso il suo trasferimento sistematico all'esterno di noi stessi, con conseguente giudizio di colpevolezza. E' colpa sua. E' colpa di questa situazione. E' colpa di questa struttura.

                        La stragrande maggioranza degli esseri umani nella società moderna di matrice occidentale, che di fatto si è propagata in tutto il pianeta, condivide assieme ai suoi simili tutte queste caratteristiche.
                        Non solo una parte: tutte.

                        Naturalmente, quale è il risultato combinato, l'effetto, di tutte queste caratteristiche ? 

                        Uno solo: PAURA

                        Viviamo in uno stato continuato, autoindotto ed irreale di paura. Paura di perdere cose irreali ed inesistenti. L'approvazione. La reputazione. Il premio per i nostri presunti meriti e le indulgenze alle nostre manchevolezze. La sicurezza.

                        E' questa la traccia più incredibilmente manifesta, quanto offuscata, dell'operato dello Sfidante. Abbiamo tutti le stesse caratteristiche, il loro effetto è sempre l'infelicità, la paura ed un malessere senza nome, e questo non ci insospettisce minimamente.

                        La perfezione di tale scenario, di tale strategia, sta proprio nel fatto che non possiamo insospettirci di condividere tutti le stesse caratteristiche fino a che non incontriamo qualcuno che non le possiede; e nei trascorsi 1500 anni, ma si può probabilmente risalire ai trascorsi 3000, è proprio quello che è avvenuto.

                        Gli esseri che si liberano sono esistiti, e sempre esisteranno. Molti di essi hanno tentato di condividere con gli altri esseri umani loro compagni ciò che avevano scoperto; tuttavia, il messaggio ha molto spesso subito un filtraggio tale da risultarne pesantemente alterato o addirittura quasi sovvertito: e chi ne è stato l'artefice ?

                        Se dunque gli effetti dell'operato dello Sfidante nella nostra vita sono la paura, l'infelicità e la sofferenza, praticamente tutti, consapevoli oppure no, saremo senza dubbio d'accordo sul fatto che questi effetti non sono positivi per noi, e andrebbero modificati. Ma allora perchè gli esseri umani li accettano comunque, nonostante essi li portino inevitabilmente all'infelicità ed alla sofferenza ? Perchè il messaggio che ha camminato in tutte le ere non è stato mai ascoltato dai molti, ma anzi è stato sempre combattuto ed oscurato ?

                        Perchè in genere gli esseri umani non ricordano che i modelli di infelicità e sofferenza che perpetuano e sostengono nella loro vita sono stati da loro letteralmente subiti attraverso un condizionamento che comincia almeno fin da quando nascono; inoltre, non sono a conoscenza dell'esistenza di modelli differenti, oppure, se li incontrano, non gli credono.

                        Ma il motivo più importante per il quale persistiamo nell'infelicità, il capolavoro nell'operato dello Sfidante, sta proprio nel modo con il quale noi esseri umani interagiamo con la Realtà.

                        Gli esseri umani filtrano tutta la realtà attraverso il loro campo interiore mentale ed emozionale, e da questo filtro creano una immagine interiore della realtà alla quale poi si confanno, per validare le loro percezioni.

                        Cosa ha fatto, quindi, lo Sfidante ? E' intervenuto per manipolare a suo vantaggio la parte della mente che abbiamo posto a sovrana di questa attività. Lo Sfidante si è posto al controllo della Mente di Superficie.

                        Non è possibile cambiare fino a che la Mente di Superficie governa la nostra vita, perchè la Mente di Superficie non è l'espressione di chi siamo veramente, ma il "megafono", potremmo dire così, dello Sfidante. Per questo, il dialogo interiore è ossessivamente orientato alla nostra castrazione, invece che alla nostra realizzazione. Per questo, qualsiasi cosa cade nel nostro campo di consapevolezza e filtrata inconsapevolmente dalla Mente di Superficie, viene scartata o non alimentata fino al suo estinguersi se riguarda anche solo da lontano la possibilità di un Risveglio interiore.

