lunedì 23 dicembre 2013

QUESTIONE DI ANIMA

L’anima usa dei veicoli finché ne ha bisogno, poi li abbandona per indossare altre vesti, perciò quello che conosciamo come morte non è altro che un ritrarsi della coscienza dell’anima dai piani inferiori per riportarla verso quelli più alti. La reincarnazione andrebbe studiata potendo osservare il ciclo delle varie trasformazioni dell’anima con il maturare delle sue esperienze di vita.


I teosofi dicono che ogni passo di questo incedere dell'anima è presente nella Memoria del Logos, perciò un investigatore può mettersi in contatto con quella Memoria e vedere le successive incarnazioni dell'anima. Un primo fatto da ricordare è che non tutte le anime imparano alla stessa maniera, perché ad una certa data, non tutte le anime hanno la medesima capacità.


Esistono anime vecchie e anime giovani, perciò un’anima impara più velocemente e altre più lentamente perché la poca esperienza rende più difficile avere la velocità di percezione. Per questo si ripetono le medesime esperienze, finché si amplia la capacità di acquisire da esse, perciò anche la differenza di età delle anime fa la differenza.


Ci sono delle anime incapaci di dominare i loro istinti e ci sono anime più evolute, ma la legge generale prescrive che, dopo la morte, l’anima debba passare un periodo di tempo sul piano astrale finché possiede il corpo astrale. Poi deve passare un certo lasso di tempo nel piano mentale inferiore finché possiede il corpo mentale. Il mondo mentale inferiore è chiamato Devachan dai teosofi, e indica il luogo in cui l’anima rivive i suoi desideri e le aspirazioni della vita terrena.


In quel luogo l’anima appaga pienamente tutti suoi desideri e gode della felicità di vedere realizzato ciò che aveva sognato. Perciò l’anima può vivere per secoli immersa nella completa beatitudine, almeno finché le forze che avevano sorretto quelle aspirazioni sono esaurite. Poi viene il tempo in cui l’anima deve abbandonare anche il corpo mentale.


Essa ha concluso l’incarnazione e si ritrova nel corpo causale con le esperienze che ha trasformato in ideali e in capacità di amare e di agire. Ma, poiché il cammino di perfezionamento è molto lungo, ben presto arriva il momento di nascere ancora. Perciò si fanno dei nuovi veicoli inferiori con cui l'anima potrà affrontare una nuova incarnazione.


L’intervallo tra due vite viene trascorso, in gran parte, nel mondo celeste inferiore cioè nel mondo celeste più basso detto Devachan. La lunghezza della permanenza dipende dalla quantità e dalla qualità delle aspirazioni accumulate nella vita passata. Le anime meno evolute solitamente vivono una breve vita nel Devachan, mentre quelle più evolute vivono molto più a lungo nel mondo celeste.


Riguardo al sesso, va detto che le caratteristiche di genere hanno come unico scopo quello di farci acquisire delle caratteristiche. Perciò vivremo nel corpo che il genere che ci farà sviluppare meglio. Sarà usato sempre il corpo del sesso che favorirà la migliore comprensione delle esperienze che vivremo.


Le necessità e le opportunità migliori variano a seconda dell'anima, ma si dice che non c’è regola fissa sul numero di vite come maschio o femmina che vivremo. Non c’è una regola neppure sulla durata della vita fisica. La nascita nel mondo fisico corrisponde alla morte nel mondo celeste, perciò il tempo della morte è definito “a priori” ossia prima della nascita, e la scelta spetta ai “Reggenti del Karma.”


I Reggitori del Karma sono Angeli preposti a pareggiare il male e il bene del passato e del presente dell’uomo. Il loro ruolo è quello di fare in modo che, nel pareggio del male e del bene, si ottenga il massimo bene per la creatura. Una vita può essere più utile se diventa più breve, perciò essi possono accorciare la vita di quella creatura.


Oppure può essere meglio che una vita abbia una durata maggiore, perché deve continuare per qualche motivo. I Reggenti del Karma possono decidere di allungare quella vita. La durata dell'incarnazione è sempre motivata da uno scopo, anche se non potremmo non comprenderlo.


Sebbene le linee evolutive e gli eventi principali della vita siano definiti dagli Angeli a seconda del karma, cioè dei meriti e demeriti che abbiamo accumulato, ci resta un margine di libertà. Possiamo scegliere come modificare la vita per mezzo della nostra iniziativa, perciò possiamo accelerare la comprensione e rendere più veloce e indolore il nostro sviluppo.


Nel corso delle incarnazioni il corpo fisico cambia, ma il corpo causale detto Augoide, non cambia mai. Esso mantiene sempre la sua forma peculiare, e qualcuno riesce a vederla dietro il corpo fisico. Il corpo causale è il volto che non cambia mai, perciò esso resta immutabile per tutte le nostre vite.


Ogni anima evolve restando legata alle anime con cui ebbe legami d’affetto, perciò non percorre da sola i sentieri della vita. Essa cammina in compagnia di altre anime che ha imparato ad amare. Un affetto profondo è sempre un legame di anime e non di materia, perciò le anime che sono affini si riconoscono sempre.


Le relazioni fisiche hanno un'importanza minore delle affinità elettiva tra le anime. Le incarnazioni delle anime s'intrecciano per entrare in relazioni in cui impersonano i ruoli di genitori, fratelli, amanti o amici. E poi, nelle vite successive, quei ruoli si scambiano.


I vincoli di affetto tra anime si manifestano in forme diverse, perciò facciamo l'esempio di A e B. Vediamo A vivere tre vite come femmina e B come maschio che, in una vita gli è amante, in un’altra gli è fratello, poi diventa figlio in una terza vita. Nella quarta vita, A e B si incontrano come maschi, perciò diventano due amici fraterni.


La vita potrebbe sembrare incomprensibile senza la realtà dell’evoluzione che mostra il futuro cui l’uomo è diretto. L’evoluzione è un processo che cura l’anima senza trascurare il corpo. Uno sviluppo evolutivo equilibrato non deve trascurare nessun aspetto della vita individuale.


Anche la morte deve perdere il suo aspetto tremendo, perché gli uomini vanno verso la perfezione insieme a coloro che amano. I teosofi dicono che quando l’anima sarà uscita dal ciclo del Samsara perché ha concluso tutte le vite, essa continuerà l’evoluzione diventando un Maestro di Sapienza ossia il Verbo di Dio fatto carne.


Buona erranza
Sharatan

http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2013/10/mutazioni-dellanima.html

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