La mente è come una cipolla: contiene strati su strati. Perché sprecare tempo? Limitati a trascenderla. Anni e anni di psicanalisi e l’uomo è sempre lo stesso: non è cambiato nulla. Viceversa basta un piccolo sforzo verso la meditazione… e la meditazione non è altro che un passo per uscire dalla mente. Lasciati la mente alle spalle: non c’è bisogno di sbucciarne tutti i livelli.
Tu non sei la mente, così come non sei il corpo.
Tu sei parte di una vita immortale.
Il tuo corpo e la tua mente sono centrati su un falso io.
Man mano che trascendi l’io, scopri improvvisamente un cielo senza limiti. Qualcuno lo ha chiamato Dio, qualcun altro Brahma, ma il termine migliore l’hanno usato Mahavira e Gautama il Buddha: moksha. Moksha vuol dire “libertà totale”: libertà da ciò che ti rende cieco, libertà da ciò che è falso, libertà da ciò che morirà. E quando ti liberi da tutto ciò che è falso e mortale, immediatamente si apriranno per te le porte dell’immortalità.
I Veda vi hanno dichiarato amritasya putrah: figli e figlie dell’immortalità. E fatta eccezione per la meditazione, non è mai esistita e non esisterà mai altra via.
Coloro che si lasciano sfuggire la meditazione mancano l’intera danza della vita. Io spero che nessuno si lasci sfuggire quella danza, quel canto, quella musica dell’eternità.
Osho