mercoledì 20 dicembre 2023

UNA MORTE CONSAPEVOLE

UNA MORTE CONSAPEVOLE (prepariamoci all'inevitabile!)

La morte ci cammina incontro sin dalla nascita, non la eviteremo, non riusciremo a scappare. Nell’infanzia non si pensiamo, o neppure sappiamo che cos’è. Ma la morte arriva e porta via altre persone: parenti, amici, sconosciuti. Il grado dello shock che proviamo è diverso, ma ci capiamo finalmente che la vita non è eterna. La maggioranza di noi ne ha paura, perché la morte è sempre una perdita.
Temerla è normale, ma ognuno di noi dovrebbe dedicare del tempo alle riflessioni sulla morte, affinché la paura non si trasformi nel terrore. Se la intendiamo come una parte di questo mondo, di noi stessi, la morte non smetterà di perseguitarci, ma cambierà il nostro modo di vederla.

E ora ricordate i vostri sogni, i vostri piani per la vita. Quanto siete riusciti a realizzarli? Avete ottenuto tutto ciò che volevate? Ci state arrivando? Se non l’avete ancora fatto, la morte è fuori del vostro campo visivo e delle vostre sensazioni; rimandate tutto fino ai tempi migliori. Ma arriveranno...?

La consapevolezza della morte imminente è un potente stimolo per agire qui ed ora.

La tecnica:
- Nel corso della giornata cercate di prestare attenzione al respiro. L’atto di inspirare è la Vita; l’atto di espirare è la Morte. Sentite come il vostro corpo si riempie di vita mente inspirate, e sentite come la vita finisce quando espirate.
Trattenete il respiro e sentite come il fiume della vita se ne va dal corpo. State “morendo". Poi inspirate di nuovo, espirate e trattenete ili respiro. Prima sentite la differenza tra l’inspirazione e l’espirazione, tra la vita e la morte. Lasciatevi andare, datevi alla morte. Inspirate in maniera consapevole, e lasciate che l’espirazione la faccia il vostro corpo. Fate questo esercizio ogni volta che ve ne ricordate.

- Stendetevi, chiudete gli occhi, rilassatevi. Immaginate di essere morti. Concentrate la vostra attenzione sulle dita dei piedi. Sentite il calore; sta aumentando. Diventa sempre più forte, sale verso la pianta del piede, prende le gambe, si diffonde in tutto il corpo. Il calore è insopportabile, brucia il vostro corpo che diventa cenere. Rimane solo la vostra coscienza, limpida. Quando il calore invaderà tutto il vostro corpo, capirete di essere diventati un’altra persona. il vostro ego brucerà in questo fuoco, vi identificherete meno con il corpo fisico e potrete andare con più facilità nell’astrale.

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa







Un uomo che è andato oltre la mente

«Un uomo che è andato oltre la mente, al settimo centro, è in grado, se lo desidera, di usare la mente. Io la uso, ma solo quando vi parlo. Quando me ne sto seduto nella mia stanza, non la uso.
Un uomo che ha raggiunto il centro più alto è in grado di usare ogni altro centro del suo essere, anche il più basso. Se lo desidera, persino il più basso, anche se gli sarà difficile, perché la distanza è vasta.
Portare l’energia fin giù al centro sessuale sarà un’impresa ardua, ma lo può fare, non è impossibile.
Può usare qualunque centro desideri, se necessario; in caso contrario, tutti i sei centri se ne staranno in silenzio. Da soli non possono attirarti, non hanno alcun potere su di te, perché tu hai pieni poteri su di loro.
Un illuminato concentra tutta la sua energia in un centro. Tutti gli altri centri non si muovono più come ruote, si sono fermati, proprio come una ruota che smette di girare. Ma se lo desidera, l’illuminato può portare l’energia verso il basso. Può portarla al sesto centro e vedere in lungo e in largo con chiarezza.
Ciò non sarebbe possibile al settimo centro.
Il settimo centro è al di là di tutto. Tu, semplicemente, non ci sei più. Al sesto, ci sei ancora. L’energia arriva, il cerchio, la ruota inizia a girare. La puoi portare giù, al quinto…
Ogni giorno, quando vi parlo, la devo portare al quinto. Senza la gola, non potrei parlare. Ma quando smetto di parlare, l’energia ritorna al settimo. Posso portarla al quarto, e allora sentirai immenso amore.
L’uomo che ha raggiunto il settimo può governare la sua intera struttura vitale. Può fare tutto ciò che vuole e quando si ferma, l’energia semplicemente ritorna automaticamente al settimo.
(Quello di oggi) è uno degli aneddoti più importanti che abbiamo incontrato. Descrive in maniera completa e accurata la scienza dell’energia e della trasformazione.»
Continua e si completa nella seconda parte del capitolo 8: Un padre inventato, un figlio picchiatello
Osho, Cristianesimo e Zen
Un messaggio di liberazione e consapevolezza



