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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Solo quando sei sfinito arriva la resa

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Arriva un certo momento nella vita quando qualcosa dentro si spezza. Quando tutte le certezze svaniscono, il dolore è lacerante; il tuo cuore si frammenta in mille pezzi e da quell’istante si entra in lutto, solo che, chi è morto sei tu. Tutta la tua vita è una lotta. Un conflitto interiore, una battaglia personale tra la vittima e il carnefice, entrambi convinti di dover difendere o vincere qualcosa d’importante, qualcosa di indispensabile per la propria felicità, ma se cerchi poi di ricordare, non sai veramente per quale motivo hai iniziato quella guerra tra la Luce e le Tenebre. Cavalcando il tuo cavallo bianco, sempre nel giusto, in prima linea, con quel filo d’ansia sottile d’adrenalina, incessantemente presente e pronto per giustificare e reagire con l’auto difesa o l’attacco, ti trovi ancora una volta con la spada tratta impegnata nel sconfiggere un nemico perennemente sfuggente. Forse hai perso la ragione lungo la strada, ma poi, è diventata un’abitudine, un modo di vive

SE VUOI GUARIRE…

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Chiunque sia spaventato dai propri lati oscuri non può procedere verso la luce. Chiunque rifiuti la propria umanità e finga di essere completamente spirituale, non è integro né integrato. Non accettare un guaritore ferito, anche se ha un nome angelico, anche se è tenuto in grande considerazione dagli altri. Trovati una guida che non abbia un’agenda di lavoro. Qualcuno che ti dica: “Sì. Ci sono passato. Conosco grossomodo la strada, ma non so esattamente cosa ti aspetta. Tutto ciò che posso fare è accompagnarti, aiutarti a entrare nell’ombra e stare a vedere ciò che accade. Tutto ciò che posso fare è “l’amico”, non “l’esperto”. Non c’è nessun esperto. Ci sono semplicemente persone che hanno compiuto il viaggio e persone che non l’hanno fatto. Coloro che sono arrivati in fondo non assumono un ruolo professionale. Sono stati resi umili dal loro viaggio. Coloro che il viaggio non l’hanno fatto fanno affermazioni tronfie, che vanno in pezzi la prima volta che s’identificano con te e c

Paura della solitudine?

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No, l’uomo pre-moderno non la temeva, perché la vita gli riempiva a sufficienza l’esistenza, con i suoi ritmi naturali, con i suoi quotidiani contatti sociali. Nei villaggi rurali non si era mai soli: si è soli, invece, nelle grandi città moderne. E più grande è la città, più grande il grattacielo, più grande la villa con giardino e piscina, più si sente il peso della solitudine. La solitudine è una malattia moderna, che nasce dall’individualismo esasperato, dall’egoistica corsa al successo, dalla competizione sfrenata di tutti contro tutti.Si è soli, quando intorno a sé non si hanno più dei simili, ma solo e unicamente dei potenziali antagonisti. Si è soli, quando il rumore delle cose inutili non basta a riempire il silenzio dell’anima. Ecco perché gli uomini moderni, appena rientrati a casa dopo una giornata faticosa, stressante, per prima cosa accendono la radio o la televisione: sono come dei drogati, non possono vivere senza quantità sempre più grandi di rumori superflui, di voc

L’installazione estranea

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Carlos: «Ma come ci riescono, don Juan? Ci sussurrano queste cose all’orecchio mentre dormiamo?». Don Juan: «Certamente no. Sarebbe idiota! Sono infinitamente più efficienti e organizzati. Per mantenerci obbedienti, deboli e mansueti, i predatori si sono impegnati in un’operazione stu- penda, naturalmente dal punto di vista dello stratega. Orrenda nell’ottica di chi la subisce. Ci hanno dato la loro mente! Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente che è la no- stra. La mente dei predatori è barocca, contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata. Benché tu non abbia mai sofferto la fame, sei ugualmente vittima dell’ansia da cibo e la tua altro non è che l’ansia del predatore, sempre timo- roso che il suo stratagemma venga scoperto e il nutrimento gli sia negato. Tramite la mente che, dopotutto, è la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ciò che più gli conviene... Le nostre meschinità e le nostre contraddizioni sono il risultato di un

