๐—ฝ๐—ผ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฎ ๐—ฒ' ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ผ๐—น๐˜‚๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ


๐˜•๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ฏ ๐˜–. ๐˜‰๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ธ๐˜ฏ ๐˜ฉ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ต๐˜ฐ: "๐˜Œ' ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฎ๐˜ข ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ฆ' ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข, ๐˜ฎ๐˜ข ๐˜ช๐˜ญ ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ต๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ง๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข. ๐˜‹๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ข๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข, ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ช๐˜ข". ๐˜๐˜ฏ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ฅ๐˜ฐ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ช๐˜ข ๐˜ฆ' ๐˜ณ๐˜ช๐˜ท๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ถ๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ข?

La poesia non e' rivoluzionaria, la poesia ๐˜ฆ' rivoluzione, perche' ha una visione completamente diversa della vita. La poesia e' una metamorfosi, ๐˜ฆ' ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ช๐˜ข: significa guardare la vita con meraviglia, guardare la vita come un mistero, guardare la vita per celebrarla. La ragione e' aggressiva, e' violenta; la poesia e' non violenta. La ragione usa il pensare, la poesia il sentire.
Abbiamo costruito un intero mondo intorno al pensare, ed e' stato un fallimento; e' stato un fallimento totale. Nel mondo della prosa, nel mondo della logica e della ragione, il personaggio politico e' una persona di grande importanza. Nel mondo del sentire, nel mondo della poesia, nel mondo dell'amore, il mistico prende il posto del politico.
La ragione e' ambiziosa, vuole conquistare il potere. Perche' vuole conquistare il potere? Come mai vuole il potere? Perche' sotto sotto si sente impotente, nel suo intimo avverte un profondo senso di inferiorita'; per camuffarlo, la ragione tenta di impadronirsi del potere. Non importa cosa si debba fare - buona o cattiva perche' alla ragione il potere e' assolutamente necessario. Senza il potere, nel proprio intimo, si ha la sensazione di essere un nessuno, di non essere niente. La ragione e' il trip dell'ego, e la prosa e' il simbolo che rappresenta la ragione.
La poesia e' il simbolo che rappresenta il sentire, il sentimento. La poesia in se' e' talmente potente che non ha bisogno di appoggiarsi a nessun altro potere, non soffre di alcun senso di inferiorita'. Una persona motivata dai sentimenti non e' ambiziosa. Ama profondamente ma non accaparra; possiede se stessa e non le interessa avere sempre e sempre di piu'. Non e' competitiva: non e' ambiziosa, come potrebbe quindi essere competitiva? E dal momento che non e' competitiva e non e' ambiziosa, e' amica dell'esistenza intera. Questo e' cio' che il Buddha chiama compassione.
Certo, la poesia e' rivoluzione, ma non so se Norman O. Brown sappia esattamente cos'e' la poesia; lui stesso e' un logico, non so se abbia mai vissuto l'esperienza della poesia. Quando parla della poesia, riesce soltanto a parlarne "a proposito". Puoi parlarne, ma quello che dici continua a essere prosa: una persona deve ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ท๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ poesia, deve diventare un mistico. Parlare del misticismo non serve a niente: e' la stessa cosa, non cambia nulla, e' la stessa malattia con un'etichetta diversa. Norman O. Brown usa una bottiglia nuova, ma il vino al suo interno e' vecchio, ecco perche' si lascia sfuggire l'esperienza della poesia.

Prova a rileggere questa frase: ๐˜Œ' ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฎ๐˜ข ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ...
Le parole ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฎ๐˜ข ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ appartengono al linguaggio del politico. La prossima generazione non ha bisogno di senrirsi dire nulla, la prossima generazione ha bisogno che le si mostri qualcosa. Diventare un mistico e' l'unica affermazione possibile, e alla prossima generazione non occorre "dire"...cosi' diventi un leader; non un Maestro. Qual'e' la differenza fra un leader e un Maestro? Un leader ti dice cosa devi fare, un Maestro ๐˜ฆ': ti mostra come ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ.
Brown dice: ๐˜Œ' ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฎ๐˜ข ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ฆ' ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข...
Ma si sta ancora parlando di lotta. Il linguaggio e' ancora quello dell'aggressivita', non il linguaggio dell'amore. Questi dettagli sono significativi, sono rivelatori; occorre leggere bene fra le righe, solo cosi' si riesce a comprendere quello che sta dicendo. Ancora lotta? La parola "lotta" in se' e' ripugnante.