                        Per questo, tutti i documenti come questo, i libri sulla ricerca interiore, l'incontro con un essere consapevole, verranno sempre tenuti il più discosto possibile con dubbi, critiche e indifferenza da parte di quelli che non sono pronti. La Mente di Superficie filtrerà la loro realtà attraverso un dialogo interiore condizionato, e le persone dialogheranno internamente con loro stesse dicendo che sono tutte sciocchezze, fatti inesistenti senza alcun fondamento scientifico, ridicole dicerie, e a la via così, fino a che concorderanno con loro stesse nel loro dialogo interiore.

                        I Voladores sono efficienti ed organizzati.
                        Per mantenerci obbedienti, deboli e mansueti,
                        si sono impegnati in una operazione
                        strategicamente stupenda.
                        Ci hanno dato la loro mente.

                        Vedi, la mente di un Volador non ha rivali.
                        Quando si propone qualcosa, non può che
                        concordare con sè stessa e indurti a credere
                        di aver fatto qualcosa di meritevole.
                        La mente del Volador ti dirà che qualsiasi cosa io dica
                        sono un mucchio di sciocchezze, e quindi essa stessa
                        concorderà con la sua affermazione,
                        "ma certo, sono sciocchezze".

                        E' così che ci sconfiggono.

                        Carlos Castaneda

                        Così, la realtà non farà altro che conformarsi alla loro fede, perchè questa è una delle Leggi del nostro Universo meraviglioso.

                        Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione
                        che lo scongiurava: "Signore, il mio servo giace in casa
                        paralizzato e soffre terribilmente". Gesù gli rispose:
                        "Io verrò e lo curerò". Ma il centurione riprese:
                        "Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto,
                        dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
                        Perchè anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto
                        di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa".

                        All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo
                        seguivano: "In verità vi dico, presso nessuno in Israele
                        ho trovato una fede così grande."
                        E Gesù disse al centurione:
                        "Và, e sia fatto secondo la tua fede".
                        In quell'istante il servo guarì.

                        Gesù, il Cristo
                        Mt. 8 vs 5-13
                        Ma allora, come è possibile cambiare?

                        Chi non ha, o ha smesso di alimentare, anche solo una tra le caratteristiche sopra indicate, che ne sia consapevole o meno, si sta già liberando dalla morsa del suo Sfidante. Ma prima di procedere, è il momento di smascherare una delle armi più potenti di cui dispone per mantenerci sotto il suo controllo. E' il momento di smascherare la modalità di filtraggio della realtà che ci fa usare per rimanere al comando.

                        5. Deimos
                        Che cosa è la Realtà ?

                        Molti di noi, praticamente la quasi totalità, risponderebbe dicendo che la Realtà è quello che possiamo vedere e toccare, sperimentare, in maniera indipendente dall'essere umano interagente. Una sedia è una sedia per tutti, ed esiste indipendentemente da chi la osserva. Questo è come un essere umano concepisce generalmente la Realtà: unica, stabile, condivisibile da chiunque nello stesso modo, esterna a lui stesso, indipendente dalle sue valutazioni, non influenzabile se non attraverso un'azione che ne coinvolga la modifica sensoriale, e dunque percettiva, dell'ordine o dell'organizzazione con cui gli elementi di cui è costituita la assemblano.

                        Ciò che può essere sperimentato in qualsiasi momento da chiunque e nello stesso modo, attraverso i cinque sensi, è Realtà. Tutto il resto, non esiste.

                        Questo è esattamente il modo con il quale la prigione illusoria degli esseri umani viene costruita e sostenuta fino a diventare un carcere apparentemente invalicabile. Non entreremo qui nel merito di questa affermazione, perchè un suo approfondimento andrebbe ben oltre i confini di questo documento. Parleremo invece dei meccanismi di creazione del modello di Realtà condiviso dalla stragrande maggioranza di noi, e di come lo Sfidante, con un capolavoro di strategia, ne fa uso a suo vantaggio.

