lunedì 28 agosto 2017

Tardi ti amai

Tu stavi dentro di me ed io stavo fuori… “Gli uomini partono per turismo per ammirare le vette dei monti, il mareggio procelloso dei mari, il percorso facile e rigoglioso dei fiumi, le rivoluzioni e i moti degli astri. All’opposto, passano al largo di se stessi. Non fanno turismo interiore” Certamente, durante gli anni della mia giovinezza riposi il mio cuore nelle cose esteriori che, alla fin dei conti, non facevano altro che allontanarmi sempre più da Colui verso il quale il mio cuore, senza saperlo, anelava.

Tardi ti amai. Tardi ti amai, o bellezza sempre antica e sempre nuova. Tardi ti amai. Ed ecco che tu stavi dentro di me, mentre io stavo fuori di me stesso. E ti cercavo di fuori. Tu stavi con me, ma io non stavo con te. Però tu mi chiamasti, gridasti, rompesti la mia sordità. Brillasti, risplendesti, fugasti la mia sordità. Spargesti la tua fragranza, la respirai e ora sospiro per te. Ne gustai e ne ebbi fame e sete. Mi toccasti e ardo dal desiderio della tua pace.

Sant’Agostino, Confessioni, 10, 27-29

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mercoledì 23 agosto 2017

CHI SEI?

Chi sei senza i nomi, senza il prestigio sociale?
Chi sei senza i desideri che ti comandano?
Chi sei senza le maschere e i ruoli che sei costretto ad interpretare?
Chi sei quando intorno non c’è nulla?
Chi sei quando intorno c’è il vuoto?


Chi sei quando resti a tu per tu con il cielo, quando tutti i desideri rimangono superati, tutti i ruoli interpretati e le maschere sono gettate via?

Chi sei quando la Luce ti tocca?
Chi sei quando l’Amore ti abbraccia?
Ricordi la tua Verità?
Conosci Te stesso?
Vivi con l’Anima?

Advanced Mind Institute Italia

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domenica 20 agosto 2017

venerdì 18 agosto 2017

L'OSSERVATORE SULLA COLLINA

“L’attenzione tra le sopracciglia…”. La fisiologia moderna, la ricerca scientifica, afferma che, tra le due sopracciglia, si trova una ghiandola, e che questa è la parte più misteriosa di tutto il corpo: è detta ghiandola pineale, ed è il terzo occhio dei tibetani: shivanetra, l’occhio di Shiva, nel Tantra. Tra i due occhi c’è un terzo occhio, che esiste ma non è
attivo. E’ lì: può funzionare in qualsiasi momento, ma non funziona spontaneamente, per aprirlo si deve fare qualcosa. Non è cieco, è semplicemente chiuso. Questa tecnica serve ad aprirlo.


“L’attenzione tra le sopracciglia…”. Chiudi gli occhi, poi falli convergere proprio
nel mezzo delle sopracciglia, focalizzati esattamente nel mezzo degli occhi chiusi, come
se guardassi esattamente nel mezzo, con entrambi. Dagli totale attenzione. Questo è uno
dei metodi più semplici per essere attenti. Non puoi prestare attenzione a nessun’altra
parte del corpo così facilmente: questa ghiandola assorbe l’attenzione con estrema facilità.
Se le dai tutta la tua attenzione, gli occhi verranno ipnotizzati dal terzo occhio. Si fissano,
non si possono muovere. Se cerchi di essere attento a qualsiasi altra parte del corpo, è
difficile. 

Questo terzo occhio è un magnete naturale, attiva l’attenzione, la forza. Ecco
perché in tutto il mondo questo è uno dei metodi più usati. E’ il più semplice per addestrare
l’attenzione: non sei solo tu che cerchi di essere attento, la ghiandola stessa ti aiuta, è
magnetica, la tua attenzione viene spinta con forza verso di essa: viene assorbita. Nelle
antiche scritture tantriche si dice che l’attenzione è cibo per il terzo occhio. E’ affamato, è
stato affamato per vite e vite. Se gli presti attenzione, prende vita. Diventa vivo! Gli viene
dato nutrimento. 

