martedì 30 aprile 2013

Hemi-Sync - Metamusic - Inner Journey



Ethereal sounds and Hemi-SyncÆ provide a deeply relaxing melodic flow to relieve stress and give free 
reign to your imagination - an ideal landscape for personal exploration. Use Inner Journey for expanding 
awareness through musical imagery; for deeper, more profound meditation; or simply for musical enjoyment. 
Composed and performed by Micah Sadigh, Ph.D.


http://www.monroeinstitute.org/catalog/audio-downloads

ROBERT MONROE

INTRODUZIONE AI PRODOTTI HEMI SYNC

giovedì 25 aprile 2013

TECNICA I.T.E (Inspira, Trattieni, Espira)



TECNICA I.T.E (Inspira, Trattieni, Espira) —> RILASCIARE (LASCIAR ANDARE) LE TENSIONI E RICARICARE LE ENERGIE IN TRE SEMPLICISSIME MOSSE


L’Inspirazione, lega e collega;
mentre si trattiene il respiro avviene tutto ciò che è giusto,
e l’Espirazione scioglie e porta a compimento, superando ogni limitazione. – Eugen Herrigel (Lo Zen e l’Arte del Tiro con L’Arco)

1- Inspirate (lentamente con il naso) 



2- Trattenete il respiro per tre secondi pensando a qualcosa di piacevole, alle sensazioni piacevoli legate alla realizzazione di un desiderio, al raggiungimento di un obiettivo


3- Espirate (lentamente dalla bocca)

Ok, ora siete pronte e cariche
… iniziate la giornata con un bel sorriso… Potete ripetere la sequenza tutte le volte che volete

ALTERNATIVA, per rilasciare le tensioni legate a pensieri, emozioni, situazioni, ricordi sgradevoli…


1- Inspirate
2- Trattenete il respiro per tre secondi pensando alla situazione / emozione/ ricordo spiacevole

3- Espirate (chi vuole può chiudere gli occhi ), immaginando di rilasciare dal vostro bozzolo energetico tutte le tensioni legate a quei pensieri/sensazioni irritanti…
abbandonateli al loro destino, non identificatevi con loro… liberate il vostro orgnismo da queste scorie… buttatele fuori dai vostri polmoni…

sù, forza… non c’è più bisogno di trattenerli dentro di voi
.

Ok, ora avete rilasciato le brutture psico-emotive e le distorsioni mentali…
Adesso, Sorridete e Agite con la Consapevolezza di chi siete veramente

.
… Potete ripetere la sequenza durante l’arco dell’intera giornata
.
(di Zewale Rovesta) fonte link

3 ESERCIZI DI PNL PER RICONOSCERE/SUPERARE UN SINTOMO


Partiamo dal presupposto che l’uomo è un essere biologico che non desidera crearsi degli impedimenti o distruggersi, ma desidera conservarsi e migliorarsi attraverso la comprensione dei segnali che arrivano dall’ambiente in cui vive.  Tra i numerosi segnali che attirano l’attenzione vi sono anche i messaggi che inviati dal nostro stesso corpo, i sintomi.

Per comprendere il significato di un particolare sintomo dobbiamo chiederci: che cosa mi vuole comunicare precisamente questo sintomo, dandomi un segno così chiaro?

In PNL i sintomi hanno un’intenzione positiva che deve essere adeguatamente riconosciuta dall’individuo. Se dunque un sintomo ha in sé un’intenzione positiva, allora la limitazione che noi avvertiamo attraverso il messaggio del sintomo dipende solo dalla visione troppo angusta che abbiamo all’interno di una cornice troppo piccola.
In una cornice più ampia, invece, il sintomo osservato non va più considerato isolatamente, ma viene preso in un contesto di vita più ampio, nel suo rapporto con le altre parti. Così, per es., sperimentiamo:
- una parte di noi che la mattina vorrebbe starsene a letto più al lungo ed entra così in conflitto con la parte che invece vorrebbe essere puntuale;
- una parte che mangia o beve volentieri più del necessario e un’altra che ci tiene alla moderazione;
- una parte che vorrebbe andare a passeggio, e un’altra che invece preferisce stare a casa a guardare la televisione..
- ecc.

Secondo la PNL ogni parte del sistema ha una propria consapevolezza e cerca di raggiungere il suo scopo, e questo non è contrario con la persona nel suo insieme, ma concorre a una finalità complessiva. Tutte le parti perseguono l’intenzione positiva di convivere armonicamente fra di loro, in un rapporto equilibrato.

I quest’ottica i sintomi sono i messaggeri di parti di personalità (anche gli organi lo sono) che ci fanno sentire perché le loro richieste, spesso giustificate, ricevono troppa poca attenzione, o troppo poco rispetto.


L’unico modo di difendersi da questa mancanza di considerazione è inviare dei segnali che richiamano l’attenzione, come per esempio dolori, paure o malumori.
Il nostro scopo è: riconoscere il messaggio del sintomo, rifletterci sopra, prendere una nuova decisione.
-

PRIMO ESERCIZIO

Come primo esercizio cercate di scoprire da soli l’intenzione positiva del vostro “messaggero”. Avvertite forse dolore alla nuca, prurito agli occhi, irritazioni alla pelle, stanchezza, pesantezza, mal di schiena, stress o inquietudine interiore…? Quale significato può avere questo messaggio corporeo?
Invece di trascurarlo e pensare subito ad altro, concentratevi maggiormente sulle sensazioni che percepite e riflettete su questi segnali interiori…
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SECONDO ESERCIZIO

Il secondo esercizio è un po’ più lungo e complicato perché si pone l’obiettivo di fare un reframing (reincorniciamento), considerando il sintomo come il “grido di aiuto” di una parte della vostra personalità. Si tratta comunque sempre di dare attenzione ai bisogni che quel sintomo esprime.
1) Innanzitutto chiudete gli occhi e pensate al sintomo che vi tiene occupati adesso. Rivolgete la vostra attenzione ai dettagli:
- In quale punto preciso del vostro corpo lo sentite? Che temperatura e che struttura ha? [submodalità cenestesiche]
- Ha una forma? Che dimensione e che colore ha? [submodalità visive]
-  Ha un suono o una voce? [submodalità uditive]
- Vi vengono forse in mente altri particolari a questo proposito?

2) Ora cercate di superare la vecchia cornice interpretativa (il vecchi modo di analizzare i vostri sintomi) e provate ad agire contro le vostre normali abitudini mentali. In altre parole cercate di rinforzare (mentalmente, cioè attraverso la vostra immaginazione) il sintomo o di renderlo (sempre mentalmente) più spiacevole. Prestate molta attenzione a come lo fate e procedete con molta “cautela”!  Cambiate il modo in cui il sintomo agisce solo nella misura che vi sembra sopportabile. In quel passaggio si tratta solo di capire il principio del cambiamento. Ora riflettete su quale submodalità state impiegando per rinforzare il sintomo… E’ più il colore o più la temperatura? O forse è la forma? Prendete appunti in proposito.

3) Adesso invece procediamo arrivando a una conclusione inversa: quello che potete rinforzare lo potete anche indebolire.