                        Il nostro cervello, ma in generale tutto il nostro corpo, è colpito costantemente da un flusso di informazioni proveniente dall'esterno, qualsiasi cosa questo "esterno" sia. Secondo il nostro abituale e condiviso modello di Realtà, modello che abbiamo appreso e praticato per tanti anni con tanta insistenza da trasformarlo in un processo automatico, tale percezione viene filtrata ed elaborata in tempo reale dai nostri cinque sensi, in una magnifica ed armoniosa sinfonia, ed il risultato viene ricomposto nel nostro cervello e... interpretato dalla Mente di Superficie in maniera tale da costruire l'immagine della Realtà che poi utilizziamo per interagire con essa.

                        L'inconveniente sta nel fatto che non dovrebbe essere la Mente di Superficie, ma la Mente Profonda a dover effettuare questa interpretazione, con la Mente di Superficie in veste di aiutante. Perchè uno degli scopi della Mente Profonda è proprio questo:l'interpretazione della Realtà attraverso un punto di vista fluido ed armonioso con l'Energia che ha colpito il nostro Campo di Consapevolezza.

                        La Mente di Superficie è un dono meraviglioso: ha lo scopo di aiutare e sostenere la Mente Profonda, per esempio rendendoci accessibili informazioni legate ad esperienze pregresse al fine di proteggerci, oppure traducendo intuizioni e pensieri provenienti da regni di superiore coscienza in termini verbali, in piani e progetti precisi, anche attraverso la scrittura, il calcolo e l'elaborazione matematica, che sono strumenti a sua disposizione e a lei congeniali. Concetti che troviamo espressi, ad esempio, anche negli insegnamenti della Qabbalah ebraica.

                        Che cosa accade, invece ? La Mente di Superficie si frappone ed effettua un compito che non gli appartiene e che non è in grado di fare: l'interpretazione della percezione della Realtà.

                        Come viene assemblata, conseguentemente, la Realtà ? Attraverso la Mente di Superficie, certo, ma soprattutto attraverso lo strumento usato abitualmente dalla Mente di Superficie quando non è in controllo: il dialogo interiore condizionato.

                        Non appena il dialogo interiore condizionato, il tutto ad una velocità impressionante, interpreta la Realtà, la trasforma secondo uno schema molto semplice.

                        Se ciò che sta assemblando è una ripetizione di un esperienza pregressa, cerca nel suo database una esperienza simile, e quando la trova gli assegna l'etichetta corrispondente. Una sedia. Ah, si, una sedia, come quel milione di sedie che ho già visto. Un uomo col cappello ? Ah, si, un uomo cattivo e sgarbato.

                        Se ciò che sta assemblando non è una ripetizione di un esperienza pregressa, le strade possibili sono due: se è interpretato comeuna forte minaccia alla stabilità delle strutture interiori di interpretazione e costruzione del conosciuto, oppure se esula dai confini di ciò che è ritenuto possibile, viene rimosso, sospeso o annullato. Se non è interpretato come una minaccia o come un qualcosa di impossibile, viene modificato per renderlo confacente ad un modello pregresso simile.
                        La parte più difficile
                        nella strada percorsa da un Guerriero
                        è capire che
                        il Mondo è una sensazione

                        John Michael Abelar
                        Una sedia non è solo una sedia. Ogni sedia è un miracolo, una danza molecolare di luce, ma la Mente di Superficie non potrà mai scorgerlo, perchè, semplicemente non è adatta a questo scopo. Una sedia diventa solo una sedia solo quando la Mente di Superficie l'ha interpretata e catalogata nell'insieme "sedie", oggetto noto e non minaccioso, almeno finchè qualcuno non prende la decisione di tirarcela...

                        Ma che cosa ha posto la Mente di Superficie in un ruolo che non gli appartiene ? Noi, naturalmente, perchè siamo sempre noi a decidere. Solo che abbiamo deciso, come dire, in maniera forzata e senza una giusta e consapevole valutazione. Abbiamo subito questa decisione dalla pressione alla quale siamo stati sottoposti fin dalla nostra nascita.