E quando sai che l’attenzione è cibo, quando senti che la tua attenzione
viene attirata magneticamente, è attratta, trascinata dalla ghiandola stessa, l’attenzione
non sarà più una cosa difficile. Occorre solo conoscere il punto giusto; per trovarlo, devi
lasciare che gli occhi chiusi si muovano esattamente nel mezzo, tra le due sopracciglia,
finché non percepisci quel punto magnetico: allora, immediatamente gli occhi si
fisseranno; quando sarà difficile muoverli, saprai di aver colto il punto giusto. “L’attenzione
tra le sopracciglia, lascia che la mente preceda il pensiero…”. L’attenzione che ne seguirà
ti farà sperimentare per la prima volta uno strano fenomeno: percepirai i pensieri correre di
fronte a te; diventerai un testimone. Sarà come essere di fronte a uno schermo
cinematografico: i pensieri scorrono e tu sei un testimone. 

Quando la tua attenzione è focalizzata nel centro del terzo occhio, diventi immediatamente il testimone dei tuoi pensieri. Generalmente non è così: ti identifichi sempre con i tuoi pensieri. Se c’è rabbia, diventi rabbia. Se un pensiero ti tocca, non sei testimone: diventate tutt’uno, ti identifichi
con il pensiero, e ti muovi con esso. Diventi il pensiero, ne assumi la forma. Quando c’è
sesso, diventi sesso; quando c’è rabbia, diventi rabbia; quando c’è avidità, diventi avidità.
Ti identifichi sempre con ogni pensiero che ti tocca. Non mantieni mai alcuna distanza tra
te e il pensiero. Ma focalizzati sul terzo occhio, e all’improvviso diventerai un testimone.
Tramite il terzo occhio puoi vedere i pensieri correre come nuvole nel cielo o come
persone che si muovono per la strada. Sei seduto alla finestra e guardi il cielo o le persone
per la strada: non ti identifichi.

Sei in disparte, un osservatore sulla collina – diverso. Ora,
se c’è rabbia, puoi vederla come un oggetto. Ora non senti più che tu sei arrabbiato. Senti
di essere circondato dalla rabbia – una nube di rabbia è sorta intorno a te – ma tu non sei
la rabbia, e se non lo sei, la rabbia diventa impotente. Non può influenzarti; non ne vieni
intaccato. La rabbia verrà e se ne andrà, e tu rimarrai centrato in te stesso. Questa quinta
tecnica serve a trovare il testimone.

OSHO



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IL TEMPO GOVERNA IL MONDO

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mercoledì 16 agosto 2017

PERDONA

"Libera il tuo cuore dall'odio: perdona tutti coloro che ti hanno offeso.
Libera il tuo cuore dall'ansia: la maggioranza di questi pensieri è inutile.
Conduci una vita semplice e apprezza quello che hai.
Condividi di più.
Spera di meno in una ricompensa."


La meditazione del perdono
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La tua persona arriverà dal silenzio...

"Non è semplice riconoscere una persona a te destinata. Non rappresenta nessun pericolo e la tua paura non potrà avvisarti. Non farà resistenza a te, e il tuo orgoglio non vorrà vincerla. Non avrà nessun angolo acuto che potrebbero ferirti facilmente. Non avrà nessun mistero e la tua curiosità non ne sarà attratta.

Al contrario, la tua persona sarà aperta e flessibile, come l'aria di mattina che profuma di rugiada...l'aria che è ovunque. Te ne accorgi dell'aria? No! Te ne accorgi solo quando ti manca...


Non ti lamentare se non trovi la tua metà, perché è ovunque. E' intorno a te. E si troverà da sola.
- "Ma come?"
- "Nel silenzio, cerca la corda principale del tuo cuore. Ecco cosa devi fare. Toccala, delicatamente. E ascolta. Quale corda risponderà?
La tua persona arriverà dal silenzio..."

(Igor Nemoff)
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martedì 15 agosto 2017

IO TI AMO...