martedì 19 dicembre 2023

la vita è dominata dalla morte.

QUELL'OSCURO INTERVALLO È L'AMORE....La nascita è già accaduta; ora deve accadere la morte. Quindi la vita è dominata dalla morte.
Per questo tutti cercano sicurezza, tutti vorrebbero una polizza d'assicurazione.
Come si fa ad evitare la morte? Come si può prolungare la vita ancora un po'? Come si fa a non morire? A sfuggire alla morte?
La morte ci domina per questo il denaro è così importante.Ricorda: L'importanza del denaro dipende dall'importanza della morte.
Il denaro dà un falso senso di sicurezza difronte alla morte.
Se possiedi il denaro possiedi i medici possiedi le medicine.
Hai un conto in banca, un' assicurazione sulla vita, una buona casa, in caso di guai, sei protetto.
Di qui l'ossessione del denaro. Avere sempre più denaro. Costruisci in torno a te una muraglia cinese di denaro, così la morte non possa penetrata.
Ma nulla può impedire la morte. Il tuo sforzo per impedirlo distrugge l'opportunità di una grande esperienza, l'opportunità di sbocciare nell'amore.
Tra la nascita e la morte quell'oscuro intervallo è l'amore....
-Osho-
Da: Quell'oscuro intervallo è l'amore
Io sono la pausa tra due note che formano un vero accordo cosa affatto rara, perché la nota della morte tende a dominare. Ma le due si riconciliano nell'oscuro intervallo tremanti...... (Kahlil Gibran)


venerdì 15 dicembre 2023

RISONANZA CELLULARE


SALDI DI FINE ANNO: programmi “MUST HAVE”
Volete farvi un regalo di Natale? SCONTO di 6 $ su Risonanza cellulare e sconti anche su altri programmi
L'obiettivo di “Risonanza Cellulare» è quello di agire a livello cellulare e quindi sull'intero organismo. È utile in caso di guarigione da qualsiasi malattia, per curare ferite e lesioni interne, poiché agisce sui più piccoli elementi costitutivi dell'organismo: le cellule. Sarebbe di immenso aiuto anche dopo un intervento chirurgico, infortunio, quando il corpo ha bisogno di ricevere un impulso per guarire da solo dopo un trauma o una malattia.



sabato 9 dicembre 2023

Rapporto fra marketing e spiritualità



Riguardo il tema di oggi, prendo come esempio una delle mail ricevute: “Il guadagno, il marketing, l’amore per il denaro non hanno nulla di spirituale e sono ciò che impedisce all’uomo di evolvere... La nuova spiritualità all’americana, basata sulla ricerca di benessere e ricchezza, rappresenta in realtà una pericolosa deviazione. ...”