PARLA CON CHI NON PUOI PARLARE: E' UNA POTENTE PRATICA DI LIBERAZIONE

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Ho tradotto questo interessante articolo, credo che sia utile. Personalmente, uso questa tecnica da anni, mi era venuto d'istinto. Avevo scritto soprattutto ai deceduti, ai miei cari, inclusi i gatti. E' veramente un atto di purificazione. Certe volte un incomprensibile imbarazzo ci impedisce di dire "ti voglio tanto bene", soprattutto se hai avuto un'infanzia senza molte coccole e sei abituato a tenere i sentimento dentro. .................. Ciascuno di noi conosce la situazione: i rapporti con una persona sono troncati, ma i sentimenti, i pensieri, le parole destinati a lui/lei traboccano. I rapporti finiscono i modo diverso: a volte si spengono da soli senza conseguenze, perché hanno esaurito l'energia. A volte si interrompono nonostante non siamo pronti a troncarli. Esempi: un amico/partner vi abbandona. Siete stati licenziati all'improvviso. Una persona muore... Proprio un cambiamento repentino lascia un gran numero delle reazioni in sospeso.

AKASHA: L' ARCHIVIO UNIVERSALE, IL LIBRO DELLA VITA

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Akashico è un termine derivato dalla parola sanscrita "Akasa" che si riferisce a un'essenza indeterminata quale lo spazio o l'etere. È un luogo spirituale che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di ogni individuo che abbia mai vissuto su Gaia e nel cosmo. Più che un semplice contenitore di eventi, l’Archivio Akashico contiene ogni azione, parola, sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria, questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi. L’Archivio Akashico contiene l’intera storia di ogni anima, sin dall’alba della Creazione. Questo archivio ci connette tutti gli uni agli altri, e contiene ogni simbolo archetipo o racconto mitologico che abbia mai influenzato profondamente il comportam

Se soltanto volessimo risvegliarci!

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Se soltanto volessimo risvegliarci! Ecco il senso dei tanti esercizi proposti in questo libro. Dalla prigione senza sbarre che è la mente che il predatore ci ha installato, è possibile uscire lavorando con determinazione su di sé. La mente del predatore non vuole e non può interrompere l’incessante dialogo interiore, essa mira invece a man- tenerlo costantemente attivo e puntato su deliri associativi che lo tengono in funzione a ritmo continuo come una radio di pessima lega: «Che palle, piove di nuovo, sono tre giorni che piove e devo andare in banca a depositare i soldi, chissà se c’è ancora quel tipo lento allo sportello, mi ricorda mio zio, poveraccio, chissà se hanno accettato la domanda di adozione di Giuseppe, in italia è proprio vero che non si può fare niente, chissà quanto gli costa tutta quella faccenda... speriamo non porti a casa un bimbo con le orecchie a sventola, sennò sai quanto lo prendono in giro a scuola... ho preso il pane per stasera? mannaggia, forse è meglio s

L'inferno esiste dentro di te, nel tuo non essere meditativo

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Per l'uomo che non è in grado di vivere con se stesso l'altro è un bisogno, un bisogno assoluto poiché, quando si trova da solo con se stesso, si annoia: è così annoiato dalla propria presenza che vuole un qualsiasi impegno con qualcun altro. E poiché è un bisogno, diventa una dipendenza: devi dipendere dall'altro. Poiché diventa una dipendenza, ecco che odii, ti ribelli, opponi resistenza, in quanto si tratta di una schiavitù. La dipendenza è una sorta di schiavitù, e nessuno vuole essere uno schiavo. Un uomo incontra una donna poiché non è in grado di vivere da solo. Anche la donna non lo è, per questo vuole incontrare un uomo, altrimenti non ce ne sarebbe bisogno. Entrambi sono annoiati da se stessi ed entrambi pensano che l'altro li aiuterà a liberarsi dalla noia. Certo, all'inizio sembrerà così, ma solo all'inizio. Man mano che la relazione si stabilizzerà, e ciò accadrà ben presto, i due vedranno che la noia non è affatto stata distrutta; anzi, non solo

la libertà è il criterio

Fa' in modo che questo sia il tuo criterio: la libertà è il criterio; l'amore ti da libertà, ti rende libero, ti affranca e quando sarai completamente te stesso, proverai gratitudine per la persona che ti ha aiutato. Quella gratitudine ha qualcosa di religioso, senti nell'altra persona qualcosa di divino. Lui, o lei, ti hanno reso libero e l'amore non si è trasformato in possessività. Quando l'amore si deteriora, diventa possessività, gelosia, lotta per il potere, politica, dominio, manipolazione e migliaia di altre cose, tutte orribili. Quando l'amore si libra alto nel più puro dei cieli è libertà, libertà totale; allora è moksha, libertà assoluta. Tu chiedi: L'amore reale, da ciò che dici, mi sembra associabile alla ricerca dell'Assoluto: solo realizzandolo si può trovare completezza e piena realizzazione. Ma questa ricerca è individuale: come spiegare dunque il ruolo di completamento giocato dall'amato - di cui parla i

La Vertigine di Scoprirsi Dio

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In un mondo in cui si dicono molte bugie e menzogne, la verità fa scandalo. Vero è invece che la verità parla attraverso una sola voce. Siamo noi che abbiamo poche orecchie per ascoltarla. Eccola. «Io sono Dio, ma anche tu lo sei: devi solo diventarne consapevole ». Certo, la cosa crea turbamento, ma la vertigine passa quando si capisce che il messaggio significa: “La nostra essenza è la stessa”. E poi: “Se uno trova se stesso, il cosmo è nulla di fronte a lui”. Queste parole di Gesù sembrano fatte apposta per chi trasale e si domanda: «Ma come, io sono Dio?». Diceva Giovanni Papini, scrittore e aforista italiano: «DIO È ATEO». L’affermazione a quell’epoca destò un enorme scalpore e l’opera da lui scritta nel 1912 Le memorie d’Iddio gli costò un processo per oltraggio alla religione. In realtà, se ci si pensa bene, sembra un’enormità blasfema affermarlo, ma effettivamente DIO È ATEO. Infatti, l’uomo che si è riconosciuto in Dio, non ha più bisogno di credere in Lui. È Lui e ba

L'ARTE DEL SILENZIO MENTALE

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“...Anche una semplice rimozione del dialogo interiore è già una meditazione. La chiamo “meditazione bianca”: stacchi il dialogo interiore e godi lo stato in cui ti trovi. Non a caso dicevano gli antichi: l’Universo si piegherà davanti a colui che imparerà a conservare il silenzio interiore... Il problema principale sta nella nostra coscienza, piena di spazzatura mentale (ansie, dispiaceri, pezzi di canzoni, reazioni a qualche trasmissione TV, liti in famiglia e così via). La gran parte del tempo la nostra coscienza permane allo stato “sporco”. Ma un momento... il cervello gestisce tutto l’organismo, qualsiasi processo che vi si svolge è gestito dal cervello. E cosa succede? Succede che tutta questa spazzatura determina la nostra salute o le nostre malattie??!! Si. E’ proprio così. Ecco perché non andiamo d’accordo con noi stessi e con il mondo. E non è facile liberarsi da questa spazzatura. E’ un compito molto gravoso, e occorre applicare tanti sforzi per liberarsene. Riflettete su

Le Ventidue Istruzioni Segrete del Maestro

ORA CHE SONO RITORNATO IN ME stesso, aspiro in dolore infinito a ciò che sono così poco capace di ottenere. Sanguino interiormente, così che la mia passione traccia nella mia carne le parole del grido che non riesco ad urlare, l'invocazione all'anima del Maestro, allo scopo di fondermi con lui. Per rispondere egli emette la sua volontà, così che, proiettando ombre sulle nubi della vita, possa essere per metà letta da colui i cui occhi sono abbastanza illuminati dalla virilità del suo amore. In tale modo ho imparato come meglio adattarmi a compiere la mia vita, nella vita del Maestro, ed offrire il sangue mio al suo cuore. 0. Non sapere! Tutti i modi sono permessi per l'innocenza. La Pura Follia è la chiave dell'Iniziazione. Il Silenzio irrompe in estasi. Non essere nè uomo nè donna, ma entrambi in uno. Sii silenzioso, bimbo nell'uovo di blu, in modo che tu possa crescere per portare poi la lancia ed il graal! Vaga da solo, e canta! Nel palazzo del Re, sua Fi

Le Quattro Virtù del Cuore del Maestro

LA LUCE è posta nel Cuore del Maestro, in modo che egli non pensi il male; poichè in quella Luce è ogni Verità. La Falsità non è altro che una funzione delle condizioni di tempo e di spazio, e l'idea del male viene solo dalla percezione degli oppositi che sono trascesi dalla Verità. Così ogni cosa che esiste, poggia le sue radici nella necessità; e ove anche la minore di queste si perda, l'intera opera è compromessa. LA VITA dimora nel Cuore del Maestro; la Morte non è che la sistole di quella meravigliosa pulsazione. Immaginari, sono i fantasmi dell'Illusione: questi tremano e vibrano della scintilla della sua realtà; Egli non lascia alcuna possibile forma immota o inerte; in Lui ognuno partecipa al sacramento della nascita di Verità. LA LIBERTA' salta nel Cuore del Maestro: poichè ogni uomo e ogni donna è una Stella. Ciascuno segue, libero e gioioso, la sua Volontà; poichè ogni Volontà possiede la sua funzione essenziale nel ritmo del Cuore del Maestro. Nessuna stella

OSHO: Dare e ricevere

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Dare e ricevere Sappiamo davvero cosa significano? Preziosi testi apparsi su Osho Times n. 212 Osho, che cosa significa dare? E che cosa significa ricevere? Mi rendo conto che sto cominciando solo ora ad averne qualche barlume. La ricettività mi fa sentire come se stessi morendo e di conseguenza tutto dentro di me entra in allarme! Aiuto! L’esistenza mi appare così enorme. Prem Dhiresha, posso capire ciò che ti preoccupa. Preoccupa quasi tutti. È bene che tu lo abbia riconosciuto perché ora è possibile cambiare la situazione. Sfortunato chi è affetto dallo stesso problema senza esserne consapevole. A causa di questa inconsapevolezza non c’è alcuna possibilità di trasformazione. Hai avuto il coraggio di esporti. Ne sono immensamente felice. Voglio che tutta la mia gente sia abbastanza coraggiosa da esporsi, per quanto brutto possa sembrare. Il condizionamento porta a nascondere il brutto, continuando a far finta che sia bello. Questo crea una situazione di schizofrenia: continui a mos

SIAMO DI PASSAGGIO...

Siamo di "Passaggio" nella vita stessa, figuriamoci se non lo siamo nella vita delle persone, nelle situazioni e nel tempo che qualcuno ci concede. Siamo "Ancore" a cui qualcuno può aggrapparsi per poi riprendere improvvisamente il mare. Siamo "Porti sicuri" dove approdare durante le peggiori tempeste, ma pronti ad essere abbandonati appena torna il sole. Siamo "Incroci" sbagliati per chi vede solo una via, dritta e senza variazioni e siamo possibilità di nuove rotte per coloro che la bussola hanno smarrito. Siamo possibilità sconosciute per chi ha sempre voglia di scoprire nuove opportunità, oppure siamo niente per chi è certo di conoscere e sapere tutto. Non importa cosa siamo per gli altri, ma quanto valiamo per noi stessi. Possiamo vincere o perdere, correre o camminare, prendere o lasciare e scegliere se fermarsi o proseguire. Quello che conta è "Essere"! Conta avere un percorso dietro di noi e un bagaglio ricco da portare con noi

In questo silenzio non aspetto nulla ...

A furia di guardarmi mi sono consumato non è rimasto più nulla da vedere nulla da sentire nulla da fare. Rimango seduto tranquillo senza nemmeno notare un tempo che passa perché non c'è rimasto nulla a segnarlo. Qualche volta arrivano dei pensieri a trovarmi e li guardo tranquillo senza rifiutarli quasi curioso di questi ospiti evanescenti che inattesi si disperdono come fumo al vento. In questo silenzio non aspetto nulla c'è solo un essere, un dimorare, in un'assenza di oggetto e qualcosa è cosciente di sé senza essere cosciente di sé ma semplicemente essendo quello che è. I am my own and I love it deeply so deeply that only the flame remains, untouched. Emanuele Marifa De Benedetti FB http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

Stasera ho voglia di cantare ...

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Stasera ho voglia di cantare di gridare  e di ballare in riva al mare ... quello che resta da dire lo diremo domattina... http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

CELEBRARE LA SOFFERENZA

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Quando ti dico di godere della sofferenza, non voglio dire che devi diventare un masochista; non voglio dire che devi creare sofferenza per te stesso e poi provarne piacere. Non voglio dire: vai, buttati giù da una rupe, procurati qualche frattura e poi goditela. Niente affatto. Non ti sto dicendo di essere masochista; sto solo dicendo che la sofferenza esiste, non hai bisogno di andarla a cercare. Ce n’è già a sufficienza, è sempre presente: la vita per sua natura crea sofferenza. Ci sono le malattie, c’è la morte, c’è il corpo; per la loro stessa natura, si crea sofferenza. Guardala, osservala con occhio spassionato. Guardala: che cos’è, che cosa succede. Non sfuggirla. La mente subito dice: “Scappa, non guardarla nemmeno”. Ma se scappi, non puoi essere estatico. Quando fare questa tecnica: La prossima volta che ti ammali e il dottore ti dice di rimanere a letto. Il metodo: Chiudi gli occhi e resta tranquillo a letto osservando la tua malattia: guarda che cos’è, osservala. Non cerc

Ciò che sei è magnifico

Ciò che sei è magnifico; ciò che crediamo di essere è così limitato. Non abbiamo bisogno di perpetuare questa storia personale. Non contribuisce alla bellezza e la libertà della tua vita. Non essere schiava della mente condizionata o indottrinata. Lei vuole festeggiare gli anniversari della tua sofferenza, lascia perdere. Non è necessario essere così fedeli, così fedeli ad ogni tendenza che provoca sofferenza. Spesso rimuginiamo sul passato ma non allo scopo di essere liberi, solo per rafforzare il senso di 'me'. Diciamo che è impossibile cambiare il passato, ma tu lo puoi! Hai capito bene in primo luogo? Chi può affermare che la tua percezione sia un dato di fatto? Sarebbe un compito infinito e inutile cercare le innumerevoli trame che hanno contribuito a fare la persona che credi di essere; per lo più se ne sono perse le tracce. Meglio lasciar perdere tutto e rimanere vuoti dai detriti concettuali. Sii fresca ogni momento. Sii tanto fresca quanto la coscienza – senza-storia e

LA VITA E' COME UN MANDALA

Tutto puoi essere distrutto... da un gesto, un colpo di vento, quindi vivi senza attaccamenti e ricordati di cio' che é eterno http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

CENTRO DI GRAVITA' PERMANENTE

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NON CONFORMARTI

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Il mondo è la mia psicologia

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Un campo del sapere ancora poco esplorato riguarda il rapporto di causa-effetto fra la nostra psicologia e ciò che ci accade nel mondo. In tutti i miei libri in fondo non faccio altro che analizzare questo rapporto. Che relazione c’è fra le persone che incontro, gli eventi della mia vita... e le caratteristiche della mia psicologia? E quali cambiamenti psicologici devo causare in me affinché cambi la mia realtà esterna? Questo è stato il mio percorso, fino a giungere agli ultimi due libri – Il Libro di Draco Daatson e Il Libro di Draco Daatson-Il Regno del Fuoco – dove parto dal presupposto, piuttosto radicale, che il mondo si trovi addirittura all’interno e non all’esterno della coscienza. Fino a pochi decenni fa il fatto che gli avvenimenti del mondo esterno fossero in relazione diretta con la nostra psicologia non veniva nemmeno preso in considerazione, se non da alcuni filosofi un po’ strambi e alcuni rari psicologi... forse provenienti da altri sistemi solari! Il pensare e il se