IO TI AMO E TI ACCETTO COMPLETAMENTE E PROFONDAMENTE mi dispiace se non ti ho amato prima di adesso ti prego perdonami grazie ti amo  

Puoi rivolgere  questa frase a tutte le emozioni che hai represso dentro di te che ancora non hai accettato completamente puoi rivolgere è questa frase alle persone con cui sei in conflitto puoi rivolgere questa frase a te stesso alle parti di te alle parti oscure, non ci sono limiti, tutto cio' che é amato é trasformato e purificato

Ivanov Antar Raja



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domenica 13 agosto 2017

DA GIORDANO BRUNO













DA GIORDANO BRUNO


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giovedì 10 agosto 2017

QUANDO QUALCUNO ...

Quando qualcuno ti insulta e umilia,
Quando qualcuno ti dispensa dei consigli non richiesti,
Quando qualcuno ti crede colpevole del suo dolore,
Quando "loro" non ti sentono parlando solo di se stessi,
Ti ignorano, giudicano o deridono i tuoi sentimenti -


Fermati. Fai un respiro.

Sappi che è il loro dolore, non tuo.

Sappi che stanno sognando, finché non saranno risvegliati
Sappi che conoscono non te, ma le loro illusioni.

Probabilmente, per loro è difficile amare se stessi.
Probabilmente, cercano fuori la conferma del loro valore.
Probabilmente, sono separati dai loro corpi, dal loro respiro, dalla loro vocazione.
Probabilmente, stanno vivendo un mondo duale del bene e del male, del giusto e del sbagliato.
Probabilmente, si sono dimenticati della semplice gioia di esistere.

Probabilmente, lo capisci.
Probabilmente, tu ci sei stato, dove sono adesso.

Non cercare di cambiarli. Non possono cambiare.
Non cercare di correggerli. Non te lo stanno chiedendo.
Più premi, più sarai respinto da loro.
Non lasciarti intrappolare nella rete dei loro dolori.
Sii sereno e compassionevole, senza premere su nessuno.

E' normale che ci rimangono male. E' così.
Lascia che siano liberi a rimanerci male.
E' normale che siano delusi da te.
Lascia che siano liberi ed essere delusi.
E' normale che ti giudichino; lascia che lo facciano.
Sii libero nell'esprimerti.
permettiti di essere triste, rabbioso, dubbioso, colpevole.
Lascia che queste preziose energie scorrano in te,
Non ti danneggeranno se le lasci scorrere.

Si, il questo viaggio incontrerai molti Custodi dei Portali.

In ogni modo, continua il tuo cammino, e lascia che lo facciano anche gli altri.
Non devi né spiegarlo né difenderlo.
Sii te stesso in questi tempi difficili.

Non lottare contro il buio. Comunque sia, non ha alcun potere.

Accendi solamente la tua LUCE!

https://vk.com/mantra.love

Olga Samarina


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mercoledì 9 agosto 2017

La regola delle gabbie concentriche





Che ci piaccia o no, viviamo all’interno di una gabbia mentale. Ma come è fatta questa gabbia? Come la costruiamo? E come possiamo uscirne? E se ti dicessi che ce ne sono tante, di gabbie, forse infinite, una dentro l’altra?


“Ti trovi all’interno di un circolo vizioso nel quale sei
costantemente immerso. Credi di essere separato dal Tutto, e di
conseguenza crei costantemente dal nulla un mondo duale,
apparentemente separato da te, a immagine e somiglianza della tua
errata credenza. Contemporaneamente osservi la tua creazione,
dimenticando di esserne il creatore, cadendo nell’illusione che ciò
che vedi sia la realtà. La tua osservazione rafforza le tue credenze,
dandoti l’illusione di essere nel giusto nel ritenere che ciò di cui
fai esperienza esista davvero. E così via, sempre più giù, in un
circolo senza fine. Sei precipitato così in profondità nelle spire
della tua illusione che non riesci più a percepire nemmeno il
lontano riflesso del luogo di luce da cui provieni.”