E Brown dice: ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ฆ' ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข...
Ma qualsiasi lotta diventa lotta politica, la lotta in se' e' politica. Contro cosa stai lottando non fa alcuna differenza; quando lotti, stai facendo politica. Il mistico non lotta, il mistico e' uno che si e' ritirato dalla lotta, ricordalo. Non e' un combattente: e' una persona che si e' ritirata dalla lotta; vedendone l'assurdita', l'ha abbandonata, si e' ritirato, e' saltato giu' dalla ruota del karma. Se lotti, resti preso nell'ingranaggio, ne diventi parte. Continui a restare intrappolato in quella ruota perfino se ti opponi; il semplice opporre resistenza a qualcosa ti impedisce di trascenderla, ti impedisce di trasformarti. In quel caso seguirai la politica della persona che e' contro la politica, ma e' una cosa che non significa nulla.
Ricorda: quando due persone lottano, diventano simili. La gente assomiglia molto di piu' ai propri nemici che ai propri amici, l'hai notato? Questo perche' quando ti metti a lottare contro qualcuno, devi usare la stessa strategia, le stesse tecniche, le stesse armi, gli stessi modi.
Se dici alle nuove generazioni che la vera lotta e' quella
contro la politica, le stai politicizzando. Adesso le nuove generazioni inzieranno a lottare contro i politici, contro la politica, ma questo vuol dire essere politicizzati. Intanto, con il tempo, imparano le stesse tecniche, le stesse strategie, gli stessi metodi e quando arrivano alla vittoria, saranno politicizzate quanto le persone che stavano combattendo. E' accaduto cosi' tante volte, e in ogni parte del mondo, che non esserne consapevoli e' sintomo di grande stupidita'.
Cos'e' successo con la rivoluzione Russa? I comunisti lottavano contro lo Zar; uno dei regnanti piu' dispotici di tutti i tempi. Lottando contro lo zar; divennero tutti come lui e quando salirono al potere, dimostrarono di essere piu' pericolosi, piu' dispotici, piu' dittatoriali dello zar stesso. Un solo Josif Stalin equivale a mille zar; Stalin ha assassinato milioni di persone e l'ha fatto in nome della rivoluzione. Le persone che ha ucciso non appartenevano alla classe dei ricchi, erano persone povere, erano proletari. Stalin ha ucciso proletari nella sua lotta a favore dei proletari; non ha fatto altro che perpetrare la violenza.
Cos'era successo? Quale meccanismo era stato attivato? Perche' Stalin divento' antirivoluzionario? Era uno dei piu' grandi rivoluzionari e divento' antirivoluzionario...Se lotti contro lo Zar dovrai diventare come lui; piano piano imparerai il suo stesso linguaggio e, quando arrivi al potere, sarai diventato uno zar anche tu. Gli zar si avvicendano, ma quell'attitudine e' sempre la stessa.
Succede sempre cosi'. Non bisogna essere particolarmente intelligenti per comprendere questo meccanismo. Ogni rivoluzione ha fallito perche' ogni rivoluzione, una volta conquistato il potere, diventa antirivoluzionaria; deve diventarlo, non puo' fare altro.

๐˜Œ' ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฎ๐˜ข ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ฆ' ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ต๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข...
La vera lotta non e' affatto una lotta, la ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ข lotta non puo' essere affatto una lotta. Occorre abbandonare qualsiasi conflitto. Il vero rivoluzionario non lotta contro nessuno, semplicemente vede l'assurdita' delle cose e abbandona il campo di battaglia. Dichiara di non voler parteggiare ne' per una parte ne' per l'altra, tutto qui: non e' a favore della lotta e non e' nemmeno contrario; e' una cosa talmente stupida che non riesce a prendere in considerazione neppure l'antagonismo.
Sono pochi i veri rivoluzionari - un Budddha e' un vero rivoluzionario, un Bodhidharma e' un vero rivoluzionario, i mistici Zen dei quali ho parlato sono veri rivoluzionari. Comunemente pero', non sono considerati rivoluzionari ma persone che cercano di fuggire dalla realta'. Persino Brown sarebbe d'accordo; penserebbe che dovrebbero ingaggiare una bella lotta politica, allora si, sarebbero dei rivoluzionari. Ma se ti metti a combattere contro i politici, diventi un politicante anche tu. Certo, e' vero che, quando un politico viene sconfitto, il potere va a qualcun altro; ed e' naturale che chi vince e' piu' potente di chi viene sconfitto; ma in questo modo il potere non fa altro che spostarsi in mani sempre piu' scaltre e piu' pericolose.
Cosa intendo dire? Voglio dire che la vera lotta non e' affatto una lotta. Occorre essere veramente coraggiosi per ritirarsi dalla lotta: se un numero sempre maggiore di persone l'abbandonassero, il mondo cambierebbe - non esiste un altro modo per cambiarlo. Io sono totalmente a favore di coloro che abbandonano il campo di battaglia e si ritirano dalla lotta: ne abbiamo avuto abbastanza delle rivoluzioni e dei rivoluzionari! Non fanno altro che darti speranza, ti fanno penzolare una carota davanti: non potrai mai mangiarla, perche' continuera' a spostarsi insieme a te. E' come la linea dell'orizzonte - continua a restare irraggiungibile -, piu' avanzi, piu' si allontana; la distanza fra te e l'orizzonte rimane sempre invariata.

