domenica 31 marzo 2019

TRATAK

Se per un'ora al giorno fissi una fiamma e pratichi questa tecnica per alcuni mesi, il tuo terzo occhio inizia a funzionare alla perfezione. Diventi più attento, più luminoso.
La parola tratak deriva da una radice che significa lacrime, quindi devi guardare la fiamma finché gli occhi non iniziano a lacrimare. Continua a fissare, senza battere le ciglia, e il terzo occhio inizierà a vibrare.



Di fatto la tecnica della contemplazione non ha niente a che vedere con l'oggetto, è in rapporto al modo in cui si guarda. Perché quando guardi una cosa senza battere le ciglia, ti concentri, mentre la natura della mente è costante movimento. Se guardi senza distrarti, senza muoverti affatto, la mente si troverà inevitabilmente in difficoltà.


La mente per sua natura si sposta da un oggetto all'altro, è in movimento costante. Se fissi l'oscurità o una luce o qualsiasi altra cosa, se fissi veramente, il movimento della mente si interrompe, perché se la mente continua a muoversi ti sarà impossibile fissare, l'oggetto della tua concentrazione continuerà a sfuggirti. Quando la mente si sposta su qualcos'altro, te ne dimenticherai, non riuscirai più a ricordare cosa stavi guardando. L'oggetto è sempre presente, ma per te sarà scomparso, perché tu non ci sei più: ti sei spostato nel pensiero.


Contemplare: tratak significa non permettere alla tua consapevolezza di spostarsi. E se non permetti alla mente di muoversi, in un primo tempo si ribellerà, lotterà con tutte le sue forze, ma se perseveri nell'arte della contemplazione, pian piano la mente cesserà di ribellarsi. Per alcuni istanti si fermerà. E quando la mente si ferma, compare la non-mente, poiché la mente può esistere solo nel movimento, il pensiero può esistere solo nel movimento. Quando non c'è movimento il pensiero scompare, non ti è possibile pensare, perché pensare significa movimento, spostarsi da un pensiero all'altro. È un processo.


Se fissi costantemente un oggetto, restando assolutamente sveglio e attento... perché è anche possibile fissare con occhi spenti, in questo caso continuerai a pensare: sono occhi spenti, occhi che non vedono. Puoi guardare con gli occhi di un cadavere, ma allora la tua mente continuerà a muoversi. E questo non ti servirà a niente. La contemplazione non implica solo gli occhi, ma tutta la tua mente messa a fuoco attraverso gli occhi.


Per cui qualunque sia l'oggetto — dipende: se ti piace la luce, va benissimo; se ti piace l'oscurità, va bene ugualmente —; qualunque sia l'oggetto è profondamente irrilevante, l'importante è fermare completamente la mente tramite la contemplazione, metterla a fuoco, si da arrestare il movimento interiore, l'irrequietezza; si da fermare la vacillazione interiore. Tu guardi semplicemente, senza far nulla. Questa contemplazione profonda, ti trasformerà completamente. Diventerà una meditazione.


Oshohttp://oshoite.blogspot.com/2015/12/tratak-la-tecnica-della-contemplazione.html
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Sun Gazing: Teoria e Cenni Storici del Fissare il Sole



La teoria riguardo al Sun Gazing afferma che il Sole è colui che dà la forza di tutta la vita e fissandolo può infondere al corpo grandi quantità di energia.

Di certo i nostri antenati comprendevano la profonda relazione tra il sole e la salute.

Dagli aztechi agli antichi egizi, molte culture del passato venerarono il sun gazing come pratica esoterica per sacerdoti e sciamani di alto rango. Oggi sta vivendo una rinascita di popolarità e gli sungazer sostengono che la pratica ha numerosi benefici.
Come Funziona il Sun Gazing?
Esegui la pratica di fissare il sole all’alba o al tramonto quando il sole è più vicino alla terra
Poniti a piedi scalzi sulla Terra
Fissa il sole per 10 secondi.
Ogni giorno aggiungi 10 secondi
Si afferma che alcuni sungazer raggiungano una durata di 44 minuti

3 Principali Benefici della Pratica di Fissare il Sole

1) Il primo dei benefici del Sun Gazing è che aumenta la produzione di melatonina e serotonina.

La ricerca mostra che la luce solare diretta colpisce l’occhio, stimola la ghiandola pineale, si muove attraverso il tratto ipotalamico della retina e si imprime nel cervello.

Stimolando la ghiandola pineale di ha un aumento della secrezione di melatonina e serotonina, i nostri ormoni del “benessere”.

https://www.blogpositivo.it/crescita-spirituale/sun-gazing-fissare-il-sole/
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Sungazing
L'antica pratica del guardare il sole - Una via iniziatica
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venerdì 29 marzo 2019

Tao-te-ching

"Lao Tzu visse novant’anni; e, di fatto, per novant’anni non fece altro che vivere. Visse in modo totale. Molte volte i suoi discepoli gli chiesero di scrivere qualcosa. Ma ogni volta egli rispondeva: ‘Il Tao di cui può venir detto qualcosa, non è il vero Tao. La verità che viene detta diviene immediatamente il falso’. Perciò non diceva nulla e non scriveva nulla.

