lunedì 25 aprile 2011

LA LEZIONE DELLA FARFALLA

"Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso si mise a guardare la farfalla che per varie ore si era sforzata di uscire da quel piccolo buco.

Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse piu' la possibilità di fare niente altro.

Allora l‚uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed apri il bozzolo. La farfalla usci' immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.

L'uomo continuò ad osservare perchè sperava che, da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.

Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare.

Ciò che quell'uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l'intenzione di aiutare, non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinchè la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, cosi che essa potesse volare. Era il modo con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

A volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontare nessun ostacolo, saremmo limitati. Non potremmo essere cosi forti come siamo. Non potremmo mai volare.

Chiesi la forza... e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte. Chiesi la sapienza... e Dio mi ha dato problemi da risolvere. Chiesi la prosperità... e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.

Chiesi di poter volare... e Dio mi ha dato ostacoli da superare.

Chiesi l'amore... e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare.

Chiesi favori... e Dio mi ha dato opportunità. Non ho ricevuto niente di quello che chiesi... Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.

Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli. Perchè con Dio li puoi superare.

mercoledì 20 aprile 2011

YOGA DELLA RISATA

Durata della sessione: 20-30 minuti (massimo). Ogni risata non deve durare più di 30-40 secondi, seguita dal battito delle mani e dall’esercizio ho ho ha ha ha. Fare due respiri profondi dopo ogni risata
- Passo 1: Battere le mani in modo ritmico 1-2 1-2-3, cantando Ho-Ho – Ha-Ha-Ha
- Passo 2: Respirare profondamente ispirando dal naso ed espirando, in modo prolungato, dalla bocca. (Abbinare parole come Perdono, Dimenticare, Vivi e lascia Vivere). (per 5 volte)
- Passo 3: Esercizi di allungamento per il collo e le spalle.(per 5 volte)
- Passo 4: La risata di cuore – Ridere sollevando le braccia distese verso il cielo, con la testa leggermente inclinata all’indietro. La sensazione che si ottiene è che la risata arrivi dal cuore!
- Passo 5: La risata di benvenuto – Unire le mani e salutare secondo la tradizione indiana (Namaste) oppure dare la mano (come si usa in Occidente) con almeno 4-5 persone del gruppo
- Passo 6: La risata d’apprezzamento – Unire la punta del dito indice con la punta del dito pollice, formando un piccolo cerchio e facendo dei movimenti simultaneamente alla risata, per dimostrare di apprezzare quella persona
- Passo 7: La risata lunga un metro – Far scivolare una mano sul braccio disteso (come quando si tira una freccia con l’arco). La mano si sposta con tre movimenti, cantando Ae…, Ae…, Aeee…e scoppiando in una risata che viene dalla pancia. Distendere le braccia verso l’alto, con una leggera inclinazione all’indietro della testa. (Ripetere 4 volte)
La risata Milk Shake (variazione): Immaginare di tenere due bicchieri di latte o caffè; in seguito alle istruzioni del conduttore, iniziate a versare da un bicchiere all’altro il loro contenuto immaginario, per poi riversarlo nuovamente. Il tutto accompagnato da vocalizzi e da una grande risata mentre si fa finta di berne il contenuto. (Ripetere 4 volte)
- Passo 8: La risata senza suono – Spalancare la bocca e ridere senza produrre alcun suono, guardandosi negli occhi e facendo delle facce buffe
- Passo 9: La risata con la bocca chiusa – Ridere tenendo la bocca chiusa. Mentre ridete continuate a muovervi nel gruppo, dando la mano a persone differenti
- Passo 10: La risata altalenante – Posizionarsi in circolo e muoversi verso il centro cantando Aee…Ooo…Eeee…Uuu…
- Passo 11: La risata del leone – Estendere pienamente la lingua e con gli occhi spalancati e le mani posizionate come fossero degli artigli; ridere dallo stomaco
- Passo 12: La risata del cellulare – Immaginare di avere una conversazione al cellulare, muoversi nel gruppo facendo gesti divertenti
- Passo 13 A: La risata della discussione – Ridere puntando il dito verso diversi membri del gruppo, come se in quel momento ci fosse una discussione animata
- Passo 13 B: La risata del perdono – Immediatamente dopo la risata della discussione, tenersi i lobi delle orecchie e ridere andando su e giù con la testa (in stile indiano) oppure ridere e fare vedere entrambi i palmi delle mani, come per chiedere scusa
- Passo 14: La risata graduale – La risata graduale inizia con un leggero sorriso sul volto, che si trasforma lentamente in un una risatina fino ad aumentare d’intensità e trasformarsi in una risata fragorosa. I partecipanti alla sessione devono irrompere insieme in una grande risata finale, per poi tornare gradualmente al sorriso di partenza
- Passo 15: La risata cuore a cuore (la risata intima) – Avvicinarsi l’uno con l’altro e, tenendosi per mano, iniziare a ridere. Si può semplicemente stringere la mano o abbracciarsi


La tecnica conclusiva: Gridare 3 motti: – “Sono la persona più felice in questo mondo” Y E S, “Sono la persona più sana in questo mondo” Y E S, “Sono un membro del Laughter Club” Y E S