Queste sono le parole con le quali il Maestro, ne “Il monaco che non aveva un passato” mi spiega in quale modo sono caduto nelle spirali profonde di un circolo senza fine, così in basso che non posso più percepire il luogo di luce da cui provengo.
Perché ho scelto di iniziare il mio articolo con queste parole? Se la analizziamo attentamente, in quella frase il Maestro ci rivela in modo straordinariamente efficace la nostra condizione di esseri ‘dormienti’, immersi in una spirale di illusioni apparentemente senza fine.

Mi spiego meglio.

Quelle spire sono di fatto delle mura mentali che ci circondano, veri e propri confini che delimitano il nostro mondo.
Ehi, aspetta Paolo, cosa diavolo intendi per “Confini che delimitano il mondo?” Tranquilli, stiamo per arrivarci.

Partiamo da un concetto abbastanza semplice: affinché qualcosa possa essere percepita, deve necessariamente essere separata o separabile dal tutto. In altre parole, qualsiasi cosa per esistere deve essere delimitata da precisi confini, al di fuori dei quali esiste tutto ciò che ‘non è‘ la cosa che stiamo osservando. Non possiamo percepire un oggetto bianco in un mondo bianco, a meno che disegniamo dei confini colorati che lo delimitano.

Questo vale per un oggetto, per il nostro corpo, ma anche di conseguenza per l’intero mondo in cui viviamo. Quando parlo di mondo parlo di tutto ciò che può esistere per noi e di conseguenza di tutto ciò che possiamo percepire, e di cui quindi possiamo fare esperienza.

Ma l’Universo non ha confini, direte voi. Potenzialmente sì, ma nel concreto le cose sono un po’ diverse da come le immaginiamo (o da come ce le hanno raccontate). Partiamo dal presupposto che, in base ai principi della fisica quantistica, esiste solo ciò di cui possiamo fare esperienza, per il semplice motivo che siamo noi a crearlo, per la regola secondo la quale nulla può esistere senza che esista un Osservatore e un’Osservazione. E’ chiaro quindi che, riprendendo ciò che ho scritto in quest’altro articolo, in ogni istante esiste solo ciò che la nostra Coscienza puo’ percepire.

Quello allora è il nostro mondo, immerso in un infinito potenziale quantico, nel quale tutto è possibile, ma nel quale accade solo ciò che siamo in grado di concepire e percepire. Le mura allora esistono, e sono composte da quello che crediamo possibile. Quello che, in altre parole, crediamo sia la Verità.

Ecco, stiamo arrivando al punto, non mollare sul più bello.

Quelle mura sono costruite nient’altro che con la nostra concezione di quello che è possibile e quello che non è possibile fare in questo mondo. Quelle mura sono fattedelle nostre credenze, o meglio, delle verità in cui crediamo.

Uhm… approfondiamo questa storia della verità. Se abbiamo il coraggio di andare fino in fondo in questo ragionamento, possiamo capire finalmente cosa intendeva il Maestro con quelle “…spire di un circolo senza fine“.
Perché senza fine? In fondo, direte voi, se faccio un lavoro di crescita abbastanza intenso e lungo, alla fine riuscirò a rompere quelle mura, e uscire finalmente da quella gabbia.

E’ proprio qui il problema. Non c’è una via di uscita, o almeno non nella direzione in cui stiamo cercando. Seguitemi bene: se quella gabbia mentale è composta dalle nostre credenze, quindi dalle verità che crediamo vere, allora non c’è modo di uscirne attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze. Qualsiasi nuova verità che penseremo di aver scoperto non sarà altro che un ennesimo muro che tireremo su a delimitare il mondo in cui crediamo. Ecco quali sono le spire di cui parla il Maestro, ed ecco quali sono le ‘gabbie concentriche’ di cui parlo nel titolo di questo post.

La rottura della gabbia mentale non può avvenire attraverso la scoperta di nuove verità. Queste non faranno altro che ergere nuove mura intorno a noi, a delimitare un nuovo mondo in cui credere.