                        L'interpretazione della Realtà viene così effettuata dalla Mente di Superficie attraverso il suo dialogo interiore. Ed è qui che lo Sfidante entra in azione.

                        In genere il dialogo interiore è continuativamente attivo e focalizzato su idiozie associative che lo mantengono costantemente in funzione, come una radio: devo andare a trovare mia zia in Nebraska, ah le montagne del Nebraska, bella la neve d'inverno, comunque dovrei organizzare la prossima settimana bianca perchè è ora, devo comprare gli sci nuovi, ah si quel negozio in centro... e avanti così, di idiozia in idiozia, tutta la nostra esistenza.

                        Questo flusso inconcludente, fatto di molte voci che parlano l'una con l'altra e addirittura litigano tra loro, è proprio uno dei principali strumenti di controllo della nostra Consapevolezza usato dallo Sfidante.

                        Questo flusso inconcludente di parole interiori sono la voce dello Sfidante.
                        Tutta la nostra mente è una nebbia che i Toltechi
                        chiamano Mitote. La mente è un sogno in cui
                        migliaia di persone parlano allo stesso tempo
                        e nessuno capisce ciò che dicono gli altri.
                        Questa è la condizione della mente umana:
                        un grande mitote, nel quale è impossibile
                        vedere chi siamo veramente.
                        In India, il mitote è chiamato Maya,
                        che vuol dire illusione.
                        Si tratta dell'idea 
                        che la personalità ha di sè stessa.
                        Tutto ciò che credete su voi stessi e sul
                        Mondo, tutti i concetti e i programmi che avete
                        nella mente, costituiscono il Mitote.
                        Non possiamo vedere ciò che siamo veramente.
                        Non riusciamo a vedere che non siamo liberi.

                        Don Miguel Ruiz
                        Cioè a dire, queste molte voci che sembrano avere vita propria e che si alternano nel dominio della nostra interpretazione della Realtà, questo coacervo di stimoli, voci, pulsioni, preferenze, avversioni, sono lo Sfidante nel suo aspetto più manifesto. Un momento, ed una voce ci spinge verso una direzione. Cinque secondi dopo cambiamo idea. Dieci secondi dopo vediamo un nostro amico e siamo felici. Quindici secondi dopo non vediamo l'ora di andarcene. L'interpretazione della Realtà muta senza motivo solo per seguire i capricci di un nugolo di voci nella testa, ed invece di unificarci sempre più nel nucleo interiore che ci appartiene veramente, custodendolo e facendolo crescere sempre più in potenza e autorità, continuiamo a vagare di interpretazione in interpretazione, credendo di essere felici, o tristi, o liberi, solo perchè una voce nella testa ci dice alternativamente felicità, tristezza, libertà, e noi le crediamo, come burattini tirati da fili invisibili.
                        Divide et Impera

                        Strategia finalizzata al mantenimento
                        di una posizione privilegiata,
                        dividendo e frammentando
                        la forza di opposizione
                        in modo che non possa riunirsi
                        contro un obiettivo comune.
                        Ecco perchè possiamo dire che lo Sfidante ha posto sotto il suo controllo la Mente di Superficie, e la usa a suo vantaggio. Ne sovraccarica il funzionamento e ne impedisce il suo quietarsi, in maniera tale da assicurarsi il controllo dell'essere umano inconsapevole che ne è vittima attraverso le mille voci di cui è fatto.

                        La Mente di Superficie non è certamente più potente della Mente Profonda, perchè sarebbe come dire che la mano destra è più potente della sinistra. Semplicemente, usiamo la Mente di Superficie in un modo che non è appropriato, e la Mente Profonda viene conseguentemente soffocata dai meccanismi rumorosi ed incontrollati di una Mente di Superficie sovrautilizzata.

