lunedì 21 marzo 2022

21 marzo 1953 L'illuminazione di Osho

21 marzo 1953
L'illuminazione di Osho
Verso mezzanotte gli occhi si aprirono all’improvviso. Non li aprii io, il sonno fu rotto da qualcos’altro. Intorno a me, nella stanza, sentii una presenza imponente. La stanza era piccolissima. Sentii tutt’intorno a me una pulsazione di vita, una vibrazione assordante, simile a un uragano: una tempesta incredibile di luce, gioia ed estasi.
Ero sommerso: era tanto reale che ogni altra cosa divenne irreale. I muri della stanza divennero irreali, la casa divenne irreale, il mio stesso corpo divenne irreale. Ogni cosa era irreale perché ora, per la prima volta, la realtà era presente. …
Quella notte un’altra realtà aprì la sua porta, un’altra dimensione divenne disponibile. All’improvviso era presente, quella realtà «altra», una realtà separata: la realtà vera, o in qualsiasi modo tu voglia chiamarla. Chiamala Dio, verità, dhamma, Tao, o come meglio preferisci. Era senza nome. Ma era presente, così opaca, così trasparente, e tuttavia tanto evidente che chiunque avrebbe potuto toccarla. Nella stanza mi stava soffocando: era troppo intensa e io ero incapace di assorbirla.
Sorse in me il bisogno spasmodico di precipitarmi fuori da quella stanza, uscire sotto il cielo. Se fossi rimasto pochi minuti ancora, sarei soffocato. Così mi sembrava.
Corsi fuori, uscii all’aperto. Sentivo la necessità di essere semplicemente sotto il cielo, con le stelle, con gli alberi, con la terra, essere con la natura. E subito dopo essere uscito, il senso di soffocamento scomparve: il luogo era troppo piccolo per contenere un fenomeno simile. È più grande del cielo! Il cielo stesso non lo delimita: ma così mi sentivo più a mio agio.
Mi incamminai verso il giardino più vicino. Era una camminata totalmente diversa, come se la forza di gravità fosse scomparsa. Camminavo, o correvo, o semplicemente volavo; era difficile da decidere. La gravità era assente. Mi sentivo senza peso, come se una forza mi trasportasse: ero nelle mani di un’altra energia.
Per la prima volta non ero solo, per la prima volta non ero più un individuo, per la prima volta la goccia era caduta nell’oceano; ora l’intero oceano era mio, io ero l’oceano. Non c’erano più limiti. Un potere tremendo sorse dentro di me, come se io avessi potuto fare qualsiasi cosa, in qualunque situazione… io non ero presente, esisteva solo quel potere.
Raggiunsi il parco dove andavo ogni giorno. Era chiuso: era troppo tardi, era all’incirca l’una di notte. I giardinieri erano profondamente addormentati: dovetti entrare come un ladro, scalando il cancello. Ma qualcosa mi spingeva verso il parco. Non era in mio potere frenare me stesso. Semplicemente fluivo.
Quando entrai nel parco, ogni cosa divenne luminosa. Ovunque era benedizione, beatitudine. Per la prima volta potei vedere gli alberi… il loro verde, la loro vita, la loro linfa scorrere. L’intero giardino era addormentato, gli alberi erano addormentati, ma io potevo vedere il giardino vivo. Perfino le piccole foglie d’erba splendevano di luce.
Mi guardai intorno: un albero era terribilmente luminoso, il Maulshri. Mi attirò, mi trascinò verso di lui. Io non l’avevo scelto. Dio stesso lo aveva scelto. Andai verso l’albero; mi ci sedetti sotto: come mi sedetti là, tutte le cose iniziarono a sedersi con me, l’intero universo divenne una benedizione.
È difficile dire per quanto tempo rimasi in quello stato. Quando tornai a casa, erano le quattro del mattino, per cui, secondo l’orologio, ero rimasto là perlomeno tre ore: ma fu un’infinità. Non aveva nulla a che vedere con l’orologio, era senza tempo. Quelle tre ore divennero un’eternità, senza fine. Non c’era tempo, non esisteva lo scorrere del tempo. Era la realtà vergine, incorrotta, intatta, incommensurabile.
E quel giorno è successo qualcosa, che è continuato, non come ripetizione, ma come corrente sotterranea, come una cosa permanente. In ogni momento continua ad accadere di nuovo: ogni momento avviene il miracolo.
Quella notte, e da quella notte in poi, non sono più stato nel corpo. Mi muovo intorno a lui. Divenni terribilmente potente, e allo stesso tempo molto fragile, divenni molto forte, ma quella forza non è la forza di una roccia, è la forza di una rosa…
Osho
Una vertigine chiamata vita

