sabato 20 novembre 2021

Il viaggio è eterno

Il viaggio è eterno; non pensare mai che il pellegrinaggio termini da qualche parte. Ti liberi da una cosa e subito vedi qualcos’altro che ti sta aspettando. Sei di nuovo prigioniero, e quando torni libero trovi qualcosa di ancora più sottile, che non avevi mai visto prima.
La mente è come una cipolla: contiene strati su strati. Perché sprecare tempo? Limitati a trascenderla. Anni e anni di psicanalisi e l’uomo è sempre lo stesso: non è cambiato nulla. Viceversa basta un piccolo sforzo verso la meditazione… e la meditazione non è altro che un passo per uscire dalla mente. Lasciati la mente alle spalle: non c’è bisogno di sbucciarne tutti i livelli.


Tu non sei la mente, così come non sei il corpo.
Tu sei parte di una vita immortale.
Il tuo corpo e la tua mente sono centrati su un falso io.
Man mano che trascendi l’io, scopri improvvisamente un cielo senza limiti. Qualcuno lo ha chiamato Dio, qualcun altro Brahma, ma il termine migliore l’hanno usato Mahavira e Gautama il Buddha: moksha. Moksha vuol dire “libertà totale”: libertà da ciò che ti rende cieco, libertà da ciò che è falso, libertà da ciò che morirà. E quando ti liberi da tutto ciò che è falso e mortale, immediatamente si apriranno per te le porte dell’immortalità.


I Veda vi hanno dichiarato amritasya putrah: figli e figlie dell’immortalità. E fatta eccezione per la meditazione, non è mai esistita e non esisterà mai altra via.
Coloro che si lasciano sfuggire la meditazione mancano l’intera danza della vita. Io spero che nessuno si lasci sfuggire quella danza, quel canto, quella musica dell’eternità.

Osho

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sabato 13 novembre 2021

tu non sei separato dall’esistenza

“Da questo preciso istante, ricorda che tu non sei separato dall’esistenza. E non limitarti a ricordarlo, fanne esperienza: sii un tutt’uno con l’albero sotto il quale sei seduto, si un tutto unico con il fiume in cui stai nuotando, sii tutt’uno con la persona che stai tenendo per mano.
Piano piano, sperimenta di essere tutt’uno con la pietra su cui sei seduto, un tutto unico con la stella più lontana che guardi nella notte.
Lentamente, imparerai quel click che permette di fondersi d’acchito con un oggetto. Colui che osserva diventa la cosa osservata, chi conosce diviene il conosciuto. Allora, osservando una rosa, diventi la rosa; non c’è alcuna separazione. In quel momento giungerai a conosce due cose: l’amore e la beatitudine – beatitudine per te stesso, amore per ogni cosa.”
Osho, A Must for Morning Contemplation – Day 26


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