E allora che cosa facevano i discepoli con lui? Semplicemente stavano con lui. Questo è satsang: "stare con il maestro". Vivevano con lui, si spostavano con lui; semplicemente assorbivano il suo essere. Standogli vicini cercavano di aprirsi a lui. Standogli vicini cercavano di non pensare a nulla. Standogli vicini divenivano più silenziosi. In quel silenzio egli li raggiungeva. In quel silenzio egli si avvicinava a loro, e bussava alle loro porte.

Così, per novant’anni, egli rifiutò di dire o scrivere alcunché. Il suo atteggiamento fondamentale era che la verità non può venir detta né insegnata: non appena ne dici qualcosa, non è già più vera; il fatto stesso di dirla la falsifica. Perciò la verità non si può insegnare: al massimo si può indicare, e l’indicazione può essere solo tutto quanto il tuo essere, tutta la tua vita. L’indicazione non può essere fornita per mezzo delle parole. Lao Tzu era contrario alle parole.

Si racconta che ogni mattina all’alba andasse a fare una passeggiata, e un vicino di casa andava con lui. Ben sapendo che a Lao Tzu non piaceva parlare, che era un uomo assolutamente silenzioso, il vicino non diceva mai nulla, non parlava del tempo, non lo salutava neppure. Lao Tzu camminava per miglia e miglia, e il vicino lo seguiva. Era stato così per anni. Ma un giorno accadde che il vicino avesse un ospite, e l’ospite desiderava partecipare alla passeggiata mattutina, e così il vicino lo portò con sé. Ma l’ospite non conosceva Lao Tzu e le sue abitudini; e, in compagnia di quei due uomini che non proferivano una parola, cominciò a sentirsi soffocare; non riusciva a capire il loro silenzio, quel silenzio gli pesava.

Se non sai stare in silenzio, il silenzio ti pesa. Non è parlando che comunichi. No, parlare ha un’altra funzione: parlando ti scarichi. Di fatto la comunicazione è impossibile per mezzo delle parole. L’opposto è possibile: è possibile evitare la comunicazione. Con le parole puoi crearti intorno uno schermo che impedisce agli altri di percepire la tua situazione reale. Ti vesti di parole. Quell’uomo cominciò a sentirsi nudo, goffo, a sentirsi soffocare. Era imbarazzato. Perciò, mentre il sole sorgeva dietro l’orizzonte, egli sbottò a dire: "Che bel Sole sta nascendo! Guardate!". Non disse altro. Ma nessuno rispose, perché il vicino di Lao Tzu sapeva che a Lao Tzu la conversazione non sarebbe stata gradita; e Lao Tzu, dal canto suo, naturalmente non rispose

Al ritorno Lao Tzu disse al vicino: "Da domani non portare con te quest’uomo. E’ un chiacchierone". E aveva solo detto "che bel sole". In una passeggiata di due o tre ore. Ma Lao Tzu disse: "Non portarti dietro questo chiacchierone. Parla inutilmente. Anch’io ho occhi per vedere che il Sole sta sorgendo e che è bello. Che bisogno c’è di dirlo?".

All’età di novant’anni si congedò dai suoi discepoli e s’incamminò verso l’Himalaya. I discepoli ne furono molto rattristati. Giunto al confine, il militare che montava la guardia, anch’egli un suo discepolo, si rifiutò di farlo passare, lo mise in prigione. E gli disse: "Se non scrivi un libro, non ti permetterò di passare il confine. Fallo per l’umanità: è un debito che devi pagare; se no, non ti permetterò di passare il confine". Per tre giorni Lao Tzu fu tenuto in prigione dal suo discepolo e qui compose il suo testo facendo nascere così questo piccolo, grande libricino, il Tao-te-ching". [nota]

In seguito partì e nessuno seppe dove terminò la sua esistenza. Come unica eredità lasciò quel testo destinato ad introdurre una scuola di pensiero che, insieme al confucianesimo, avrebbe influito sulla vita della Cina per oltre 2.000 anni.
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Attraversando il bardo (Sguardi sull'aldilà) FILM COMPLETO

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"Tutti, più o meno, siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure, illusioni. Le sofferenze dovrebbero indurci ad abbandonare l'ego, che chiude la strada del ritorno alla nostra natura divina". "Attraversando il bardo" è un film documentario di Franco Battiato del 2014

giovedì 28 marzo 2019

Ogni volta che senti di diventare infelice, rallenta

Ogni volta che senti di diventare infelice, scendi
lentamente in quella sensazione, non farlo velocemente;
fa' dei movimenti lenti, simili a quelli del tai chi.


Se ti senti triste, chiudi gli occhi e lascia che quel film scorra molto lentamente.

Procedi lentissimamente, immergiti in quella sensazione il più lentamente possibile, concediti una visione a trecentosessanta gradi, guarda, osserva tutto ciò che sta accadendo, nei minimi dettagli.
Quando rallenti ogni cosa, automaticamente tutto il tuo organismo rallenta.
L'organismo è un tutt'uno: è lo stesso che usi per camminare, per parlare, per andare in collera.
Non sono mai entità differenti: tu possiedi un unico meccanismo.

Ebbene, se rallenti ogni cosa, rimarrai sorpreso: la tua tristezza, la tua infelicità, la tua rabbia, la tua aggressività... ogni cosa rallenterà!