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

martedì 15 marzo 2022

Non è affar nostro salvare il mondo


"Non è affar nostro salvare il mondo. Innanzitutto non l’abbiamo creato noi e non è nostra responsabilità dove andrà a finire e cosa gli accadrà.
La nostra sola responsabilità, mentre siamo qui, è di vivere una vita di gioia, amore, beatitudine.
Mentre siamo qui la nostra responsabilità è di riuscire a comprendere chi siamo e a conoscere la vita.
Il miracolo è che nel farlo trasformi già il mondo, senza essere aggressivo.
Non hai nemmeno la vaga intenzione di cambiare il mondo e di farlo secondo la tua visione.
Vivi la tua vita e basta; e della tua vita sei il padrone.
Cerchi di vivere il più intensamente e totalmente possibile, perché la vita è così breve e persino l’istante successivo è così incerto che dobbiamo vivere ogni momento come se fosse l’ultimo.
Se consideri ogni momento come fosse l’ultimo – e dovrebbe essere così, perché l’istante successivo è incerto – trasformi te stesso e il tuo cambiamento sarà contagioso!
Potrebbe trasformare tutto il mondo, anche se non ne avevi affatto l’intenzione.
Questo è il mio modo di cambiare il mondo".
OSHO 🧡🙏

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa





Come Liberarsi dalla Manipolazione
Il risveglio della coscienza nelle 40 lezioni del vostro Scarasaggio
Voto medio su 16 recensioni: Da non perdere
€ 18,00