Lo dico in un altro modo:

Nel momento in cui accettiamo nuove credenze come vere, in quanto esseri divini le rendiamo reali nella nostra vita. A quel punto le osserviamo e diciamo ‘Vedi? Ecco la Verità”, non sapendo che ne facciamo esperienza solo perché le abbiamo create credendole vere…

“E così via, sempre più giù, in un circolo senza fine…” per dirla con le parole del Maestro.

Come uscirne allora? La strada non è quella ‘verso l’esterno‘, cioè verso l’acquisizione di nuove conoscenze, perché dopo qualsiasi muro che abbatteremo troveremo sempre un altro muro che noi stessi ergeremo attraverso le nostre nuove credenze.

E allora, cosa fare?
E se iniziassi a farti delle domande e a rimettere in discussione tutto ciò che credi di sapere? Ce l’hai questo coraggio? Perché ci vuole coraggio per farlo, ma è l’unica via per abbattere le mura che ci tengono prigionieri. Dobbiamo smantellare le false credenze che tengono oscurata la nostra vera natura, per scoprire Chi Siamo veramente.

L’unica via di uscita quindi è quella ‘verso l’interno‘, seguendo la strada che ci porterà a cercare la verità nell’unico posto in cui può essere, e cioè dentro di noi. Anzi, come mi disse il Maestro, l’unica via d’uscita è comprendere che noi siamo la Verità. Non c’è nessuna verità da raggiungere là fuori, se non la consapevolezza di essere immensi, gli unici e soli creatori dell’intero mondo che percepiamo, mura comprese.

Paolo Marrone

Pubblicato il 9 agosto 2017 da Paolo Marrone

http://www.campoquantico.it/wordpress/la-regola-delle-gabbie-concentriche/
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giovedì 3 agosto 2017

respirare la luce.

Ora… uno dei migliori esercizi che possa consigliarvi, `e quello di abituarvi ogni giorno, più volte al giorno, a respirare la luce. Sceglietevi un luogo tranquillo dove nessuno vi possa disturbare, mettetevi in una posizione comoda e respirate: inspirate immaginando di attirare la luce cosmica, quella luce infinitamente più sottile ancora della luce del sole, quella quintessenza impalpabile, invisibile, che penetra ogni cosa. Fate penetrare in voi quella luce affinchè circoli attraverso tutte le vostre cellule e tutti i vostri organi. . . . Poi, espirando, fatela uscire da voi proiettandola per illuminare, rischiarare e aiutare il mondo intero. E’ un esercizio straordinario, perchè dal punto di vista cabalistico, diventate la lettera Aleph. Aleph, prima lettera dell’alfabeto ebraico, `e il simbolo dell’essere che con una mano riceve la luce celeste, e con l’altra la distribuisce agli esseri umani. Non potete diventare “Aleph” se pensate esclusivamente a voi stessi, se trattenete tutto per voi. Aleph `e l’essere che pensa unicamente a dare, a riscaldare, a illuminare, a vivificare, senza occuparsi di se stesso. `E un creatore, un salvatore dell’umanità, è un figlio di Dio.

Quante persone vorrebbero ricevere delle ri­velazioni dal mondo divino, sentirsi ispirate e vivere nell’estasi! Tutti pensano che sia estre­mamente difficile raggiungere queste cose, mentre in realtà è molto semplice, tanto sempli­ce che se si dicesse loro come è possibile, non lo crederebbero: di conseguenza non faranno mai nulla per riuscirvi e non conosceranno mai gli splendori del mondo divino.

Molti anni fa, quando ero ancora un giova­nissimo discepolo presso il Maestro Peter Deu­nov, gli posi la seguente domanda: “Qual è il mezzo più efficace per legarsi a Dio e per svi­luppare le facoltà e le virtù spirituali?” Mi ri­spose: “Si deve pensare alla luce, concentrarsi su di essa e immaginare che l’ universo intero sia immerso nella luce”. Ho lavorato a lungo su quella visione e ho imparato moltissimo. In realtà Dio non è la luce, ma è molto di più del­la luce; non lo si può conoscere e nemmeno immaginare.