🌹Osho🌹
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domenica 24 marzo 2019

sabato 23 marzo 2019

Le semplici regole della vita di Piotr Mamonov




















1. Non offendere gli altri e non serbare i rancori.
2. Dì "ti amo" anche quando non ne sei del tutto sicuro. Dillo più spesso.
3. Tocca più spesso coloro che ami.
4. Guarda sempre negli occhi del tuo interlocutore.
5. Non avere paura dei cambiamenti, ma non serve nemmeno che tu li desideri ardentemente.
6. Scendi ai compromessi.
7. Cerca una festa in qualsiasi cosa che accade.
8. Non sgridare gli altri, non giudicare i loro gusti.
9. Va da Dio, cercalo. Anche quando non credi in Dio.
10. Fai dei regali.
11. Telefona e vai a trovare i tuoi genitori.
12. Sorridi davanti allo specchio.
13. Non avere paura di sembrare ridicolo.
14. Non pensare che la povertà e l'ignoranze siano dei difetti.
15. Scrivi il diario.
16. Se hai una barba tagliala, se non ce l'hai, lasciala crescere. Cambia.
17. Non insegnare agli altri come devono comportarsi nella loro vita provata.
18. Viola le regole.
19. Resta sempre te stesso.
20. Non guardare la televisione.
21. Lascia che gli altri si prendano cura di te.
22. Cerca in tutte le cose un lato positivo.
23. Non vergognarti dei tuoi versi giovanili.
24. Non avere paura della morte. Non avere paura di nulla tranne che di perdere i tuoi cari.
25. Guarda il mondo con meraviglia.-
26. Abbia cura di chi ti ama.
27. Non perdere il tempo dietro a chi non ha nessun interesse per te.
29. Non mentire ai genitori e ai medici.
30. Impara a perdere e a non dispiacerti per questo.
31. Non parlare male di nessuno.


Olga Samarina‎ da LA RUSSIA ESOTERICA E SCIENTIFICA
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venerdì 22 marzo 2019

Essere se stessi in un mondo di finzioni? Questa è la sfida…

«Va benissimo sentirsi degli alieni in questo mondo di finzioni, non è affatto qualcosa di sbagliato. Dovresti sentirti proprio così, perché questo mondo nel quale devi vivere non è un mondo che ti permette di entrare in sintonia con gli altri, con le loro idee, con i loro comportamenti. Questo non è un mondo giusto – intendo dire che non è un mondo a misura d’uomo. E tu vorresti stare in questo mondo e sentirti parte? Sarà naturale sentirsi degli alieni. Ma è qualcosa che dovrebbe renderti felice. Resta nel mondo senza appartenervi... Non ti mando nel mondo perché ti perda; ti mando nel mondo perché tu rimanga te stesso nonostante il mondo che ti circonda.»


Osho, Nel mondo ma non del mondo – Uno Editori


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Tu Sei il Mondo Voto medio su 4 recensioni: Da non perdere
€ 6,50

mercoledì 20 marzo 2019

Sveglia!

Sveglia! Non ti darò un altro sogno, ricordatelo.
In realtà tu lo vuoi, ti piacerebbe avere da me un altro sogno, ma io non ti
darò un altro sogno. Non sono qui per regalarti un sogno ma al contrario sono qui per distruggere tutti i tuoi sogni.
Ecco perché essere con me
è difficile, faticoso:
io continuo a insistere che tu ti svegli.
È ora di finirla!
Hai già fatto un mucchio di sogni;
è un'eternità che stai sognando. Semplicemente hai continuato a cambiar
sogno: quando un sogno ti annoia, lo cambi
e inizi a sognarne un altro.

Tutto il mio impegno è: scuoterti,
scioccarti,
svegliarti.

- OSHO -


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lunedì 18 marzo 2019

Chi sono io?

La domanda: “Chi sono io?” non ha risposta. La mente dirà: “Sei l’essenza della vita. Sei l’anima eterna. Sei il divino”, e così via. Tutte queste risposte vanno respinte: NETI NETI – questo è ciò che devi dire: “Né questo né quello”.

Quando hai rifiutato tutte le possibili risposte che la mente può fornirti e che riesce a escogitare, quando la domanda rimane senza alcuna risposta, avviene un miracolo: all’improvviso scompare anche la domanda. Quando tutte le risposte sono state rifiutate, la domanda non ha più sostegni su cui reggersi; crolla, si abbatte, scompare.

Quando anche la domanda scompare, allora ne diventi consapevole. Ma quel sapere non è una risposta, è un’esperienza esistenziale.

Osho, Ah this!, Talk #2

Chiediti chi sono io? guarda che risposta arriva, rimani consapevole della risposta, qualunque sia la risposta quello non sei tu, ripeti la domanda  ,
guarda la risposta, sii consapevole delle risposte chiediti CHI SONO IO? fino a che la risposta sara' solo silenzio ora  rimani in questo spazio di pace e silenzio

IvanoV


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Chi sono io?
Gli insegnamenti di sri Ramana Maharshi
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€ 5,90

domenica 17 marzo 2019

7 km da Gerusalemme. Film Completo

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7 km da Gerusalemme. Film Completo Italia 2006 Regia di Claudio Malaponti Interpreti: Luca Ward, Alessandro Etrusco, Rosalinda Celentano, Alessandro Haber, Eleonora Brigliadori Alessandro Forte è un pubblicitario in crisi privata e professionale. Un biglietto aereo che giunge nelle sue mani in modo del tutto inatteso, lo spinge a recarsi a Gerusalemme. Qui, su una via al di fuori della città, farà l'incontro con un uomo che afferma di essere Gesù. Alessandro non gli crede ma non per questo rinuncia al dialogo.


giovedì 14 marzo 2019

GUARDARE NEGLI OCCHI

Primo stadio: Guarda dentro l’altro
“Mettetevi seduti e guardate l'uno negli occhi dell’altro, [è meglio sbattere le palpebre il meno possibile, e mantenere lo sguardo morbido, non focalizzato]. Guardate sempre più in profondità, senza pensare a nulla.

Se non pensi, se solo guardi negli occhi dell’altro, molto presto le onde scompariranno e verrà rivelato l’oceano. Se riesci a guardare in profondità negli occhi di una persona, sentirai che è scomparsa. Dietro di lei è nascosto un fenomeno oceanico – questa persona era solo l’onda creata da qualcosa di più profondo, da qualcosa di sconosciuto, di nascosto.

Fallo prima con un essere umano, perché siamo più vicini a questo tipo di onda. Poi puoi provare con gli animali, che sono un po’ più distanti. E poi con gli alberi – onde ancora più distanti; e alla fine con le rocce.

Step 2: L’Oshoanico
'Molto presto sarai consapevole dell’oceano che ti circonda. E vedrai che anche tu sei solo un’onda; il tuo ego è un’onda.

Alle spalle dell’ego è nascosto ciò che non ha nome, l’Uno. Le onde nascono, l’oceano rimane lo stesso. I tanti nascono, l’uno rimane lo stesso.”



Tratto da: Osho, Vedanta: Seven Steps to Samadhi
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mercoledì 13 marzo 2019

CITAZIONI DI OSHO SULLA MORTE

"La morte è il fenomeno più incompreso. La gente pensa alla morte come se fosse la fine della vita, e questa è la prima incomprensione di base.
La morte non è la fine bensì l’inizio di una nuova vita. In effetti è la fine di qualcosa che è già morto, ma anche un crescendo di quello che chiamiamo vita, ma purtroppo veramente in pochi sanno cosa sia la vita: vivono ma in una ignoranza tale che non sapranno mai incontrare la loro stessa vita. Per queste persone è quindi impossibile conoscere la propria morte, la morte è l’esperienza suprema di questa vita e l’esperienza iniziale di un’altra. La morte è una porta che si apre tra due vite, una che resta alle spalle, ed un’altra che sta aspettando al di là.
Non c'è niente di brutto nella morte, ma l’uomo, con tutte le sue paure, ha reso persino la parola morte brutta e indicibile. La gente non ama parlare della morte, non vogliono sentire nemmeno la parola ‘morte’.
La paura ha comunque le sue ragioni: nasce perchè c’è sempre qualcun altro che muore, e sempre vediamo la morte dall’esterno, mentre invece è una profonda esperienza del proprio essere. Come guardare l’amore dall’esterno, forse lo guardi per anni ma non arrivi a conoscere cosa sia l’amore. Forse arrivi a comprendere le manifestazioni dell’amore, ma non l’amore in se stesso. Lo stesso succede per la morte. Conosciamo le manifestazioni sulla superficie, il respiro che si è fermato, il cuore, l’uomo che parlava e camminava e non c’è più: al suo posto giace solo un cadavere invece di un corpo vivente.
Questi sono solo alcuni dei sintomi esteriori: la morte è il trasferimento dell’anima da un corpo all’altro oppure, nel caso di un uomo che è totalmente consapevole, da un corpo all’intero universo. Il viaggio è grandioso ma non puoi conoscerlo dal di fuori. Dall’esterno puoi vedere solo dei sintomi, ma proprio questi hanno reso l’uomo pauroso.
Coloro che conoscono la morte dall’interno, hanno perso tutte le paure della morte."

Osho, Zarathustra: A God That Can Dance, Talk #16



La morte non è la fine della vita

"I miei sannyasin celebrano anche la morte, per me la morte non è la fine della vita ma lo stesso crescendo della vita, il vero culmine. Se hai vissuto in modo giusto, totalmente, momento dopo momento, se hai saputo spremere tutto il succo della vita, la morte sarà il tuo ultimo orgasmo.
L’orgasmo sessuale non è nulla se paragonato a quello che provi nel momento

ARRIVA IL MOMENTO E CAPISCI CHE STAI GIRANDO IN TONDO...

...Le stesse situazioni, gli stessi incontri. I discorsi sul nulla, le ipocrisie, i sorrisini tirati, la solita domanda: "Come va? Come stai?"

E poi capisci che tutto questo tempo stavi girando intorno al monte, ma ora sei maturo per salire in Cima.
Inizi a fare i primi passi, ma senti che un peso ti impedisce di salire.
Ti fermi, apri lo zaino e vedi quel peso. Sono i Dubbi. Li scarichi. Ora sei più leggero, ma presto senti nuovamente un peso che ti blocca. Apri lo zaino, e vedi dentro la Rabbia, i Rancori, le Paure e la Cattive Abitudini. Butti via tutto e avverti una leggerezza.
Prosegui la tua salita e ti rendi conto di essere solo, mentre laggiù non lo eri. Lì c'erano degli amici, il chiasso, l'allegria, e molta gente come te. Capisci che tutto ciò è un illusione, una maschera di allegria che nasconde un viso triste.
Decidi di non poter tornare indietro, e vai avanti.


