lunedì 28 novembre 2011

TECNICA della CONFESSIONE (Auditing)


ANNULLAMENTO degli EFFETTI delle ABERRAZIONI MENTALI  
Anticamente si chiamava: Tecnica della Confessione e riteniamo sia la Tecnica per eccellenza per poter rimuove le emotività e le parti dell’Ego/IO rimaste nel proprio passato.
In un luogo tranquillo ove non vi siano possibili cause di disturbo, il “confessore” ed il paziente si devono trovare assieme. Il confessore deve far rilassare e tranquillizzare il paziente e poi fargli delle domande inerenti la sua persona, la famiglia, gli amici, annotando anche se ha avuto dei cari estinti. 
Dopo che avrà fatto ciò ed avrà spiegato al paziente il motivo di questa seduta, il tecnico inizierà cosi:
Confessore - “Guarda in alto e quando avrò contato da uno a sette, chiuderai gli occhi. Sarai sempre cosciente e consapevole di ciò che avverrà durante la seduta e ti ricorderai di tutto; se qualche cosa non ti aggrada, se una situazione non ti piacerà, potrai uscire dalla seduta in qualunque momento”.
Mettendo a proprio agio il paziente e contando lentamente “uno, due, tre, ecc. sette, chiudi gli occhi” (fare una pausa, facendo respirare con l’addome e lentamente, il paziente si sentirà a proprio agio). 
  

A questo punto si deve installare un meccanismo “cancellatore”, di eventuali suggestioni. Confessore - Quando userò la parola “cancellato” ogni cosa che ti avrò detto durante la seduta, non avrà più potere su di te. Qualsiasi suggestione sia stata creata in te non avrà alcun potere, dopo che ascolterai la parola “cancellato” (sincerarsi che il paziente abbia capito).
Confessore - “Vai indietro al tuo più recente episodio di piacere”, (farselo raccontare per esteso fino alla fine, chiedendogli di visualizzare anche i colori, risentire i suoni, insomma rivivere quell’avvenimento con la massima partecipazione possibile). 
In questo modo si familiarizza con il paziente e gli si fa conoscere la tecnica del ritorno all’avvenimento.
Confessore - “Vai al tuo più recente episodio di dolore” (usare come prima la stessa richiesta, oltre a farselo raccontare dall’inizio per più volte ed ogni volta che sarà necessario, far visualizzare i colori, gli odori, i suoni e le altre sensazioni. 
Farglielo narrare ogni volta sempre dall’inizio, approfondendone se possibile i particolari, fino a quando vedremo scaricarsi tutta l’emotività racchiusa in quell’avvenimento, riscontrandolo nelle caratteristiche somatiche: pianto, smorfie, scatti, sudorazione, movimenti strani, gioia, ecc. 
Il confessore deve fare appunti per aiutare il paziente ad andare nei particolari di ogni episodio ad ogni ri-narrazione.
Confessore - “Vai ad un episodio simile precedente a quest’ultimo” (lavorare su quest’episodio come sopra, indi proseguire sempre a ritroso nel tempo, alleggerendo di volta in volta tutta la carica di emotività che troverete nei vari episodi incontrati).
Alla fine della seduta, dopo aver ridotto le cariche emotive incontrate, fate ritornare al tempo presente il paziente, chiedendogli che giorno è, come è vestito, su che sedia è seduto, con chi sta parlando e dove si trova.
Confessore - usare la parola: “Cancellato”. 
Fare aprire gli occhi al paziente e fargli toccare oggetti perché sia consapevole della sua posizione spazio temporale. 
Con questa tecnica avrete riportato il paziente sulla traccia del tempo, cioè nel suo passato.
Esiste la possibilità di utilizzare uno strumento elettronico che si chiama “Elettrometro” mentre si effettua questa tecnica. 
Si consiglia di effettuare questa tecnica non oltre le ore 22 in quanto una volta iniziata la seduta, bisogna terminare completamente, scaricando il più possibile le emotività incontrate e non lasciando assolutamente il paziente a metà opera !
Le sedute devono sempre terminare quando il paziente avrà un tono di umore alto od almeno buono e devono avere un intervallo di 72 ore l’una dall’altra.
Una tecnica molto simile viene insegnata e praticata dal movimento dei “Dianetici” della “Chiesa di Scientology”; essi affermano che questa tecnica è stata messa a punto solo dal loro fondatore; rimane comunque il fatto che questa tecnica è stata tramandata nei secoli fin dall’antico Egitto ed attraverso gli Esseni (Coloro che Sono, una "setta" degli Ebrei), si è anche introdotta nel Giudeo Cristianesimo ed in seguito più nel Cattolicesimo che nelle altre chiese Cristiane, però in forma corrotta, poco utile e chiamata “confessione auricolare”, che di fatto e' inutile per il soggetto, ma molto "utile" per la chiesa.....per conoscere le cose piu' nascoste delle persone....;
di conseguenza questa tecnica non può essere attribuita la sua “creazione” solamente ai Cattolici od al fondatore di Dianetica, come i loro seguaci affermano.
Esistono anche altre tecniche più complesse, che però non prendiamo in considerazione in questo momento in quanto la Medicina Naturale o Biologica tende ad usare semplici tecniche da farsi in casa e se possibile senza l’ausilio di tecnici. Per le altre tecniche, rimandiamo alle apposite parti.
Ricordiamo che questa tecnica è utile per il riordino della Salute, ma quest’ultima non ritorna se non provvederemo anche all’immediato riordino dei Conflitti esistenti e delle alterazioni Termico/Nutrizionali, disintossicando l’organismo, fatti con-causali che sono sempre presenti in tutte le malattie, Spirituali, Emozionali e Fisiche. 