Molto importante: Al termine della sessione i partecipanti devono rimanere per un minuto con gli occhi chiusi e le braccia estese verso l’alto per portare la pace nel mondo


tratto da :http://www.yogadellarisata.it/

FORMULA DI LIBERAZIONE

“Io faccio appello alla mia essenza profonda affinché pacifichi le mie ansie e
annulli tutto ció che puó interferire con questa cura.Io chiedo al mio Sé Superiore di sigillare la
mia aura e di creare un sacro canale protetto in modo che solo il flusso della
mia Vera Volontá possa raggiungermi.Io faccio appello all’essenza assoluta del
mio essere affinché sigilli e protegga completamente questa sacra esperienza.
Io, nel pieno e consapevole esercizio dei miei diritti spirituali, rimuovo e dissolvo
completamente: •energie estranee •impianti e presenze parassite
•entitá terrestri, extraterrestri ed aliene •corde eteriche
•contratti e battesimi non voluti •maledizioni ed incantesimi
•residui d’anima•karma trasferito •armi spirituali•micro-attrattori 
•larve psichiche e sottili•memorie parassite e semi temporali
•e tutti i dispositivi auto-creati o inseriti che limitano la mia natura e la mia essenza.
Io sono libero/a Io sono libero/a Io sono libero/a
In questa incarnazione, con questo atto di Libero Arbitrio,
Revoco, annullo e rinuncio a tutti e ad ognuno dei compromessi-vincoli-promesse
di devozione-obbedienza-voti-iniziazioniaccordi-giuramenti-battesimi-rituali e
contratti di associazione che non sono in sintonia con il mio Bene Supremo, in tutti
le mie vite presenti, simultanee,multidimensionali, passate e future in
questo Universo e dovunque nella Mente di Dio.Nel nome della mia Coscienza, Io ordino a
tutte le entitá – relative ai contratti ed alle organizzazioni alle quali rinuncio – di
abbandonare i miei corpi fisici, vitali,psichici, sottili e spirituali, le mie energie
ed il mio campo vitale, ora e per sempre e rimuovo le relative energie e i relativi
impianti e dispositivi in forma retroattiva.Chiedo al mio Dio Interiore di essere
testimone della mia completa liberazione da tutti i contratti, impianti ed energie che
siano da me conosciuti o sconosciuti.Io sono completamente libero/a ORA, QUI
e OVUNQUE nel Tempo e nello Spazio.Io curo e perdono qualsiasi sorgente e
causa delle restrizioni che ho abbandonato e curo e perdono me stesso in tutte le mie
incarnazioni di tutto ció che deve essere perdonato tra il mio Sé Superiore e me stesso.
Io sono libero/a Io sono purificato/a Io sono pronto/a
Ora Io faccio appello all’Assoluto dell’Essere, dentro e fuori di me, affinché
mi siano restituite tutte le mie originali energie, memorie, poteri, sensi ed archetipi
naturali e divini, che mi vennero rimossi od oscurati, nel loro stato purificato.
Ora Io sono libero/a dalle catene della dualitá.
Possa il Sacro Sigillo essere posto sul mio cuore.
Che io possa essere sempre (e per sempre) protetto/a da tutto ció che – giungendo da
fuori di me – possa impedire il compimento della mia Libera e Vera Volontá.
Da ora in poi useró questa rinnovata Libertá e Consapevolezza assumendomi la
piena responsabilitá per ció che da me stesso giungerá, come é giusto che sia.
Cosí é.”

tratto da :animalibera.net

sabato 16 aprile 2011

LA PRATICA DEL RICORDO DI SE'

Premettiamo che il Lavoro Alchemico dell'uomo su sé stesso deve consistere innanzitutto nella purificazione da tutte le emozioni negative che pervadono la sua personalità. La lamentela, l'odio, la rabbia, la gelosia e ogni genere di giudizio e fastidio verso gli altri devono essere scomparsi prima che egli possa avventurarsi nei mondi spirituali. In queste dimensioni superiori l'aspirante viene sottoposto a ogni sorta di attacchi emotivi e mentali da parte delle forze ostili che vi abitano e che egli stesso suscita per risonanza. Solo un perfetto equilibrio di emozioni e pensieri potrà renderlo capace di difendersi e di distinguere la realtà dalle allucinazioni. 