Ti giri e vedi non solo la linea dell'orizzonte, ma tanti altri bei paesaggi che prima non vedevi e non sapevi che esistessero.-
Dopo un po', incontri una persona che sta camminando più in alto ma prosegue nella stessa direzione. Ti sorride e ti porge la mano. Ma non gli puoi tendere la mano, ti pesa, e allora apri lo zaino e tiri fuori la Boria, e la butti giù. Ora non sei più solo.
Il tuo nuovo compagno di viaggio ti consiglia, e ora sai quali altri strumenti-qualità devi acquisire per continuare a salire in Cima.
Adesso sai bene, che il senso della vita non sta nel grigiore del "sempre uguale" ma nel movimento, nello sviluppo, nella conoscenza...


‎Olga Samarina‎ a LA RUSSIA ESOTERICA E SCIENTIFICAhttp://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa


martedì 12 marzo 2019

LA SERIETÀ E’ FRUTTO DELL’EGO

Se potrete amare e ridere completamente, con tutto il cuore,

la vostra vita si trasformerà in beatitudine e benedizione,

non solo lei ma ogni cosa intorno.

La risata è la vera essenza della religiosità. La serietà non è mai religiosa. La serietà è il frutto dell’ego, è parte della malattia chiamata ego. La risata non ha alcun fondamento egocentrico. Certo esiste una differenza tra la tua risata e la risata di un uomo religioso: tu ridi sempre degli altri, mentre un uomo religioso ride di se stesso oppure dell’intera ridicolaggine dell’essere umano. La religione non può essere altro che celebrazione della vita e la persona seria vive una vita squilibrata, deforme, pone delle barriere tra sé e la gioia dell’esistenza, non può danzare non può celebrare. La stessa dimensione della celebrazione scompare dalla sua vita. Un uomo così diventa simile a un deserto, puoi anche continuare a pensare e a fingere di essere religioso. Credi in qualcosa ma non sai nulla in prima persona. Credi nelle teorie ma un uomo troppo ossessionato dalle teorie diventa serio. L’unica preghiera reale, la sola riconoscenza per il fatto di esistere è la risata. Oggi si ride solo quando c’è una ragione per farlo, quando qualcosa ci costringe a ridere. Io debbo raccontarvi molte barzellette perché temo che voi tutti abbiate la tendenza a essere seri. Vi debbo eccitare, solo così vi scordate della serietà associata alla religione vi dimenticate delle filosofie delle teorie dei sistemi di pensiero e ritornare con i piedi per terra.



Ridere è un privilegio dell’uomo. La risata ha in sé qualcosa di divino; qualcosa che è accessibile solo all’uomo. Solo l’uomo è in grado di ridere, poiché può avere il senso dell’assurdo, del ridicolo; poiché può vedere in profondità e riconoscere tutte le stupidità che lo circondano, e che si atteggiano a saggezza, gli sciocchi che pretendono di essere intelligenti, che si atteggiano a intellettuali. Non reprimere mai; se reprimi, perderai ogni allegria, perderai qualsiasi senso dell’umorismo. La repressione distruggerà tutto ciò che di umano esiste in te. E, allorché l’umano viene distrutto, non puoi conseguire il divino, poiché l’umanità è il ponte. L’uomo è un ponte tra l’animale e il divino.

Osho

Qualche volta, quando sei nella tua stanza,
chiudi la porta e fatti un’ora solo di risate.
Ridi di te stesso.
Impara a ridere.
La serietà è un crimine e una malattia.

Tratto da: Visione alchemica
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sabato 9 marzo 2019

Noi viviamo in una profonda illusione

«Noi viviamo in una profonda illusione: l’illusione della speranza, del futuro, del domani. Così com’è, l’uomo non può esistere senza autoingannarsi. Nietzsche dice che l’uomo è incapace di convivere con la verità: per poter esistere ha bisogno di sogni, ha bisogno di illusioni e di bugie. E quello che Nietzsche dice è vero: così com’è, l’uomo non può coesistere con la verità. Questo concetto deve essere compreso a fondo, perché se non lo si capisce non si può iniziare la ricerca chiamata Yoga.»

Osho, Yoga: la scienza dell’anima #1

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venerdì 8 marzo 2019

4 INCHINI COME UNA RAPIDA VIA PER LA PERFEZIONE

"...La boria si manifesta in varie forme, e ho visto più volte quanto peggiori la vita di un uomo man mano che cresce la sua boria. Molte persone di successo e di talento hanno smesso di progredire cedendo alla superbia.
Non conosco una tecnica migliore degli inchini per combattere la boria (specialmente quella inconscia). Questa tecnica è obbligatoria in molte scuole spirituali.
Consiglio di fare degli inchini: 108 volte, e per 40 giorni.
Coloro che hanno iniziato a farlo, avvertono i rapidi cambiamenti nella coscienza. Sia le pretese inconsce sia l'aggressione se ne vanno.
108 volte?
Non tutti avranno tempo né voglia per inchinarsi 108 volte. Perciò consiglio di dare minimo 4 inchini.
- Il primo inchino - a Dio;
- il secondo inchino - ai maestri spirituali;
- il terzo inchino - ai genitori, come rappresentanti delle energie maschili e femminili;
- il quarto inchino - a tutti gli esseri viventi, come parte d Dio.
Potete aggiungere un altro inchino, se provate un senso di aggressione verso qualcuno.
Dopo un mese, fate un inchino a se stessi, se vi sottostimate - siete portatori della divinità.
Di solito dopo un paio di mesi la boria se ne va insieme all'aggressione, e inizia un'altra vita, la vita vera. "


(Rami Blekt - filosofo e psicologo russo).
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L'Universo Ha Un Confine?

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giovedì 7 marzo 2019

UNA CHIAVE PER LA SERENITA’




L’accettazione oggi è la risposta a tutti i miei problemi. Quando non sono a posto con me stesso, è perché trovo delle persone, posti , cose o situazioni o qualche fatto della vita per me inaccettabile, ed è chiaro che non troverò serenità fino a quando non accetterò che tutte queste cose siano giuste. Fino a quando non accetto la vita per quello che è non potrò mai essere felice.
Non dovrei concentrarmi su cosa dovrebbe essere cambiato e come, quanto su cosa devo cambiare in me e nei miei comportamenti.
Per me la serenità è iniziata quando ho imparato a distinguere fra le cose che posso cambiare e quelle che non posso.
Quando ho ammesso a me stesso che ci sono persone, posti, cose, situazioni, di fronte alle quali sono completamente impotente; queste hanno perso il loro potere distruttivo su di me!
Ho imparato che ognuno ha il diritto di commettere i propri errori, di imparare da essi; senza la mia interferenza, giudizio o assistenza.
LA CHIAVE PER LA MIA SERENITA’ E’ L’ACCETTAZIONE!
Ma accettare non vuol dire che mi deve piacere per forza o che non devo fare nulla di fronte alle ingiustizie; vuol dire che molte volte non posso fare nulla per modificare certe situazioni e che devo accettare la mia impotenza.
Non significa che devo accettare comportamenti inaccettabili.
Oggi ho la possibilità di scegliere: NON DEVO PIU’ ACCETTARE LE PREVARICAZIONI!!
Posso scegliere di andare via, anche se questo mi porta verso qualcosa che non conosco.
Non ho più da temere il cambiamento o l’ignoto; posso solo accettare anche questo come parte del mio viaggio nella vita.
Ho passato anni a cercare di cambiare molte cose nella mia vita nei confronti delle quali ero assolutamente impotente, ma non lo sapevo.
Ho minacciato, rimproverato, manipolato, messo il broncio; tutto per migliorare le cose per come le vedevo io e sempre senza nessun risultato.
Ho passato tutta la vita a cercare di cambiare le cose che non potevo cambiare, e mai una volta mi è venuto in mente di accettarle così per quello che erano.
Ora quando nella mia vita le cose non vanno per come le avevo pianificate, o addirittura vanno disastrosamente peggio, posso ricordarmi che tutto quello che mi sta succedendo non sta accadendo per caso.
C’è sempre una ragione per tutto e non vuol dire che io possa sempre comprenderla.
Questo cambiamento di atteggiamento è stata la chiave per la mia felicità.
So che tutti noi usando questo semplice metodo troveremo un po’ di serenità.


Ringrazio l’amico e Maestro Pascal per avermi donato questo meraviglioso scritto di saggezza.
Felipe

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PASSANDO ....

Passando davanti al povero ... condividi.
Passando davanti al giovane ... non ti arrabbiare.
Passando davanti al vecchio ... china il capo.
Passando davanti al cimitero ... fai una sosta.
Passando davanti alla memoria ... ricorda.
Passando davanti alla madre ...alzati.
Passando davanti ai pigri ... crea.
Passando davanti agli sciocchi ... non ascoltare.
Passando davanti ai saggi ... fermati.
Passando davanti alla felicità ... gioisci.
Passando davanti ai generosi ... serviti.
Passando davanti alle lusinghe ... taci.
Passando davanti all'onore ... conservalo.
Passando davanti al potere ... non credere.
Passando davanti alla morte ... non temere.
Passando davanti alla vita ... vivi.
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domenica 3 marzo 2019

PARLARE MALE DEGLI ALTRI...

"...Quando pensate a qualcuno, tra voi e questa persona si stabilisce un canale energetico-informazionale.
Se pensate male ad una persona, le Inviate i pensieri distruttivi. Così al livello sottile la danneggiate. Allo stesso tempo, quando mandare la negatività agli altri, nel vostro subconscio si attiva automaticamente un programma dell'autodistruzione.
Purtroppo, la gente non si rende conto di ammazzare letteralmente gli altri, al livello sottile... I cattivi pensieri (parole) provocano una caduta delle energie, accorciano la vita, distruggono il corpo.


Un mio conoscente si era rivolto a me lamentandosi di una forte debolezza. Mi pregò di indurgli uno stato di trance e di "installargli" un buon umore. Io provai a chiarire le cause della sua debolezza e lo chiesi al suo subconscio.
Le cause erano molto banali. Il mio conoscente parlava male e provava rancore nei confronti di una collega. Ho tolto lo stato della debolezza ma mi misi d'accordo con il subconscio del paziente, chiedendogli di insegnagli di essere buono verso gli altri.
Se volete vivere a lungo, la ricetta è essere benevoli, generosi e buoni verso gli altri.
So anche di sicuro che i cosiddetti "malocchi" non si attaccano alle persone che seguono questa regola.

Vladimir Sinelnikov (psicologo e medico omeopata)
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GRAZIE PER TUTTO IL DENARO CHE HO RICEVUTO NEL CORSO DELLA MIA VITA!

Per proseguire nell’esercizio della Magia del Denaro, prendi un biglietto da 5 euro e applica su una faccia della banconota un’etichetta con scritto:
GRAZIE PER TUTTO IL DENARO CHE HO RICEVUTO NEL CORSO DELLA MIA VITA!
Oggi porta con te la banconota nel borsellino, in tasca o in borsa. Almeno una volta al mattino e una al pomeriggio, ma se vuoi anche più spesso, tira fuori la banconota e tienila in mano. Leggi ciò che hai scritto e sentiti davvero grato per la quantità di denaro di cui hai goduto in vita tua.
Quanto più il tuo sentimento sarà sincero e intenso, tanto più rapido e miracoloso sarà il miglioramento della tua situazione finanziaria.
Da domani, lascia la tua Banconota Magica bene in vista: ti ricorderà ogni giorno di essere grato per la ricchezza ricevuta, e ti impedirà di scordare che quanto più spesso darai un'occhiata alla banconota provando Gratitudine, tanta più Magia richiamerai a te.
In poche parole: all'abbondanza di Gratitudine non potrà che far seguito l'abbondanza di Denaro.
D’ora in poi giura a te stesso che ogniqualvolta riceverai del denaro – che sia il tuo stipendio, o uno sconto, o un regalo che è costato dei soldi -ne sarai sinceramente grato. Ognuna di queste circostanze equivale a denaro ricevuto e ti offre l’opportunità di usare il potere magico della gratitudine per aumentare e moltiplicare i tuoi soldi, grazie alla semplice riconoscenza per quanto hai appena ricevuto!
Di Rhonda Byrne
Dal libro: The Magic

The Magic
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sabato 2 marzo 2019

L’amichevolezza

Cos'è la reale e autentica amichevolezza?


La domanda che hai fatto è molto complessa. Dovrai comprendere alcune cose prima di poter comprendere cos’è la reale e autentica amichevolezza .


La prima cosa è l’amicizia. L’amicizia è amore privo di toni biologici. Non è l’amico come l’intendi normalmente – il tuo ragazzo o la tua ragazza. Usare la parola amico associandola alla biologia è sciocco. La biologia è infatuazione, follia: vieni usato a scopi riproduttivi.


Se pensi di essere innamorato, ti sbagli; è solo attrazione ormonale. Se cambi la tua chimica, l’amore scomparirà. Con una semplice iniezione di ormoni un uomo può diventare una donna e una donna può diventare un uomo.


L’amicizia è amore senza toni biologici, ma questo è diventato un fenomeno molto raro. Una volta era un fenomeno molto importante, ma ci sono parecchie cose significative del passato che sono del tutto scomparse. È strano che le cose brutte siano così persistenti, che non muoiano facilmente, e invece le cose belle siano così fragili e scompaiano con gran facilità.


Al giorno d’oggi l’amicizia viene compresa in termini biologici oppure in termini economici o sociologici – in termini di semplice conoscenza. Amicizia invece significa che, se dovesse sorgere la necessità, saresti pronto anche a sacrificarti per l’amico. L’amicizia significa che hai reso qualcuno più importante di te, che consideri qualcuno più prezioso di te. Non è un affare; è amore, in tutta la sua purezza.


Quest'amicizia è possibile persino per come sei adesso. Anche persone inconsapevoli possono avere un’amicizia del genere. Tuttavia, se diventi più consapevole del tuo essere, quest’amicizia si trasformerà in amichevolezza. L’amichevolezza ha un significato più vasto, è un cielo immenso. L’amicizia è una piccola cosa paragonata all’amichevolezza. L’amicizia potrebbe sempre spezzarsi, e l’amico trasformarsi in un nemico. Questa possibilità è intrinseca al fatto stesso dell’amicizia.


Mi viene in mente Machiavelli con i suoi suggerimenti ai grandi della terra, riportati nella sua grande opera ‘Il principe’. Uno dei suoi consigli è: non dire mai all’amico ciò che non vorresti dire al nemico, perché l’amico di oggi potrebbe diventare il nemico di domani. E il consiglio seguente è: non dire nulla contro il nemico, perché potrebbe diventare un amico domani e ti troveresti in grande imbarazzo.


Machiavelli sta esprimendo un concetto molto chiaro: il nostro amore può diventare odio, la nostra amicizia può diventare inimicizia in qualsiasi momento. Questo è lo stato inconsapevole dell’uomo: dietro l’amore trovi subito l’odio, e odi la persona che ami senza rendertene neanche conto.


L’amichevolezza diventa possibile solo se tu sei reale, autentico, assolutamente consapevole del tuo essere. A partire da questa consapevolezza, se l’amore nasce sarà amichevolezza. L’amichevolezza non può mai diventare l’opposto. Questo è il criterio da seguire: i valori più grandi della vita sono solo quelli che non possono trasformarsi nel loro opposto; in realtà un opposto non esiste.


Mi chiedi: “Cos’è l’amichevolezza reale e autentica?”. Una grande trasformazione dovrà avvenire dentro di te prima che tu possa provare il gusto dell’amichevolezza. Come sei ora, l’amichevolezza è solo una stella lontanissima. Puoi osservarla, puoi averne una certa comprensione intellettuale, ma sarà solo una comprensione intellettuale, non un’esperienza esistenziale.


A meno che tu non faccia un’esperienza esistenziale dell’amichevolezza, sarà molto difficile, quasi impossibile, fare una distinzione tra amicizia e amichevolezza. L’amichevolezza è l’aspetto più puro che puoi concepire dell’amore. È così pura che non puoi nemmeno chiamarla un fiore, puoi chiamarla solo una fragranza: la puoi sentire e sperimentare, ma non puoi trattenerla nelle mani. Esiste e le tue narici ne sono colme, il tuo essere ne è circondato. Provi la vibrazione, ma non puoi trattenerla: l’esperienza è grande, vasta, e le nostre mani sono così piccole.


Ti ho detto che la tua domanda è molto complessa, però questo non dipende dalla domanda, ma da te. Non sei ancora al punto in cui puoi avere l’esperienza dell’amichevolezza. Sii reale, sii autentico, e arriverai a conoscere la qualità più pura dell’amore – una semplice fragranza d’amore che ti accompagnerà sempre. Questo amore puro è amichevolezza. L’amicizia è riferita a qualcuno – una certa persona è tua amica.


Una volta chiesero a Gautama il Buddha: “L’illuminato ha amici?”, e lui rispose di no. L’interlocutore rimase scioccato, perché pensava che la persona illuminata dovesse avere tutto il mondo ai suoi piedi. Ma Gautama il Buddha ha ragione, che tu rimanga scioccato oppure no. Quando sostiene che l’illuminato non ha amici, intende dire che non può avere amici perché non può avere nemici. Le due cose vanno di pari passo. Può avere amichevolezza, ma non amicizia.


L’amichevolezza è amore non focalizzato, non indirizzato a qualcuno. Non è un contratto, dichiarato o no. Non va da un individuo a un altro individuo; va da un individuo a tutta l’esistenza, della quale l’uomo è solo una piccola parte, perché ne fanno parte anche gli alberi, gli animali, i fiumi, le montagne e le stelle. L’amichevolezza comprende tutto questo.


L’amichevolezza è proprio il tuo essere reale e autentico – quando sei in questo stato, inizi a irradiarla. Viene per suo conto, non devi crearla tu; chiunque ti si avvicini, potrà avvertirla. Ciò non vuol dire che nessuno sarà tuo nemico. Per quanto ti riguarda, tu non sarai nemico di nessuno, perché non sei più amico di nessuno. Ma la tua altezza, la tua consapevolezza ed estasi, il tuo silenzio, la tua pace irriteranno molti, e in tanti diventeranno tuoi nemici, e non riusciranno a comprenderti.


In realtà l’illuminato ha più nemici di chi non è illuminato. Quest’ultimo può avere qualche amico e qualche nemico. L’illuminato sarà confrontato da un antagonismo quasi generale, perché i ciechi non possono perdonare uno che ha occhi, e gli ignoranti non possono perdonare uno che sa. Non possono sentire amore verso un uomo che si è realizzato, perché questo ferisce il loro ego.


L’illuminato non ha né amici, né nemici, ma solo un amore puro, non indirizzato a qualcuno. È pronto a colmare il cuore di chiunque gliene dia la possibilità. Questa è la vera amichevolezza.


Ma una persona del genere ferirà l’ego di tanti che si sentono molto importanti e potenti. I presidenti, le regine, i primi ministri, i re si preoccuperanno subito: una persona priva di potere è diventata il punto focale dell’attenzione della gente, affascinando più persone di quelli che hanno potere, denaro e prestigio. Una persona del genere non può essere perdonata. Va punita, sia che abbia commesso un crimine oppure no. E una persona illuminata non può commettere alcun crimine, è un fatto assolutamente impossibile. Essere innocenti, amichevoli, amorevoli senza alcuna ragione, essere se stessi, è sufficiente per scatenare l’ego di tanti contro di te.


Quando dico: “La persona illuminata non ha nemici”, intendo che da parte sua non ha nemici. Ma, dalla parte opposta, maggiore è l’altezza che ha raggiunto, maggiore sarà l’antagonismo degli altri, maggiore l’inimicizia, l’odio, la condanna. È accaduto sempre così nel corso dei secoli.


Una comprensione intellettuale non sarà sufficiente – anche se è bene avere una certa comprensione intellettuale, perché potrebbe esserti d’aiuto per arrivare a un’esperienza esistenziale. Ma solo quest’ultima potrà darti un assaggio dell’incredibile dolcezza, della bellezza, della divinità e della verità dell’amore.


Osho: Satyam Shivam Sundram #10
https://oshoite.blogspot.com/2019/03/la-vera-amicizia.html
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