domenica 29 dicembre 2019

IO NON SONO, L'ESISTENZA E'

NON PENSARE A TE STESSO COME SEPARATO DA ESSA E SUBITO TUTTI I TUOI PROBLEMI SCOMPARIRANNO..!!!
IN ALTRE PAROLE,IL TUO EGO E' SOLO IL PROBLEMA.
IO SONO,QUESTO E' L'UNICO PROBLEMA.
IO NON SONO, L'ESISTENZA E'.
QUESTA E' L'UNICA SOLUZIONE !!..

Amato Osho,
per dodici anni,come sannyasin,ho corso molti rischi vivendo oltre i miei limiti economici,e non solo sono riuscito a sopravvivere,ma a volte ho goduto di immense benedizioni.Ma da quando mi sono reinserito nella società cinese e ho raggiunto l’età di quarantotto anni,sono diventato più sensibile e mi preoccupo dell’assistenza sanitaria e di un reddito sicuro. Cosa significa per un sannyasin vivere nella società senza cadere nelle trappole mentali della stabilità,e senza smettere di sviluppare la sua fiducia nell’esistenza, che è possibile in uno stato di insicurezza?
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Anand Alok,la prima cosa che un sannyasin deve capire è che la vita è priva di sicurezze.Non esiste assicurazione contro la morte e quanto più tu provi a rendere la vita sicura e certa,tanto più essa diventa arida e deserta.
Insicurezza significa che tu sei costretto a rimanere vigile e all’erta nei confronti dei pericoli.
La vita è sempre sulla lama di un rasoio.
L’idea di essere salvo e al sicuro è molto pericolosa perché così credi di non aver bisogno di essere vigile e consapevole.
E difatti cerchi sicurezze e certezze proprio per evitare di essere vigile e consapevole.
Vivi momento per momento con tutte le insicurezze che questo comporta. Gli alberi stanno vivendo,gli uccelli stanno vivendo,gli animali stanno vivendo e non sanno nulla delle assicurazioni,non sanno nulla della sicurezza.

Non sono preoccupati,per questo possono cantare ogni mattina.

Tu non riesci a cantare ogni mattina,forse non hai mai cantato in nessuna mattina della tua vita.
Le tue notti sono popolate di incubi pieni delle insicurezze,dei pericoli e dei rischi che si nascondono intorno a te.
La mattina il tuo risveglio non è gioioso:ti svegli per fronteggiare ancora una volta le insicurezze della giornata,i problemi, le ansie.
Ma ascolta gli uccelli.
Non credo che abbiano perso qualche cosa.
Guarda come sono belli e agili i cervi,guarda gli alberi,che qualcuno può tagliare in ogni momento.
Ma non se ne preoccupano,sono interessati a questo momento,non al prossimo:questo momento pieno di gioia e di pace.
Tutto è verde e pieno di vita.
Posso capire che per te gli anni passano.
E con l’aumentare degli anni... egli sta dicendo in altre parole che la morte è più vicina.
Ma non c’è modo di evitarla.
E se non puoi evitarla,nessuno è mai stato capace di evitare la morte,allora è meglio non farla diventare una preoccupazione.

Ciò che deve accadere accadrà,perché distruggere il momento presente per qualche cosa che non è ancora successo?

Prima lascia che accada,a quel punto potrai preoccupartene.
Prima lascia che la morte arrivi e poi nella tomba avrai tutta l’eternità per preoccuparti di essere al sicuro,di essere salvo,non avrai niente altro da fare.
Per ventiquattro ore al giorno potrai agitarti e rotolarti nella tua tomba,che è totalmente privata e sicura,non puoi neppure uscirne.
Nessuno potrà mai entrare nella tua tomba.
Soltanto chi è nella tomba è assolutamente sicuro che non può accadergli nulla.
Quanto più sei vivo,tanto più amerai l’insicurezza,e l’insicurezza renderà la tua intelligenza più sottile,la tua prontezza sarà più acuta e la tua consapevolezza crescerà continuamente.
Hai notato che i grandi scienziati non vengono mai da famiglie ricche?
E neppure i grandi poeti ed i grandi mistici.
Le famiglie ricche non hanno dato un grande contributo allo sviluppo della consapevolezza o alla crescita dell’uomo.
Per quale ragione?
Perché un bambino che è nato con la camicia non ha bisogno di preoccuparsi di sicurezze e certezze,ogni cosa per lui è sicura e certa. Naturalmente questo intorpidisce la sua mente.
Egli non ha stimoli,è continuamente circondato da domestici,da tutte le comodità, dal lusso.
Non ha tempo per pensare anche alla consapevolezza,ad essere vigile,alla meditazione.
Ho sentito dire... in California una Rolls Royce si fermò di fronte ad un hotel e una donna seduta nella macchina disse al guardiano,“Chiama quattro facchini,il mio bambino deve essere portato in camera”.
Il guardiano non poteva crederci, ma sentì una grande pietà per quel povero bambino, forse non poteva camminare.
Ma il bambino sembrava perfettamente sano.
Certamente troppo grasso, ma doveva esserci di sicuro qualche cosa che non andava: era la prima volta che qualcuno doveva essere trasportato e il bambino non poteva avere più di dieci anni.
Così furono chiamati quattro facchini.
Trasportarono il bambino, e anche loro non capivano.
Gli chiesero: “Non puoi camminare? C’è qualche problema?”.
Il bambino rispose: “Non ci sono difficoltà, non c’è problema.
Posso camminare ma non ne ho bisogno, posso permettermi il lusso di farmi portare.
Soltanto i poveri camminano.
Dal momento che posso permettermi di farmi portare in camera, perché dovrei comportarmi come un povero?”.
Essi dissero alla madre: “Questo non va bene.” Lei rispose: “Non sono affari vostri.Ogni volta che il bambino deve andare da qualche parte trasportatelo fino alla macchina e quando torna riportatelo in camera.
È mio figlio,il mio unico figlio e gli devo dare tutti i lussi e le comodità possibili.E non preoccupatevi, perché ce lo possiamo permettere: qualunque sia il vostro compenso,possiamo pagarlo.”
Questo ragazzino potrà mai pensare di diventare meditativo,consapevole, vigile?
Potrà mai nascere in lui l’idea di cercare la verità?
No, egli rimarrà semplicemente un vegetale.
Avete visto,sino a pochi anni fa il mondo era pieno di hippies ed essi erano tutti sotto i trent’anni.E stava accadendo uno strano fenomeno di cui nessuno si è accorto… superati i trent’anni,dove sono finiti questi hippies? Superati i trent’anni hanno cominciato a preoccuparsi della loro tranquillità e della loro sicurezza.Metà della vita se ne è andata ed essi ne hanno gioito al massimo,ma ora la vecchiaia incombe e con essa la morte.
Hanno dimenticato completamente la filosofia hippie,improvvisamente sono diventati dei conformisti!
Ho saputo dai miei amici che quegli hippies che non si facevano il bagno, che non si radevano la barba,che non si lavavano i denti,sono ora diventati perfettamente normali,fanno il bagno,si radono,si lavano i denti.
Ora lavorano e molto,negli uffici,nelle fabbriche,ma sono tutti scomparsi.
Appena una persona comincia ad invecchiare lo spettro della morte comincia ad incombere su di lei e questo crea la paura.

Ma per quanto riguarda un sannyasin, la morte non esiste.

Se hai paura della morte e dei pericoli che puoi trovarti di fronte,ciò significa che la tua meditazione non è profonda,che per te la meditazione non è stata altro che una moda.
É il momento per te di entrare nella meditazione in maniera autentica e sincera, perché quello è il solo spazio in cui puoi essere libero da tutte le paure:della morte, della vecchiaia, delle malattie.
Ti rende consapevole del fatto che tu non sei il corpo,che tu non sei la mente e che non sei soltanto questa vita, ma sei la vita eterna.
La morte è arrivata molte volte e tu sei ancora vivo e la morte arriverà molte volte ancora e tu sarai ancora vivo.
La conclusione finale della meditazione è quella di vivere il momento nella sua totalità,intensamente, con gioia,p erché non c’è nulla di cui avere paura perché anche la morte è una finzione.
Non c’è bisogno né di certezze né di sicurezze.
Vivi nel momento e abbi fiducia nell’intera esistenza, così come gli uccelli ne hanno fiducia e gli alberi ne hanno fiducia.
Non separarti dall’esistenza, diventane parte e l’esistenza si prenderà cura di te. Si sta già prendendo cura di te.
Un commesso viaggiatore,avendo completato il suo giro di affari in anticipo, mandò un telegramma a sua moglie,“Torno a casa venerdì.”
Arrivato a casa trovò sua moglie a letto con un altro uomo.
Essendo una persona non violenta, andò a lamentarsi dal suocero,che gli rispose: “Sono sicuro che c’è una spiegazione.”
Il giorno dopo il suocero era tutto sorridente,“C’era una spiegazione:non ha ricevuto il tuo telegramma.”(ahaahahhahahahahahhahaahahahahha)

Questo è come funziona la mente.
Se guardi in profondità,la mente è semplicemente stupida,tutte le menti.
E la mente continua a creare ogni genere di preoccupazioni e turbamenti.
Il mio messaggio è che tu non sei la mente.
Non hai bisogno di nessuna spiegazione,hai bisogno di un’esperienza e quell’esperienza manca e da qui è sorto il problema.
Un passeggero di un aereo,mentre gli veniva servito un drink, esclamò: “Ehi, guarda che novità,un cubetto di ghiaccio con un buco in mezzo!”
“Che novità è mai questa?” rispose l’uomo seduto al suo fianco,“Io ne ho sposato uno!”..(ahahahahahahahahahahahhaahha)

Non devi dare troppa importanza a ciò che la mente dice e pensa, ridi di queste cose. Evita i giochi della mente.
Vai oltre la mente,dove domina il silenzio,nessuna incertezza,nessun dubbio sulle sicurezze.
In quel silenzio tutto è sicuro. Tu sei parte di questa esistenza.
Il tuo preoccuparti è come se una foglia su un albero si preoccupasse di essere al sicuro. L’albero si prende cura di tutto, fornendo la linfa necessaria alla foglia, portando l’acqua contro la forza di gravità,molto in alto,fino a trenta, magari sessanta metri,ma la foglia non è preoccupata.
La foglia non è consapevole di essere soltanto una parte di un grande albero.
Tu sei parte di una vasta esistenza.
Non pensare a te stesso come separato da essa e subito tutti i problemi scompariranno.
In altre parole,il tuo ego è il solo problema.
“Io sono”,questo è l’unico problema.
“Io non sono,l’esistenza è.”
Questa è l’unica soluzione...


OSHO


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il valore diventa tanto più piccolo ...

il valore diventa tanto più piccolo quanto più intensamente si cerca di sottolinearlo. Per contro, la persona che non si preoccupa del proprio valore personale, ne possiede in modo incondizionato.

La tendenza a consolidare la propria posizione, a sottolineare i propri pregi, è un’illusione, è come inseguire il riflesso correndo attorno al circolo speculare. Ma come convincere se stessi del proprio valore senza avere la necessità di dimostrarlo? Qui c’è un’altra catena di retroazione (feed back) nella quale la conseguenza rimuove la causa.


Occorre re-indirizzare l’intenzione consapevolmente: invece di cercare di mettersi in mostra, bisogna cessare ogni tentativo di accrescimento del proprio valore. Se una persona non lo fa (e voi sapete che lo fanno praticamente tutti, ognuno a modo proprio), la gente che la circonda sentirà che il suo valore non ha bisogno di conferme. E se è così, questa persona comincia a essere trattata con maggior simpatia e rispetto.

Come risultato, l’anima e la ragione vengono gradualmente abituate all’idea che “io conto veramente qualcosa”. Il circolo speculare a un certo punto si chiude, poi si gira e comincia a muoversi incontro: l’autostima aumenta e il complesso d’inferiorità se ne va come se non ci fosse mai stato. VZ
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martedì 24 dicembre 2019

Questo correre,

Questo correre,

correre continuamente verso un orizzonte che non esiste, che è solo un'illusione... ma appare vero.

Sembra così vicino, così allettante, tentatore e magnetico, così vicino che sembra che ci voglia solo un piccolo sforzo, solo un poco di più... e sembra distare poche miglia.


Ed è così chiaro, radioso, come non farsi tentare? Sembra a portata di mano, ma puoi continuare a correre e correre... non arriverai mai.

La distanza tra te e l'orizzonte rimane la stessa, perché l'orizzonte esiste solo nella tua mente.

È un'apparizione, un'illusione.

Tutte le mete sono illusorie terrene e ultraterrene.

In realtà l'essere qui e ora è la sola strada per la verità.

Osho

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mercoledì 18 dicembre 2019

La vita è breve, e ti sta scivolando fra le dita.

La vita è breve, e ti sta scivolando fra le dita.


A ogni istante svanisci, ogni giorno che passa sfumi: ogni giorno che passa sei meno vivo e più morto! Ogni compleanno è un giorno di morte: un altro anno è passato. Sii un po’ più intelligente.
Non pensare ciò che riguarda gli altri. Addestrati prima contro la corruzione più grande.
Gurdjieff ripeteva sempre ai suoi discepoli, come prima cosa, come cosa essenziale: “Scoprite qual’è la vostra corruzione più grande, il vostro nucleo distruttivo, la caratteristica centrale su cui si fonda la vostra inconsapevolezza.” Per ognuno sarà una cosa diversa. Qualcuno è fissato col sesso. In un paese come l’India, in cui il sesso è stato represso per secoli, questa è diventata una peculiarità praticamente universale: tutti sono ossessionati dal sesso. Qualcun altro può essere ossessionato dalla rabbia, e qualcuno dall’avidità. Devi osservare qual’è la tua ossessione fondamentale.
Quindi, come prima cosa scopri qual’è la caratteristica principale su cui si fonda l’intero edificio del tuo ego. E poi restane sempre consapevole, poiché può esistere solo se ne sei inconsapevole. Il fuoco della consapevolezza la incenerisce in modo automatico.
E ricorda, ricordalo sempre: non devi coltivare l’ opposto. Di solito accade questo: una persona che diventa consapevole del fatto che: “La mia ossessione è la rabbia; cosa dovrei fare, dunque? Devo coltivare la compassione”. “La mia ossessione è il sesso, cosa dovrei fare, dunque? Devo praticare il brahmacharya, il celibato.”
La gente si sposta da una cosa al suo estremo opposto. Questa non è la via della trasformazione. È lo stesso pendolo che si muove da sinistra a destra, da destra a sinistra. Ed è così che la tua vita si è mossa, da secoli: il pendolo è sempre lo stesso!
Il pendolo dev’essere fermato nel mezzo. Questo è il miracolo della consapevolezza! Il semplice essere consapevoli del fatto che: “Questa è il mio problema più grande, questo è il punto in cui inciampo in continuazione, questa è la radice della mia inconsapevolezza.”
Non cercare di coltivare l'opposto, riversaci invece tutta la tua consapevolezza. Crea una fiamma viva di consapevolezza, e verrà incenerito! E a quel punto il pendolo si fermerà nel mezzo.
Con l’arresto del pendolo, il tempo si ferma. All’improvviso, entri nel mondo del senza tempo, dell’immortalità, dell’eternità.
Osho

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domenica 15 dicembre 2019

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LODE ALL'INVIOLATO

Ne abbiamo attraversate di tempeste
e quante prove antiche e dure
ed un aiuto chiaro da un'invisibile carezza
di un custode.

Degna é la vita di colui che é sveglio
ma ancor di più di chi diventa saggio
e alla Sua gioia poi si ricongiunge
sia Lode, Lode all'Inviolato.

E quanti personaggi inutili ho indossato
io e la mia persona quanti ne ha subiti
arido é l'inferno
sterile la sua via.

Quanti miracoli, disegni e ispirazioni...
E poi la sofferenza che ti rende cieco
nelle cadute c'é il perché della Sua Assenza
le nuvole non possono annientare il Sole

Franco Battiato


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sabato 14 dicembre 2019

due tipi di creatori

Nel mondo esistono due tipi di creatori: uno opera con gli oggetti - un poeta, un pittore opera con gli oggetti, crea qualcosa; l'altro tipo, il mistico, crea sé stesso. Non lavora con gli oggetti, opera col soggetto; lavora su di sé, col proprio essere. È il vero creatore, il vero poeta, poiché fa di se stesso un capolavoro. Ognuno di voi porta in sé un capolavoro nascosto, però voi siete d'intralcio. Spostatevi, e il capolavoro verrà alla luce. Ognuno di voi è un capolavoro, perché Dio non fa nascere altro che questo: per molte vite tutti si portano dentro quel capolavoro nascosto, senza sapere chi sono, eppure tentando in superficie di diventare qualcuno. Lascia cadere l'idea di diventare qualcuno: sei già un capolavoro, non ti puoi migliorare. Devi solo arrivare a coglierlo, a conoscerlo, a realizzarlo. Dio stesso ti ha creato, non puoi migliorarti!

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venerdì 13 dicembre 2019

LA MENTE IL CUORE E L'ESSERE

Contro la società, usa la mente. La mente è il mezzo perfetto per rimanere indipendenti, per rimanere vigili, all’erta. Va bene per combattere ma non per amare. Quindi, quando serve combattere, quando serve affermare la propria libertà, usa la mente; il cuore in questo caso non servirà. Il cuore non sa come combattere.

Ma il contesto è completamente diverso, e io chiamo consapevole quella persona che sa usare le sue capacità nel giusto contesto e non confonde una cosa con l’altra. Gli occhi servono per vedere – non puoi sentire attraverso di essi. E le orecchie servono per sentire – non puoi vedere attraverso di esse. Quindi usali quando servono, ma non lasciare che si ostacolino a vicenda.

La mente è uno strumento splendido. Dev’essere ben affilato, ricordandosi però delle sue limitazioni. Dovrebbe rimanere un servitore del cuore. Nel momento in cui diventa il padrone, il cuore muore. Il cuore non può esistere in schiavitù.

Quindi non c’è nessuna contraddizione in ciò che ho affermato – sono solo due contesti diversi. E la tua consapevolezza è diversa da entrambi, quindi una persona consapevole può usare il cuore quando serve, può usare la mente quando serve, può far tacere entrambi quando vuol essere in un assoluto stato di nirvana, in cui non servono né la mente né il cuore. Quando vuol essere semplicemente se stessa, nessuno dei due è necessario.

Se sei tu a governare i tuoi strumenti, non esiste alcun problema. Se hai un flauto e io ti chiedo: “Puoi smettere di suonare per qualche istante – voglio parlarti” e tu rispondi: “No, non posso farlo; il flauto non vuole fermarsi”, cosa potrò pensare di te? Che sei matto. Il flauto non vuole fermarsi? Allora non sei tu che suoni il flauto, è il flauto che suona te. Quando vuoi fermare la mente, devi solo dire: “Stop” – e si dovrebbe fermare. Se si muove anche solo un po’, vuol dire che occorre urgentemente fare qualcosa. È una situazione pericolosa: il servo sta cercando di essere il padrone. Il servo dovrebbe essere servo e il padrone padrone. Al di là di entrambi c’è il tuo essre che non è né servo né padrone… semplicemente esiste. L'obiettivo di ogni meditazione è arrivare a quell'essenza.


Osho, The Path of the Mystic, #37

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mercoledì 11 dicembre 2019

lunedì 9 dicembre 2019

IL TOCCO DI OSHO

Immagina OSHO che ti tocca sulla fronte tra gli occhi nel punto del TERZO OCCHIO lascia che il tocco dell'illuminato ti apra il terzo occhio e sviluppi le capacita' del sesto chakra.
ogni sera prima di addormentarti, immagina di  inginocchiarti alla presenza di OSHO e lascia che ti tocchi come nella foto e rimani consapevole con gli occhi chiusi, focalizzato nel terzo occhio, rimani il testimone

IvanoV Antar Vagnotti


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TECNOLOGIA SPIRITUALE

Esiste una tecnologia che trasforma il piombo in oro e l'oro in diamanti, esiste uno strumento che funziona da trasformatore e amplificatore e tutti noi possediamo questo strumento, si trova al centro del nostro petto  é il nostro cuore spirituale, tutto cio' che di negativo, dolore emotivo forme pensiero , immagini e parole  negative , anche persone sgradite i vostri nemici, tutto cio' che é negativo viene trasformato in positivo, inserisci nel tuo cuore il negativo e si trasformera' in positivo, ma le possibilita' di questo strumento magico non finiscono qui, perche' ha anche la capacita' di amplificare le emozioni positive i buoni propositi i rapporti di amicizia, inserisci le persone che ami nel tuo cuore inserisci le forme pensiero benefiche, il tuo amore per la vita e tutto sara' amplificato, e potrai volare in alto perche' sara' il positivo e il negativo attraverso il potere del cuore che ti sosterranno sempre piu' in alto verso l'infinito ed eterno, verso una gioia sempre piu' intensa, solo con due ali potrai volare, non essere storpio rifiutando una o l'altra, ma usale entrambe usa entrambe le possibilita', amplifica il positivo e trasforma il negativo

IvanoV Antar Vagnotti


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sabato 7 dicembre 2019

Lascio andare...

Lascio andare il successo e il fallimento
lascio andare ricchezza e poverta'
Lascio andare le idee che ho nella testa
lascio andare le emozioni del cuore

Lacio andare tutti i miei sogni e desideri
lascio andare chi mi apprezza o disprezza
lascio andare amici e nemici
lascio andare il volere e il dovere

lascio andare la vita e la morte
e cio' che resta...
è cio' che tengo e rimane
è cio' che sono davvero ...

IvanoV

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mercoledì 4 dicembre 2019

OSHO, DO YOU EVER CRY? OSHO, piangi mai?

OSHO, DO YOU EVER CRY?

Yes, whenever I look at you. You may not see my tears, you may not hear my cry, but always when I look at you the cry is there. Because of that, I go on working on you. It is not only to help you to come out of your misery, it is to help myself also. If you come out of your misery, I will come out of my misery that is created by your misery.

It is said that when Buddha reached to the Ultimate’s door, he stopped there, he wouldn’t enter in. The door was open, the devas, the gods, were ready to welcome him in, but he wouldn’t enter. The devas asked him, “Why are you standing there? Come in. We have been waiting for you since ages. You are welcome. You have returned home.”


Buddha said, “I will stay here, I will have to stay here. Until the last human being passes by me and enters the door, I cannot enter.”

This is a beautiful parable. Don’t take it literally... But it is true. Once you become aware, once you become a being - once you are - infinite compassion arises in you. Buddha has made compassion the criterion of enlightenment. Once you have attained you don’t suffer for yourself, but you suffer for others: seeing the misery all around, seeing the whole absurdity of it; seeing the possibility that you can come out of it immediately, right now, and still you go on clinging…

By one hand you push it away, by another hand you pull it close. You go on creating your own prisons and still you would like to be freed. Your whole effort is contradictory. You want to come to the east and you go towards the west.

Seeing you… yes, I always cry.

OSHO
Come Follow to You

OSHO, piangi mai?

Sì, ogni volta che ti guardo. Potresti non vedere le mie lacrime, potresti non sentire il mio pianto, ma sempre quando ti guardo il pianto è lì. Per questo motivo, continuo a lavorare su di te. Non è solo per aiutarti a uscire dalla tua miseria, è anche per aiutare me stesso. Se esci dalla tua miseria, io uscirò dalla mia miseria che è creata dalla tua miseria.

Si dice che quando Buddha raggiunse la porta dell'Ultimo, si fermò lì, non entrò. La porta era aperta, i deva, gli dei, erano pronti ad accoglierlo, ma non entrò. I deva gli hanno chiesto: "Perché sei lì? Entra. Ti aspettiamo da anni. Prego. Sei tornato a casa. "


Buddha disse: "Starò qui, dovrò stare qui. Fino a quando l'ultimo essere umano passa accanto a me ed entra nella porta, non posso entrare. ”

Questa è una bellissima parabola. Non prenderlo alla lettera ... Ma è vero. Una volta che diventi consapevole, una volta che diventi un essere - una volta che sei - in te sorge una compassione infinita. Il Buddha ha fatto della compassione il criterio dell'illuminazione. Una volta raggiunta non soffri per te stesso, ma soffri per gli altri: vedere la miseria tutt'intorno, vedere tutta l'assurdità di essa; vedendo la possibilità che tu possa uscirne immediatamente, proprio ora, e continui ad aggrapparti ...

Con una mano lo spingi via, con un'altra mano lo avvicini. Continui a creare le tue prigioni e vorresti comunque essere liberato. Tutto il tuo sforzo è contraddittorio. Vuoi andare ad est e vai verso ovest.

Quando ti guardo ... sì, piango sempre.

OSHO
Vieni e seguitemi
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lunedì 2 dicembre 2019

~ La meditazione è NON FUGGIRE ~

L’uomo che vive nel futuro vive una vita falsa.
Non vive realmente, fa solo finta di vivere.
Spera di vivere, desidera vivere, ma non vive mai.
Il domani non arriva mai, c’è solo l’oggi.
Qualsiasi cosa arrivi è sempre qui e ora, ed egli non sa vivere qui e ora; sa solo fuggire dal presente.
La strada per fuggire è chiamata desiderio, TANHA - che è la parola usata da Buddha per ciò che è fuga dal presente, dalla realtà verso l’irrealta’.
Chi desidera fugge.
Oggi, ed è molto strano, si pensa che chi medita fugge.
È una cosa completamente priva di senso.
Solo chi medita non fugge, sono tutti gli altri a farlo.
Meditare significa uscire dal desiderio, uscire dai pensieri, uscire dalla mente.
Meditare significa rilassarsi nel momento, nel presente.
La meditazione è l’unica cosa al mondo a non essere una fuga, nonostante si pensi che lo sia più di ogni altra.
Le persone che condannano la meditazione, portano sempre come argomento il fatto che è una fuga, una fuga dalla realtà.
Stanno solo dicendo delle sciocchezze, non sanno quello che dicono.
La meditazione non è una fuga dalla vita bensì una fuga nella vita.
Sono la mente e il desiderio a essere fughe dalla vita.

Osho
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