- Cambiate le submodalità di modo che il sintomo diventi più debole… In altri termini modificate le caratteristiche visive (colori, dimensioni,  contorni, distanza, posizione, dinamica del movimento, ecc.), uditive (suoni, voci, rumori, volume, chiarezza del suono, direzione di provenienza, ritmo, ecc.),  cenestesiche (sensazioni, nel petto, nella pancia, nelle spalle, nelle braccia, ovunque, è di espansione o di contrazione, in superficie o in profondità, calda, fresca, bollente, ecc.) e olfattive/gustative (odori, profumi, sapore dolce, amaro…).
Di solito le submodalità più incisive per i sintomi fisici sono quelle cenestesiche…

4) A questo punto, dopo aver indebolito il vostro sintomo, fate qualche domanda alla parte che sta dietro al sintomo stesso…

Ad esempio, se il sintomo è il mal di testa, chiedetevi: “Tu, parte buona che mi hai mandato questo mal di testa, vorresti comunicare con me? Vuoi farti riconoscere come parte e comunicarmi qualcosa? Mi vorresti comunicare qualcosa?”
Accettate le risposte spontanee che questa parte vi invierà durante il dialogo interno.
Se non doveste ricevere subito una risposta, allora probabilmente avete scelto un modo di esprimervi non adeguato (per esempio: Maledizione! Ancora questo dolore! Questa stupida schiena!)
Perciò, anche se non vi riesce facile ripetete il tentativo con modi più cortesi e amorevoli, finché non otterrete una risposta… La risposta può arrivare anche metaforicamente, con il sorgere di un’intuizione, di una sensazione, un’idea improvvisa…
-

TERZO ESERCIZIO

1) visualizzate il sintomo, il messaggero, sul vostro “schermo mentale”. Come sono la sua forma, colore, grandezza…?

- Adesso saltate o entrate nella parte che vi ha inviato il sintomo. Fate come se foste questa parte, per quanto assurdo vi possa sembrare.
- Ora avete cambiato posizione percettiva e guardate voi stessi, con gli occhi della parte sintomatica.
- Date un nome a questa vostra parte, per esempio: “Io mi chiamo mal di testa”
- Che cosa provate se adesso percepite la vostra parta in questa prospettiva? Che cosa sapete fare particolarmente bene, quali sono le vostre capacità?
Forse otterrete proprio questa risposta: “Io ho la capacità di inviare dei mal di testa così forti perché questa persona si deve sforzare ancora di più per finire il suo lavoro”.
- Che cosa secondo voi vi motiva, in quanto parte, a questo comportamento?
Una possibile risposta della parte potrebbe essere: “Desidero che questa persona sia ancora più esausta, perché interrompa finalmente il lavoro e si riposi”.

2) Cambiate di nuovo la posizione percettiva e diventate di nuovo voi stessi. Adesso avete conosciuto l’intenzione positiva, cioè quello che la parte vorrebbe fare per voi.

- Ora si tratta di cercare nuove possibilità di soddisfare, con modalità di comportamento alternative, il bisogno profondo, cioè ‘intenzione positiva della vostra parte.
Riflettete su altri modi possibili di rispondere all’intenzione positiva.
- Considerando le nuove modalità di comportamento, fate attenzione a non perdere di vista il vostro scopo, che nell’esempio che abbiamo fatto è quello di continuare a lavorare.
Cercate nuove strada utili sia al vostro scopo (sbrigare il lavoro) sia all’intenzione positiva (riposarvi).
In questo esempio, una nuova modalità di comportamento potrebbe essere quella di alzarvi dal vostro posto interrompendo il lavoro per un’ora.
Per poterlo fare sarebbe opportuno spostare un appuntamento che avete la sera. Un’altra possibilità sarebbe quella di darvi il permesso di interrompere questa attività e farne un’altra più piacevole, con il fermo proposito di continuare la vecchia attività il giorno dopo, quando sarete di nuovi freschi.

3)  Domandate alla parte: “Cara parte, le nuove modalità comportamentali che mi ho proposto adesso hanno senso per te? Vengono incontro alla tua intenzione”

- Se dovessero esserci delle obiezioni, cambiate le nuove modalità comportamentali che avete trovato finché la parte non ne sarà soddisfatta.

Domandatevi inoltre:
- Ci sono altre parti che hanno qualcosa da obiettare contro questa proposta di soluzione?
- Se dovesse farsi sentire un’altra parte, chiedetele se ha da proporre altre soluzioni che potrebbero piacere alla parte che ha inviato il sintomo.

Se volete potete creare il seguente Contratto sulle modalità di comportamento:
———————————————————————-
CONTRATTO:
Con questo contratto mi impegno a praticare dal… dal … le seguenti modalità di comportamento:
Comportamento 1:
Nome e descrizione del comportamento…
quando…, dove…,  esattamente come…
Comportamento 2:
Nome e descrizione del comportamento…
quando…, dove…,  esattamente come…
Comportamento 3:
Nome e descrizione del comportamento…
quando…, dove…,  esattamente come…
————————————————————
Trascorso il periodo di tempo concordato con voi stessi (es. due settimane),, riprendete contatto con la vostra parte e provate a vedere se siete soddisfatti delle nuove modalità di comportamento adottate.
Naturalmente non è necessario seguire alla lettera tutti i passaggi sopra elencati. L’importante è stabilire una comunicazione equilibrata con le parti del corpo che vi invia quel particolari messaggi: Il vostro dovere è semplicemente quello di ascoltare attentamente tali messaggi, ricavandone i significati opportuni e le modalità di comportamento idonee al superamento di tali sintomi…
[Esercizi tratti dal libro "PNL - Programmazione neuorolinguistica (tutti gli esercizi che aiutano a individuare e a sviluppare le proprie potenzialità)", di R. Heinze e S. V. H

martedì 23 aprile 2013

Come canalizzare nella nuova energia

Quando il Gruppo mi chiese di insegnare channeling, io feci molte domande. La prima fu: "Qual è la differenza tra l'informazione canalizzata, la mia immaginazione ed il pensiero volitivo?"

Ecco la loro risposta: "Quello che tu chiami pensiero volitivo coinvolge il tuo ego. Mentre l'informazione entra, il tuo ego ha l'opportunità di ampliarla per renderla più importante di quello che doveva essere. Ha anche l'opportunità di sminuirla per riflettere le tue paure. Se tuttavia, rimuovi il tuo ego dall'equazione, tutte e tre sono esattamente la stessa cosa".

Il Gruppo spiega che a questo punto della nostra evoluzione sempre più esseri umani incominciano a canalizzare, mentre ci riappropriamo del nostro potere. Questo è un processo naturale di comunicazione e ci porterà ad una connessione completa con i nostri Sé Superiori. Questa connessione aperta ricollegherà ciò che noi vediamo come separato. Questa separazione è un'illusione della polarità ed aumentare la comunicazione con i nostri Sé Superiori ci porterà alla consapevolezza dell'unità.

Il Gruppo dice che tutti noi possiamo canalizzare se soltanto impariamo ad ascoltare. Ecco i nove punti offerti dal Gruppo per aiutarci a ricordare questa forma di ascolto.

  1. Identificate la vostra prima forma di canalizzazione
  2. Imparate ad interpretare l'energia
  3. Aprite nuove sinapsi
  4. Fidatevi dell'informazione e stabilizzate l'energia
  5. Lasciate andare le vecchie credenze che vi frenano
  6. Vincete la paura del ridicolo
  7. Imparate a parlare la lingua dello Spirito
  8. Rimuovete il mister
  9. Fate pratica

1. Identificate la vostra prima forma di comunicazione
Ognuno di noi ha accesso alla fonte di tutta l'ispirazione. E' il nostro collegamento al nostro Sé Superiore. Nel corso dei miei seminari, io chiamo questa connessione la Mente Subconscia Universale. Quando mi collego ad essa, trovo il Gruppo. Quando Beethoven si collegava a questa fonte, nasceva la Quinta Sinfonia. Possiamo insegnarvi ad usare la mano sinistra, se non siete mancini, ma è importante sapere che avete maggiori abilità naturali usando la mano destra. Allo stesso modo possiamo insegnarvi ad essere sensitivi ma è possibile che la vostra principale forma di canalizzazione sia la musica. Se invece siete scrittori, allora la psicometria non fa per voi. Scoprire la vostra principale forma di canalizzazione è una parte importante per facilitare questo processo. Recentemente un artista molto noto in una sessione privata mi chiese come poteva imparare a canalizzare. Gli diedi alcune delle informazioni riportate qui di seguito ma gli dissi anche che egli era già un ottimo canale.

