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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

LA MENTE E LE ONDE PENSIERO

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La mente sembra intelligente e conscia.… non è così. E’ soltanto uno strumento di conoscenza che abbiamo a disposizione. Adriana Lazzini  - 05/06/2012  La conoscenza o percezione che abbiamo delle cose è un’onda-pensiero nella mente, che noi dobbiamo controllare, perché  ciò che accade comunemente è che se l’onda-pensiero è piacevole, noi diciamo “io sono contento” e se l’onda-pensiero è spiacevole, noi diciamo “io sono infelice”.  Ma questa identificazione è falsa ed è causa di ogni nostra infelicità. Infatti la conoscenza o  percezione che noi abbiamo di ciò che viene dal mondo esterno, è solo quella materiale e tangibile propria del livello più macro.  Ma, ad un livello più micro, vediamo che anche la materia corrisponde all’immateria. Questo concetto apparentemente astratto trova invece fondamento nella scienza, ed in particolare nella fisica subatomica che da Albert Einstein in poi riconosce che anche la materia apparentemente più fissa e stabile è composta da particelle, cui

AN-CORAGGIO

Appena arrivato a Padova per studiare ho subito notato una cosa sconvolgente...che da lì ai prossimi 5 anni la mia vita sarebbe stata " una fila "... Infatti, "da studente", Padova è tutta una "fila"; devi fare la fila per la mensa, per gli esami, per entrare in aula e per andare in bagno;-)) Come sicuramente saprai, noi Italiani siamo noti per la nostra "correttezza" nelle file...vero? Un giorno, mentre ero in fila con degli amici si avvicinano un gruppo di ragazzi (maleducati) che ci superano...raggiungendo un loro amico che era in fila davanti a noi. "Ok...la solita mossa da  furbetto ...e va bene" tranne che ad un certo punto, 1 di questi ragazzoni sgarbati inizia (non verbalmente) ad allargare la propria sfera personale... In pratica continuava a venirmi addosso pestandomi, di tanto in tanto i piedi..."mi chiede scusa una sola volta" e continua a farlo... Quando ecco che ad un tratto penso "a

MEDITAZIONE DELLA MONTAGNA

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Meditare visualizzando di scalare una montagna, salendo da valle fino alla vetta; immaginare di risalire partendo da valle, attraversando la boscaglia, inerpicandosi per i sentieri della montagna; scalarla attraversando le nubi, percependo il silenzio delle vette per fermarsi infine sulla cima e di lì visualizzare la pianura e le altre sommità circostanti, favorisce lo sviluppo della volontà. E' una tecnica che ci mette in comunicazione con il Sé, con la dimensione transpersonale dell'individuo, secondo la prospettiva psicosintetica. Non è un caso che la montagna, la vetta della montagna, sia il luogo d'eccellenza per l'incontro con il divino in quasi tutte le religioni. Mosé riceve le tavole dei Comandamenti sul Sinai, Cristo muore sul Golgota, l'Himalaya dei Tibetani, ecc... Ed è proprio la volontà, l'esercizio della volontà, più che l'intelligenza, che potremmo dire ci distingue dagli altri esseri viventi e ci avvicina al divino. Questa medit

IL SACRO FUOCO

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“ Tutti voi avete visto della legna bruciare in un camino, ma vi siete mai chiesti come fosse possibile che dei rami secchi, neri, contorti, potessero diventare così belli e scintillanti? Non è un miracolo vedere qualcosa di così nero diventare così luminoso ?... Allora, anche voi, quando vedete un fuoco bruciare, oppure quando siamo tutti insieme attorno al fuoco, al Bonfin, immaginate di gettarvi tutti i vostri vecchi rami, cioè i vostri vecchi istinti, le vostre sciocchezze, i vostri capricci. Tutto quello che è inutile, gettatelo nel fuoco ! Perchè esso è capace di trasformare tutto in calore, in luce... e siete voi a beneficiarne. Altrimenti, che potreste farne di quei vecchi rami? Non vi possono nè riscaldare, nè illuminare, perchè non siete in grado di trasformarli. Gettateli nel fuoco ed esso ve li restituirà sotto forma di luce e di calore.” O.M. Aïvanhov - La nuova terra SACRIFICARSI E’ ESSERE DIVORATI DAL SACRO FUOCO DELL’AMORE DIVINO Il fuoco rappresenta uno d

ATTENTO A CHI DAI DA MANGIARE

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LA TECNICA DELLO STOP

La Crepa nel muro: Meditazione quotidiana dello Stop : Ambra Guerrucci Ho scelto di proporre questa tecnica, che prende spunto dal filosofo e maestro Gurdjieff, perché penso che la   meditazione non debba essere una fuga dal mondo, ma uno stato da integrare nella vita quotidiana. Mentre i discepoli di Gurdjieff erano impegnati nelle attività quotidiane, profondamente immersi in ciò che stavano facendo, il maestro diceva “stop!” e tutti si dovevano fermare esattamente nella posizione in cui erano. Questo esercizio così semplice è un tesoro che “Mister G.” ha regalato all’umanità, in quanto è in grado di fermare la mente e riportarti nell’attimo presente. Come ha scoperto il russo Pavlov, l’attività mentale e quella fisica sono profondamente connesse e bloccando improvvisamente l’attività fisica con uno “stop!” anche la mente si ferma inevitabilmente. segue......