la pratica del ricordo di sé 
1 -- Si tratta di ricordarsi di sé più a lungo che si può durante lo svolgimento di un'azione prolungata nel tempo. Un esercizio classico è il ricordo di sé mentre -- laviamo i piatti; ma le varianti possono essere molte: -- spazziamo il pavimento, -- scendiamo le scale, -- ci laviamo i denti, -- ci facciamo la barba, -- ci depiliamo, -- mangiamo un panino, -- facciamo la doccia, oppure nel tragitto fra l‟automobile parcheggiata e il posto di lavoro, o fra casa nostra e la fermata dell‟autobus... Ogni attività che abbia una durata non eccessiva può essere utilizzata come esercizio. Si tratta di fermare il lavorìo della mente, il "dialogo interno" della mente, tutte le volte che ci ricordiamo, e sforzarci poi di rimanere presenti più a lungo possibile prima di ricadere nell'identificazione con i pensieri e le immagini mentali. Dobbiamo concentrarci su quello che stiamo facendo rimanendo coscienti di noi, senza vagare con il pensiero. Non dobbiamo lasciare che il corpo fisico esegua il lavoro da solo meccanicamente, dobbiamo accompagnare la sua attività con la nostra presenza qui-e-ora. Il corpo fisico sa lavare benissimo i piatti anche se intanto la mente pensa all'ultimo film che ha visto, ma lo scopo dell'esercizio è che TUTTO L'ESSERE lavi i piatti, non solo un corpo; dobbiamo rimanere pienamente coscienti di ciò che facciamo come se il corpo senza il nostro aiuto cosciente non potesse farlo. Mentre il corpo lava i piatti la mente deve essere lì con lui, e non vagare per associazioni di pensiero come è abituata a fare. Per esempio, ricordiamoci di noi mentre ci spogliamo e ci svegliamo. Che sia la mattina prima di andare al lavoro, la sera quando torniamo, poco prima di andare a letto nell'indossare il piagiama, quando ci troviamo nello spogliatoio della palestra o della piscina... dobbiamo restare "presenti a 
4 noi stessi" metnre ci infiliamo o ci togliamo i vestiti, cioè completamente presenti a quello che stiamo facendo, senza farci distrarre da altri pensieri o da persone che richiamano la nostra attenzione. All'inzio può essere utile ripetersi: "Mi sto infilando i pantaloni... e sono presente... mi sto ricordando di me... non sono distratto da altro...". Negli istanti in cui riusciamo a essere presenti sappiamo già che a breve ripiomberemo nel sonno. Ogni momento di presenza è una conquista. Mentre laviamo i piatti o ci spogliamo a tratti siamo presenti e a tratti ci identifichiamo con il contenuto della mente sognando a occhi aperti, immaginando situazioni e dialoghi assortiti... ma per ora siamo schiavi e non possiamo evitarlo, non abbiamo sufficiente Volontà per evitarlo, possiamo solo sforzarci di "tornare in noi" appena ce ne ricordiamo e prolungare questo stato di presenza finché ci è possibile. Noteremo presto che questi esercizi sono quindi un continuo andare e venire da uno stato di presenza a uno di assenza. Una continua lotta per rimanere desti. E la lotta contro la meccanicità è ciò che ci serve per provocare la « cottura alchemica » delle sostanze che vanno a formare i nostri "corpi sottili". Nei primi tempi sarebbe bene non mischiare i differenti esercizi: è meglio concentrarsi per un‟intera settimana su un unico esercizio e poi cambiare. Sette giorni è il periodo ideale. Dopo sette settimane si conclude un ciclo e se ne può cominciare uno successivo, mantenendo gli stessi esercizi oppure sostituendone qualcuno. 
L'attenzione divisa. Praticando gli esercizi ci si accorge che il ricordo di sé implica il verificarsi di un particolare fenomeno detto « attenzione divisa », cioè la capacità di prestare attenzione a ciò che si sta facendo e contemporaneamente a se stessi. L'attenzione prende così due direzioni: una verso l'esterno e una verso l'interno. Nel corso della vita normale invece l'attenzione è monodirezionale, cioè la coscienza è interamente persa nell'evento esterno. Se una persona ci sta parlando noi siamo concentrati su di lei, la nostra coscienza è interamente PERSA in lei, annullata nell'avvenimento esterno. Quando ci si sforza di rimanere presenti ci si accorge che è possibile parlare con una persona prestando attenzione a quanto dice, e contemporaneamente ricordarsi di sé, cioè essere presenti a se stessi. Si può cioè tenere una parte dell'attenzione sempre rivolta verso l'interno. Questo sforzo fa sì che dentro di noi si strutturi il corpo dell'anima - e che la nostra coscienza divenga perciò immortale - e che il nostro centro di consapevolezza si sposti in esso. Accade che noi diveniamo progressivamente l'entità che osserva l‟apparato psicofisico al lavoro, e non si identifica più interamente con esso, non si annulla più in esso. Questa entità è la coscienza extracerebrale, ciò che in oriente viene definito « il testimone », l'osservatore imparziale. Il nostro disidentificarci dalla macchina biologica, il rimanere presenti come osservatori mentre il corpo e la mente fanno qualcosa, fa sì che creiamo nuovi "corpi sottili" da abitare e simultaneamente ci identifichiamo con essi, cioè spostiamo la nostra coscienza in essi. I due processi vanno di pari passo. Se mentre camminiamo per strada ci proponiamo fermamente di rimanere « svegli » fino all‟incrocio successivo, ma dopo qualche minuto sorprendiamo la nostra mente a fantasticare sopra gli argomenti più svariati, allora ancora una volta ci siamo „dimenticati di noi‟... ci siamo „addormentati‟. Non abbiamo il controllo della nostra mente! Non abbiamo il controllo delle nostre emozioni! Non viviamo la vita che scegliamo noi, ma solo quella della nostra macchina biologica. A questo punto l‟assenza di libero arbitrio diviene per noi un fatto indubitabile. Non dobbiamo affidarci alle teorie di qualche filosofo per decidere se l‟uomo possiede oppure no una libera Volontà. Lo possiamo sperimentare sulla nostra pelle! Ma fino a quando non vengono attuate nella pratica, queste rimangono solo parole prive di utilità! Questo sito non è un ricettacolo di teorie esoteriche, ma un costante richiamo a lavorare su di sé! 