tratto da Mednat.org

martedì 22 novembre 2011

ESERCIZIO DI IMPASSIBILITA'


Una riserva di energia è possibile aumentarla
molto velocemente in capo a soli 4 - 5 giorni
semplicemente ...sopprimendo gli inutili sprechi.
(In seguito invece vedremo come produrla). Ogni
manifestazione di espansività in particolar modo
emotiva, ma anche sensoriale, costituisce un
dispendio di "energia". Non bisogna cedere al
bisogno di confidarsi, di partecipare agli altri il
proprio stato d’animo. E’ necessario evitare per
quanto è possibile, di mettere nelle proprie parole
e nei propri atti la minima animazione irriflessa,
impulsiva, non bisogna dare segno esteriore del
proprio stato d’animo.
Non disperdete l’energia in frivole chiacchiere, in
commenti sugli avvenimenti del giorno, in
apprezzamenti sulle persone che passano o sulle
azioni a cui assistete, esprimete il vostro parere
solo se è indispensabile.
Non lasciate che vi si faccia parlare vostro
malgrado.
Se qualche chiacchierone vi tormenta con le sue
chiacchiere, fate finta di interessarvi a quello che
dice, lasciate che sperperi la sua forza nervosa e
continuate a condensare la vostra. Ascoltate
quelli che vi parlano: scoprirete quanti sforzi
sterili la vanità, la ricerca di approvazione,
impone alla maggior parte delle persone inclini al
desiderio di essere approvate, osservateVi in
modo da reprimere con cura questa tendenza.
Tutto questo non significa asocialità, ma
semplicemente inibizioni di attività inutili.
Infatti pochissimi giorni di prova saranno
sufficienti a convincervi della considerevole
efficacia di questi consigli, perché in seguito alla
loro applicazione si proverà una quasi immediata
sensazione di intima potenza.
Ogni volta che viene represso un impulso a
parlare o a fare senza la indispensabile utilità si
conserva interiormente una riserva di energia, di
forza psichica, che altrimenti si sarebbe
esteriorizzata: l’esercizio dell’impassibilità
contribuisce fortemente a conservare l’energia.
Ogni desiderio deve essere considerato
come un impulso. Ogni desiderio il cui
appagamento è inutile dovrebbe essere
soppresso e rimanere insoddisfatto, perché
la sua soddisfazione implica una perdita di
energia.
Ricordatevi che stiamo gettando le basi per la
padronanza di noi stessi, per la pratica
dell’influenza a distanza su una o più persone e
infine per il condizionamento volontario del
destino finalizzato a creare un mondo migliore
per noi e per gli altri.
I primi effetti determinati dalle tecniche di
visualizzazione che andrò esponendo, si
traducono in un impulso all’iniziativa mentale, e
poi in un senso di sicurezza, di potere: si ha
coscienza di essere capaci di ogni sforzo di
volontà. A poco a poco (tanto più rapidamente
quanto più ci si dedica alle applicazioni) la fiducia
in se stessi diventa continua, le idee parassite, gli
stati emotivi negativi, le sollecitazioni sensoriali
sono dominate.
La padronanza di sé diviene integrale e presto
impariamo a dirigere con grande soddisfazione i
nostri sensi, la nostra sensibilità, il nostro
intelletto. A questo punto, divenuti capaci di
concentrare la nostra energia su una
immagine precisa, ognuno di noi potrà agire
anche come regolarizzatore, guaritore o
anestetizzatore sugli organi fisici.

colui che ha imparato a dominarsi, a ragionare
sulle proprie impressioni, a conservare una
perfetta sicurezza in presenza di chiunque,
influisca, con questa imperturbabilità stessa, su
coloro che lo circondano. Uno sguardo che
esprima determinazione, una parola netta e
giudiziosamente pronunciata, un’attitudine di
calma e possente energia impressionano in modo
considerevole.
Altre qualità intrinseche sempre ottenute con
l’educazione della volontà, si uniscono ai fattori
precedenti di influenza personale: il senso
dell’opportunità, la memoria, l’ordine nelle idee,
la rapidità di assimilazione.
Divenuto incrollabile di fronte alle circostanze o
agli incidenti imprevisti come di fronte
all’atteggiamento e al comportamento altrui,
dotato di energia e di forza, chi ha assimilato le
tecniche di visualizzazione, è facilmente in grado
di modificare il proprio destino. Infatti conserverà
anche, in presenza di ogni eventualità, il massimo
di lucidità di spirito e di intuizione
per agire e reagire.
Vedrà, quindi la via più vantaggiosa da seguire e,
infine, eseguirà in modo calmo e risoluto quello
che ha progettato.
Se vi sembra che per tutto questo valga la pena
effettuare qualche sacrificio continuiamo.