2. Imparate ad interpretare l'energia
Suonerete alcune note stonate quando inizierete, perciò concedetevi un po' di spazio per crescere. Se persisterete, imparerete presto ad interpretare quelle gentili sollecitazioni da parte dello Spirito. Purtroppo tutti noi siamo portati a pensare che, se ciò che si riceve non è perfetto, allora non proviene dalla Spirito, mentre in effetti nella maggior parte dei casi stiamo soltanto interpretando l'energia in modo scorretto. Mentre le immagini si formano nella vostra mente, dipende da voi metterle in parole. Se all'inizio l'informazione non è accurata significa semplicemente che non state interpretando l'immagine in modo corretto. Lo Spirito raramente ci parla in termini definiti. Il più delle volte, le idee sono nebulose o, come dice il Gruppo, sono soltanto leggeri "colpetti". Imparare ad ascoltare questi dolci colpetti e a credere in ciò che arriva… ecco l'essenza della comunicazione spirituale.

3. Aprite nuove sinapsi
Ci sono esercizi che potete fare per facilitare la formazione di nuove sinapsi nel vostro cervello. Il Gruppo suggerisce di compiere semplici azioni come lavarsi i denti con la mano non dominante o andare al lavoro cambiando ogni giorno strada. Fare le cose in modo diverso costringe il vostro cervello a formare nuove sinapsi tra l'emisfero destro e quello sinistro. Ci sono molti esercizi che aiutano a fare ciò, esercizi fisici che costringono entrambi gli emisferi a lavorare. Ci sono inoltre programmi di studio chiamati Ginnastica del Cervello che insegnano esercizi appropriati ed anche semplici tecniche di respirazione possono essere un valido aiuto. Equilibrare entrambi gli emisferi cerebrali apre la porta alla comunicazione con lo Spirito.

4. Fidatevi dell' informazione e stabilizzate l'energia
Per illustrare il flusso di energia proveniente dallo Spirito, il Gruppo ci ha presentato l'analogia di un grande pallone con due aperture. Lo Spirito immette l'energia e l'ispirazione nel vostro pallone, ma deve smettere quando il pallone è gonfio. Per mantenere il flusso costante è necessario fare un'apertura dalla vostra parte del pallone per permettere all'energia di fluire. Dipingete quadri, suonate musica, scrivete libri ed ancorate l'informazione. Ecco ciò che il gruppo intende per "appoggiarsi" all'informazione. Se voi ricevete un messaggio ma non lo diffondete, allora la prossima volta che arriverà non sarà così forte. Abituatevi a connettervi spesso e a fidarvi dell'informazione. Fate spazio al flusso dell'energia ed essa fluirà con più facilità. Stabilizzatela e le informazioni arriveranno.

5. Lasciate andare le vecchie credenze che vi frenano
Non avete bisogno di praticare tecniche di meditazione per parlare con lo Spirito. La maggior parte delle persone parla con lo Spirito mentre va al lavoro o lava i piatti. In uno dei nostri seminari noi insegniamo una tecnica che io chiamo "Meditazione in Ascensore", che è studiata per permettere la connessione con lo Spirito anche in mezzo al caos. Adesso che siamo nella nuova energia le cose sono molto più dirette. Non è più necessario raggiungere stati alterati di coscienza per parlare con lo Spirito, che è pronto quando NOI siamo pronti.

6. Non abbiate paura di apparire ridicoli
Il più grande blocco al collegamento con questa tremenda energia è la paura di apparire ridicoli. Superatela. Recentemente a Barcellona, Spagna, sono entrato in una sala dove si trovavano quaranta ingegneri per un seminario aziendale. La prima cosa che dissi fu che ero un canale e che questa informazione veniva dall'altra parte del velo. Nessuno rise e, più importante di tutto, nessuno se ne andò. Un giorno terremo un seminario sull'arte di apparire ridicoli. Liberarsi della paura di ciò che gli altri pensano di voi apre il canale che permette il fluire della energia pura.

7. Imparate a parlare il linguaggio dello Spirito
Non aspettatevi che lo Spirito parli la vostra lingua. Se lo facesse, probabilmente non gli credereste. Essi parlano la loro lingua che passa attraverso i vostri pensieri ed assomiglia molto alla vostra immaginazione. Le proprietà del velo ci inducono a pensare che se le informazioni provengono da noi allora non possono essere attendibili. Prendete in considerazione l'informazione, non importa da dove essa proviene. Usate lo strumento del discernimento e valutate ogni informazione in base al contenuto e non in base ad un'etichetta posta su di essa. In realtà, che differenza fa da dove proviene l'informazione se essa è colma d'amore ed utilità? Del resto, da dove pensate provengano le grandi idee?

8. Rimuovete il mistero
Al Gruppo non importa il termine "channeling", anche se a me piace usarlo. Essi dicono che questa parola racchiude fin troppo mistero, considerando che serve a descrivere una forma di comunicazione di base che noi tutti abbiamo. Il mistero può esistere soltanto dove c'è mancanza di conoscenza. A tutti noi piace un po' di mistero, ma quando esso diventa il fulcro della nostra vita la nostra energia viene mal incanalata. Se non concedete troppo spazio al mistero, allora vi appropriate del vostro vero potere. E' soltanto quando date potere al mistero che potete perdere il controllo della situazione. Se permettete alle entità con basse vibrazioni energetiche di entrare, allora esse entreranno. Conservate il vostro potere e guidate la conversazione esattamente come fareste conversando con un essere umano. Voi avete più potere di quanto pensiate. Cedere il nostro potere al misticismo è come lottare al buio. Godetevi il misticismo, ma rendetevi conto che il vero potere è dentro di voi.

9. Fate pratica
Mozart suonava il pianoforte all'età di due anni senza alcuna preparazione perché aveva già praticato quest'arte in una vita precedente e l'aveva portata con sé. Noi tutti invece dobbiamo fare pratica. Come nello studio del piano, non potete pretendere di imparare senza fare pratica. Non succede spesso che spegniamo la TV e diciamo "Amore, perché non facciamo una seduta di channeling questa sera?" Unitevi a persone con la vostra stessa vibrazione e fate pratica. Molte canalizzazioni avvengono mentre state parlando con qualcuno e scoprite di aver detto la frase perfetta, senza sapere da dove essa provenga. Fate spazio affinché ciò accada ed accadrà.

Quando il Gruppo si presentò a me per la prima volta sentii una meravigliosa, tenera risata. Ricordate che stiamo partecipando ad un Gioco meraviglioso, perciò, se lo Spirito si accorge che stiamo diventando troppo seri, ci farà il solletico per ricordarci che in fondo si tratta soltanto di un gioco.
Buon divertimento

Steve Rother e il Gruppo


http://www.lightworker.it/new_energy.html

lunedì 22 aprile 2013

I QUATTRO PASSI VERSO L'AMORE

Se non hai incontrato l'amore hai mancato il punto. Sei nato, hai vissuto, sei morto, ma hai mancato il punto. E' un fallimento assoluto. Non hai colto l'intervallo tra le due note....La via verso quell'esperienza consiste di quattro passi: ricordali. 