TRATTO DA :IL LAVORO ALCHEMICO-SALVATORE BRIZZI

domenica 10 aprile 2011

MEDITAZIONE:IL PALAZZO DI CRISTALLO INTERIORE

Attraverso la meditazione che stiamo per trasmettere, potete accedere ai livelli più alti della creatività, innata in voi, e ottenere l’accesso a ciò che noi definiamo la vostra Mente Superiore – che è semplicemente un aspetto della vostra coscienza, che si estende al di là delle costrizioni della vostra consapevolezza così come viene sperimentata entro i limiti di spazio e tempo. Questa Mente Superiore – questo aspetto interdimensionale della vostra coscienza – è un fonte potenziale di immensa ispirazione, saggezza, illuminazione e creatività.
Il Palazzo di Cristallo Interiore si riferisce alla ghiandola pineale, perché parte della sua struttura è di natura cristallina. Questi piccoli cristalli di calcite possiedono proprietà piezoelettriche che possono reagire ai regni più elevati della luce. Attivando questi potenziali cristallini nella vostra ghiandola pineale, voi aprite un portale verso la vostra Mente Superiore, che può portare a voi e all’umanità un influsso di creatività, illuminazione e soluzioni ai problemi personali e collettivi.
La meditazione ha tre fasi.
Prima Fase
La prima fase comporta l’attivazione del chakra del cuore e l’ingresso in risonanza di cuore con la Terra. Questo legame attraverso il vostro cuore vi connette con la saggezza della Terra e con il processo di ascesa attraverso il quale il vostro pianeta si sta evolvendo. Questo avviene per mezzo della vostra natura percettiva, in particolare con l’inviare apprezzamento o gratitudine alla Terra stessa.
Questo è un aspetto importantissimo di questa meditazione particolare, perché l’energia della Terra è più vasta della vostra. Essa può aiutarvi a stabilizzarvi in questo processo e vi collega alla progressione dell’ascesa che il vostro pianeta sta attraversando.
In questa fase della meditazione, concentrate la vostra attenzione sul chakra del cuore, situato al centro del petto, e sentite l’apprezzamento, o la gratitudine, verso la Terra per la vita stessa. A seconda del vostro livello di sviluppo, alcuni di voi semplicemente riposeranno in questa sensazione di apprezzamento o di gratitudine nei confronti della Terra.
Altri potrebbero sentire effettivamente queste energie scorrere da voi fin dentro la Terra.
Altre persone, con capacità interdimensionali avanzate, potrebbero ritrovarsi a fluttuare nello spazio, inviando la loro gratitudine da questo punto d’osservazione e/o da uno stato dell’essere altamente espanso. Quindi, ci sono innumerevoli modi per sperimentare questa cosa.
Questa fase è anche una trasformazione energetica di una forma pensiero collettiva sostenuta dall’umanità. Questa forma pensiero è la convinzione che la Terra possa essere usata, addirittura abusata, per i fini personali dell’uomo, senza rispetto per le interferenze sulle altre forme di vita.
Questa forma pensiero deve essere rimossa e trasformata, se l’umanità vuole sopravvivere al passaggio che è in arrivo e così, quando intraprendete questa semplice azione di inviare apprezzamento o gratitudine alla Terra, vi collegate, simultaneamente, all’ascesa della Terra e contribuite alla trasformazione di questa forma pensiero altamente distruttiva: che voi avete il dominio e il potere sulla Terra.
Nella Nuova Terra la tutela sarà il punto chiave, insieme alla comprensione dell’interconnessione di tutta la vita e all’onorare la Terra stessa.
Seconda Fase
Dopo che vi siete intrattenuti in questo campo vibratorio di apprezzamento, o gratitudine verso la Terra per almeno cinque minuti, spostate la vostra attenzione dal centro del cuore alla ghiandola pineale, al centro della testa, e ascoltate la Sintonizzazione della Ghiandola Pineale.
Questa specifica meditazione sonora è lunga poco più di cinque minuti e fu creata appositamente per aiutarvi ad attivare potenziali inutilizzati nelle strutture cristalline della vostra ghiandola pineale.
I suoni che udirete sono analoghi alle fluttuazioni nei reami superiori. Essi sintonizzano finemente la ricettività e le capacità percettive sottili di questa ghiandola. È molto simile a quando si muove un’antenna per poi sintonizzarla sui regni superiori della luce e con quella che, prima, abbiamo definito la vostra Mente Superiore.
Per l’intera durata di questa meditazione sonora, questa Sintonizzazione, la vostra consapevolezza è semplicemente nel centro della vostra testa, nella zona della ghiandola pineale. Non c’è da fare niente, se non mantenere la vostra attenzione su quest’area. Quando la mente vaga, riportatela alla ghiandola pineale.
Lasciate che i suoni risuonino e attivino questa zona del vostro cervello. Di nuovo, a seconda del vostro livello di consapevolezza, alcuni di voi potrebbero sperimentare semplicemente dei sottili e indefiniti movimenti in questa zona. Altri potrebbero vedere complesse geometrie di luce. Altri potrebbero vedersi fuori da se stessi ad osservare vere e proprie fluttuazioni di energia nella ghiandola pineale. Potrebbero anche verificarsi altre prospettive di percezione.
La cosa importante, in questa fase, è di “non cercare” di far succedere le cose. Basta permettere che la fase si svolga. Dopo che questa fase sarà completata, vi spostate al terzo stadio, quello finale, che noi chiamiamo Apertura delle Sale di Amenti.
Terza Fase
Stiamo usando il termine Sale di Amenti in due modi. Il primo si riferisce ad un magazzino eterico di informazioni che si trova sotto la Sfinge, al Cairo, in Egitto. Il secondo utilizzo del termine significa l’ingresso in uno stato vibratorio elevato della mente, tramite cui entrate in contatto con la vostra Mente Superiore. Quest’ultimo è quello da tenere quando si esegue questa particolare meditazione.
