domenica 25 settembre 2016

PARLA CON CHI NON PUOI PARLARE: E' UNA POTENTE PRATICA DI LIBERAZIONE

Ho tradotto questo interessante articolo, credo che sia utile.
Personalmente, uso questa tecnica da anni, mi era venuto d'istinto. Avevo scritto soprattutto ai deceduti, ai miei cari, inclusi i gatti. E' veramente un atto di purificazione. Certe volte un incomprensibile imbarazzo ci impedisce di dire "ti voglio tanto bene", soprattutto se hai avuto un'infanzia senza molte coccole e sei abituato a tenere i sentimento dentro.
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Ciascuno di noi conosce la situazione: i rapporti con una persona sono troncati, ma i sentimenti, i pensieri, le parole destinati a lui/lei traboccano.
I rapporti finiscono i modo diverso: a volte si spengono da soli senza conseguenze, perché hanno esaurito l'energia. A volte si interrompono nonostante non siamo pronti a troncarli.
Esempi: un amico/partner vi abbandona. Siete stati licenziati all'improvviso. Una persona muore...
Proprio un cambiamento repentino lascia un gran numero delle reazioni in sospeso. Non sono state dette le parole che si sono accumulate nel corso degli anni, non è smaltita la reazione stessa alla rottura.
L'impossibilità di dialogo, per varie ragioni, potrebbe tormentare una persona per anni; molti pronunciano dentro di se dei dialoghi mai avvenuti. E la conversazione potrebbe non avere mai luogo...
Che fare, in questo caso?
Scrivete una lettera. Non la scriverete per spedirla, ma per aiutare se stessi a liberarsi dai monologhi mentali, dai forti sentimenti che influenzano la vostra vita.
Uno dei vantaggi di tale messaggio è che potete scrivere ciò che volete, in una forma per voi comoda. Potete chiedere perdono, potrete scoppiare e arrabbiarvi, potete dichiarare l'amore.
La lettera vi fornisce anche questo vantaggio: mette tutto al posto giusto.
Scrivete la vostra lettera a mano, sulla carta
Se questa idea vi ha ispirato, scegliete il posto e l'ora, di modo che nessuno possa disturbarvi. Questo fatto ha la sua importanza: potreste vivere dei forti sentimenti, potreste piangere anche.
La lettera potrà essere lunga o corta, avere una riga sola. Scrivete del vostro dolore, della vostra rabbia, delle vostre delusioni - non ci sono limiti.
Cosa fare adesso?
Decidetelo voi. E' meglio non conservarla. E' possibile fare un rito della "cremazione", in molte culture le fiamme sono viste come purificatorie. In più, quando una vostro intimo muore, per quanto sembri mistico, bruciare la lettera significa "recapitarla" laddove le lettere non si spediscono.
Spero che questa tecnica possa aiutare molte persone nelle situazioni quando non potete far conoscere i vostri sentimenti a coloro che per voi sono importanti.


(Tamila Dnischeva, http://tamila_dnisheva.yvision.kz)


Olga Samarina  FB


http://divinetools-raja.blogspot.it
La Via del Ritorno... a Casa

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