Tutti coloro che lavorano nel settore della pubblicità concordano nel dire che il marketing più efficace è sempre il passaparola. Che sia un libro, un film o una nuova marca di biscotti, la garanzia del successo è che le persone si trovino soddisfatte del prodotto e comincino a parlarne bene in giro. Io sono un esempio vivente di questo concetto, in quanto ho cominciato la mia attività letteralmente dal nulla, cioè senza possedere alcun “appoggio” nel mondo editoriale. Nel 2006 ho scritto il mio primo libro, Officina Alkemica, l’ho pubblicato a mie spese e ho cominciato a fare il giro delle librerie esoteriche per farlo leggere ai librai, prima a Torino e poi a Milano: Psiche, Psiche2, Arethusa, l’Esoterica di Milano dei mitici fratelli Falcone e la Primordia (sempre di Milano), sono state le prime ad aver creduto in me, in quanto i librai leggevano il libro, lo trovavano bello e cominciavano a tenerlo in vista nelle loro vetrine. Questo è stato il mio primo approccio col marketing. Dopo sette anni sono l’autore italiano più venduto del settore. Il fatto che alcune persone critichino questo mio percorso “all’americana” anziché prenderlo ad esempio... è indice del livello di addormentamento a cui porta il giudizio interiore.

Gli italiani hanno grandi qualità – io amo la mia nazione – ma non sanno vendere e sono colmi di giudizio riguardo il vendere. Per questo motivo tanti italiani hanno in antipatia gli americani e il loro modo di porsi, decisamente spregiudicato riguardo la capacità di “piazzare” qualsiasi prodotto. Ma ricordiamoci che “spregiudicato” significa semplicemente “privo di giudizio”.

Gli italiani hanno una visione distorta del denaro in genere e del vendere in particolare. Hanno paura di vendere, hanno paura di valorizzare ciò che producono e sbatterlo in faccia al consumatore. Per quale motivo dovrei vergognarmi di promuovere qualcosa che considero veramente valido? Non sto truffando nessuno, sto solo mostrando quello che so fare. Eppure gli italiani non solo si vergognano di mettere in luce i propri prodotti, ma si permettono di criticare chi lo fa, definendolo un comportamento “all’americana”. Loro faticano ad arrivare a fine mese, ma criticano chi sa vendere in maniera spregiudicata!

I relatori americani, di prassi, nel corso del seminario fanno delle pause il cui scopo dichiarato è quello di permettere al pubblico, oltre che di recarsi alla toilette, di raggiungere i tavoli in fondo alla sala dove sono esposti i prodotti da acquistare. Ebbene, in Italia ho visto persone alzarsi e lasciare la sala indignate nei confronti del relatore che le invitava ad acquistare i suoi prodotti. Non voglio giustificare quei relatori che esagerano e promuovono un loro dvd, libro, cd o workshop ogni dieci minuti di discorso, ma voglio invitarvi a riflettere sul perché questo genere di approccio vi causa così tante resistenze.


Il marketing può essere definito come quella serie di comportamenti che mettono in luce quanto tu credi nel tuo prodotto. Non è tanto una questione di strategie, bensì una caratteristica psicologica: credi o non credi in quello che fai? Perché se ci credi ogni tuo comportamento sarà, per forza di cose, orientato al marketing. Quando parli del tuo libro o dei caffé che vendi nel tuo bar, avrai una certa luce negli occhi. Ma tante persone hanno paura del loro stesso Fuoco e non lo mettono in evidenza, anzi lo nascondono. Hanno paura delle vette che potrebbero raggiungere. Questo fa nascere in loro un terribile conflitto interiore, per cui inconsciamente cominciano a odiarsi. La conseguenza è che – per la Legge dello Specchio – avranno in antipatia chi invece non si fa problemi a esprimere tutto il suo Fuoco. Cominceranno a odiare chi vende in maniera spregiudicata, adducendo come giustificazione a quest’odio delle fantomatiche regole etiche o spirituali che farebbero del denaro un elemento satanico. Questo fa sì che, almeno per un certo tempo, si sentano con la coscienza a posto, perché loro sono nel giusto, non si occupano del “vile denaro” e sanno cos’è la vera spiritualità.