Il primo passo è: sii qui-e-ora. Perché l'amore è possibile solo nel qui-e-ora.
Il passato e il futuro sono solo modi di evitare l'amore. 

Il secondo passo è: impara a trasformare i tuoi veleni in miele.
Perché parecchi amano ma il loro amore è contaminato da veleni:
odio, gelosia, ira, possessività. 

Terzo: condividi. Quando una cosa è negativa tienila per te,
quando è positiva condividila. Di solito la gente fa il contrario. 

Quarto: sii nulla. Quando sei pieno di ego l'amore scompare.
Così facendo vivrai nel modo giusto ovvero vivrai nel mondo
ma non permetterai al mondo di vivere in te. 


Osho (dal libro, "Quell'oscuro intervallo e' l'amore")


domenica 21 aprile 2013

ESISTE UNA SOLA MEDITAZIONE; OSSERVARE

Non il "tenere calma la mente", ma l'assenza della mente.
Anche se non sai bene se i vari maestri hanno ragione o torto, se la tua base è solida e genuina i veleni delle dottrine sbagliate non potranno nuocerti, compreso il "tenere calma la mente" e "il dimenticarsi le preoccupazioni". Se ti "dimentichi le preoccupazioni" e "tieni calma la mente" per tutto il tempo, senza fare a pezzi la mente 'della nascita e della morte', allora l'influenza illusoria di forma, sensazione, percezione, volizione e consapevolezza avrà il sopravvento, e inevitabilmente dividerai il vuoto in due.
Lasciati andare e diventa vasto, ampio.
Quando sorgono improvvisamente delle vecchie abitudini, non usare la mente per reprimerle. In un momento del genere, è come mettere un fiocco di neve su di un fornello caldo. Per chi ha un occhio attento e un po' d'esperienza, basterà un salto per uscirne fuori e liberarsene.
Solo allora comprenderanno le parole del pigro Yong: proprio quando si usa la mente, non c'è attività mentale. Parole oblique macchiate da nomi e forme, parole dirette senza complicazioni. Senza la mente ma in funzione, sempre in funzione ma non-esistente: l'assenza di mente di cui parlo non è separata dall'avere la mente. Queste non sono parole per ingannare qualcuno.

Per molto tempo c'è stato un fraintendimento tra queste due cose: tenere calma la mente e assenza della mente. Molte persone hanno pensato che fossero sinonimi. Sembrano essere sinonimi, ma in realtà sono quanto più distanti possibile, e non c'è modo di trovare un collegamento tra i due.

Quindi come prima cosa cerchiamo di chiarire il significato di queste due parole, perché tutto il sutra di Ta Hui stasera ha a che fare con la comprensione di questa differenza.

La differenza è molto sottile. Un uomo che tiene calma la mente e un uomo che non ha mente dall'esterno appariranno del tutto identici, perché anche l'uomo che tiene calma la mente è silenzioso. Al di sotto del silenzio di quest'ultimo c'è un grande caos, ma lui non permette che venga alla superficie. Ha grande controllo.

L'uomo senza la mente, colui che vive nell'assenza della mente, non ha nulla da controllare. È puro silenzio senza repressioni, senza discipline, è un cielo puro e vuoto.

La superficie può ingannare facilmente. Bisogna essere molto vigili riguardo alle apparenze, perché dall'esterno i due appaiono identici: entrambi sono silenziosi. Il problema non sarebbe sorto se la mente calma non fosse così facile da raggiungere. È facilissima da ottenere, mentre l'assenza della mente non è così facile. Non è a buon mercato, è il tesoro più grande che ci sia al mondo.

La mente può giocare il gioco di essere calma e silenziosa; può giocare il gioco di essere senza pensieri e senza emozioni, ma la verità è che essi sono repressi, ma molto vitali, pronti a saltar fuori in ogni momento. Le cosiddette religioni e i loro santi sono caduti nell'errore di fermare la mente. Se continui a stare seduto in silenzio, cercando di controllare i tuoi pensieri, bloccando le tue emozioni, non permettendo dentro di te alcun movimento, a poco a poco questa diventa un'abitudine. Questa è la più grande illusione che tu possa creare per te stesso, perché ogni cosa è identica, non è cambiato nulla, ma apparentemente hai subito una trasformazione.

Lo stato di non-mente o assenza della mente è proprio l'opposto del calmare la mente: è andare al di là della mente. Vuol dire creare una tale distanza tra te e la mente che quest'ultima diventa come la stella più lontana - a milioni di anni luce - e tu sei solo l'osservatore. Quando la mente viene calmata, sei il controllore. Quando la mente non c'è, sei l'osservatore. Questo è il criterio di distinzione.

Quando controlli qualcosa sei in tensione; non puoi essere libero dalle tensioni, perché ciò che viene controllato cerca sempre di ribellarsi contro di te, ciò che è schiavo vuole la libertà. Prima o poi la tua mente esploderà nella sua vendetta.

Una storia che ho amato molto....

In un villaggio c'era un uomo molto aggressivo e pieno di rabbia, così violento da arrivare ad uccidere sua moglie, e per un motivo banale. Tutto il villaggio aveva paura di quest'uomo, perché non conosceva altro argomento se non la violenza.

Il giorno in cui aveva assassinato sua moglie gettandola in un pozzo, stava passando di là un monaco gianista. Si radunò una folla, e il monaco disse: "Questa mente colma di rabbia e di violenza ti porterà all'inferno".

L'uomo allora replicò: "Vorrei essere silenzioso come te, ma che posso fare? Non so nulla. Quando la rabbia mi prende, arrivo quasi a perdere coscienza, e ora ho ammazzato la mia amata moglie".

Il monaco gianista disse: "L'unico modo per calmare questa mente colma di rabbia, di furia e di violenza, è quello di rinunciare al mondo". Il giainismo è una religione di rinuncia, e la rinuncia suprema comprende persino i vestiti. Il monaco giainista vive nudo, perché non gli è permesso nemmeno di possedere un vestito.

L'uomo era un tipo molto arrogante, e questa per lui divenne una sfida. Di fronte a tutti gettò i suoi vestiti nel pozzo insieme alla moglie. Il villaggio intero non poteva crederci; persino il monaco giainista si spaventò un po' e disse: "Ma sei matto o cosa?" L'uomo si gettò ai suoi piedi e disse: "Per te forse ci sono voluti decenni per arrivare allo stadio della rinuncia; io rinuncio al mondo, rinuncio a tutto. Sono tuo discepolo, dammi l'iniziazione".

Si chiamava Shantinath, e shanti vuol dire "pace." Accade spesso... se vedi una donna brutta, è molto probabile che si chiami Sunderbhai, che vuol dire "donna bella". In India la gente ha strane idee... chiamano un cieco Nayan Sukh. Nayan Sukh vuol dire "uno che ricava grande piacere dagli occhi".

Il monaco giainista disse: "Hai un bel nome. Non lo cambierò; lo conserverò, ma d'ora in poi devi ricordare che la pace deve essere la tua reale vibrazione".

L'uomo si sottopose alla disciplina, calmò la sua mente, digiunò a lungo, si torturò, e in breve divenne più famoso del suo maestro. Le persone piene di rabbia, arroganti, egoiste, possono fare cose che per le persone tranquille richiedono molto tempo. Divenne famoso, e migliaia di persone andavano da lui solo per toccargli i piedi.

Dopo vent'anni si trovava nella capitale. Un uomo del suo villaggio era venuto là per un qualche motivo, e gli venne in mente: "Sarà una bella cosa vedere la trasformazione accaduta a Shantinath. Si sono sentite tante storie: che è diventato un uomo completamente diverso, che il suo vecchio essere è scomparso e ne è nato in lui uno nuovo e fresco, che è veramente diventato pace, silenzio e tranquillità".

Quindi l'uomo del villaggio' si recò da lui con grande rispetto, ma quando vide Muni Shantinath, quando osservò il suo volto, i suoi occhi, non riuscì a credere che fosse accaduto un cambiamento. Non c'era assolutamente la grazia che si irradia sempre da una mente che è diventata silenziosa. Quegli occhi erano ancora egoisti, anzi erano diventati egoisti in modo più acuto. La presenza dell'uomo era ancora più brutta di prima.

Ciò nonostante, l'uomo gli si avvicinò. Shantinath lo riconobbe - era un suo vecchio vicino - ma ora riconoscerlo sarebbe stato al di sotto della sua dignità. L'altro vide bene che Shantinath l'aveva riconosciuto, e che fingeva di no. Pensò: "Ecco una cosa molto significativa". Si avvicinò ancora di più a Shantinath e chiese: "Posso farti una domanda? Qual è il tuo nome?"

Naturalmente in Shantinath nacque una grande rabbia, perché sapeva che quest'uomo conosceva perfettamente il suo nome. Tuttavia riuscì a mantenere il controllo, e disse: "Mi chiamo Muni Shantinath".

L'altro replicò: "È un bel nome, ma io ho una pessima memoria, puoi ripeterlo? Ho dimenticato... cosa hai detto?"

Adesso era troppo. Muni Shantinath era solito portare con sé un bastone. Prese in mano il bastone... si dimenticò di tutto - vent'anni di controllo della mente - e disse: "Chiedilo di nuovo e ti farò vedere io chi sono. Ti sei dimenticato? Ho ucciso mia moglie, sono lo stesso uomo".

Solo allora si accorse dell'accaduto...

Comprese come in un singolo istante di inconsapevolezza avesse gettato nella spazzatura vent'anni della sua vita: non era cambiato per nulla. Ma milioni di persone percepivano in lui un grande silenzio... Sì, era diventato molto controllato, riusciva a reprimersi, e ciò aveva dato dei frutti: un grande rispetto - e lui non aveva le qualità per ottenere quel rispetto - e tanti onori, per cui persino dei re andavano a toccargli i piedi.

I tuoi cosiddetti santi sono solo animali controllati. La mente non è altro che una lunga eredità di tutto il tuo passato animale. Puoi controllarlo, ma la mente controllata non è la mente risvegliata.

Il meccanismo per controllare, reprimere e disciplinare, viene insegnato da tutte le religioni, e a causa di questo insegnamento erroneo, l'umanità non è progredita nemmeno di un millimetro, è rimasta allo stato di barbarie. In qualsiasi momento la gente può cominciare ad ammazzarsi a vicenda. Non ci vuole neanche un istante perché si perdano; si dimenticano completamente di essere umani, e che ci si aspetta da loro qualcosa di meglio, qualcosa di più. Solo pochissime persone sono riuscite a evitare questo errore di controllare la mente e credere di aver ottenuto l'assenza della mente.

Raggiungere l'assenza della mente richiede un processo completamente diverso: lo chiamo alchimia suprema. Consiste solo di un elemento: l'osservare.

Gautama Buddha sta passando per una città quando arriva una mosca e si posa sulla sua fronte. Lui sta parlando con il suo discepolo, Ananda, e continua a parlare mentre muove la mano per scacciare la mosca. Poi improvvisamente si accorge che il suo movimento della mano è stato inconsapevole, meccanico. Dato che stava parlando con Ananda in modo consapevole, la mano ha scacciato la mosca in modo meccanico. Si ferma, e anche se adesso la mosca non c'è più, muove di nuovo la mano con consapevolezza.

Ananda dice: "Ma che fai? La mosca non c'è più...."

Gautama Buddha replica: "La mosca se ne è andata... ma io ho commesso un peccato, perché l'ho fatto con inconsapevolezza".

Solo Gautama Buddha usa la parola "peccato" nel suo giusto significato. Essa deriva da una radice che vuol dire dimenticanza, inconsapevolezza, mancanza di osservazione, fare le cose in modo meccanico, e la nostra vita è quasi del tutto meccanica. Dalla mattina alla sera, in continuazione, facciamo le cose come dei robot.

Un uomo che vuole entrare nel mondo dell'assenza della mente deve imparare solo una cosa: un solo passo e il viaggio è finito. Quell'unico passo è di fare tutto con la qualità dell'osservare. Muovi la mano e osservi; apri gli occhi e osservi; cammini, fai i tuoi passi in modo vigile, consapevole; mangi, bevi, ma non permetti mai che la meccanicità prenda il sopravvento. Questo è l'unico segreto alchemico della trasformazione.

Un uomo che può fare tutto con piena consapevolezza diventa un fenomeno luminoso. È solo luce, e la sua vita è piena di fragranza e di fiori. L'uomo meccanico vive in buchi oscuri, sporchi. Non conosce il mondo della luce; è come un cieco. L'uomo che osserva è veramente un uomo che ha gli occhi.

Ta Hui sta a poco a poco penetrando nei segreti più profondi della trasformazione interiore. Dice:
Anche se non sai bene se i vari maestri hanno ragione o torto, se la tua base è solida e genuina i veleni delle dottrine sbagliate non potranno nuocerti.

Sta dicendo che non serve pensare chi ha torto e chi ha ragione. Ci sono migliaia di dottrine, centinaia di filosofie, e se continui a cercare la verità nelle loro parole, ti perderai in una giungla senza poter ritrovare il sentiero. Tutto ciò che puoi fare è di trovare una base solida dentro di te.

....compreso il "tenere calma la mente" e "il dimenticarsi le preoccupazioni". Se ti "dimentichi le preoccupazioni" e "tieni calma la mente" per tutto il tempo, senza fare a pezzi la mente 'della nascita e della morte', allora l'influenza illusoria di forma, sensazione, percezione, volizione e consapevolezza avrà il sopravvento, e inevitabilmente dividerai il vuoto in due.

Lasciati andare e diventa vasto, ampio....

Non è un problema di tenerti separato dall'esistenza grazie al controllo; è una questione di lasciarti andare e diventare vasto, vasto come l'esistenza. Nell'osservare diventi infinito: questa è l'unica cosa che non ha limiti.

Dai un'occhiata al tuo osservare, al tuo testimoniare: è illimitato. Non c'è inizio né fine... è privo di forma.

Questa calma assoluta della mente è esattamente la non-mente o assenza di mente. Non è controllo, né disciplina; non è che metti tutta la pressione sulla tua mente e la mantieni silenziosa. No, semplicemente non c'è. In casa non c'è nessuno, nessuno che controlli e nessuno che viene controllato. Tutte le idee di controllo sono svanite nella pura osservazione. Questo osservare ti porta a espanderti. Quando ne hai almeno un piccolo assaggio, continua a espandersi fino ai confini dell'universo.


Lasciati andare e diventa vasto, ampio.
Quando sorgono improvvisamente delle vecchie abitudini, non usare la mente per reprimerle. In un momento del genere, è come mettere un fiocco di neve su di un fornello caldo.

Ta-Hui ti sta ricordando che quando sei sul sentiero dell'osservazione, a volte le vecchie abitudini possono ripresentarsi. Ma non ti preoccupare; sono come fiocchi di neve su di un fornello caldo: svaniranno da sole. Tu osserva. Non preoccuparti, non lasciare che ti sconvolgano.

A volte ci sarà rabbia, a volte qualche ambizione, ma non potranno disturbare la tua osservazione. Arriveranno e se ne andranno senza lasciare traccia sulla superficie pura del tuo specchio. Devi ricordare solo una cosa: non metterti a lottare con loro, a cercare di spezzarle, di distruggerle, di eliminarle. Per la mente è del tutto naturale, quando c'è qualcosa che non va, di saltarci sopra e di distruggerla. Questa è l'unica cosa di cui essere consapevoli, perché è questo che non permette mai di andare oltre la mente. Le vecchie abitudini compariranno di nuovo, e le vecchie abitudini sono vecchie di molte e molte vite. La tua consapevolezza è nuova e fresca; la tua meccanicità è antica, quindi è naturale che a volte torni.

Qualcuno ti insulta; non c'è bisogno di arrabbiarsi, ma improvvisamente nasce la rabbia. Non è uno sforzo, è una vecchia abitudine, una reazione vecchia. Non cercare di contrastarla, o di sorridere per nasconderla. Osservala, e la vedrai arrivare e andare via...Come un fiocco di neve su di un fornello caldo.

Per chi ha un occhio attento e un po' d'esperienza, basterà un salto per uscirne fuori e liberarsene.
Solo allora comprenderanno le parole del pigro Yong: proprio quando si usa la mente, non c'è attività mentale.

Se un uomo ha imparato l'arte dell'osservare, può anche usare la mente, senza avere un'attività mentale.

Io vi parlo, e uso la mente, perché non c'è altro modo.

La mente è l'unico modo di trasmettere un messaggio a parole; è l'unico meccanismo disponibile. Ma la mia mente è assolutamente silenziosa, non c'è attività mentale. Non sto pensando a cosa dire dopo, e non sto pensando a cosa ho detto prima. Sto solo rispondendo a Ta Hui spontaneamente senza mettermi di mezzo.

È come quando vai in montagna e gridi, e la montagna fa eco: la montagna non sta avendo alcuna attività mentale, fa solo eco. Quando parlo su Ta Hui, sono solo una montagna che fa eco. Nel mezzo del mio usare la mente, non c'è alcuna attività mentale.

Parole oblique macchiate da nomi e forme, parole dirette senza complicazioni. È un'esperienza strana, quella di usare la mente senza attività mentale. Senza la mente ma in funzione, sempre in funzione ma non-esistente

Fin da bambino ho amato molto il silenzio.

Per quanto possibile, stavo seduto in silenzio. Naturalmente la mia famiglia pensava che sarei stato solo un buono a nulla, e avevano ragione. Sicuramente mi sono dimostrato un buono a nulla, ma non me ne pento.

Era arrivato a un punto tale che a volte ero seduto, e mia madre arrivava e diceva qualcosa di questo genere: "Sembra che non ci sia nessuno in casa. Ho bisogno di qualcuno che vada al mercato a prendere della verdura". Io ero seduto proprio di fronte a lei, e dicevo: "Se dovessi vedere qualcuno, glielo dirò...."

Era un fatto riconosciuto che la mia presenza non significava nulla; se c'ero oppure no, non faceva alcuna differenza. Una volta o due hanno provato e hanno scoperto che "è meglio lasciarlo da parte, e non notarlo neppure", perché se mi mandavano alla mattina a comprare la verdura, alla sera tornavo per chiedere: "Ho dimenticato cosa volevate che comprassi, e ora il mercato è chiuso". Nei villaggi il mercato della verdura chiude alla sera, e i venditori tornano ai loro villaggi.

Mia madre diceva: "Non è colpa tua, è colpa nostra. Abbiamo aspettato tutto il giorno, ma tanto per cominciare non avremmo mai dovuto chiedertelo. Dove sei stato?"

Rispondevo: "Mentre uscivo di casa, proprio qui vicino ho visto un bellissimo albero di bodhi", lo stesso tipo di albero sotto cui si era illluminato Gautama Buddha. L'albero ha preso il nome bodhi tree [albero di bodhi] -- in inglese bo tree -- per via di Gautama Buddha. Non si sa come fosse chiamato prima di Gautama Buddha; doveva pur avere un nome, ma dopo Buddha è diventato associato con il suo nome.

C'era un bellissimo bodhi tree, e per me era una grande tentazione.

C'era sempre un tale silenzio, una tale frescura alla sua ombra, nessuno mi disturbava, e così potevo star seduto lì sotto per un po' di tempo. E a volte penso che quei momenti di pace si sarebbero potuti estendere al resto della giornata.

Dopo alcune volte in cui li avevo delusi hanno pensato: "È meglio non dargli fastidio". E io sono stato immensamente felice che avessero accettato che quasi non esistessi. Ciò mi ha dato una grandissima libertà. Nessuno si aspettava niente da me. Quando nessuno si aspetta niente da te, cadi nel silenzio.... Il mondo ti ha accettato; ora non ha più aspettative su di te.

Quando a volte tornavo a casa tardi, mi cercavano in due posti: uno era il bodhi tree, e proprio perché mi cercavano sotto all'albero del bodhi, cominciai ad arrampicarmi sull'albero e a sedermi tra i suoi rami. Loro arrivavano, si guardavano intorno e dicevano: "Sembra che non sia qui".

E anch'io facevo di sì con la testa e dicevo: "Sì, è proprio vero. Non sono qui".

Ma poi mi hanno scoperto, perché qualcuno mi ha visto mentre mi arrampicavo e ha detto loro: "Vi ha preso in giro. Lui è sempre qui, la maggior parte del tempo è seduto sull'albero". Perciò mi sono dovuto spostare un po' più in là.

C'era un cimitero musulmano....

Ora, la gente di solito non va nei cimiteri. Certo, tutti devono andarci almeno una volta, ma a parte quella volta, a nessuno piace andare nei cimiteri. Quindi era il posto più silenzioso... perché i morti non parlano, non creano problemi, non fanno domande inutili, non chiedono nemmeno chi sei o di essere presentati.

Io ero solito andarmi a sedere in questo cimitero musulmano. Era molto grande, con molte tombe e ombreggiato da grandi alberi. Quando mio padre venne a sapere che andavo là a sedermi, disse: "Questo è troppo!" Un giorno venne a cercarmi e disse: "Puoi sederti sotto il bodhi tree o anche sopra, e nessuno ti disturberà. Questo è troppo, è una cosa pericolosa; in realtà, quando qualcuno va in un cimitero dovrebbe cambiarsi gli abiti e fare un bagno. Tu sei rimasto seduto qui tutto il giorno e qualche volta anche di notte, e quando torni a casa non sappiamo da dove vieni".

Questa è una cosa abituale, che quando torni dal cimitero... Di solito nessuno ci va a meno che non sia un dovere, a meno che non venga mandato; e anche così ci va con riluttanza. Dal cimitero normalmente la gente va direttamente al fiume per fare un bagno e cambiarsi i vestiti, e solo dopo entrano in casa. Mio padre disse: "Non so per quanto tempo sei andato avanti a fare questo".

Risposi: "Da quando mi avete disturbato mentre ero sul bodhi tree. Dovevo pur trovare un posto..." E continuai: "Piacerebbe persino a te una volta ogni tanto. Quando sei stanco e teso, vieni pure qui: nessun morto ti disturberà".

Lui disse: "Non parlarmi dei morti, e specialmente in un cimitero musulmano..." I musulmani sono poveri; le loro tombe sono fatte di terra. A volte con le piogge emerge un cadavere. La terra è stata portata via, e puoi vedere il morto; appare una testa, o una gamba. Lui disse: "Non dirmi più di andare lì. Solo l'idea che un giorno sarò in quella posizione e la mia testa apparirà fuori della tomba, mi terrorizza... sei proprio uno strano ragazzo!"

Io dissi: "Che c'è di male? Il poveretto è morto, non può fare nulla. Piove, lui non ha un ombrello, che può fare? Se appare una gamba, cosa può fare? Non può tirarla dentro; se lo facesse, ci sarebbero degli altri problemi, quindi lui sta tranquillo e lascia che le cose restino come sono".

L'amore del silenzio e l'amore dell'essere assente mi ha aiutato moltissimo per comprendere cosa dice Ta Hui. Sempre in funzione ma non-esistente: l'assenza di mente di cui parlo non è separata dall'avere la mente. Queste non sono parole per ingannare qualcuno.

Ta Hui sta dicendo: "Non sto usando queste parole per ingannare qualcuno; non sto facendo mostra delle mie conoscenze; non sto fingendo di sapere di più di voi. Dico queste parole solo per condividere la mia esperienza del fatto che la non-mente e la mente possono coesistere. Non si dovrebbero usare metodi repressivi, ma solo una osservazione pura... e a poco a poco la mente perde tutti i suoi contenuti. Diventa non-mente".

Quindi l'assenza della mente e la mente non sono separate. L'assenza della mente è mente senza i contenuti, senza i pensieri. È come uno specchio che non riflette nulla.

Il silenzio che viene dall'essere uno specchio che non riflette nulla, è l'estasi più grande che l'esistenza permetta a un uomo. A partire da lì le cose continuano ad espandersi, misteri su misteri... nessuna domanda, nessuna risposta, ma solo esperienze straordinarie... grazie alle quali l'anima affamata che ha peregrinato per vite e vite, si sente nutrita, realizzata, pienamente soddisfatta.

È ora di smettere questo peregrinare.

E per questo c'è un metodo molto semplice, cioè quello di osservare la mente, il corpo, le tue azioni. Qualunque cosa fai o non fai, devi essere consapevole di una cosa: stai osservando. Non perdere l'osservatore; e allora non importa se sei cristiano o indù o buddista.

L'osservatore non è nessuno. È solo consapevolezza pura.

E questa consapevolezza pura può solo condurre a una nuova umanità, a un nuovo mondo dove la gente non si discriminerà a vicenda per motivi sciocchi. Nazioni, razze, religioni, dottrine, ideologie, sono solo giochi per bambini, non per persone mature. Per una persona matura c'è solo una cosa che esista, ed è la consapevolezza.

...Un monaco va a diffondere il messaggio di Gautama Buddha. Non è ancora illuminato; ecco perché Gautama Buddha lo chiama e gli dice: "Ricorda, devo dirtelo perché non sei ancora illuminato... parli bene, sei eloquente, puoi diffondere il messaggio. Forse non sarai in grado di spargere i semi, ma potresti attrarre verso di me alcune persone; tuttavia usa questa opportunità anche per la tua crescita personale".

Il monaco chiese: "Come posso fare, per usare questa opportunità?"

E Buddha rispose: "C'è solo una cosa da fare in ogni occasione, in ogni situazione, ed è osservare, essere consapevoli. A volte troverai che alcuni si irriteranno, si arrabbieranno, perché hai ferito la loro ideologia, le loro dottrine, i loro pregiudizi. Rimani silenzioso e osserva. Ci saranno dei giorni in cui non avrai da mangiare perché tutti saranno contro di te e non ti daranno neanche un po' d'acqua. Osserva... osserva la fame, osserva la sete... ma non irritarti, non lasciarti disturbare. Ciò che insegnerai alla gente non è importante tanto quanto la tua consapevolezza, il tuo osservare.

Se ritornerai da me con questa qualità, ne sarò immensamente felice. Il numero delle persone che riuscirai ad avvicinare non ha importanza, come non ha importanza a quante persone avrai parlato. Ciò che importa alla fine è se sei arrivato a casa, se hai trovato il fondamento solido dell'osservare. Allora tutto il resto è irrilevante".

Questa è l'unica meditazione che esista; tutte le altre sono variazioni dello stesso fenomeno.

Quindi questo sutra di Ta Hui è uno dei più importanti.

Okay, Maneesha?

Sì, Osho.



Osho: The Great Zen Master Ta Hui, Capitolo 28

sabato 20 aprile 2013

10 COSE su cui concentrarsi


1. Dissipate la paura dalla vostra vita

Liberatevene una volta per tutte.
Sotterratela, e non tornate sui vostri passi.
La più micidiale forza che opera contro il giusto destino dell’umanità è la paura.
La paura è il componente base della Matrix, questa emozione umana da sola è più efficace anche della prigione di Guantanamo.
L’ascoltiamo alla radio, la vediamo negli show televisivi.
La paura è il sovrano di questo mondo moderno e va rimosso senza indugio.
La morte è la paura ultima degli uomini, riflettere sulla propria morte è di primaria importanza per poter stimolare cambiamenti positivi negli anni a venire.
Oltre alla morte, siamo programmati ad avere paura del dolore in ogni sua forma: dolore fisico e dolore per misere condizioni economiche, dolore sotto forma di senso di insicurezza e dolore di sentirsi diversi tra i nostri simili, per esempio.
Smettetela di scappare dal dolore.
Smettetela di mascherarlo con unguenti e con medicine che intorpidiscono la mente e intossicano il corpo.
Il dolore è il vostro più grande insegnante e alleato per confrontarvi con la paura.
Usatelo, imparate a conviverci e lasciate che il dolore delle vostre aspettative infrante rinvigorisca la vostra vita, conferendole nuovo spessore.
Solo una volta che non siete più pedoni della paura, potrete veramente fare la differenza in questo calderone di anime che chiamiamo vita.

2. Migliorate voi stessi, sotto ogni aspetto

Siamo malaticci e immaturi;
siamo ignoranti, apatici ed egoisti;
siamo sovrappeso, stupidi, crudeli e sensazionalisti.
Ma allo stesso tempo, siamo in grado di irradiare gioia, siamo compassionevoli e capaci di compiere atti d’amore meravigliosi.
Quindi, qual’è la vostra vera natura? Dov’è che il vostro Spirito è più vivo e ispirato?
La salute integrale della vostra persona è un passo obbligato per affrontare queste questioni. Diventate ciò che che siete nati per essere: vigili, vivi, svegli e felici.
Il corpo fisico è un veicolo per la mente, che è un’espressione dello spirito.
Però senza un corpo in salute come fondamenta, la mente e lo spirito patiscono perdono energia. Iniziate da qui, create una base solida.
Purificate e disintossicate il vostro corpo e rivalutate ciò che introducete nel vostro corpo.
In seguito, nutrite la mente con idee e pensieri positivi per permettere al vostro spirito di fiorire e di ispirarvi a ricercare nella vita valori migliori e più importanti.
Crescete e distinguetevi, affrontate i vostri demoni personali e affinate la vostra forza di volontà.
In pochissimo tempo, impegnandovi nell’evoluzione personale potete rivoluzionare in meglio la vostra realtà individuale, a prescindere da qualsiasi difficoltà si possa presentare nella vostra vita.
La terra per star bene ha bisogno che le persone stiano bene e siano in salute.