da Corso base di Visualizzazione
Introduzione
di Stefano Calamita


LA TERAPIA QUANTISTICA EMOZIONALE


( tratto dal volume " La Medicina della Luce")

La fisica quantistica ha rivoluzionato non solo il modo di vedere la realtà, ma anche  il modo di vedere  i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre impressioni.
              Da ciò nasce la Terapia quantista emozionale, che prende le basi quantistiche per trasporle  nelle problematiche psicologiche.
              Sappiamo che l’uomo è un pensiero, un evento quantistico, una fluttuazione di energia immerso nel grande corpo quantistico dell’universo.
              Un pensiero è un evento quantistico di natura energetica, e come tale non differisce da qualsiasi altro pensiero………( vi ricordate che le particelle subatomiche sono tutte uguali fra loro?): da ciò si evince che  non c’è nessuna differenza quantistica fra la gioia e la tristezza, fra la rabbia e la felicità, fra la gelosia e la fiducia, ecc….. Il problema nasce, come vedremo fra poco, quando noi diamo una etichetta a queste energie neutre, e finiamo per identificarci con le emozioni, osservando quindi la realtà circostante con questi nuovi occhiali emozionali.
              Una emozione  ( bella o brutta che sia), un pensiero, è soltanto un’onda energetica diffusa, invisibile, che penetra nella nostra coscienza e come tale  attraversa il nostro corpo, a volte prediligendo un organo particolare( cuore, intestino, testa, stomaco…), e assumendo una forma e dimensioni variabili…….Se noi osserviamo il cammino del pensiero, vedremo che dopo essere sorto alla coscienza, scompare: se proviamo ad inseguirlo, per vedere dove va, arriveremo in uno spazio vuoto; questo spazio, dove regna il silenzio, è lo stesso che c’è fra i suoni, fra le parole, ed è la porta d’entrata  sia al mondo quantistico che a quello virtuale.
              Quando ci si esercita a rimanere in questo spazio ( uguale a quello che c’è fra due respiri) si assiste ad un cambiamento della nostra fisiologia, assimilabile a quella prodotta dalla meditazione, e dalla ripetizione di un mantra, come nella risposta di rilassamento: le onde cerebrali si trasformano in onde alfa, e i centri nervosi passano dal normale caos funzionale alla coerenza…..
              La mente acquisisce una dignità diversa  da quella che  invece si identifica con il pensiero: comprendiamo che come osservatore dei nostri pensieri, noi siamo  più dei suoi contenuti , e siamo posti al di là del coinvolgimento emozionale, cosa invece che ci porterebbe nella prigione da noi stessi  intessuta con i fili  del nostro Ego ( paure, approvazione, controllo su gli altri e sugli oggetti, attaccamenti….). Inoltre la mente, in questo spazio, comincia  a manifestare consapevolezze vicine alle scoperte della fisica quantistica:  creazione della realtà, trasmissione a distanza; la non-località , la sincronicità, ecc….
              Nella Terapia quantistica emozionale quindi si trascende dalle cause e dalle condizioni che hanno provocato una nostra reazione emozionale ( paura, tristezza, depressione, ansia….), anzi queste, se prese in considerazione, danno un concetto completamente sbagliato della dinamica dei fatti!
              L’innovazione sta nel fatto che, essendo tutto costituito da energia, qualsiasi emozione può essere  vista e vissuta come tale: lo dimostrano gli esercizi  con cui la carica emozionale negativa svanisce all’istante, quando, distolta l’attenzione dalle cause e dalle condizioni, ci identifichiamo con l’energia di per se stessa : dal punto di vista della fisica quantistica 1) l’onda, di natura neutra, viene intrappolata dalla nostra volontà ; 2) a ciò fa seguito una denominazione dell’emozione, una etichetta che 3) se noi vi ci identifichiamo 4) provochiamo un collasso dell’onda, quindi la trasformiamo in particella che 5) una volta acquisita una sua massa emozionale, diventa molto solida, e difficile ad eliminare, anzi si rafforza con la memoria dell’evento scatenante!!!: è come se avessimo creato una  lente personale, attraverso la quale definiamo noi e il mondo.