Questa fase della meditazione vi da accesso diretto alla vostra Mente Superiore e ai suoi vasti potenziali. A differenza delle prime due fasi di questa meditazione, in questa terza fase la vostra consapevolezza è in diversi posti contemporaneamente.
Ve li presenteremo in ordine. Alcune persone riusciranno a tenere soltanto un punto in ogni dato momento. Altri riusciranno a sostenere più di un punto di consapevolezza simultaneamente. Semplicemente, tenete più punti che potete. Se continuate a usare questo metodo, alla fine svilupperete la capacità di sostenere molteplici punti di consapevolezza simultaneamente, e questa capacità (si sostenere più prospettive nello stesso tempo) è un potente metodo di addestramento per sviluppare la consapevolezza interdimensionale.
Il primo e principale punto di concentrazione è su un’area che noi definiamo il punto BA. Non è dove si trova la vostra Anima Celeste o Sé Superiore, è semplicemente un punto di entrata energetico. Il BA si riferisce alla vostra Anima Celeste, o, secondo certi modi di vedere, il vostro Sé Superiore. Se sollevate fisicamente le braccia sopra la testa, il punto in cui le dita si toccano rappresenta il punto BA. (Per favore, notate che, in questa meditazione, non tenete effettivamente le braccia sollevate sopra il capo. È solo per darvi un riferimento).
In questa fase finale della meditazione la vostra consapevolezza è nel punto BA e voi inviate la vostra gratitudine o apprezzamento a questo aspetto di voi che si trova al di fuori dello spazio e del tempo. In particolare, inviate apprezzamento e gratitudine per l’influsso di saggezza, illuminazione, creatività e ispirazione, oltre che di possibili soluzioni ai problemi che state affrontando.
Questa è una parte molto importante di questa fase. L’armonica – la firma vibrazionale – dell’apprezzamento, o gratitudine, attiva il BA, la vostra Anima Celeste o Sé Superiore. Attraverso questo atto aprite un portale verso la vostra Mente Superiore e portate a termine anche un’altra forma pensiero limitante, che ha piagato l’umanità per eoni.
Questa forma pensiero non è altro che la convinzione che siate separati dalla vostra divinità – che in qualche modo siate meno di essa e non meritiate di ricevere i doni della vostra essenza divina.
Questa forma pensiero fu introdotta per controllarvi attraverso le religioni. È una forma pensiero altamente limitante e dannosa, poiché vi nega l’accesso alla vostra saggezza superiore, alla vostra visione spirituale, alla vostra capacità di discernere la verità dalla menzogna e dalle vostre capacità di modificare la vostra realtà come desiderate.
Non possiamo enfatizzare a sufficienza quanto sia insidiosa questa forma pensiero limitante, né possiamo sottolineare abbastanza quanto sia importante che voi manteniate questa nuova forma pensiero (cioè che non vi è separazione fra voi e la vostra Anima Celeste, Sé Superiore o Divinità) a poso, mentre inviate il vostro apprezzamento, o gratitudine, al vostro BA.
Non state chiedendo, implorando, elemosinando o pregando la vostra Anima Celeste, il vostro Sé Superiore o un dio. State semplicemente aprendo un passaggio verso un’altra parte del vostro essere. Man mano che proseguite in questa fase, percepirete una reazione da parte della vostra Anima Celeste – un movimento dal punto BA fin dentro la ghiandola pineale.
Questa è la discesa di energia dalla vostra Mente Superiore, insieme alle illuminazioni e ai potenziamenti, in quegli aspetti del vostro essere che conoscete come corpo e mente. Questi potenziamenti sono sotto forma di schemi di luce spirituale, dei quali, a livello conscio, potreste essere consapevoli o meno.
Mentre permettete che la discesa dell’energia dal punto BA continui, il vostro secondo punto di concentrazione include la ghiandola pineale, permettendo il movimento verso il basso dell’energia proveniente dall’Anima Celeste, fino alla struttura cristallina della pineale stessa.
Se ci riuscite, portate simultaneamente nella vostra consapevolezza un terzo punto, il vostro chakra del cuore, al centro del petto, così che il flusso parta dall’Anima Celeste, passi nella ghiandola pineale e arrivi al centro del cuore. In questo momento, inviate apprezzamento, o gratitudine, alla vostra Anima Celeste, al vostro BA, per la rivelazione della vostra Mente Superiore.
Infine, per quelli tra voi che sono più progrediti, ponete la vostra consapevolezza su di un quarto punto, che è proprio al centro della Terra stessa, in modo che l’influsso della vostra Mente Superiore, fluisca dall’Anima Celeste alla ghiandola pineale, al chakra del cuore e giù, fino al centro della Terra.
Non preoccupatevi di quanti punti di riferimento riuscite a sostenere; sostenere il primo, cioè il punto BA, è abbastanza per cominciare.
Come dicevamo prima, se continuate con questa meditazione, alla fine sarete capaci di sostenere più punti di consapevolezza simultaneamente. Lo scopo di questa meditazione è di attivare potenziali e abilità inutilizzati nella vostra natura interdimensionale e darvi l’accesso alla vostra Mente Superiore, che potrete poi utilizzare per infondere la vostra vita con nuove idee, nuove comprensioni, nuove forme di ispirazione e nuove soluzioni creative a problemi che potreste avere (sia individualmente che collettivamente).
ultima fase riposate in silenzio  non meno di 5 minuti
sacricate qui il file sonoro per la meditazione http://tomkenyon.com/sound-gifts
fonte:http://tomkenyon.com/il-palazzo-di-cristallo