Ma non sanno, i poverini, che questa antipatia verso il mondo del business e del marketing rappresenta la caratteristica psicologica che impedisce loro di avere davvero successo con la loro attività, qualunque essa sia. Attenzione, non sto affermando che dovremmo tutti imitare i venditori americani – io stesso infatti non mi ispiro a quel genere di personaggi, perché non è nel mio stile – ma che dovremmo ammirarli, questo sì, perché l’ammirazione verso qualcuno che ottiene successo nella vita non può che aiutare l’apertura del Cuore e favorire l’ingresso della prosperità nella nostra vita. L’ammirazione è un’emozione superiore che fa sì che assorbiamo sui piani sottili le qualità che stiamo ammirando.
Mentre, come al solito, dal giudizio non può nascere niente di buono, ma solo ristrettezze e difficoltà.



Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco

http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa

sei tu che decidi

Sei tu, sei sempre tu il fattore decisivo, sei tu che decidi tutto ciò che ti accade. Ricordalo! La Chiave è questa: se ti senti infelice, è una tua scelta. Se non vivi nel modo giusto, è una tua scelta. Se perdi l'occasione, è una tua scelta. La responsabilità è completamente tua. Non avere paura di questa responsabilità. Molti sono terrorizzati da questa responsabilità perché non sono capaci di vedere l'altro lato della medaglia. Sull'altro lato c'è scritto: "Libertà".

Osho


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sabato 2 dicembre 2023

"Tu non vedi il mondo, lo rappresenti.

"Tu non vedi il mondo, lo rappresenti. Il mondo è soggettivo, è il tuo mondo. Sei il creatore che è scivolato dentro la sua creazione, si è identificato con essa e ora non sa più uscirne. Dedalo si è perduto nel labirinto da lui costruito.
Ciò che percepisci intorno a te non è il presente, ma una cristallizzazione del tuo passato."

( Salvatore Brizzi - Il libro di Draco Daatson)