              Da ciò si comprende come gli eventi esterni, i fatti, le persone , gli oggetti, non hanno a che vedere con il nostro stato emozionale……..è inutile, se non dannoso, dare colpe, fare la vittime, o i martiri, ciò rafforzerebbe la solidità della particella e il suo conseguente danno fisico e psichico, oltre al fatto di dare potere a “ padroni “ esterni!!! : siamo noi  i soli ad essere responsabili delle nostre emozioni, delle nostre esperienze e della nostra realtà  soggettiva, da esse provocata………Ricordate il principio di incertezza, secondo il quale è l’osservatore che crea, influenza, altera il mondo esterno secondo gli occhi dei propri pensieri , desideri e intenzioni……..Le realtà che interpretiamo sono , in verità,  soggettive, cioè non corrispondono alla vera realtà!
              Solo con un salto quantico della coscienza, dando all’emozione la sua giusta connotazione di onda, di energia, e vivendola come tale,  noi la possiamo rimandare nel mondo quantistico come onda……
              Inoltre, questa energia, la cui natura è neutra,  può essere sfruttata per:
              1) interconnetterci con il mondo circostante, anch’esso di natura energetica quantistica, consapevolizzando la nostra unione, la nostra fusione,  con il tutto…….e quindi allontanandoci dalla catastrofica  prigione della separazione……. ( Bohm: “ Tutto compenetra ogni altra  cosa “ ),  2) incanalarla in attività al servizio nostro e degli altri ( scrivere, fare sport, leggere, creare, aiutare….).
        Nella Terapia quantistica emozionale ci sono dei principi di base:
        1)  - “ esiste una sola sostanza “ - cioè il regno virtuale, la luce, l’oceano quantistico; - un’altro principio è: 2) - “Tutto ciò che conosci di te stesso proviene al di fuori di te, quindi abbandonalo” - questo sta a significare che ciò che i nostri sensi percepiscono come esperienza, proviene da altri sensi, cioè da altre esperienze che hanno avuto le persone che ci circondano, madre, padre, nonni e società in genere, e siccome abbiamo visto che i sensi cospirano, ci danno un’illusione del mondo, tutto ciò che noi sappiamo è un’illusione, non corrisponde veramente a chi siamo; 3) - “Non credere a niente, indaga ogni cosa”-Un altro principio è  4) -  “affinché tu possa scoprire chi sei, devi prima capire chi non sei”-  infatti vedremo tra poco che noi non siamo il contenuto della nostra mente;  5 ) “per lasciare andare qualcosa, distaccandotene, devi prima conoscerla” -  quindi dobbiamo conoscere qual è la particella emozionale e riviverla, per poi eliminarla.Altro principio 6) - “chi fa l’esperienza è contenuto nell’esperienza stessa, ne fa parte” -  7) - “qualsiasi cosa pensi di essere non lo sei” – 8) - “mantieni l’attenzione sull’Io Sono e lascia andare qualsiasi altra cosa” - poi spiegheremo il significato dell’Io Sono.L’ultimo principio è  9) - “qualsiasi cosa sai su di te può non essere vero” -.
Prima di continuare spieghiamo il concetto dell’Io Sono.
Abbiamo visto nel capitolo della trasformazione spirituale che la nostra natura, il nostro vero sé si trova nel regno virtuale, nell’ordine submanifesto dell’essere, quindi il nostro Me reale corrisponde al campo unificato, allo spirito, che poi si identifica anche con la componente divina.
L’Io Sono è la nostra componente che si trova nel regno virtuale, quindi il cosiddetto testimone silenzioso; è la nostra vera essenza che non giudica, non critica, ma osserva tutto ciò che ci accade.
L’Io Sono si trova in una condizione di beatitudine, in quanto osserva tutto quello che accade; se noi riuscissimo, con degli esercizi di psicologia della luce, ad andare nell’Io Sono, vedremmo che la nostra vita si presenterebbe in modi  molto diversi, acquisendo un significato nuovo; infatti dall’Io Sonovedremmo che le nostre scelte non hanno poi tanta importanza, l’importante è l’intenzione che abbiamo, cioè l’amore, e quindi la diffusione della luce, la diffusione delle caratteristiche di compassione, di unità con gli altri, non tanto la scelta in se stessa.
L’Io Sono non è mai nato, infatti è nella nostra vera natura di essere immortali, eterni; neanche il fuoco, l’acqua, il vento possno sconfiggerlo; non dobbiamo neanche cercarlo o comunque formarlo, perché esiste dall’eternità.
Un altro concetto che voglio sottolineare, è quello della mente, che deve essere considerata come un calderone, come uno strumento della nostra parte spirituale, cioè dell’Io Sono.
Quando veniamo concepiti e scegliamo i nostri genitori per le nostre lezioni di vita, cominciamo a ricevere dalla madre, dal padre e dall’ambiente circostante delle informazioni, delle unità informative, i cosiddetti q-bits, che cominciano a riempire la mente.