HOLON DELL'ASCENSIONE

State per entrare in un periodo altamente instabile, pieno di potenziali straordinari e tuttavia gravido di rischi.
Nel Marzo dello scorso anno segnalammo che il campo magnetico della vostra terra stava subendo delle perturbazioni e una metamorfosi, cioè una modifica della sua configurazione. La vostra scienza, ora, ha scoperto che questa è una realtà concreta.
In termini semplici, nella magnetosfera, che circonda la terra e la protegge dal vento solare, c’è una fenditura. Questa breccia è un evento ciclico naturale, ma l’ampiezza, la magnitudine dell’apertura è piuttosto consistente. Essa permette l’ingresso di ingenti quantità di plasma proveniente dal sole, e continuerà a farlo. Questo accrescerà le tempeste magnetiche, le interruzioni nelle comunicazioni, le interruzioni nei circuiti bio-elettrici (come il sistema nervoso umano) e i cambiamenti climatici. Gli effetti di questa crepa e l’incremento di carica della magnetosfera continueranno a crescere nei prossimi anni.
Il nostro obiettivo, con questo comunicato, non sono gli impatti negativi della breccia, ma gli effetti positivi che essa schiude per chi è pronto.
Il vostro corpo di energia sottile, noto agli antichi Egizi come KA e definito corpo eterico dagli antichi Yogi, è estremamente sensibile al plasma solare e ne subisce l’influsso. Un aumento nel flusso e nella qualità delle correnti solari aumenta il tasso vibratorio del KA. Questa è un’opportunità molto vantaggiosa e auspicabile per coloro che stanno partecipando consapevolmente al proprio processo di ascensione. Permetteteci di essere precisi riguardo a ciò che intendiamo con il termine ascensione, poiché esso ha molte connotazioni diverse e può essere visto in molti modi.
Per ascensione, intendiamo semplicemente una elevazione nella consapevolezza. Voi non “andate” da nessuna parte. Non “lasciate” nessun luogo. Ma la vostra prospettiva, la vostra percezione, si altera radicalmente. Iniziate a vedere oltre il maya, cioè l’illusione di questo mondo che si crea tramite la danza delle particelle subatomiche, in una configurazione di quella che voi chiamate materia. Attraverso il processo di ascensione vi rendete conto di essere voi i creatori della vostra esperienza di quello che chiamate “il mondo”. Non significa che lasciate questo mondo, bensì che lo avete trasceso – pur facendone ancora parte – perché, attraverso la lente della percezione, vedete che la vita è un film che voi state proiettando.
Si potrebbe dire che vi trovate ad un bivio. Mentre le correnti solari entrano nella vostra magnetosfera, i KA di tutti gli umani aumenteranno la propria vibrazione. Ma, mentre per qualcuno questo porterà disordine e disgregazione, per altri porterà all’ascensione – ad una elevazione della coscienza.
la tecnica base:
Con la vostra immaginazione ruotate il disco sull’asse centrale. Alla maggior parte delle persone viene naturale farlo ruotare verso destra, ma può essere anche a sinistra – qualunque direzione vi sembri giusta va bene. Le dimensioni o il diametro del disco sono irrilevanti. Potete renderlo grande o piccolo a vostro piacimento. Anche il colore non importa, ma se siete persone che amano visualizzare, allora vi suggeriamo di sperimentare con il colore bianco. Questo movimento del disco nel mondo immaginario…il mondo della vostra immaginazione…crea un vortice.
Una volta che avete impresso la rotazione al disco, la vostra attenzione si concentra sul BA, sopra il vostro capo, e inviate riconoscenza al BA – il sentimento di riconoscenza. Ci sarà una risposta di qualche tipo da parte dell’anima celeste, il BA.
A questo punto, portate la vostra coscienza alla base della spina dorsale, al chakra della radice, poiché questa è la radice che attira l’energia celestiale nel KA. Poi, per i successivi cinque o dieci minuti, ve ne state semplicemente nel disco, facendolo ruotare, con la vostra consapevolezza concentrata sul BA e sulla base della spina dorsale. Ci sarà un flusso di energia dal BA al corpo fisico, giù fino alla base della spina dorsale. A volte si avrà una sensazione molto leggera. Altre volte sarà come un laser o una colonna di fuoco, o una corrente. Può assumere molte forme.
E mentre questa energia discende dal BA fino alla base della spina dorsale, essa si irradia nel KA, energizzandolo. Potete farlo tutte le volte che volete. Noi suggeriamo almeno una volta al giorno. C’è un’avvertenza: se lo fate troppo spesso, o per periodi troppo lunghi, potreste sperimentare una reazione di guarigione. Questa è generata dalle energie celesti che fluiscono dal KA agli organi fisici, facendo sì che questi rilascino la negatività, le tossine e altre sostanze negative che limitano la loro forza vitale. Man mano che il KA diventa più energizzato, con il tempo, esso sarà in grado di incorporare le particelle solarizzate delle correnti solari e questo accelererà enormemente la vostra ascensione.
Questo è un metodo di base. E, come abbiamo suggerito, una volta al giorno, per cinque o dieci minuti, è tutto ciò che serve, purché la vostra intenzione sia, chiaramente, quella di elevarvi nella coscienza.
Un Messaggio Planetario degli Hathor
Attraverso Tom Kenyon
28 Gennaio 2009