                        Tuttavia, è bene chiarire subito un punto. Lo Sfidante non può nulla di fronte alla Consapevolezza. Lo Sfidante riesce nel suo intento di mettere sotto il suo controllo la Mente di Superficie di un essere umano perchè esso non sa che cosa sta succedendo e quindi non può impedirlo. In pratica, lo Sfidante prende il controllo della sua Mente di Superficie tipicamente nei primi anni della sua esistenza, e con il tempo l'essere umano arriva rapidamente a credere di essere quello che la Mente di Superficie gli dice, quindi, in buona sostanza, a credere di essere lo Sfidante. Come è possibile, quindi, liberarsi di un qualcosa che non si sa di avere ? Come è possibile liberarsi di un qualcosa che si crede di essere ?
                        Molte persone sono così imprigionate
                        nella loro mente
                        che la bellezza della Natura per loro
                        in realtà non esiste.
                        Potranno dire "Che bel fiore!", ma si tratta soltanto
                        di una etichetta mentale automatica.
                        Poichè non sono in quiete, non sono presenti,
                        non vedono veramente il fiore,
                        non ne percepiscono l'essenza, la sacralità,
                        così come non conoscono sè stessi,
                        non percepiscono la propria essenza,
                        la propria sacralità.

                        Eckhart Tolle
                        Uno scenario che può essere terribile smascherare, quello di aver creduto per anni di essere qualcosa che in realtà non siamo; questa presa di coscienza molto spesso coincide con l'ingresso in quella che molti ricercatori chiamano la Notte dell'Anima. Lampi di terrore scuotono il nostro campo interiore, quando le strutture sulle quali avevamo appoggiato la realtà, che credevamo così stabili, intoccabili ed imperiture, traballano minacciosamente sotto la spinta della Verità. Tuttavia, non c'è nulla, davvero nulla, da temere.

                        Realizzare che lo strumento con il quale generalmente interpretiamo la realtà, cioè la Mente di Superficie, non agisce sotto il nostro controllo consapevole è senza dubbio utile, ma c'è ancora dell'altro. C'è un altro strumento, correlato a questo modo di interpretare la Realtà, che lo Sfidante usa per perpetuare la sua presenza in noi; uno strumento che è fondamentale conoscere, perchè è anche lo strumento che, disattivato, innesca ed accresce il tramonto dello Sfidante come forza di contrapposizione e la sua trasformazione in forza alleata.

                        Molte tradizioni di ricerca interiore ci sussurrano che questo è lo strumento principale con il quale lo Sfidante si alimenta della nostra Energia, come un Parassita. E se questo è il modo principale con cui si alimenta, che cosa succederà disattivandolo ?

                        Parliamo di un automatismo molto semplice, creato dal corpo in unione con la mente che lo dirige: il circolo vizioso ed autoalimentante che si innesca tra il dialogo interiore e le emozioni.
                        Quando la mente resiste alla Vita,
                        sorgono i pensieri.
                        Quando qualcosa comincia a trovarsi
                        in conflitto con una opinione dell'ego,
                        si avvia il tumulto delle emozioni.

                        Dan Millman


                        6. L'Avversario ha il volto velato. Il tuo.
                        Le emozioni sono una componente importantissima nel meccanismo di risposta del campo energetico umano agli stimoli e alle percezioni che riceve da tutto ciò che lo circonda. Una emozione, come tutti noi possiamo testimoniare e sperimentare, produce effetti immediati sul nostro corpo fisico, ed è in grado di modificare quasi istantaneamente la nostra risposta comportamentale, che va adattandosi rapidamente verso la direzione più conosciuta e sperimentata in grado di riportare in equilibrio l'intero nostro sistema energetico.

                        Ma come nasce una emozione ?

