LE FORME SI DISINTEGRANO Nisargadatta Maharaj

Le forme si disintegrano, ma non fa
alcuna differenza al mio stato. Non c’è differenza tra la qualità di un bambino nato o non nato, ecco la
grande novità dell’illuminazione. Uno nasce o non nasce, la differenza sta nella nascita o non nascita,
ma in realtà non c’è nessuna differenza. Il nato svanisce e diventa identico al non nato. La differenza
è temporanea, il mio corpo è simile al non-nato e così sono felice. Questa esistenza è momentanea,
perché darle importanza? Noi crediamo che è per un periodo lungo, ma in realtà è
momentaneo come un sogno. Un sogno di cinque minuti, o una vita di cento anni sono
contenuti in esso. U n film rappresenta la storia di una vita, dipende dall’ abilità dello scrittore, ma è
reale? La vita è come quella storia. Tutte le creature, il mondo e Brahman sono il risultato del tuo
senso di essere. Anche se è difficile da credere, credilo. Solo Krishna ha reso nota questa conoscenza:
tutto è me stesso ed io sono tutto.

Nisargadatta Maharaj


 GLI INSEGNAMENTI DEL MAESTRO
Nisargadatta maharaj giovaneFinché l’uomo non si libererà dalle false identificazioni, dalle illusioni e dalle presunzioni di vario genere, non potrà trovarsi a contatto con la verità eterna latente del suo stesso SE’. Dice  Nisargadatta: “Ciò che la mente inventa, la mente distrugge. Ma il reale non è inventato e non può essere distrutto”.
Il cuore dell’insegnamento di Maharaj è quindi l’investigare seriamente sul proprio essere.
Ma come arrivare all’essenza se l’assoluto è in sé inconoscibile e incomprensibile, nel senso che la mente non può capire ciò che è oltre la mente stessa?
Maharaj ci stimola ad avvicinarci alla realtà per negazione, cioè: “eliminando tutto ciò che non siamo, prendiamo coscienza di ciò che siamo”.
In essenza noi non siamo questo “corpo/mente”, ma la coscienza che anima.
Riguardo a ciò Nisargadatta dice:
“Può darsi che non sia in tuo potere cambiare quello che accade al corpo ed alla mente, ma puoi sempre porre fine all’immaginazione di essere un corpo e una mente. Ricorda che tutto quello che accade, qualunque cosa sia, riguarda solo il tuo corpo e la tua mente, non il tuo SE’.
“Riconosci che, completamente assorbito dalle tue faccende personali, hai dimenticato chi sei; cerca di riportare alla memoria il ricordo perduto, eliminando il conosciuto”.
“Dimentica il conosciuto, ma ricordati che sei il conoscitore. Non stare immerso nelle tue esperienze. Tu sei al di là di colui che fa l’esperienza”.
Nisargadatta si pone quindi come il “distruttore” di ogni conoscenza, perché ogni concetto è la base di un nuovo attaccamento, e a proposito narra un aneddoto:
“Un uomo sul letto di morte vede dalla finestra la sua scopa che brucia, raccoglie le ultime forze e grida disperato: la scopa! la scopa!”.
Siamo talmente attaccati ai nostri possedimenti materiali, al nostro corpo/mente, ai nostri affetti, a quello che crediamo di essere, che non riusciamo mai lasciarci andare, a vivere per vivere, attimo dopo attimo; in questo senso non viviamo, ma siamo vissuti o dai nostri pensieri o dai nostri stati emozionali, siamo praticamente degli automi che interagiscono o per reazione emotiva o per cliché mentali.
Nisargadatta dice:   
“Per conoscere il mondo dimentichi te stesso, per conoscere te stesso dimentica il mondo”.
“La memoria è un buon servitore ma un cattivo maestro, perché impedisce di essere”.
Per chi accetta l’apparenza del mondo come reale, e si identifica con il corpo e vede gli altri corpi come se fossero separati dal proprio, per chi ritiene che ogni creatura sia un’entità indipendente avente una vita separata dal resto dell’Universo, la morte è una disgrazia. Ma per chi vive nell’essenza, come Maharaj,  l’unica morte avvenuta è quella di Maruti, nel momento in cui si è manifestato Sri Nisargadatta Maharaj.
Dobbiamo vederci così come siamo veramente, non un insieme di idee, pensieri  e immagini intrinsecamente senza realtà, a cui però la memoria e l’abitudine danno continuità:
“Nei vari momenti della vita hai affermato di essere prima un bambino, poi un ragazzo, poi un adulto e poi un vecchio, ma quale di queste identità concettuali ti rappresenta fedelmente? Tutte, con il passare del tempo, si sono rivelate illusorie. Come sono apparse così sono sparite, perché sono identità passeggere legate al tempo, ma colui che conosce l’Essere è l’Eterno Assoluto”.
“Qualunque sia lo sforzo che fai per acquisire dei beni materiali, già sai che essi sono destinati ad andarsene, così come i tuoi concetti e le tue identità. Lo scopo della vera spiritualità è di liberarti completamente dai concetti e dai condizionamenti”.
“Ormai dovresti averne avuto abbastanza di essere la persona che credi di essere; ora senti il bisogno assillante di liberarti di questa inutile identificazione con un fascio di ricordi e abitudini.”
 “Scoprite ciò che non siete. Corpo, sentimenti, pensieri, idee, idee, tempo, spazio, essere o non essere, questo o quello. Non siete niente di concreto o astratto che potete indicare.”
“Dovete osservare voi stessi e la vostra mente, attimo per attimo, senza lasciarvi sfuggire nulla”.
Sri Nisargadatta Maharaj è entrato nel Mahasamadhi  il giorno 08 Settembre 1981.
Ma solo il suo corpo è morto, perché come sempre ripeteva, Nessuno Nasce e Nessuno Muore.

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