venerdì 8 aprile 2011

IL MONACO GUERRIERO

Nani psicologici prigionieri della loro atterrita natura animale. Ecco in cosa si sono trasformati gli esseri umani. Come insetti strisciano sulla superficie del globo attendendo il momento in cui un piede li schiaccerà mettendo fine alle loro sofferenze. Quanto in basso siamo scesi noi guerrieri divini e immortali?! 
Facciamo un esempio. Un giorno dall’ufficio del personale della nostra azienda ci comunicano che siamo stati licenziati. Cosa proviamo? Ognuno di noi reagisce con una manifestazione emotiva differente. Ognuno di noi reagisce secondo ciò che è. Qualcuno diventa aggressivo, un altro comincia a piangere, un altro è contento perché non vedeva l’ora di andarsene, un altro si sente perduto e tenta il suicidio... e così via. Un atteggiamento unico però li accomuna: tutti credono che un’entità temibile e onnipotente conosciuta come ‘il Mondo’ si sia abbattuta su di loro dall’esterno. Chi di loro avrà invece il coraggio di pensare: “IO mi sono licenziato. Ho usato il mondo per licenziarmi. Affinché emergessero proprio le emozioni che mi stanno attraversando in questo momento!”. Vi ho appena dato una chiave magica, usatela in ogni circostanza e presto aprirete la Porta, non serve altro. 
Sono le nostre emozioni a plasmare il mondo, e non viceversa. La realtà è fatta di luce, lo hanno scoperto anche in fisica, e questa luce è facilmente malleabile da parte della nostra coscienza, proprio perché è DENTRO la nostra 
coscienza. Siamo guerrieri, Portatori della Fiamma, signori incontrastati della nostra realtà... e invece deleghiamo al mondo esterno il potere di decidere quando ci è concesso essere felici e quando no. Abbiamo eletto il mondo esterno a nostro Dio, lo adoriamo, lo temiamo e ci prostriamo ai suoi piedi, infognati nella superstizione e ormai privi di ogni dignità dell’Essere. Credere alla materia è solo superstizione, perché il mondo è costituito unicamente di immagini. Le persone non esistono di per se stesse: i figli, i colleghi di lavoro, i partner... sono solo immagini che ci rimandano parti di noi che non vogliamo conoscere, non vogliamo affrontare, non vogliamo superare. 
Lamentarsi, accusare gli altri, gli eventi, del nostro star male, è come accusare la nostra immagine allo specchio... e arrabbiarsi con lei... e aver paura di lei. Abbiamo il terrore di venire licenziati, di restare senza denaro, di subire un’aggressione per strada, di venire derubati, di ammalarci, di essere abbandonati dal partner... Siamo ipnotizzati da un fantomatico ‘mondo di fuori’. Crediamo che le disgrazie possano colpire ‘a caso’... non riusciamo a concepire un’Intelligenza Nascosta – la nostra – che crea gli eventi intorno a noi secondo le nostre necessità evolutive... e allora ci preoccupiamo di cosa potrebbe riservarci il Mondo, quasi fosse una creatura divina onnipotente. La nostra idolatria e la nostra superstizione vengono abilmente usate da chi governa il pianeta per tenerci in uno stato di apprensione: crisi economica, immigrazione, terrorismo, pandemia, pedofilia... Ma il mondo non possiede un’esistenza autonoma, è solo uno stupido schermo privo di vita sul quale ognuno di noi proietta immagini di se stesso. IN NOI è la vita, e NOI siamo i registi del film. 
Questo è un Appello. Per gli anni che verranno servono guerrieri impavidi, uomini e donne, Portatori della Fiamma. La tromba del Giudizio è già squillata: uscite allo scoperto e radunatevi. Non sentite ardere la Fiamma nel petto mentre leggete queste parole? Il Guerriero dello Spirito incarna il vero potere perché sa che il mondo non può fargli nulla di male, il guerriero sa che vivrà solo le crisi e le sfide che gli serviranno... che lui stesso andrà creando per autoiniziarsi. Pertanto non ha più paura del mondo, e un essere senza paura sfugge a ogni gabbia psicologica... diventa imprevedibile... pericoloso. 
L’addestramento del Guerriero dello Spirito è sempre stato distribuito su tre livelli: fisico, emotivo e mentale. 
Sul piano fisico si sforza di vivere, nei limiti del possibile, una vita sana. È essenziale che elimini lo zucchero perché danneggia gravemente l’organismo e indebolisce le funzioni del cervello. Non assume vaccini perché minano il suo sistema immunitario, questo è vero in particolare per quanto concerne i bambini: non si dovrebbero mai far vaccinare i bambini prima dei due anni d’età. Mangia poca carne e molti cibi freschi. Tiene attivo il corpo attraverso l’esercizio regolare, che deve essere attento, impegnativo, ma mai esasperato. L’allenamento competitivo che va di moda fra gli atleti oggi – tutti i giorni, talvolta anche due volte al giorno – inevitabilmente logora il fisico consumandolo. Il guerriero alterna sonno e veglia in maniera regolare 
Sul piano emotivo e su quello mentale ci sono alcune regole rigide cui attenersi. 
L’autosservazione, lo sforzo di non lamentarsi mai, di non giudicare il comportamento degli altri, la capacità di stare sul dolore senza fuggire... tutto ciò rende INTEGRO, inattaccabile, invulnerabile il tuo essere, e con il tempo porta ricchezza anche sul piano materiale.  La disciplina mentale consiste nell’eliminare la lamentela, la critica e il giudizio dalla propria vita. Detto in una frase: smetterla di buttare addosso al mondo esterno la responsabilità per quanto ci accade. D’altronde che senso avrebbe per il guerriero incolpare il mondo di qualcosa che non va, quando sa bene che è lui stesso a creare inconsciamente le sue fortune e i suoi dolori? 
Smettendo di lamentarsi egli acquisisce sempre più potere interiore. 
La disciplina emotiva, inizialmente, consiste nel non esprimere all’esterno le emozioni negative, il che non significa non provare più rabbia o gelosia, ma solo non esprimerle all’esterno attraverso parole, azioni, espressioni facciali, tono della voce. Ciò fa sì che si accumuli energia all’interno. Non è questa la sede per approfondire l’argomento, ma si badi bene che ciò non ha nulla a che vedere con la repressione delle emozioni. È come un gioco: non far capire all’esterno cosa stiamo provando. Questo permette di osservare con accuratezza l’entità delle energie che si spostano al nostro interno. E in una prima fase del risveglio è più che sufficiente. 
tratto da :il monaco guerriero - brizzi

TERRA: PIANETA SCUOLA

Il globo terrestre è allo stesso tempo un pianeta-scuola e una trappola per le anime. 

È un pianeta-scuola in quanto tutte le anime non sono altro che frammenti di Dio che si incarnano qui per sperimentare l’autocoscienza – la sensazione di esserci – e sviluppare qualità sempre nuove. Detto in altre parole, l’anima usa il corpo materiale – una macchina biologica – per attirare intorno a sé persone e circostanze che le permettono di sviluppare sempre più amore, sempre più unità, fino a quando un giorno l’individuo non si percepirà finalmente ‘Uno con tutte le cose’. 

Ma questo pianeta è anche una trappola, in quanto ognuno di noi, una volta incarnato sul piano materiale, smette di essere l’Uno onnicomprensivo e si identifica totalmente con una particolare macchina biologica, dimentica il suo scopo evolutivo e, soprattutto, comincia a credere che esista un mondo ‘là fuori’ sul quale non ha alcun controllo e del quale è succube. 
Credere che il mondo sia qualcosa di separato da noi e non esclusivamente una nostra proiezione, è la causa prima di tutte le paure che ci affliggono. Le nostre paure originano infatti dalla superstiziosa credenza che possa esistere un mondo esterno alla nostra coscienza, separato da noi, il quale può agire su di noi indipendentemente dal nostro volere. Questo criterio totalmente fasullo di rapportarsi alla realtà è stato inventato, divulgato e viene tutt’ora alimentato da talune «forze» che governano il mondo nell’ombra. Ma essi stessi sono prigionieri della loro trappola. 