Originariamente la funzione più importante della mente è quella di essere strumento dello spirito, il quale può agire se la mente ne è strumento, quindi se la nostra mente è vuota da qualsiasi pensiero, immagine o visualizzazione.
Purtroppo con il passare degli anni, la mente si riempie di informazioni, di pensieri che ci provengono da altre menti, per cui si arriva ad una quantità enorme di informazioni in essa contenute (si stima che siano 6.480.000 unità informative nelle 24 ore).
Quindi tale quantità non permette allo spirito di agire, se non in alcuni momenti della giornata come al risveglio e all’addormentamento, a meno che non ci esercitiamo a tenere la mente vuota con delle tecniche di meditazione, come la meditazione stand - by.
Questa è una forma di meditazione passiva in cui la coscienza pone attenzione sul nulla.
Io ho sperimentato una tecnica estremamente facile, che chiunque può eseguire, la quale consiste nel chiudere gli occhi e osservare lo show dei pensieri mentali; dopo bisogna  immaginare di avere un telecomando nelle mani e spegnere questo show mentale, rimanendo nel vuoto.
È a questo punto che occorre fare del training, perché ci siamo identificati con il contenuto della mente, noi eravamo quei pensieri, quei concetti, quelle interpretazioni, quelle aspettative.
Invece non è così, noi siamo nell’Io Sono, siamo gli osservatori di ciò che avviene nella mente, del contenuto mentale.
Dobbiamo allenarci a stare nel nulla, a stare nel vuoto e se qualche pensiero, qualche visualizzazione si materializza nella nostra mente, e quindi ricomincia la show mentale, basta prendere il telecomando e spegnere lo show: meglio  restare nel nulla.
Cominciano dopo un po’ a fluire informazioni spirituali.
 Lo spirito, quindi la grande energia di pace, di beatitudine e di equilibrio, comincia ad agire sul nostro corpo e su chi ci sta accanto, utilizzando la mente come strumento.
Una delle prime reazioni è quella di annullare la catena di eventi suicidi, che abbiamo descritto in un capitolo precedente, che porta alla formazione di neuropeptidi, di citochine, di neuromodulatori e sostanze peptidiche, che danneggeranno il nostro corpo a seguito di pensieri negativi, a seguito di quel contenuto mentale.
Questo è molto importante, perché nel momento in cui entriamo nella meditazione stand-by, interrompiamo questa catena, mandando informazioni di equilibrio al nostro corpo, infatti il nostro sistema PNEI (psico-neuro-immunologico) comincerà ad  equilibrarsi.
Questa tecnica è molto interessante dal punto di vista terapeutico, perché tramite l’azione dello spirito, che è luce pura, possiamo riuscire ad equilibrare un sistema alterato del nostro corpo, basta dirigere l’intenzione sull’organo interessato, il quale è anch’esso luce, quindi luce che agisce su altra luce.
Con questa tecnica si sono viste delle guarigioni, perché si dà finalmente sfogo alla grande intelligenza dello spirito, e si permette di attivare il nostro guaritore interiore.
Un altro concetto importante è quello delle particelle emozionali: ogni emozione la blocchiamo, perché reagiamo ad una energia che arriva da parte di un’altra persona o da parte dell’ambiente; abbiamo un cammino e delle esperienze da fare, e delle lezioni da apprendere.
Dando un’etichetta, un nome a queste emozioni, formiamo una particella; l’insieme delle particelle emozionali, contenute nel calderone mentale, costituiscono “un essere”, che Carlos Castaneda chiamaDragone a Cento Teste, cioè l’ego.
Una cosa che ho notato nella mia esperienza clinica, è che le particelle emozionali sono mobili e si trovano tutte nascoste in fondo ad uno stagno melmoso; infatti quando diciamo di rimuovere un’emozione, un’esperienza, accade che le particelle vanno a finire in fondo a questo stagno.
Quando avvengono dei fenomeni emozionali o riceviamo degli input esterni, le particelle vengono a galla con tutto il corteo sintomatologico che le accompagna.
Le particelle emozionali possono passare dalla madre al figlio, dal padre al figlio.
Possono esserci anche delle patologie provocate da particelle che passano da generazione in generazione, infatti quando una persona riesce ad eliminare le particelle emozionali, blocca la trasmissione della malattia specifica e quindi dei sintomi legati alla particella emozionale.
