Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2020

OSHO. La storia del Taglialegna che incontra il Mistico.

Immagine
Un taglialegna si recava ogni giorno nella foresta. A volte non riusciva a trovare di che sfamarsi perché pioveva, altre volte perché faceva troppo caldo e altre volte ancora perché faceva troppo freddo. Nella foresta viveva un mistico. Aveva osservato il taglialegna lavorare sodo tutto il giorno per anni e lo vedeva diventare vecchio, malato, ridursi alla fame, e gli disse "Ascolta, perché non ti inoltri un po' di più nella foresta?". Il taglialegna rispose: "Cosa ci vado a fare, c'è forse più legna? E anche se fosse così, poi dovrei trasportarla per chilometri!". Il mistico disse: "No, se vai un po' più oltre, troverai una miniera di rame. Puoi portare il rame in città e venderlo, e quel denaro ti basterà per una settimana, così non dovrai venire tutti i giorni a tagliare legna". L'uomo si mise a pensare: "Be', potrei provare". Andò e trovò la miniera. Era alle stelle per la felicità. Tornò indietro e si buttò ai piedi

il gioco delle emozioni

Immagine
Questa è la psicologia della rabbia : tu vuoi qualcosa, e qualcuno ti impedisce di ottenerlo. Qualcuno diventa un blocco, un ostacolo. Tutta la tua energia era protesa a ottenere qualcosa e qualcuno l'ha bloccata, per cui non riesci a ottenere ciò che volevi. Ebbene, questa energia frustrata diventa rabbia: rabbia contro la persona che ha distrutto la possibilità di realizzazione di un tuo desiderio La tua rabbia è vera perché ti appartiene, tutto ciò che ti appartiene è vero. Trova dunque la fonte di questa rabbia, scopri da dove nasce, qual è il suo punto di origine. Chiudi gli occhi e muoviti all'interno del tuo essere; prima che vada perduta, risali fino a quella sorgente . . . e raggiungerai il vuoto. Retrocedi ancora di più, scendi ancora più in profondità, muoviti negli abissi del tuo essere e verrà il momento in cui vedrai che non c'è rabbia alcuna. All'interno, nel centro dell'essere, non vi è rabbia alcuna.

La fonte non è l'altro,

Immagine
La fonte non è l'altro, la sorgente è dentro di te. L'altro la colpisce ma, se all'interno non ci fosse rabbia, non potrebbe uscire: se colpisci un buddha, affiorerà solo compassione, perché dentro c'è solo quello; la rabbia non verrà fuori, perché in lui non ce n'è. Se getti un secchio in un pozzo secco non ne verrà fuori nulla, se lo getti in un pozzo colmo d'acqua, tirerai fuori acqua, ma quell'acqua viene dal pozzo: il secchio serve solo a tirarla fuori. Quindi, se qualcuno ti insulta, sta solo gettando un secchio dentro di te, e quel secchio verrà su pieno di rabbia o di odio, o del fuoco che avevi dentro; ma la fonte sei tu, ricordalo. Per questa tecnica ricorda che tu sei la fonte di tutto ciò che di solito proietti sugli altri. E ogni volta che senti piacere o avversione, immediatamente va' all'interno e arriva alla fonte da cui sorge quel sentimento: rimani centrato lì, non muoverti verso l'oggetto. Qualcuno ti ha dato l'occas

La gente è così addormentata ...

La gente è così addormentata che si limita a parlare, ascolteranno ma, al tempo stesso non sentiranno nulla. Ascoltano ma non sentono, anche se ascoltano interpretano te e le tue parole a modo loro: le coloreranno con il loro significato. La gente è così addormentata che deve essere colpita da situazioni reali, solo allora qualcosa potrà penetrare nelle loro teste pesanti, ottuse, spesse, insensibili e poco intelligenti. (Osho) http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

Le persone sono macchine

Immagine
“Le persone sono macchine, vengono spinte in un determinato modo e rotolano; quando urtano contro un muro si fermano e cominciano a rotolare all’indietro. Il risveglio di un uomo ha inizio dall’istante in cui si rende contro che non va da nessuna parte e che non sa dove andare. Svegliarsi significa realizzare la propria nullità, cioè realizzare la propria meccanicità, completa e assoluta, e la propria impotenza, non meno completa, non meno assoluta. Se ci si accontenta di osservare che l’uomo non è altro che una macchina incosciente, si diventerà dei cinici. Ma se si persevera nel lavoro, si smetterà di esserlo. Si dovrà fare una scelta, si dovrà decidere cosa si vuole diventare: o completamente meccanici, o completamente coscienti. Il cammino è difficile e la salita sempre più ardua, ma anche le forze man mano si moltiplicano. L’uomo si tempra, e a ogni passo scopre orizzonti sempre più vasti.” (G.I. Gurdjieff ) http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

È possibile morire consapevolmente senza essere illuminati?

Immagine
D: È possibile morire consapevolmente senza essere illuminati? OSHO: “Nirah, l'esistenza segue determinate leggi - e non ci sono eccezioni. Se si vuole morire consapevolmente, l'unico modo è essere illuminati. La morte è un grande intervento chirurgico: la tua anima viene separata dal corpo e dalla mente, con la quale è stata coinvolta per settanta o ottanta anni. Anche per una piccola operazione è necessaria l'anestesia; e questa è la più grande operazione esistente. L'inconscio non è altro che la via della natura di darti l'anestesia. Se non sei completamente non identificato con il corpo e la mente, non puoi morire coscientemente - e una morte che non è cosciente è una grande opportunità persa. L'illuminazione è una necessità assoluta. Illuminazione significa solo che tutto il tuo essere è cosciente: non ci sono rimasti angoli oscuri dentro di te. Morendo in tale consapevolezza il corpo, la mente, il cervello possono essere portati via da te, perché ora