La tecnica di Niceforo l'Esicasta

Nella seconda metà del XIII secolo, l'eremita Niceforo l’Esicasta è il primo che attesti un legame tra la preghiera di Gesù e una tecnica di respirazione. Dopo aver chiarito la funzione del cuore e i suoi rapporti con il respiro, egli insegna il raccoglimento dello spirito che deve essere introdotto nelle narici e spinto sin dentro al cuore contemporaneamente all’aria inspirata. Quando lo spirito, placato, è entrato nel cuore, bisogna gridare dentro di sé: “SIGNORE GESU’ CRISTO, FIGLIO DI DIO, ABBI PIETA’ DI ME!”. Su Niceforo è degna di nota la testimonianza di san Gregorio Palamas: "Niceforo che aveva confessato la vera fede (antiunionista) e per questa ragione fu condannato all'esilio dal primo imperatore Paleologo che accettò il pensiero dei latini; che era di origine italica, ma riconosciuta l'eresia di quelle genti, raggiunse la nostra chiesa ortodossa.... qui venuto, adottò la vita più rigorosa, quella dei monaci, e scelse come abitazione quel luogo che porta

DUE MONACI

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Due monaci pregano senza sosta,  u no è corrucciato,   l'altro sorride. Il primo domanda: "Com'è possibile che io viva nell'angoscia e tu nella gioia se entrambi preghiamo per lo stesso numero di ore?" L'altro risponde: "Perchè tu preghi sempre per chiedere e io prego solo per ringraziare."

L'INTERPRETE DI UN FILM

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Immagina di essere L'interprete di un Film Tutto cio' che stai vivendo non è reale è tutta una messa in scena, sei l'interprete di un film,l'attore principale stanno girando la scena di un film e tu ne sei l'interprete,stai interpretando una parte la scena di un film,  rimani consapevole Questa meditazione consiste nel vivere la propria vita come se fosse un film ,un'intuizione che mi è arrivata dopo l'ascolto di questa canzone di Battisti Swami Antar Raja

TORNA A CASA

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Quando tutto va a rotoli,quando tutto sembra senza speranza,quando non ti senti amato ,apprezzato, quando il lavoro diventa un peso, quando ti senti abbandonato,quando perdi un amore, lascia andare la speranza TORNA  A CASA , cambia direzione, vai dentro di te , vai nello spazio dei due respiri, il centro di te stesso, questa è la tua casa , è il tuo centro,il centro dell'uragano,tutto gira , tutto si modifica ,ma dentro di te  in questo spazio tutto è immobile da sempre e per sempre, questo è lo spazio da cui arrivi è lo spazio a cui sei destinato TORNA A CASA e i problemi diventano secondari,perdono la loro importanza,  sono lontani, puoi lasciarli scorrere senza soffrire senza farti coinvolgere, in questo centro sei il Rè  sei il Rè INTERIORE La tecnica : è la tecnica piu' semplice che esista,semplicemente rimani nello spazio tra due respiri. Rimani consapevole e attento a questa pausa a questo spazio a questo silenzio Inspiri PAUSA espiri PAUSA Inspiri PAUS

SATSANG CON SWAHA

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Satsang con Swaha Guarda cio che è... guarda cio che non è... segui la via della verita' vedi il sito di Swaha  http://www.vasantswaha.net/ Vasant Swaha è nato in Norvegia, da  sempre ribelle, e non ha mai seguito le vie cosiddette normali della società, ha lasciato il paese all'età di quindici anni. "L'attrazione per l'avventura ed esplorare la vita era troppo forte e qualcosa c'era qualcosa nel profondo della mia anima che 'ricordare' ..." Ha viaggiato in Europa e Nord Africa, finendo in India. "Mi sono sentito subito a casa, le vibrazioni antiche della meditazione e del sacro sono ancora vive insu quel paese". Nel 1977, dopo un viaggio in Himalaya e nel Sud dell'India, Swaha incontrato Osho e si sentiva a casa "cercare non è piu' necessario da ora in poi il viaggio è verso l'interno ho trovato il mio Maestro.». Ora potrebbe davvero dedicare la sua vita l'ultima avventura: sapere chi si è veramente, di

RISVEGLIARE LA MACCHINA BIOLOGICA

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Siam o ostaggio di una macchina biologica di origine terrestre.   Veniamo portati in giro per il mondo, come bambini su un passeggino, da un individuo poco raccomandabile e dalle abitudini piuttosto bizzarre, fatto di carne e ossa.  Non è una situazione esistenziale invidiabile.  Ciò che veramente siamo - la nostra autocoscienza - resta seppellita in un marasma di abitudini, reazioni, comportamenti meccanici e condizionamenti psicologici, il primo e più pericoloso dei quali è la convinzione di essere già coscienti e svegli. Convinzione che, in fondo, anche se a parole dicono tutti il contrario, possiedono pure coloro che si occupano di lavoro su di sé.  “Questa frase di Osho è sbagliata secondo l’esoterismo classico. Perché dovrei credere a una cosa del genere?” Mi ha detto un giorno una persona che, a parole, lavora su di sé.  La mia risposta, come sempre molto garbata e rispettosa, è stata:  “Stai dormendo! Hai la stessa vivacità mentale di un tonno in scatola! Non hai alcuna capaci