In genere ogni particella emozionale si esprime attraverso una parte del corpo, ma possono esserci più particelle presenti a livello di un organo: ad esempio a livello del chakra tiroideo; quando le si elimina, con le tecniche della psicologia della luce, dobbiamo osservare bene che nel corpo quantico, cioè nell’insieme delle informazioni subatomiche della persona, non ci siano altre particelle, perché possono esserne rimaste altre, riguardanti ulteriori esperienze di tipo comunicativo.
Esse si possono dividere in particelle primarie e in particelle secondarie, ciò significa che a seguito di un’esperienza principale, possono esserci altre esperienze legate alla stessa etichetta, da noi messa all’esperienza principale che io chiamo anche particella madre: quindi avremo  la locomotiva e i vagoni.
I vagoni sono tutte le varie particelle figlie: se queste vengono eliminate, apparentemente il problema scompare, ma in realtà non è stato eliminato, perché la particella principale ripiomba nel fondo ed in qualsiasi momento può tornare a galla.
La formazione di queste particelle, purtroppo, non può essere bloccata.
Fino ad oggi, nella psicologia, nella psicoanalisi, nella psicologia transpersonale, che pure ammette una correlazione fra mente e mente, quindi una mente non-locale, non sono mai esistite delle tecniche di eliminazione di queste particelle; queste tecniche formerebbero altre particelle, magari buone, magari positive, ma non eliminerebbero quella principale, che continua ad agire sugli organi, facendo evolvere la patologia.
Con la Terapia Quantistica Emozionale si è visto che, nel momento in cui si opera l’eliminazione dell’etichetta, è come se togliessimo il coperchio da una pentola a pressione, il cui contenuto è un contenuto energetico, neutro e divino; il coperchio corrisponde all’etichetta che abbiamo dato.
Nel momento in cui si toglie questo coperchio, fuoriescono fiumi di energia bianco-diorata che preludono alla guarigione, e da quel momento la particella non esiste più, non ci saranno più, nel corpo della persona che aveva quella particella, neanche i neuropeptidi tossici, suicidi.  Ciò comporta cambianti dello stile di vita, miglioramenti dello stato di salute, positività nei rapporti sociali, proprio perché la particella è sparita.
Le particelle seguono le stesse regole delle particelle subatomiche, le quali passano da una persona all’altra inconsapevolmente, quindi le informazioni che portiamo dentro passano inevitabilmente all’ambiente o alle persone che ci stanno accanto, in modo subliminale, cioè al di sotto della coscienza.
Se qualcuno ha delle particelle emozionali negative, queste possono passare a noi stessi, ecco perché è importante gestire bene le nostre particelle, cercare di eliminarle e circondarci di persone e ambienti positivi.
  Una situazione clinica, che ho esaminato recentemente, è stata quella di aver visto i risultati del passaggio di una particella emozionale, da un soggetto animale ad un essere umano.
 Una paziente era arrivata a dare segni di psicosi,  a causa di una particella che una cagnolina portava dentro e che era passata alla paziente, la quale aveva chiaramente una predisposizione affettiva, cioè doveva avere dei canali quantici aperti, per cui la particella è passata nel suo corpo quantico.
Dopo aver letto ciò nel suo corpo quantico, le ho consigliato di dare via la cagnolina. La paziente dapprima contariata e stupita, ha eseguito il mio consiglio:la sintomologia è scomparsa il giorno dopo, lei ha approfondito la sua situazione interiore e migliorato il suo stato di vita. Non si sono più ripresentati i sintomi psicotici.
La Terapia quantistica emozionale è un' approccio spirituale, in quanto fa prendere consapevolezza al soggetto della propria energia interiore e di come quelle emozioni contengono energia divina, energia di guarigione, e che il soggetto è immerso nella luce divina, nel bene e nell’amore.
Se questo viene consapevolizzato, con l’aiuto della psicologia della luce, il soggetto capisce chi è, da dove viene, che cosa deve fare, quale scopo ha nella vita, perché si trova su questo pianeta.
Una problematica emozionale può essere eliminata soltanto in queste condizioni, e possiamo essere sicuri che il soggetto, anche se non scorderà mai più l’episodio, non ne sarà più coinvolto e non ci ricadrà.

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lunedì 21 novembre 2011

IL SISTEMA DI CREDENZE E' UN TIRANNO


Il sistema di credenze domina la vita umana come un tiranno. Ci toglie la
libertà e ci rende suoi schiavi. Esercita il suo potere sul vero noi, la
vita umana; e non è nemmeno reale! Il vero noi rimane nascosto da qualche
parte nella mente e in questo modo tutto ciò che sappiamo, tutto ciò a
cui ci siamo accordati a credere, ne prende il controllo. Il corpo umano,
che è bellissimo e perfetto, diventa la vittima del giudizio e della
punizione; diventa un veicolo attraverso cui la mente agisce e proietta
se stessa.
Il sistema di credenze è il regno della mente; non possiamo vederlo né
misurarlo, ma sappiamo che esiste. Forse, ciò che invece non sappiamo è
che questa struttura esiste solo perché la creiamo noi. Questa nostra
creazione è appiccicata a noi, ci segue ovunque. E viviamo in questo modo
per tutto il tempo in cui non ci accorgiamo che stiamo vivendo in questa
struttura. Anche se la mente non è reale (è virtuale), è comunque potere
assoluto, perché è creata anch'essa dalla vita.
Per questo un elemento fondamentale nella padronanza della consapevolezza
è la consapevolezza della nostra creazione, la consapevolezza del fatto
che è viva. Ogni nostra credenza, da quella nel suono di una lettera
dell'alfabeto a un'intera filosofia, utilizza la nostra energia vitale
per sopravvivere. Se potessimo vedere la nostra mente in azione, vedremmo
milioni di forme vitali e vedremmo che diamo vita alla nostra creazione
dandole il potere della nostra fede, dandole tutta la nostra attenzione.
Usiamo la nostra energia vitale per sorreggere tutta la struttura. Senza
di noi, queste idee non potrebbero esistere; senza di noi, l'intera
struttura crollerebbe.
Con il potere dell'immaginazione possiamo vedere la creazione della
nostra "mitologia personale", la costruzione del nostro sistema di
credenze e il modo in cui investiamo la nostra fede nelle menzogne. In
questo processo di costruzione (tutte le cose che impariamo) vi sono
molti concetti che ne contraddicono altri. Creiamo tanti sogni diversi, e
quindi strutture diverse che si contraddicono a vicenda e che annullano
il potere della nostra parola. In questi momenti la nostra parola è quasi
nulla, perché se ci sono due forze che spingono in direzioni opposte, il
risultato è zero. Se invece tutta l'energia va in un'unica direzione il
suo potere è immenso; e le nostre intenzioni si manifestano perché le
affermiamo, perché le nostre parole hanno il potere della nostra fede.
Da bambini diamo la nostra fede a tutto quello che ci insegnano, ed è
così che perdiamo il potere sulla nostra vita. Diventati adulti, la
nostra fede è già assorbita in così tante menzogne che non abbiamo quasi
più il potere di creare il sogno che vogliamo per noi. Il sistema di
credenze ha tutto il potere della nostra fede e così rimaniamo con zero
fede, con zero potere. E facile vedere come diamo la nostra fede a
simboli come Babbo Natale, ma non è altrettanto facile vedere che
facciamo la stessa cosa con ogni simbolo, ogni storia e ogni opinione che
impariamo su noi stessi e su qualunque altra cosa.
Ritengo che sia molto importante capirlo, e l'unico modo per farlo è
esserne consapevoli. Se siamo consapevoli di dare tutto il nostro potere
personale a tutto ciò che crediamo, forse non sarà difficile togliere
potere ai simboli, che in questo modo non avranno più potere su di noi.
Se togliamo potere a un simbolo, il simbolo ritorna a essere un simbolo e
basta. Allora i simboli obbediranno al loro creatore, cioè al vero noi, e
serviranno al loro vero scopo: essere uno strumento di comunicazione.
Quando scopriamo che Babbo Natale non è la verità, non crediamo più a
Babbo Natale, e il potere che investivamo su quel simbolo ritorna a noi.
Ciò avviene quando diventiamo consapevoli che noi abbiamo fatto l'accordo
di credere a Babbo Natale. Recuperando la nostra consapevolezza, capiamo
che siamo stati noi a stipulare con noi stessi il patto di credere a
tutta la simbologia. E se siamo noi quelli che investono il potere della
loro fede in ogni simbolo, siamo noi gli unici che possono riprendersi
quel potere.
Con questa consapevolezza possiamo riprenderci il potere che davamo a
tutto ciò a cui credevamo e non perdere mai più il controllo sulla nostra
creazione. Vedere che siamo noi a creare la struttura delle nostre
credenze ci aiuta a recuperare la fede in noi stessi. Se abbiamo fede in
noi stessi, invece che nel sistema di credenze, non abbiamo più dubbi
sull'origine del potere e iniziamo a smantellare la struttura.
Quando la struttura del nostro sistema di credenze non esiste più,
diventiamo molto flessibili. Possiamo creare qualunque cosa vogliamo,
possiamo fare qualunque cosa. Possiamo dare la nostra fede a tutto ciò a
cui vogliamo credere. La scelta è nostra. Se non crediamo più a tutto
quello che ormai sappiamo essere la causa della nostra sofferenza, come
per magia essa scompare. Non abbiamo bisogno di pensarci: abbiamo bisogno
di agire. È l'azione che farà la differenza.
È LA PRATICA CHE FA IL MAESTRO

DON MIGUEL RUIZ DON JOSÉ RUIZ
CON JANET MILLS
IL QUINTO ACCORDO
GUIDA PRATICA ALLA PADRONANZA DI SÉ UN LIBRO DI SAGGEZZA TOLTECa




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sabato 19 novembre 2011

METODO EXTROPIC MIND


Consiste semplicemente in una prima fase di 21 giorni in cui dovrai ripetere delle dichiarazioni che iniziando con “Io
Scelgo…” e “Io Voglio…” seguita da una fase, senza limiti di tempo, nella quale dovrai ripetere le tue dichiarazioni
che iniziano con “Io “Sono…” e una lista di desideri/volontà che avrai formulato durante la prima fase.
La variante prevede invece una prima fase di 21 giorni per le dichiarazioni che iniziano con “Io Scelgo…”, “Io
Voglio…”, “Io Merito…”, seguita da una seconda fase di altri 21 giorni per le dichiarazioni che iniziano con “Io
Sono…”. Dopodichè passerai alla fase senza limiti di tempo nella quale continuerai a ripetere le dichiarazioni “Io
Sono…” ma seguite dalla lista dei tuoi desideri/volontà.
- Ti servono alcuni fogli, una penna o matita e gomma, e un quadernino: il tuo quadernino exotropico. Sceglilo
con cura, deve piacerti da subito, ti accompagnerà, come una mappa-passaporto, verso il tuo futuro felice…

- Inizia quando sei solo e sicuro che nessuno possa disturbarti, interromperti o vederti, in un luogo possibilmente
neutro, privo di interferenze, quando il tuo stato emotivo è calmo e in pace o il meno turbolento possibile.
- È fondamentale che tu mantenga la massima riservatezza.
- Scrivi su un foglio 3 dichiarazioni, ognuna per 3 volte, iniziando la prima con l’espressione “Io Scelgo”, la
seconda con “Io Voglio” e la terza, tra parentesi, con “Io Sono”.
- La prima dichiarazione è quella predefinita e necessaria per il tuo allineamento:
Io Scelgo di essere Gioia, Amore e Gratitudine.
Io Voglio essere Gioia Amore e Gratitudine.
(Io Sono Gioia Amore e Gratitudine).
- Le altre due dichiarazioni le devi comporre Tu, per introdurre nella tua mente inconsapevole le nuove associazioni
che diverranno le tue nuove credenze felici, auto-potenzianti. Possono riguardare gli aspetti più importanti della tua
vita futura, quelli che sono per te critici, fonte di crisi o della tua possibile incapacità di vivere le relative esperienze
felici e di successo, o anche semplici concetti felici. Soprattutto se ti ritieni infelice o “sfortunato”, è meglio che inizi
con concetti per te emotivamente “lievi” e lasci i più critici per introdurli in te quando il tuo processo sarà già avviato
e avrai saputo essere stabilmente allineato e almeno “contento”.
Fai in modo di comporre le tue due dichiarazioni exotropiche utilizzando parole/concetti semplici, generici costruttivi,
felici, potenzianti, facili, chiari e associabili alla tua identità, come ad esempio:
Felicità, Lievezza, Salute, Bellezza, Armonia, Entusiasmo, Ottimismo, Vitalità, Forza, Potenza, Passione,
Abbondanza, Intuitività, Ricchezza, Sincerità, Creatività, Intelligenza, Purezza, Immaginazione, Genialità,
Fiducia, Onestà, Libertà, Prosperità, Successo, Sensualita’, Femminilità, Fantasia, Meraviglia, Ammirazione,
Saggezza, Piacere, Lealtà, Maestosità, Sapienza, Bene, Allegria, Godere, Migliore, Grandiosità,
Generosità, Audacia, Pace, Fierezza, Accorgersi, Vincere, Beatitudine, Facile, Supercoscienza, Futuro,
Potenziante, Ordine, Intuizione, Dare, Allineamento, Coraggio, Credere, Fortuna, Giovinezza, Sorridere,
Talento, Dolcezza, Efficienza Evolvere ecc.
- In ogni dichiarazione metti tre parole/concetti, uno dei quali deve essere possibilmente “Felicità” o “Gioia” o
“Entusiasmo”, declinandoli e intervallandoli, perché abbiano senso, con parole quali “essere” e “vivere”.
- Evita qualsiasi negazione.
- Evita le parole “sempre”, “mai”, “per sempre” e “verità”.
Eccoti un esempio pratico, con la variante, pratico puramente indicativo (è importante ognuno deve formulare
dichiarazioni exotropiche e desideri/volontà che siano sue):

Io Scelgo di essere Gioia, Amore e Gratitudine
Io Voglio essere Gioia Amore e Gratitudine
Io Merito di essere Gioia Amore e Gratitudine
(Io Sono Gioia Amore e Gratitudine).
Io Scelgo di essere Felicita’ Bellezza e Vitalita’
Io Voglio essere Felicita’ Bellezza e Vitalita’
Io Merito di essere Felicita’ Bellezza e Vitalita’
(Io Sono Felicita’ Bellezza e Vitalita’ )
Io Scelgo di essere Sensualita’, Lievezza e Entusiasmo
Io Voglio essere Sensualita’, Lievezza e Entusiasmo
Io Merito di essere Sensualita’, Lievezza e Entusiasmo
(Io Sono Sensualita’,Lievezza e Entusiasmo)



Ora puoi iniziare la tua felice trasformazione interna:
- Prendi il tuo foglietto con le tre dichiarazioni che iniziano con “Io Scelgo….”, ”Io Voglio….” (se hai applicato la
variante anche "Io Merito…") e inizia a ripeterle a te stesso (a voce, se nessuno ti sente, oppure, quando sarai con
altre persone, solo pensandole). Fallo tutti i giorni, tutte le volte che vuoi, più che puoi, come fosse un mantra, la
colonna sonora che fa da sottofondo alla tua giornata, (i momenti migliori, più “potenti” sono al risveglio e prima di
addormentarti) più le ripeti meglio è, ma cerca di ripeterle almeno 100 volte al giorno.
Le persone un po’ “entropiche”, che si accorgono di continuare a pensare tristemente anche tra una serie di
ripetizioni e l’altra (o, peggio, anche durante) dovranno “sforzarsi” di più e ripeterle più che possono. Se nella
stessa giornata si producono, ad esempio 150 nuove associazioni felici potenzianti e 200 nuove associazioni
infelici e limitanti, tutto il lavoro diventa inefficace.
Il numero di nuove associazioni felici potenzianti prodotte deve essere decisamente maggiore di quelle
infelici che si continuano a produrre per poter “compensare” anche quelle prodotte in passato, ogni volta
che si è visto, vissuto, ascoltato, pensato o immaginato qualcosa di triste.
È anche importante cercare di evitare tutte le sorgenti esterne di informazioni infelici perché anche quelle producono
nuove associazioni che possono contrarie a quelle delle tue dichiarazioni exotropiche felici.

da Fabio Marchesi METODO EXTROPIC MIND







Io Scelgo, Io Voglio, Io Sono Io Scelgo, Io Voglio, Io Sono

Fabio Marchesi

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