Brown afferma: ๐˜‹๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ต๐˜ข๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ช๐˜ค๐˜ข...
Resta comunque politica. La chiama metapolitica, ma se cio' che cambia e' soltanto il nome, di fatto non sta cambiando niente. Se mi chiedessi un parere, ti risponderei che la mia scelta sarebbe di passare dalla politica alla non politica, non alla metapolitica. Dalla politica alla non politica: solo cosi' ti sposti dalla politica alla poesia.
La poesia e' una benedizione; non si preoccupa di alcun ordinamento, che sia sociale, politico o economico. La poesia e' interessata all'esistenza, e' interessata alla chiarezza di vedute, e' interessata a uno stato meditativo della consapevolezza. Per vivere la poesia devi diventere meditativo, devi celebrare di piu', devi imparare a danzare e cantare di piu', devi imparare il linguaggio della gioia, devi diventare piu' sensibile. I tuoi sensi devono diventare piu' acuti - i tuoi occhi devono saper vedere di piu', le tue orecchie saper sentire di piu', le tue mani saper toccare di piu'. Dovresti diventare di nuovo un po' piu' selvaggio. Dovresti imparare dai pavoni a danzare, dovresti imparare di nuovo dagli uccelli come fanno a cantare a squarciagola, e dovresti imparare dalle montagne, dai fiumi e dalla sabbia.
Per essere poetici occorre essere naturali, mentre la politica e' artificiale. La poesia e' un ritorno alla natura, e' tornare a fondersi con la natura. La poesia e' la dissoluzione del tuo essere in qualcosa piu' grande di te.
Certo, la poesia e' rivoluzione ed e' esattamente quello che ti sto insegnando: sii un poeta...
Tagore scrive poesie; il Buddha e' un poeta. La differenza e' enorme. Per Tagore la poesia e' un'attivita', per il Buddha e' la vita stessa. Tagore scrive poesie, il Buddha la respira.
Quindi, quando ti dico di diventare un poeta intendo dirti di diventare un Buddha: comincia a vivere in uno scenario completamente diverso, ascolta piu' il cuore e meno la testa. E' nella testa che vengono creati un Hitler o uno Stalin; un Buddha, invece, siede in silenzio nel tuo cuore, nei recessi piu' profondi del tuo cuore. Entra nel tuo cuore, entra silenziosamente dentro di te.
Se in molti diventassero poeti come il Buddha, il mondo cambierebbe, non per via di uno sforzo diretto ma grazie a un'azione indiretta. L'azione diretta e' politica, l'azione indiretta e' poesia. L'azione indiretta non sei tu a compierla, semplicemente accade: poiche' sei cambiato, crei una vibrazione di cambiamento.
Poiche' vivi su un piano diverso, le persone che entrano in contatto con te iniziano a percepire il suono di quel diverso livello, iniziano a sentire una canzone che proviene da un'altro mondo, iniziano ad averne un assaggio, se ne inebriano; iniziano a profumare della tua fragranza.
Un poeta come il Buddha o come Bodhidharma crea migliaia di altri poeti nel mondo, diventa un catalizzatore: la sua semplice presenza e' un'ispirazione. Ecco perche' in Oriente teniamo in grande considerazione il ๐˜ด๐˜ข๐˜ต๐˜ด๐˜ข๐˜ฏ๐˜จ. ๐˜š๐˜ข๐˜ต๐˜ด๐˜ข๐˜ฏ๐˜จ significa essere alla presenza di un poeta, essere alla presenza di un Maestro, essere con un Maestro che e' "arrivato" - essere con lui e basta. Quando attraversi un giardino, anche se non tocchi nemmeno un fiore, quando torni a casa ti accorgi che una sottile fragranza e' rimasta sui tuoi abiti.
Quando vai da un Maestro, intorno a te inizia ad aleggiare qualcosa, qualcosa comincia a persistere. Dapprima e' molto vaga, all'inizio non sai distinguere cosa sia, ma hai una certezza: intorno a te c'e' qualcosa. Col tempo quel qualcosa diventa sempre piu' nitido; piano piano acquista chiarezza, diventa piu' trasparente e, all'improvviso, ti senti a casa in una dimensione dell'essere completamente diversa.

๐—ข๐˜€๐—ต๐—ผ (๐˜“๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ป๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ญ๐˜ถ๐˜ค๐˜ฆ ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฃ๐˜ณ๐˜ฆ)



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