domenica 13 marzo 2022

𝗟'𝗘𝗴𝗼: 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼

Una volta, mentre un maestro Zen camminava per la strada, un uomo si precipito' su di lui e lo colpi' duramente. Il maestro cadde, poi si rialzo', e riprese a camminare nella stessa direzione di prima, senza neppure voltarsi indietro.
Un discepolo che era con il maestro rimase molto colpito e chiese: "Chi e' quell'uomo? Che cosa vuol dire tutto questo? Nessuno puo' voler uccidere un essere che vive come te; e tu non lo hai neppure guardato. Chi e', e perche' l'ha fatto?".
Il maestro rispose: "E' un problema suo, non mio."
Puoi metterti a combattere con un illuminato, ma sara' un tuo problema, non suo. E se tu rimani ferito in quella lotta, anche questo sara' un tuo problema, non suo. L'illuminato non puo' colpirti. E' come picchiare contro un muro: ti potrai anche ferire, ma non e' il muro che ti colpisce. L'ego e' sempre alla ricerca di guai. Perche'? Perche' se nessuno ti presta attenzione, il tuo ego inizia a sentirsi affamato.
Vive sull'attenzione degli altri.
Percio', anche se qualcuno lotta ed e' in collera con te, questo ti va bene: per lo meno ti ha prestato attenzione. Se qualcuno ti ama tutto va bene; ma se nessuno ti ama, ti va bene anche la rabbia. Perlomeno sei oggetto di attenzione. Se pero' questa attenzione non esiste, se nessuno pensa che sia importante, che tu sia qualcuno, come farai a nutrire l'ego? E' necessaria l'attenzione degli altri...e tu cerchi di attirarla in mille modi: ti vesti in un certo modo, cerchi di farti bello, ti comporti in modo educato, cerchi di cambiare. Quando percepisci che la situazione e' di un certo tipo, ti adegui immediatamente, in modo che la gente ti presti attenzione.
Questo e' un vero e proprio mendicare.
Un vero mendicante e' colui che ricerca e chiede attenzione. E un vero imperatore e' colui che vive di se stesso, che ha un proprio centro e non dipende da nessun'altro.
L'ego deve essere schiavo: dipende dagli altri. Solo una persona priva di ego e' per la prima volta un maestro, non piu' uno schiavo. Cerca di capirlo.
Inizia a cercare l'ego: non negli altri - che non ti riguarda - ma in te stesso. Tutte le volte che ti senti infelice, meschino, chiudi immediatamente gli occhi: cerca di scoprire dove ha origine questa infelicita', e ogni volta scoprirai che il tuo falso centro e' entrato in conflitto con qualcuno.
Ti aspetti qualcosa...e non succede niente. Ti aspetti qualcosa...e accade tutto il contrario: il tuo ego ne rimane sconvolto, cadi nell'infelicita' piu' nera. Limitati ad osservarlo: quando ti senti infelice prova a scoprirne il motivo.
Le cause non stanno al di fuori di te.
Il motivo fondamentale e' dentro di te, ma tu guardi sempre al di fuori, chiedi sempre: chi mi rende cosi' infelice?
Chi provoca questa mia rabbia, questa mia angoscia?
Se guardi all'esterno non lo scoprirai mai.
Limitati a chiudere gli occhi e a guardare sempre dentro di te.
La fonte di ogni miseria, rabbia, angoscia, e' nascosta dentro di te: e' il tuo ego.
E se trovi la fonte, sara' facile andare oltre. Se riesci a vedere che il tuo stesso ego e' la causa di ogni sofferenza, preferirai abbandonarlo, perche' nessuno puo' portarsi dietro la causa della propria sofferenza, una volta che la conosce.
E ricordati che non c'e' bisogno di lasciar cadere l'ego. Non puoi farlo. Se ci provi, arriverai ad avere un ego piu' raffinato che dira': "Sono diventato umile".
Non cercare di essere umile. Di nuovo sara' una maschera dell'ego, ancora non sara' morto.
Nessuno puo' darsi da fare per essere umile; e nessuno lo puo' diventare attraverso lo sforzo. Quando l'ego non c'e' piu', in te nasce l'umilta'. Non e' una creazione: e' l'ombra del vero centro.
Un uomo davvero umile, non e' ne' umile ne' egoista.
E' unicamente semplice.
Non e' neppure consapevole di essere umile.
Se si e' consapevoli di essere umili, l'ego esiste ancora.
Non cercare di essere umile, cerca semplicemente di capire che tutta l'infelicita' e l'angoscia nascono dall'ego.
Osserva semplicemente! Non c'e' bisogno di lasciarlo cadere, non si puo'. Chi ci riuscira'? A quel punto, colui che lo lascera' cadere, diventera' un nuovo ego, perche' l'ego ritorna sempre.
Qualunque cosa tu faccia, limitati a metterti in disparte e osserva, guarda: non fare altro.
𝘘𝘶𝘢𝘭𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 cosa tu faccia - umiliarti, renderti modesto e semplice - niente ti sara' di aiuto. Puoi solo fare una cosa: limitarti a osservare che l'ego e' la fonte di ogni miseria. Ma non dirlo, non ripeterlo, 𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢.
Una donna bellissima va dallo psicanalista per la prima seduta, e lui, d'acchito, le chiede: "Per favore si avvicini". E non appena la paziente gli si avvicina, il dottore le salta addosso, stringendola tra le braccia e baciandola.
La donna rimane esterrefatta. Lo psicanalista continua: "Ora si segga pure. Questo risolve i miei problemi...adesso parliamo dei suoi!".
Il problema diventa complesso, perche' chi dovrebbe portare aiuto, si trova sulla stessa barca. Ed e', inoltre, felice di aiutare, perche' in questo modo l'ego si sente molto, molto bene: sei di grande aiuto, sei un guru, un maestro, stai aiutando un'infinita' di persone.
Ma tu sei sulla stessa barca: non puoi aiutarli.
Anzi, li danneggerai.
Chi ha ancora i propri problemi, non puo' essere di grande aiuto.
E' difficile vedere il proprio ego.
E' molto facile vedere quello degli altri. Ma non e' questo il punto, tu non li puoi aiutare.
Prova a vedere il tuo ego.
Osservalo semplicemente.
E non avere fretta di lasciarlo cadere, osservalo semplicemente. Quanto piu' lo osservi, tanto piu' sarai in grado di osservarlo. E un giorno, all'improvviso, ti accorgerai che e' semplicemente caduto. E quando cade per conto suo, solo in questo caso cade veramente. Non c'e' altro modo. Non puoi farlo cadere prima del tempo.
Cade esattamente come una foglia secca.
L'albero non fa niente: basta un soffio di vento, qualcosa che accade...e la foglia secca semplicemente si stacca. L'albero non si accorge nemmeno che la foglia secca sia caduta. Non fa rumore, non pretende niente, proprio niente.
Quando, attraverso la comprensione e la consapevolezza, maturerai, e avrai realizzato davvero che l'ego e' la causa di tutta la tua sofferenza, un giorno vedrai semplicemente cadere quella foglia secca.
Si posera' a terra, morira' per conto suo, senza che tu abbia fatto nulla, senza la pretesa di essere stato tu a farla cadere. Ti accorgerai che l'ego e' semplicemente scomparso, e in quel momento emergera' il vero centro.
Questo vero centro e' l'anima, il se', dio, la verita' o qualsiasi altro nome gli vogliate dare.
E' senza nome, per cui si puo' dare qualsiasi nome.
Puoi dargli tu stesso il nome che preferisci.
𝗢𝘀𝗵𝗼 (𝘖𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦)

