domenica 23 giugno 2013

TRASFORMARE I PENSIERI IN ESPERIENZA

















La neuroscienza ha dimostrato che possiamo cambiare il nostro cervello, e
quindi i comportamenti, gli atteggiamenti e le convinzioni, semplicemente
pensando in modo diverso (in altre parole, senza cambiare nulla dell’ambiente
in cui viviamo). Attraverso prove mentali (vale a dire immaginando ripetutamente
di svolgere un’azione), i circuiti nel cervello possono riorganizzarsi per
rispondere ai nostri obiettivi. Possiamo far diventare i nostri pensieri talmente
reali da costringere il cervello a cambiare per allinearsi all’evento che è appena
diventato una realtà concreta. Possiamo persino modificarlo, il cervello, in
modo che anticipi qualsiasi esperienza del mondo esteriore.
Ecco un esempio. I partecipanti a un esperimento, impegnati in esercizi
mentali al pianoforte (dovevano suonare per due ore al giorno muovendo
una sola mano, ma senza mai toccare realmente la tastiera dello strumento),
furono rilevati quasi gli stessi cambiamenti cerebrali riscontrati
nelle persone che si erano esercitate fisicamente eseguendo i medesimi
movimenti con le dita sul pianoforte a parità di durata.

Le scansioni delcervello mostravano che tutti i partecipanti avevano attivato e
d espansogruppi di neuroni nella stessa area specifica. Fondamentalmente,
le persone che si erano esercitate mentalmente nell’esecuzione di scale e accordi
avevano attivato all’incirca lo stesso numero di circuiti cerebrali del gruppo
che aveva svolto l’attività alla tastiera.

Lo studio dimostra due cose importanti: innanzitutto non solo siamo in
grado di cambiare il cervello pensando in modo diverso, ma siamo anche
in grado, quando siamo veramente concentrati e determinati, di impedire
al cervello di riconoscere la differenza tra mondo interiore mentale e ciò
che viviamo nell’ambiente circostante. I pensieri che facciamo, quindi,
possono diventare le nostre esperienze di vita.

Questo concetto è fondamentale per la riuscita degli sforzi che facciamo
per sostituire le vecchie abitudini (eliminare vecchie connessioni neuronali)
con abitudini nuove (creare nuove reti di neuroni). Allora diamo un’occhiata
più da vicino a come avviene la sequenza di apprendimento in
quelle persone che si esercitano mentalmente al pianoforte ma che non
suonano mai concretamente nessuna nota.
Sia che acquisiamo un’abilità a livello fisico o a livello mentale, gli elementi
che entrano in gioco per cambiare il cervello sono quattro: conoscenze
apprese, istruzioni pratiche, attenzione e ripetizione.

. L’apprendimento di conoscenze crea nuove congiunzioni sinaptiche;

. le istruzioni pratiche coinvolgono la sfera del corpo, creando un
nuovo tipo di “esperienza” la quale, poi, andrà ad arricchire il cervello;

. l’attenzione e la ripetizione costante della nuova abilità appresa permetteranno
al cervello di cambiare realmente.


Il gruppo che ha suonato concretamente le scale e gli accordi ha attivato
nuovi circuiti cerebrali perché ha seguito questa formula.
Ma anche i partecipanti che hanno svolto solo prove mentali hanno
rispettato questa formula, tranne per il fatto che non hanno coinvolto
fisicamente il corpo. Per loro, a livello mentale, non è stato affatto difficile
simulare di suonare il pianoforte.

Ricorda, dopo che questi soggetti si sono esercitati ripetutamente a livello
mentale, il loro cervello ha manifestato i medesimi cambiamenti neurologici
avvenuti nei partecipanti che hanno suonato concretamente il
pianoforte. Si sono formate lo stesso nuove reti di neuroni (reti neurali), a
dimostrazione del fatto che, in effetti, anche loro si sono esercitati nell’esecuzione
di scale e accordi senza fare fisicamente pratica. Si potrebbe dire
che il cervello di questi soggetti “esisteva nel futuro”, prima ancora che
avvenisse l’esperienza fisica di suonare il pianoforte.

Grazie alle dimensioni considerevoli del lobo frontale e alla nostra capacità
unica di rendere i pensieri più reali di qualsiasi altra cosa, il proencefalo
riesce spontaneamente ad “abbassare il volume” di ciò che avviene
nell’ambiente esterno, in modo che venga elaborato soltanto un pensiero
ben preciso. Questo tipo di elaborazione interna ci coinvolge nel processo
immaginifico mentale così in profondità da indurre il cervello a modificare
i suoi programmi senza aver sperimentato l’evento nella realtà. Se riu
sciamo a cambiare la mente a prescindere dall’ambiente esterno, e quindi
ad abbracciare un ideale concentrandoci stabilmente su di esso, il cervello
anticiperà le circostanze ambientali.

In questo consistono le prove mentali: sono un importante strumento per
cambiare l’abitudine di essere te stesso. Se pensiamo ripetutamente a qualcosa,
e riusciamo a escludere tutto il resto, ci sarà un momento in cui il
pensiero diventerà realtà. Quando ciò accade, significa che l’hardware neurale
è stato riprogrammato per riflettere il pensiero sotto forma di esperienza.
Questo è l’istante in cui il pensiero cambia il cervello, e quindi la mente.
Comprendere che la trasformazione neurologica può avvenire in assenza
di interazioni fisiche a livello ambientale è fondamentale per riuscire a
cambiare l’abitudine di essere te stesso. Pensa alle molte implicazioni
dell’esperimento sull’esercizio del pianoforte. Se applichiamo lo stesso
procedimento (le prove mentali) a qualsiasi altra cosa che vogliamo fare,
possiamo cambiare il nostro cervello prima ancora che sia la realtà esterna
a cambiarlo.

Se riesci a influenzare il cervello affinché cambi prima di vivere l’evento
desiderato futuro, crei i circuiti neurali adatti che ti permetteranno di
comportarti in armonia con la tua intenzione prima che diventi realtà
nella tua vita. Provando e riprovando un modo migliore di pensare, agire
o essere, “installerai” l’hardware neurologico necessario per prepararti fisicamente
al nuovo evento.
In effetti fai molto più di questo, perché l’hardware del cervello, secondo
l’analogia che ho scelto di utilizzare in questo libro, corrisponde alla
struttura fisica dell’organo, alla sua anatomia, ai neuroni che lo compon
gono. Se continui a installare, rinforzare e perfezionare il tuo hardware
neurologico, come risultato finale otterrai una inedita rete neurale: in pratica,
avrai un nuovo programma software.

Proprio come il software di un computer si avvia automaticamente, così
anche il tuo nuovo “programma” (che può essere un comportamento,
un’attitudine o uno stato emotivo) inizierà a funzionare spontaneamente.
A questo punto hai raffinato il cervello e lo hai preparato per la nuova
esperienza; inoltre la mente sarà all’altezza di gestire la sfida. Quando
cambi la mente, anche il cervello cambia.

Così, quando arriverà il momento in cui dovrai dimostrarti autonomo
o in controtendenza rispetto alle circostanze ambientali, potrai essere già
pronto a pensare e ad agire mosso da una convinzione forte e incrollabile.
Infatti, quanto più formuli l’immagine di un comportamento relativo a
una situazione futura, tanto più facile sarà per te mettere in atto un nuovo
modo d’essere.
Allora, riesci a credere in un futuro che non puoi ancora vedere o sperimentare
attraverso i sensi, ma a cui hai pensato un numero sufficiente di
volte tanto che il tuo cervello è cambiato davvero, assumendo l’aspetto che
avrebbe se quell’esperienza fosse accaduta realmente, prima ancora che
l’evento si sia verificato sul piano fisico nell’ambiente esterno? Se è così,
allora il tuo cervello non è più una registrazione del passato, ma è diventato
una mappa del futuro.

Ora che sai di poter cambiare il tuo cervello pensando in modo diverso,
è possibile cambiare anche il tuo corpo affinché “sembri” che abbia già
vissuto una certa esperienza, prima ancora che le circostanze si siano realmente
verificate? La tua mente è tanto potente? Resta sintonizzato.

Cambia l'abitudine di essere te stesso - Joe Dispenza

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