                        Una emozione è sostanzialmente una alterazione dell'equilibrio corporeo che si produce attraverso la produzione ed il rilascio di ormoni e neurotrasmettitori nei vari sistemi di collegamento e connessione del nostro corpo. Questa alterazione, questa stimolazione, viene immediatamente catturata dai nostri meccanismi percettivi e poi viene interpretata come risposta alla particolare situazione esterna a noi stessi che ha provocato tale sommovimento.
                        emozione == lat. EMOTIONEM da EMOTUS
                        p.p di EMOVERE trasportar fuori, smuovere
                        scuotere, comp. della partic. E da, che aggiunge
                        forza all'azione espressa dalla parola alla quale
                        è unita, E MOVERE agitare, muovere

                        etimologia parola emozione
                        dal dizionario etimologico on line www.etimo.it
                        Per esempio, la percezione di una tigre in libertà senza sbarre protettive a pochi metri da noi provocherà nella stragrande maggioranza di noi il rilascio di un ormone ben noto a tutti, l'adrenalina; tale rilascio provocherà la conseguente interpretazione del nostro meccanismo percettivo, che associerà tale sensazione ad uno schema ben preciso che si chiama Paura.
                        La paura è una grande nube.
                        Rende il freddo ancora più freddo,
                        il buio ancora più buio.
                        Ma lascia che si sollevi
                        e si dissolverà.

                        Obi-Wan Kenobi
                        Una emozione, dunque, non è altro che una sensazione nel corpo, che noi percepiamo in risposta ad un evento che ha colpito il nostro Campo di Consapevolezza. L'alterazione dell'equilibrio chimico nel nostro corpo produce istantaneamente una sensazione, ed è questa sensazione percepita che definiamo come emozione. Sommovimento.

                        Che cosa interviene a dare un significato, ad interpretare, l'emozione che stiamo provando? Naturalmente, i modelli che sono stati inseriti all'interno della mente che abbiamo posto al dominio dell'interpretazione della Realtà, cioè, nella stragrande maggioranza dei casi, la Mente di Superficie. Se noi non dessimo un nome a ciò che stiamo provando, l'emozione rimarrebbe soltanto una sensazione percepita nel corpo, che nascerebbe, avrebbe un suo picco, e poi diminuirebbe fino a scomparire con discreta rapidità.
                        E' forse la paura ad impedirvi
                        di intraprendere una azione?
                        In tal caso dovete riconoscere la paura,
                        osservarla, rivolgerle la vostra attenzione,
                        essere pienamente presenti di fronte ad essa.
                        Così facendo spezzate il legame
                        fra la paura ed il vostro pensiero.
                        Non lasciate che la paura
                        si innalzi fino alla vostra mente.
                        Eckhart Tolle
                        Il nodo chiave, semplice, ma al contempo profondamente importante di questo meccanismo, sta nel fatto che il meccanismo di creazione delle emozioni è bidirezionale. Le emozioni possono essere create anche in assenza di un reale stimolo esterno, concentrando la nostra capacità immaginativa e conseguentemente la nostra attenzione su un qualcosa che faccia da catalizzatore. Se attiviamo una immagine interiore catalizzatrice, e la manteniamo sufficientemente a lungo, il corpo fisico verrà inondato dell'emozione associata ad essa come se questa immagine stesse realmente accadendo.

                        Se ascoltiamo musica rilassante, ed immaginiamo di essere sdraiati comodamente su un prato, il corpo fisico comincerà a produrre ormoni e neurotrasmettitori che sono rispondenti a questo scenario anche se siamo seduti su una sedia scomoda in un seminterrato cittadino. Chiunque tra noi comprende e sa con certezza che questo meccanismo funziona, perchè lo ha praticato senza alcun dubbio più e più volte nel corso della propria esistenza nelle più disparate situazioni.

                        In questo semplice, automatico, normale comportamento umano si aggancia uno dei capolavori tattici dello Sfidante per perpetuare sè stesso ed il suo controllo su di noi. In un modo che forse state già cominciando ad intuire.

                        Come abbiamo visto, la stragrande maggioranza degli esseri umani utilizza la Mente di Superficie come elemento di interpretazione delle sue percezioni, in maniera ereditata, automatica ed inconsapevole.

                        Il meccanismo di controllo della generazione ed interpretazione delle emozioni viene quindi gestito dalla Mente di Superficie, perchè essa è stata messa inconsapevolmente al timone dell'interpretazione delle percezioni.