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mercoledì 29 novembre 2023

𝗟'𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶𝗺𝗼𝗻𝗲

L'attitudine occidentale porta a ponderare il problema: se ne ricercano le cause, se ne sviluppa la genesi per sradicarlo alle origini e decondizionare la mente, oppure per ricondizionare la mente, il corpo, eliminando tutte le impressioni fissate sulla corteccia cerebrale.
La psicoanalisi si orienta sui ricordi, questo e' il suo terreno di lavoro. Penetra nella tua infanzia, nel tuo passato, per scoprire dov'e' sorto il problema; forse e' accaduto cinquant'anni fa, quando eri ancora bambino e avevi dei problemi di relazione con tua madre...la psicoanalisi risale fino a quel punto!
Cinquant'anni! E' una storia senza fine. Inutile rivangarla perche' rivelera' milioni di problemi. Il problema non sara' piu' isolato! Puoi entrare nella storia di un problema, puoi visitare la tua autobiografia e trovare le cause del problema; sarebbe possibile eliminarlo, ma ora i problemi sono milioni.
Se ti metti a studiarli uno per uno...ti serviranno milioni di esistenze per risolvere i problemi di una vita! Lascia che lo ripeta: per risolvere i problemi di una vita dovrai rinascere un'infinita' di volte. E' praticamente impossibile, non e' affatto realistico. E nelle migliaia di vite che serviranno per risolvere i problemi di un'esistenza, nasceranno ovviamente altri problemi...andrai avanti all'infinito. Finirai per smarrirti inesorabilmente nei problemi, e' qualcosa di assurdo!
Di recente lo stesso orientamento della psicoanalisi e' stato assunto rispetto al corpo: 𝘳𝘰𝘭𝘧𝘪𝘯𝘨, bioenergetica e altri metodi che cercano di eliminare i condizionamenti fissati nel corpo, nella struttura muscolare. Ancora una volta ti dovrai addentrare nella storia del corpo. Entrambi questi modelli si fondano sulla stessa logica: il problema deriva dal passato, pertanto e' sempre il passato l'elemento da affrontare.
La mente dell'uomo da sempre cerca di realizzare due cose impossibili. La prima e' riformare, correggere il passato, qualcosa di impossibile. Il passato e' gia' accaduto: di fatto, non puoi tornare al passato.
Quando pensi di tornarci, al massimo si tratta del suo ricordo, non e' mai il passato reale: e' solo il suo ricordo. Il passato non c'e' piu', quindi come puoi correggerlo? A causa di questo sogno assurdo l'umanita', e ogni essere umano in particolare, hanno sofferto a dismisura, in maniera eccessiva! Tu vorresti rifare il passato, ma com'e' possibile? Il passato e' assoluto...passato significa che tutte quelle potenzialita' sono svanite, non si sono realizzate. Ora non c'e' piu' alcuna potenzialita' da raggiungere, nulla che lo possa modificare; con il passato qualsiasi agire e' assurdo.
La seconda cosa impossibile che da sempre domina la mente e' come fissare il futuro...e anche questa e' una cosa irrealizzabile. Futuro indica qualcosa che non esiste ancora, quindi e' impossibile stabilirlo. Il futuro resta indeterminato. Il futuro resta sempre aperto.
Si tratta di pura potenzialita'! Fino a quando non si attualizza non puoi esserne certo. Il passato invece e' cio' che si e' attuato - e' accaduto - per cui non c'e' piu' niente che tu possa fare in proposito.
L'uomo vive nel presente, fra questi due fenomeni: sognando in continuazione l'impossibile. Il suo desiderio e' programmare delle certezze nel futuro, nel domani; e questo non si puo' fare. Lascia che cio' penetri a fondo nel tuo cuore: non si puo' fare! Non sprecare il momento presente per cercare di pianificare il tuo futuro. Il futuro e' incertezza, questa e' la sua caratteristica fondamentale. E non sprecare tempo a guardarti alle spalle. Il passato e' accaduto, e' un fenomeno ormai estinto; non hai il potere di modificarlo, al massimo lo puoi reinterpretare, e' tutto. Ed e' cio' che fa la psicanalisi: reinterpreta. E' possibile una reinterpretazione, ma il passato restera' invariato.
La psicoanalisi e' come l'astrologia: l'astrologia cerca in mille modi di rassicurarti sul futuro, e la psicoanalisi tenta di rifare il passato. Nessuna delle due e' una scienza, entrambe lavorano con l'impossibile, eppure tutte e due contano milioni di seguaci, e cio' accade perche' l'uomo ama questo genere di cose. Vuole essere certo sul futuro, quindi si reca dagli astrologi, consulta l'I Ching, si fa decifrare i tarocchi: i modi per prendersi in giro da soli, per ingannare se stessi, sono centinaia! Altri invece consultano personaggi che sostengono di poter cambiare il passato...anche costoro vengono consultati! Nel momento in cui lasci perdere entrambe le cose, ti liberi in un colpo solo da ogni sorta di stupidaggini. A quel punto non andrai piu' da alcuno psicanalista ne' da alcun astrologo. Riconoscerai che il passato e' finito, chiuso...e anche tu avrai chiuso con lui. E il futuro non esiste ancora, quando accadra', si vedra': per ora e' inutile preoccuparsene. Puo' solo rovinarti il presente, che e' l'unico elemento reale, l'unico momento a tua disposizione.
L'Occidente non ha fatto altro che esaminare e sezionare i problemi nel tentativo di risolverli: prende i problemi molto sul serio; e una volta che si entra in una certa logica, una volta create certe premesse, quella logica sembra ineccepibile!
L'Oriente parte da una prospettiva radicalmente diversa: il problema esiste perche' ti sei identificato con il problema stesso.
Non ha niente a che fare con il passato, niente a che vedere con la tua storia: tu sei identificato, questo e' il vero problema. Ed anche la chiave per risolvere tutti i problemi.
La soluzione consiste nel non identificarsi con il problema. Quando l'hai imparato...non importa quanti problemi hai, perche' la chiave, la stessa chiave, potra' funzionare per ogni altra situazione.
