sabato 25 settembre 2021

MAHAMUDRA MEDITATION




na tecnica della tradizione tantrica di Tilopa che fa riferimento al "Canto di Mahamudra", un insieme di veri e propri insegnamenti per conseguire il Risveglio, per "raggiungere il non-raggiungimento", lo stato di Mahamudra, appunto. Questa tecnica è proprio uno di quegli insegnamenti, svelato e reso più chiaro e pratico dalle parole illuminanti di Osho.

Meditazione Mahamudra Istruzioni:

Preparazione alla meditazione.

Trova del tempo ed un luogo (una stanza tranquilla) in cui puoi praticare questa tecnica di meditazione senza essere disturbato. Indossa vestiti sciolti e confortevoli. Questa tecnica può essere fatta in qualunque momento della giornata o appena prima di andare a dormire, ma se fatta durante il giorno, assicurati di avere un po’ di tempo libero prima di riprendere le normali attività.

Nota.

Secondo la descrizione di Osho di questa meditazione, è chiaro che non esiste un tempo prefissato per i due stadi seguenti. Le indicazioni qui fornite sono quelle ideali per cominciare, ma poi col tempo la durata dei due stadi può aumentare in modo naturale.

Primo stadio: Latihan (30 minuti).

In piedi e ad occhi aperti, ascolta la musica e lascia che il tuo corpo sia sciolto e ricettivo, in attesa. Poi, quando improvvisamente senti l’urgenza di muoverti, asseconda i movimenti spontanei così come vengono. Quando il tuo corpo è rilassato ed è nello stato di lasciar accadere qualsiasi movimento, l’energia sottile che è al di là del tuo controllo comincia a muoverlo. Lascia che questa possibilità prenda il possesso del tuo corpo, semplicemente permetti a ciò di accadere. Questo è Latihan.

Secondo stadio (15 minuti).

Inginocchiati, chiudi gli occhi e alza le braccia con le palme delle mani rivolte verso l’alto. Percepisci la tua testa come se fosse la bocca di un vaso vuoto e il tuo corpo cavo. Senti l’energia riempirti, permettile di andare il più a fondo possibile, nel corpo, nella mente e nell’anima. Il tuo corpo comincerà a vibrare e a scuotersi, come una foglia al vento. Dopo due o tre minuti, quando ti senti completamente pieno di energia, chinati in avanti e appoggia la fronte per terra. Ora riversa l’energia alla terra; prendi dal cielo e restituisci alla terra. Ripeti questo intero processo almeno altre sei volte, una per ogni chakra. Osho raccomanda “ripetilo per sette volte; perché ogni volta l’energia penetra in uno dei chakra, in uno dei centri del corpo e ogni volta penetra più a fondo. Facendolo meno di sette volte ti lascerà un senso di irrequietezza, perché l’energia resterà sospesa a metà strada.....puoi farlo più di sette volte, se vuoi, ma non di meno”.

Terzo stadio (almeno 15 minuti).

Sdraiati tenendo gli occhi chiusi, e resta in silenzio e immobile.


"Lo stato finale di orgasmo con il tutto si chiama Mahamudra, il grande orgasmo.
Cos'è l'orgasmo? È uno stato in cui il corpo non è più percepito come materia, bensì vibra come energia, come elettricità. Il corpo vibra così intensamente, fin dal più profondo essere, che ci si dimentica della sua materialità e diventa un fenomeno elettrico. E il corpo è un fenomeno elettrico. I fisici oggi dicono che la materia non esiste, che la materia è solo apparenza, e che nel profondo ciò che esiste è solo elettricità, non materia. Nell'orgasmo si arriva a questo strato più profondo, in cui non c'è più materia, ma solo onde d'energia; e si diventa energia che danza, che vibra; non si hanno più confini, si pulsa, non si è più fatti di carne e ossa.
Questa vibrazione di due in uno è l'orgasmo. E quando succede non con una persona, ma con l'intera esistenza, è Mahamudra, il grande orgasmo. Succede; vorrei indicarvi come potete provare ad accostarvi a Mahamudra, al grande orgasmo. Il latihan è uno dei più antichi metodi tantrici. È il primo passo verso Mahamudra. Consiste nel permettere al corpo di vibrare, di diventare energia, di diventare qualcosa di non-sostanziale, di non-materiale, di sciogliersi e di perdere i propri confini. Il latihan è una cosa semplice. È il primo passo. Devi stare in piedi, rilassato, sciolto e naturale. Meglio se da solo, in modo che nessuno ti disturbi.
Tu non devi fare niente: semplicemente star lì, sciolto e naturale, aspettando che succeda qualcosa. Se il tuo corpo comincia a muoversi, devi lasciarlo muovere, cooperare con il movimento e permetterlo. La cooperazione non deve diventare troppo diretta, non deve diventare forzata: deve rimanere disponibilità. E, improvvisamente, il tuo corpo comincia a muoversi, come posseduto, come se una grande energia fosse discesa su di te sotto forma di nube, e quella nube ti avesse circondato, ti possedesse, penetrasse nel tuo corpo, e cominciasse a muoverlo. Le tue mani si alzano, cominci a fare dei leggeri movimenti, cominci una piccola danza dai gesti morbidi.
Nel latihan lasci tutto il corpo sciolto e naturale e aspetti e cooperi. Improvvisamente senti un impulso; e il tuo braccio si alza da solo, come se qualcuno lo sollevasse con dei fili invisibili. Lascia che si muova. Poi una gamba comincia a muoversi, poi cominci a voltarti, e inizi una piccola danza, caotica, senza ritmo, senza alcuna manipolazione da parte tua; e, pian piano, man mano che ti ci addentri più profondamente, la danza prende un proprio ritmo. Allora non è più caotica; si ordina, acquista una disciplina: ma una disciplina che non sei tu a darle. È la tua possibilità più alta che si impadronisce del tuo corpo e lo muove.
Il latihan è il primo passo. A poco a poco nel latihan ti sentirai bello e ti accorgerai che si sta verificando un incontro fra te e il cosmo. Ma è solo il primo passo: in sé è molto bello, ma non è tutto. Fai il latihan per almeno mezz'ora: un'ora di latihan è magnifico. Passa a poco a poco da mezz'ora a un'ora. E senti l'energia inondarti, dentro e fuori. La danza non è solo esterna. Ben presto, quando entri in sintonia con la danza, ti accorgi di una danza interna; ti accorgi che non danza solo il tuo corpo, ma che dentro anche l'energia danza.
Quando sei del tutto ripulito e il tuo corpo si sente rinfrescato (hai fatto una doccia di energia e il corpo si sente integro, indiviso; ha perso il proprio carattere materiale, e lo senti piuttosto come energia, movimento, processo, come qualcosa di non-materiale) allora sei pronto. Allora inginocchiati.
Poi alza entrambe le mani al cielo, a occhi chiusi; e sentiti un recipiente cavo, un bambù cavo, sentiti cavo internamente come un vaso di terracotta. La tua testa è la bocca del vaso: e l’energia ti cade in testa con forza possente, come se fossi sotto una cascata. Sei effettivamente sotto una cascata; e, dopo il latihan, sarai in grado di percepirla. Non è una doccia, ma una vera e propria cascata. E, quando sei pronto, cade con maggior forza, il tuo corpo incomincia a tremare, come una foglia agitata da un forte vento oppure proprio come quando sei sotto una cascata. Se sei stato sotto una cascata, sai cosa voglio dire; se no, vacci, e prova che sensazione dà. È la stessa sensazione che proverai dopo il latihan.
Sentiti cavo internamente, solo vuoto dentro, e sentiti riempito dall'energia che piove su di te. Lasciala scendere in te quanto più profondamente è possibile, di modo che raggiunga ogni angolo del tuo corpo, mente e anima. E quando ti senti riempito completamente, e tutto quanto il tuo corpo trema, china il capo a terra, e versa l'energia nella terra. Prendi dal cielo e restituisci alla terra; tu sei solo un bambù cavo dentro.
Inchinati sette volte. Prendi dal cielo e versa nella terra; bacia la terra, e versa in lei, vuotati completamente. Vuotati tanto completamente quanto prima ti sei riempito. Poi alza di nuovo le mani al cielo, riempiti di nuovo, e versa di nuovo l'energia nella terra. Ripetilo per sette volte; perché ogni volta l'energia penetra in uno dei chakra, in uno dei centri del corpo e ogni volta penetra più a fondo. Facendolo meno di sette volte ti lascerà un senso di irrequietezza, perché l'energia resterà sospesa a metà strada. Deve penetrare in tutti e sette i chakra, in modo da svuotarti completamente, da renderti un canale sgombro. L'energia cade dal cielo, e penetra nella terra: tu ti limiti a passare l'energia alla terra. Come nei circuiti elettrici, ci vuole un filo a terra. L'energia viene dal cielo ed entra nella terra; e tu sei collegato alla terra. E sei un recipiente, un bambù cavo, che trasmette l'energia.
Per sette volte: puoi farlo più di sette volte, se vuoi, ma non meno. Questo processo è Mahamudra nella sua completezza. Se lo fai ogni giorno, presto, in circa tre mesi sentirai di non esserci più. Sarà solo l'energia a pulsare con l'universo: ma non ci sarà nessuno, l'ego sarà andato perduto, non ci sarà più nessuno che agisce. Ci sarà l'universo, e tu, l'onda che pulsa con l'oceano. Quello è Mahamudra, è l'orgasmo finale, lo stato di coscienza più estatico che sia possibile." Osho




domenica 12 settembre 2021

Addormentatevi come se foste l'Universo…


Meditate sul fatto di non avere confini, che i confini dell'Universo sono quelli vostri. Vi state espandendo, siate questa sensazione completamente: dentro di voi sorge il sole, si muovono le stelle, crescono le piante, nascono e muoiono i mondi. Sentite l'incomparabile meraviglia di una coscienza espansa.
Quando avete tempo o non sapete cosa fare: sedetevi in silenzio e sentitevi l'Universo. Lasciate perdere i confini… all'inizio vi sembrerete pazzi, siete troppo attaccati ai confini; ma tutti i limiti sono mentali. Sappiate avvertire un'espansione oceanica tanto spesso quanto vi sarà possibile, e comincerete sentirvi diversi.
Ogni notte prima di dormire, iniziate il sonno con una coscienza espansa. Addormentatevi come l'Universo!
Al mattino, appena svegli, ricordatevelo e alzatevi come l'Universo! E anche durante la giornata - ricordatelo…
Osho

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TRASFORMARE IL VELENO IN NETTARE

TRASFORMARE IL VELENO NEL NECTAR
L ' arte di trasformare la sofferenza, il dolore, il male, in qualcosa di buono, è l'arte di vedere il bisogno dell'opposto. La luce può esistere solo se esiste il buio. Allora perché odiare il buio? Senza l'oscurità non ci sarebbe luce, quindi coloro che amano la luce e odiano l'oscurità sono in un dilemma; non sanno quello che stanno facendo.
La vita non può esistere senza la morte. Allora perché odiare la morte? Perché è la morte che crea lo spazio per la vita. Questa è una grande comprensione: che la morte è il contrasto, il fondo, la lavagna nera sulla quale si scrive la vita con gesso bianco. La morte è l'oscurità della notte in cui la vita inizia a titillare, come fanno le stelle. Se distruggi l'oscurità della notte, le stelle scompariranno. Questo è ciò che succede durante il giorno. Le stelle sono ancora lì o pensi che scompaiano? Sono ancora lì, ma siccome c'è troppa luce, non puoi vederle. Si fanno vedere solo nel contrasto.
Il santo è possibile grazie al peccatore. Per questo Buddha dice: non odiare il peccatore, rende possibile l'esistenza del santo. Sono due facce della stessa moneta.
Guardando questo, non si attengono al bene né si separa dal male. Uno accetta entrambi come parte integrante della vita. In questa accettazione puoi trasformare le cose. Solo attraverso questa accettazione è possibile la trasformazione.
E prima che tu possa trasformare la sofferenza dovrai diventare il testimone; questo è il terzo punto. Primo: non opporre resistenza al male. Secondo: sa che gli opposti non sono opposti, ma complementari inevitabilmente uniti. Quindi non c'è scelta. Non scegliere! E il terzo è: sii il testimone, perché se sei il testimone della tua sofferenza sarai in grado di assorbirlo. Se ti identifichi con lui non potrai assorbirlo.
Nel momento in cui ti identifichi con la tua sofferenza vuoi scartarla, vuoi togliertela di dosso; è così doloroso... ma se sei il testimone, allora la sofferenza perde tutte le spine, tutti i pungiglioni. Allora c'è sofferenza e tu sei il testimone di questa sofferenza. Sei solo uno specchio. Ciò che accade non ha a che fare con te.
La felicità viene e se ne va, l'infelicità viene e se ne va; si tratta di uno spettacolo mutevole; tu semplicemente sei lì, a rifletterlo come uno specchio. La vita viene e se ne va, la morte viene e se ne va; allo specchio non è influenzata da nessuna delle due. Lo specchio riflette senza essere colpito. Nello specchio non ci sono impressioni di nessuna delle due.
Quando sei il testimone sorge una grande distanza. E solo in quell'osservare diventi capace di trasformare il metallo di base in oro. Solo quando sei il testimone, diventi uno scienziato dell'interno, un osservatore distaccato. Ora sai che gli opposti non sono opposti, quindi uno può diventare l'altro. Allora non è una questione di distruggere il male del mondo, ma di trasformare il male in qualcosa di vantaggioso; di trasformare il veleno in nettare.
′′ Il Libro della Saggezza ′′

OSHO
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