3. Avvicinatevi nuovamente a questa Terra meravigliosa

Più importante di qualsiasi crisi politica o tragedia nazionale, le decisioni che vengono prese contro il nostro pianeta porteranno a maggiori devastazioni e disordini di quanto la mente possa concepire. È ora giunto il momento di impegnarvi con buone intenzioni verso il nostro ecosistema e la vita che dona e cerca di proteggere.
Non siete nulla senza un pianeta sano e la responsabilità per un cambiamento in favore della sostenibilità dipende unicamente da voi.
Non potete più lasciarvi ingannare dalle vuote promesse dell’elite che dice di agire per un ambiente salutare, dovete agire adesso in protesta del fallito sistema materialistico che estrae, esaurisce, frattura e brucia la sostanza stessa della vita.
Liberatevi dal materialismo, e riconnettetevi profondamente con la Terra per ottenere sollievo dalla pazzia che ci sta consumando tutti.

4. Abbandonate i conflitti

La negatività dei conflitti è un ostacolo a tutto ciò che è positivo. Discutere aspramente con amici e famiglia sui piani delle elite non è più accettabile, e non potete più permettere che la vostra energia sia risucchiata da battaglie di opinione o interesse.
Imparate a osservare, imparate ad ascoltare, imparate a dare invece che prendere solamente.
La vostra opinione conta, ma nel grande schema delle cose l’opinione di una persona non è più importante di quella di qualcun altro.
Provate a vivere con questa filosofia nella vita di tutti i giorni, vi renderete conto di quanto sarà più facile influenzare positivamente altre persone.

5. Praticate la gratitudine giornalmente

La Gratitudine è Amore in atto.
L’amore è l’opposto della paura e illumina tutte le ombre della vita.
Apprezzate il tempo che spendete con coloro che conoscete e amate, e ringraziate giornalmente il qualsivoglia “Dio” in cui crediate, prendendovi il tempo di menzionare ciò che vi rende la vità più ricca, più piena, più bella e gratificante, non importa quanto poco importante sia il motivo per cui lo fate.
Il potere trasformativo della gratitudine è impareggiabile, e tutti quelli che si impegnano a compiere atti di sincera gratitudine appaganti, sono ricompensati con la felicità, anche nelle circostanze più avverse.

6. Adottate uno spirito di carità e gentilezza

L’obbiettivo di una persona realizzata è l’abbandono dell’egoismo per vivere al servizio degli altri. Le piccole cose fanno una grande differenza in questo mondo, la via più sicura per raggiungere la propria felicità, è dedicarsi con sincera bontà verso gli altri.
Vivi questa idea ogni volta che ne hai la possibilità, ed è garantito che la bontà che dimostrate agli altri vi tornerà decuplicata, influenzando il vostro stesso benessere e prosperità.

7. Siate creativi!

La razza umana è dotata di un’ingenuità e una curiosità incredibili, qualità che ci offrono illimitate possibilità di creare vite che vale la pena vivere, e di correggere i nostri errori collettivi.
Tuttavia, gli esseri umani, condizionati ad agire in base a schemi e abitudini, sono inclini a perdere entusiasmo nella vita e a operare solo dentro confini che limitano le potenzialità del proprio Sé.
Imparate ad uscire dai vostri schemi provando cose nuove, esplorando idee innovative e prendendo rischi. La creatività è uno strumento nelle mani di chi riflette, l’evoluzione esiste come una funzione delle nostre abilità di agire in base alle fantasie derivate dalla nostra immaginazione.
I problemi persistono se le possibili soluzioni sono insufficienti, quindi impegnatevi a fondo nel trovare soluzioni creative ai problemi che potreste incontrare, siano essi grandi o piccoli.
I vecchi modi di pensare, interpretare ed agire sono diventati obsoleti, fate la vostra parte nel creare qualcosa di nuovo.

8. Esplorate la consapevolezza e coltivate la spiritualità

Nel nostro mondo c’è molto di più della realtà fisica che noi accettiamo come nostro universo materiale.
Oltre ad essa c’è un vasto infinito di conoscenza e sorprese a cui si può accedere in diversi modi, la cui via di accesso può rendere la nostra vita quotidiana più ricca e piena, una realtà di fatto incomprensibile per le nostre menti scientifiche.
Esplorate queste realtà e scoprirete una fonte di ispirazione illimitata, che vi permetterà di interagire  con il mondo materiale con rinnovata curiosità e calma passività.
La pace risiede nei reami inesplorati della vostra coscienza: la coltivazione della spiritualità individuale è la porta d’accesso a questa pace.
Se siete abbastanza coraggiosi da perseguire le rivelazioni offerte dalle piante medicinali, queste potrebbero fornirvi un’opportunità unica di superare la nostra programmazione culturale collettiva e comprendere meglio il vostro ruolo in questo mondo pazzo.
La coltivazione della spiritualità è il più nobile degli obbiettivi personali, ed è la via per la rivoluzione totale.
La spiritualità e la pace interiore sono la vostra natura, coltivatele o le perderete.

9. Preparatevi

Purtroppo il mondo è sull’orlo di una guerra totale, e per molte nazioni ciò è già molto più che una realtà. Qui negli Stati Uniti stiamo affrontando crisi sistemiche di proporzioni bibliche, mentre la depressione aumenta e l’economia è completamente affossata dalle elite.
Le nostre riserve alimentari sono compromesse dalla pazzia delle corporation e da controlli repressivi, e spaventosamente c’è la seria possibilità di una guerra civile americana mentre il governo continua con la sua agenda pianificata da tempo, nell’intento di disarmare il popolo americano.
preppers (cioè gli apocalittici, coloro che si preparano ad un evento in grado di sconvolgere lo stile di vita generale e di adattarsi all’eventualità che questo accada, n.d.t.) non sono pazzi, sono prudenti, e saranno la salvezza per molti quando l’inevitabile collasso si materializzerà in un lampo.
Non siate tanto stolti da scambiare questa calma prima della tempesta con la normalità. Stabilite un piano e accumulate delle provviste per voi stessi e le vostre famiglie, in modo da essere pronti almeno per l’emergenza immediata.
Questa non è solamente una buona idea, è una vostra responsabilità.
È segno di coscienza considerare anche lo scenario peggiore possibile, preparatevi a ogni evenienza, poi proseguite oltre e concentratevi su altre aree della vostra vita che vi portano felicità. L’essere preparati materialmente e mentalmente gioca un ruolo fondamentale nel dissipare la paura dalla vostra vita.

10. Mettete in pratica ciò che predicate

Le persone amano parlare e scambiare informazioni, il che è utile e benefico fino a un certo punto. Ma la natura terribile della nostra situazione globale richiede che voi facciate da esempio, in modo che le altre persone possano imparare direttamente dalle vostre azioni, non dalle vostre idee.
Adesso, oggi, in questo preciso istante è il momento di essere coraggiosi e diventare il tipo di persona che crea cambiamenti positivi nel mondo.
Prendete nota di interessi e passioni che avete e coltivateli come se aveste l’acqua alla gola.
Ogni respiro che fate vi porta più vicini alla morte, qualsiasi cosa essa implichi: il valore della vostra vita è incommensurabile, fate in modo che ogni momento conti.
Questa lista è offerta come linea guida in modo che possiate avere l’anno più intenso e gratificante, ricco di trasformazione e luce nella vostra vita.
Praticare ciascuno di questi punto vi aiuterà a provare più amore per voi stessi, per la vostra comunità e per l’organismo vivente che chiamiamo pianeta Terra, il tutto aiutando a coltivare un atteggiamento di equilibrio e coraggio in questi tempi di risveglio.
Cogliere le sfide che stiamo affrontando tutti, fare la vostra parte nel rivitalizzare il nostro mondo, questa è la vostra chiamata nel 2013.
Namasté.
fonte
http://hearthaware.wordpress.com/2013/03/12/10-cose-su-cui-concentrarsi-nel-2013/