L'Oriente dice: "Rimani semplicemente non identificato". Ricordalo, ed e' questo che intendeva Gurdjieff quando parlava di "rimembranza di se": ricordati che sei un testimone! Sii consapevole. Queste erano anche le parole del Buddha...sii cosciente che sta passando una nuvola.
Forse proviene dal passato, questo non e' importante; per forza ha un passato, infatti non puo' venire dal nulla, ma deve risultare da una sequenza particolare di eventi, ma questo e' irrilevante. Perche' preoccuparsene? Adesso, in questo preciso istante, puoi allontanartene, puoi staccartene senza problemi. Puoi togliere il contatto in questo preciso istante e, in realta', puoi farlo solo nel momento presente.
Andare nel passato non ti sara' d'aiuto...Questa collera e' sorta trent'anni fa e ti ci sei identificato da quel giorno. Ora non puoi disidentificarti rispetto al passato, perche' non c'e' piu', ma puoi rompere le tue identificazioni rispetto a questo momento, in questo preciso istante. Allora l'intera sequenza delle tue collere passate non fara' piu' parte di te.
Non devi affatto rivisitare il tuo passato e disfare quanto i tuoi genitori e la societa' e i preti e la chiesa ti hanno fatto. Sarebbe un'inutile perdita di tempo, di questo prezioso momento presente. Tu hai permesso che venissero distrutti parecchi anni della tua vita, ora procedere in quel senso non farebbe che distruggere il tuo presente. Puoi semplicemente venirne fuori, come un serpente che scivola fuori dalla sua vecchia pelle.
Il passato e i suoi condizionamenti esistono, ma esistono solo nella tua mente o nel tuo corpo, la consapevolezza non ne porta traccia, poiche' non puo' essere condizionata. La consapevolezza resta sempre libera! La liberta' e' la sua qualita' intrinseca, la liberta' e' la sua natura.
L'intera metodologia orientale puo' essere ridotta a una parola: essere un testimone. E l'intera metodologia occidentale puo' essere ridotta a un solo fenomeno: l'analisi. Analizzando continui a ruotare intorno alle cose. Viceversa, se sei un testimone, esci semplicemente da questo circolo vizioso.
L'analisi e' un circolo vizioso...Puoi continuare all'infinito...dove ti fermerai? Dovrai risalire ad Adamo ed Eva. E probabilmente la storia non finisce neppure li'...dovrai risalire fino a Dio Padre in persona! Tanto per cominciare, perche' ha creato Adamo...?
L'analisi rimane sempre monca, in realta' non puo' aiutare nessuno. E' impossibile che sia d'aiuto.
Ti rende semplicemente un po' piu' inserito nella tua realta'. E' un processo di adeguamento.
Ti aiuta ad avere qualche intuizione sui tuoi problemi, su come sono nati, e questa piccola comprensione intellettuale ti permette di integrarti meglio nella societa', ma tu rimani lo stesso di sempre.
Attraverso l'analisi non avviene alcuna trasformazione, non avviene alcun cambiamento radicale. Essere un testimone e' una rivoluzione. E' un mutamento radicale, un cambiamento alle radici stesse! Rivela all'esistenza un uomo totalmente nuovo, perche' porta la consapevolezza oltre tutti i condizionamenti. Questi condizionamenti hanno effetti sul corpo e sulla mente, ma la consapevolezza rimane incondizionata: e' pura, e' sempre stata pura, e' vergine. La sua verginita' non potra' mai essere violata.
L'approccio orientale tende a renderti cosciente di questa consapevolezza incontaminata, della sua purezza e della sua innocenza. La sua attenzione va al cielo, mentre in Occidente l'enfasi e' sulle nuvole. Le nuvole hanno una genesi, per conoscerla devi risalire fino all'oceano, poi ai raggi del Sole che fanno evaporare l'acqua che forma le nubi...e' una ricerca senza fine e ti muoverai sempre in cerchio...
Il cielo non ha origine: non e' mai stato creato, non e' prodotto da nulla. In effetti, perche' ogni cosa possa esistere, e' necessario che il cielo esista, e' una necessita' a priori: deve essere prima di ogni altra cosa.
Il cielo e' sempre esistito. E l'approccio orientale porta a essere sempre piu' consapevoli del cielo, mentre l'atteggiamento occidentale si limita a prestare un'attenzione sempre maggiore alle nuvole: questo puo' alleviarti, ma non ti da' alcuna consapevolezza del tuo centro interiore. Opera alla circonferenza: forse diventerai consapevole della circonferenza, non del tuo centro. E la circonferenza e' un ciclone. Tu devi trovare il centro del ciclone, e questo accade solo attraverso l'essere testimone.
Essere un testimone non cambiera' i tuoi condizionamenti, ne' interverra' sulla tua corazza muscolare...ma questa consapevolezza ti portera' a sperimentare che tu sei al di la' del tuo tessuto muscolare, oltre tutti i condizionamenti. In quel momento di trascendenza, in quel momento di assoluta trascendenza, non esiste alcun problema, non per te.
E a quel punto potrai scegliere: il corpo conservera' sempre le sue corazze muscolari, e la mente i suoi condizionamenti, ma a quel punto dipendera' solo da te. Se qualche volta hai voglia di crearti un problema, ti puoi rivolgere al tuo 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 e goderti tutti i problemi che vuoi, e divertiti. Se invece non vuoi problemi, ne rimani fuori. Il problema rimarra' come un segno sul fenomeno del tuo 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦, ma tu ne sarai distaccato, completamente separato.
Tutti i condizionamenti fissati nel cervello e nel sistema muscolare rimarranno, ma in forma di seme. Se un giorno ti senti solo e vuoi qualche problema, puoi crearne quanti ne vuoi. Saranno sempre a tua disposizione, ma non devi tirarli fuori per forza, non sara' necessario. Dipende solo da te!
𝗢𝘀𝗵𝗼 (𝘊𝘰𝘯𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦𝘻𝘻𝘢)



giovedì 23 novembre 2023

Il dono dello sciamano

Nel programma «Il dono dello sciamano» sono stati usati i ritmi antichi, noti già migliaia di anni fa. Il programma dura 30 minuti, sintonizzando gradualmente l'ascoltatore sulla frequenza 4,5 Hz (il ritmo delta). Questa frequenza è chiamata dai guaritori "la frequenza dello sciamano", perché gli sciamani di molti popoli battevano, sui loro tamburi, 4 o 4,5 colpi al minuto.
Il programma inizia con la frequenza 8 Hz e predispone gradualmente la coscienza alla frequenza 4,5 Hz. E, visto che la frequenza portante è di 136,1 Hz, nel programma si ricrea una combinazione unica del ritmo 4,5 Hz e della frequenza 136,1 Hz che vi permetterà di esplorare le profondità del vostro subconscio.
E' un valido strumento con l'aiuto del quale potreste incominciare a comunicare con il subconscio.
Per capire come tutto ciò funziona, ricordiamo la storia e come i popoli antichi adoperavano questa frequenza.
Gli sciamani di molte tribù battevano i loro tamburi 4 o 4,5 volte al secondo. Parlandone con il linguaggio odierno, si potrebbe definire questo ritmo come isocronico, quando il suono con la frequenza portante (136,1 Hz, in questo programma) si attiva e si spegne 4,5 volte al secondo, coinvolgendo l'ipofisi e sincronizzando così l'attività degli emisferi cerebrali.
Entrambi gli emisferi si sintonizzano su questa frequenza, permettendo di armonizzare il funzionamento del cervello e di aprire la via verso la comunicazione con il subconscio. Dopo di che, lo sciamano inizia a cantare, allo scopo di entrare in risonanza con un organo specifico e di eliminare la causa della malattia. Quando una persona è sintonizzata su 4,5 Hz , le si aprono moltissime possibilità per effettuare una correzione dei blocchi presenti nel subconscio. Per agevolarlo, nel programma si adopera la frequenza di sfondo 432 Hz.