Ognuno di noi crea, spesso inconsciamente, le situazioni e le persone che gli sono più utili per compiere il passo successivo sul suo cammino evolutivo. Le persone e le cose non sono fuori di noi, bensì DENTRO di noi. L’anima – la coscienza – letteralmente materializza nel cosiddetto ‘mondo esterno’ solo ciò di cui ha bisogno. Nella misura in cui noi siamo identificati – addormentati – nel corpo, non siamo coscienti di stare creando il mondo e quindi subiamo le decisioni della nostra stessa anima come se non fossero nostre. Solo l’incapacità di udire la voce della nostra vera essenza ci fa apparire improvvisi e inaspettati gli eventi della vita. Mentre nella misura in cui sentiamo di essere anima, diveniamo anche coscienti di stare materializzando tutto ciò che ci accade momento dopo momento. La conseguenza di questo nuovo atteggiamento è che svanisce ogni paura e diveniamo finalmente liberi. 

tratto da: il monaco guerriero,brizzi

martedì 5 aprile 2011

VIPASSANA

La Vipassana è la più semplice meditazione del mondo. Con la Vipassana Buddha si è illuminato e con la Vipassana molte altre persone si sono illuminate, più che con ogni altro metodo. Vipassana è il metodo. Certo, esistono anche altri metodi, ma hanno aiutato solo poche persone. La Vipassana ne ha aiutate migliaia ed è veramente molto semplice; non è come lo yoga.

Lo yoga è difficile, arduo, complesso. Devi torturarti in molti modi: distorcere il tuo corpo, contorcere il tuo corpo, stare seduto in questo o quel modo, torturarti, stare sulla tua testa - esercizi su esercizi.... ma lo yoga sembra avere molto fascino sulle persone.

La Vipassana è così semplice che non la prendi affatto in considerazione.
In effetti, avvicinandosi alla Vipassana per la prima volta, uno dubita che possa essere chiamata meditazione. Che cos'è? -- nessun esercizio fisico, nessun esercizio di respirazione; un fenomeno molto semplice: semplicemente osservare il tuo
respiro che entra, che esce... finito, questo è il metodo; seduto in silenzio, osservi il tuo respiro che entra, che esce; senza perdere il suo percorso, questo è tutto. Non devi cambiare la tua respirazione - non è pranayama; non è un esercizio di respirazione, in cui devi fare profondi respiri, esalare, inalare, no. Lascia che la respirazione sia semplice, così com'è. Devi solo introdurle una nuova qualità: la consapevolezza.

Il respiro esce, osserva; il respiro entra, osserva. Diventerai consapevole: il respiro che tocca le tue narici in un certo punto, diventerai consapevole. Ti puoi concentrare lì: il respiro entra, senti il tocco del respiro sulle narici; poi esce, senti ancora il tocco. Rimani lì, sulla punta del naso. Non è che devi rimanere concentrato sulla punta del naso; devi solo rimanere attento, essere consapevole, osservare. Non è concentrazione. Non perderlo, solo continua a ricordartelo.
All'inizio lo perderai in continuazione; allora ritorna lì. Se per te è difficile - per alcune persone è difficile osservarlo lì - allora puoi osservare il respiro nella pancia. Quando il respiro entra, la pancia si solleva; quando il respiro esce, la pancia si abbassa. Continui a osservare la tua pancia. Se hai davvero la pancia, questo ti sarà d'aiuto.

Ci hai fatto caso? Se guardi le statue indiane di Buddha, queste statue non hanno la pancia - in effetti non hanno per niente pancia. Buddha sembra un atleta perfetto: spalle in fuori, pancia in dentro. Ma se guardi una statua giapponese di Buddha rimarrai sorpreso: non assomiglia per niente a un Buddha - una grande pancia, talmente grande, che non riesci nemmeno a vedere il petto, come se Buddha fosse incinto, tutto pancia. Il motivo per cui è successo questo cambiamento è che in
India, quando viveva Buddha, egli stesso osservava il respiro nel naso, quindi la pancia non era per niente importante. Ma quando la Vipassana si spostò dall'India in Tibet, in Cina, in Corea, in Birmania, in Giappone, lentamente le persone si
accorsero che è più facile osservare la pancia che non il naso. E allora le statue di Buddha incominciarono a essere diverse, con pance più grandi.

Puoi osservare la pancia o il naso, quello che ti sembra più giusto per te, o quello che ti sembra più facile. Che sia più facile è il punto. E solo osservando il respiro, succedono miracoli.

La meditazione non è difficile, è semplice. Proprio perchè è semplice ti sembra difficile. Ti piacerebbe fare molte cose, e non c'è niente da fare; questo è il problema. E' un grande problema, perchè ci è stato insegnato che dobbiamo fare molte cose.
Chiediamo che cosa dobbiamo fare, e meditazione significa uno stato di non-fare: non devi fare niente, devi fermare ogni fare. Devi essere in uno stato di totale inazione. Anche pensare è in un certo senso fare - lascia andare anche quello. Avere sensazioni è in un certo senso fare - lascia andare anche quello. Fare, pensare, avere sensazioni - se tutto viene lasciato cadere, tu semplicemente esisti. Questo è essere. Ed essere è meditazione. E' molto semplice.

Nel grembo di tua madre eri in questo spazio. In Vipassana entrerai di nuovo nello stesso spazio. E ti ricorderai, avrai un deja-vu. Quando entri in Vipassana profondo, resterai sorpreso: lo conosci, lo conoscevi già da prima. Lo riconoscerai immediatamente perchè per nove mesi nel grembo di tua madre sei stato in quello stesso spazio,di non fare, solo essere.(OSHO)

LA MEDITAZIONE

"La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell'estasi, lo stato di ebbrezza divina. E' una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata. La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere. La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione. L'osservazione è la chiave della meditazione. Osserva la tua mente. Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore. E il miracolo dell'osservare, è meditazione.
Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente - se n'è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte - per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa.
Grazie all'osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all'erta, senza che esista in te un singolo pensiero... ma solo il cielo silente del tuo essere interiore.
Questo è il momento in cui l'energia si volge all'interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l'energia si volge all'interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione. (OSHO)