                        La Mente di Superficie è in generale sotto il controllo dello Sfidante. Cioè a dire, è focalizzata su schemi di pensiero ben precisi, che abbiamo già visto in questo capitolo.

                        Questi schemi di pensiero producono invariabilmente emozioni. Emozioni che stanno saturando il nostro meraviglioso pianeta Terra e tutti i suoi abitanti da millenni; emozioni che hanno il solo scopo di perpetuare la presenza dello Sfidante all'interno del nostro Campo di Consapevolezza; emozioni che sono basate su premesse irreali, che con il nostro benessere e con ciò che realmente siamo non hanno nessun tipo di correlazione; emozioni che sono tutte correlate ad una emozione fondamentale: la Paura.
                        La tua ansia altro non è che
                        l'ansia del Volador, sempre timoroso
                        che il suo stratagemma venga scoperto
                        e il nutrimento gli sia negato.
                        Tramite la mente che, dopotutto, è la loro,
                        i Voladores instillano nella vita degli esseri umani
                        ciò che più gli conviene,
                        garantendosi un certo livello di sicurezza
                        che va a mitigare la loro paura.

                        Carlos Castaneda
                        In che modo la Mente di Superficie produce queste emozioni carburante per lo Sfidante?

                        Generando attraverso il dialogo interiore condizionato schemi di pensiero che si caricano progressivamente di emozione attraverso questo continuo dialogo interiore.

                        Questa è l'arma principale di attacco e di controllo dello Sfidante al Campo di Consapevolezza umano; è forse la sua unica possibilità di indurci con l'inganno a creare qualcosa che va ad esclusivo suo vantaggio: ci addormenta attraverso la sovralimentazione e l'utilizzo condizionato della Mente di Superficie, in modo tale da accedere al nostro Campo di Consapevolezza e manipolarlo per i suoi scopi facendoci credere di essere lui.

                        In balia inconsapevole di questo meccanismo, un essere umano non fa altro che perpetuare schemi di comportamento acquisiti che non hanno alcun legame con ciò che è realmente. Alimentando schemi di pensiero irreali e senza alcun legame con la sua vera essenza, produce emozioni che invece di sostenerlo e renderlo felice, nutrono e sostengono esclusivamente lo Sfidante, e lo deprivano di Energia e Forza Vitale, costruttiva e positiva.

                        Seguendo la Mente di Superficie, che è fatta di mille e mille voci che non sono le sue, agisce nel Mondo vivendo la vita che non è la sua, comportandosi come non è in realtà, in balia dello Sfidante senza averne il benchè minimo sospetto.
                        Per esempio, quando vi pervade un umor nero
                        e voi cominciate
                        ad assumere uno schema mentale negativo
                        e a pensare quanto sia orribile la vostra vita,
                        il vostro pensiero
                        si è allineato al Corpo di Dolore
                        e voi siete diventati inconsapevoli
                        e vulnerabili all'attacco del Corpo di Dolore.
                        Inconsapevoli, cioè a dire
                        identificati con qualche schema mentale o emozionale,
                        con totale assenza
                        dell'Osservatore Silenzioso.

                        Eckhart Tolle
                        L'innesco e l'autorafforzamento involontario del circolo vizioso dialogo interiore - emozione è dunque l'arma principale a disposizione dello Sfidante nella sua attività di depotenziamento del nostro Campo di Consapevolezza. Scendiamo ancora più nel dettaglio di questo processo, in modo da diventare sempre più consapevoli di come siamo abilmente manipolati. Un processo che chiameremo, da ora in avanti,Spirale di Depotenziamento.
                        Un Guerriero ha controllo.
                        Non su altri esseri umani,
                        ma sulle proprie emozioni.
                        Egli non le reprime,
                        ma le esprime,
                        senza paura,
                        ma solo al momento giusto.

                        Don Miguel Ruiz
                        segue su zeromind
                        scarica pdf completo http://losfidante.marenectaris.net/testo/