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa





sabato 12 marzo 2022

Non ti darò un altro sogno

Sveglia!
Non ti darò un altro sogno, ricordatelo.
In realtà tu lo vuoi, ti piacerebbe avere da me un altro sogno, ma io non ti
darò un altro sogno.
Non sono qui per regalarti un sogno ma al contrario sono qui per distruggere
tutti i tuoi sogni.
Ecco perché essere con me
è difficile, faticoso:
io continuo a insistere che tu ti svegli.
È ora di finirla!
Hai già fatto un mucchio di sogni;
è un'eternità che stai sognando. Semplicemente hai continuato a cambiar
sogno: quando un sogno ti annoia, lo cambi
e inizi a sognarne un altro.
Tutto il mio impegno è: scuoterti,
scioccarti,
svegliarti.
OSHO


http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa



domenica 6 marzo 2022

Entra nell' universo interiore

OSHO
OM SHANTIH, SHANTIH, SHANTIH
Vivi tra due univesi: uno esteriore, uno interiore. L' universo esteriore è formato da oggetti, l' universo interiore da consapevolezza, beatitudine e gioia.

, ma non con il passo dettato dalla paura, perchè la paura non ha accesso alcuno all' universo interiore, perchè ha bisogno di una folla, di compagnia, di amici, perfino i nemici possono andare bene. Ma per entrare in te stesso, dovrai essere solo, sempre più solo. . . non potrai portare nessuno con te. Non solo: non potrai portare nulla. La tua ricchezza, il tuo potere, il tuo prestigio - non puoi prendere con te nulla di nulla. Dentro di te non puoi neanche portare i tuoi vestiti! Dovrai entrare nudo e solo.

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa





vivi pericolosamente.

Tutti cercano la sicurezza, e proprio per questo si lasciano sfuggire la vita. Più sei sicuro, più sei morto. La vita è pericolo. Dunque esiste un solo tipo di vita: vivi pericolosamente. Rischia sempre tutto: il prossimo istante non è certo, perché preoccuparsene? Vivi pericolosamente e con gioia. Vivi senza paura e senso di colpa. Vivi!
Osho




http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa