giovedì 21 gennaio 2016

LA PRATICA DELLA STANZA NERA

La vista è il più attivo canale tramite il quale noi riceviamo delle informazioni; quando lo chiudiamo, si libera molta forza; e proprio questo accade in una stanza nera dove il canale visivo diventa inutile.
La forza si dirige all’interno e torna alla fonte nella coscienza, rafforzandola da dentro.
Quando la luce non tocca la pelle, aumenta la produzione della melatonina, si attiva il chakra Ajna.
Esiste anche una reale possibilità di perdere la ragione, ad un certo punto; è possibile superare questo momento solo con una giusta motivazione, andando oltre con la consapevolezza. La cosa più importante è non identificarsi con ciò che ha paura, si disgrega.


Quali tappe si osservano, dal punto di vista pratico?
- nelle prime 24 ore, la persona dorme (un profondo rilassamento in assenza degli abituali stimoli).
- Al secondo giorno Inizia a farsi sentire la fame sensoriale, si attiva il lavoro della mente, si avvia un dialogo interiore caotico.
- Al terzo giorno si purifica lo strato superficiale della mente, iniziano le visioni, arrivano i pensieri profondi; affiorano delle situazioni molto lontane. La mente legge una caotica informazione proveniente dal mondo sottile, quella che si fonda sulle nostre motivazioni nascoste.
- Al 7° giorno inizia a cambiare la stessa essenza della personalità; qualcosa se ne fa, si dissolve. Potrebbero affiorare le memorie delle passate incarnazioni, conoscenze non legate a noi.
- Al 12° giorno arriva la sensazione di una morte imminente o di una follia. Arriva e se ne va, a ondate, sostituita da una profonda pace e consapevolezza. Si distrugge la nostra identificazione con una personalità.
- Al 17° giorno cambia qualitativamente la coscienza. Si contempla la natura della mente (il vuoto), arriva l’identificazione con il vuoto che non necessita del senso, delle spiegazioni, delle personalità.
- Seguono altri stati legati alla comprensione della natura profonda dell’uomo, al di là delle solite descrizioni. Una moltitudine di stati, non sempre piacevoli.

A cosa serve: la camera nera crea delle condizioni per molte pratiche spirituali. Tutti i modelli si esauriscono in fretta, e noi incontriamo la realtà di una coscienza pura.
Protezioni:
1. Questa pratica va fatta negli ambienti dove non ci sono stati fatti drammatici (omicidi, suicidi, risse, furti ecc). Vanno bene della caverne già usate dai mistici in passato.
2. E’ preferibile sedersi dentro un cerchio magico tracciato sul pavimento; o tracciare un simbolo di protezione sull’ajna.
3. In questa stanza si deve arrivare non perché si vuole mostrare coraggio, ma perché si è alla ricerca del contatto con il Sé Superiore.
4. E’ meglio stare in un silenzio completo, oppure nel “rumore bianco”.
5. Nel raggio di 50 m non ci devono essere le persone, altrimenti l’attenzione va ai campi energetici vicini.

Tratto dall’articolo (traduzione dal russo) di Life With Power | Искандер Джин | Саморазвитие
Advanced Mind iNstitute Italia
http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

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