mercoledì 22 novembre 2023

SOGNI LUCIDI

Per ogni domanda che inizi con "posso in sogno...?" la risposta sara affermativa. Potete contattare qualsiasi persona (viva o morta), interagire a piacere con i partecipanti e gli oggetti dei vostri sogni, volare su altri pianeti, risolvere problemi, comporre musica, fare prove di spettacoli, viaggiare e cosi via. Le droghe pesanti sono un gioco da ragazzi in confronto! E in questo caso senza il minimo danno per la salute. Dai sogni é permesso portar via qualsiasi tipo d'informazione. Una cosa sola non si puo' fare: portare nella realta' un oggetto materiale. Almeno io, personalmente, non sono al corrente di fenomeni di questo tipo. 

Vadim Zeland il fruscio delle stelle del mattino

Nel sonno una persona é in grado di controllare perfettamente tutto quello che le succede intorno, arnmesso che vengano osservate due semplici condizioni: la prima é che la persona deve essere' consapevole del fatto che si tratta di un sogno; la seconda é che ,deve sapere che "qui", in questa dimensione, tutto é possibile. Facciamo un esempio: vi svegliate nel sonno e vi viene voglia di volare. Niente di piu' semplice: bastera' averne I'intenzione. Proprio qui si coglie con particolare chiarezza la differenza tra desiderio e intenzione. Il semplice desiderio di sollevarsi in aria non sortira' effetto alcuno, sia in stato di veglia che nel sonno. Basti pensare al desiderio di alzare un braccio: potete dirvi quanto volete che desiderate alzare un braccio ma ancora non lo fate. E poi ecco che alzate il braccio. Il desiderio si trasforma in azione. Mentre lo fate, non pensate a come alzerete il braccio, lo alzate e basta. la stessa cosa awiene nel sonno: vi sollevate semplicemente in aria con la sola forza dell'intenzione e volate dove volete.

Vadim Zeland il fruscio delle stelle del mattino



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martedì 21 novembre 2023

pervadi un'area tra le due ascelle di una grazia squisita.

"In una posizione qualsiasi, nella quale ti senti a tuo agio, gradualmente pervadi un'area tra le due ascelle di una grazia squisita."


Prima di tutto siediti in una posizione comoda e rilassata. Non provare posizioni particolari, puoi sederti su una poltrona e rilassarti: la sola cosa importante è che il corpo sia rilassato. Quindi, a occhi chiusi senti il corpo intero. Parti dalle gambe e senti se c'è tensione. Se la senti, fai una cosa: aumenta quella tensione il più possibile. Portala a un culmine e poi, all'improvviso, lasciala andare in modo da sentire come il rilassamento si assesta in quel punto. È facile passare da un estremo all'altro, perché essere a una estremità è la situazione più opportuna per spostarsi all'altra. In questo modo verifica ogni parte del corpo. Presta particolare attenzione ai muscoli della faccia, poiché essi raccolgono il novanta per cento delle tensioni. Tutte le tue tensioni sono nella mente, quindi la faccia ne diventa il deposito. Tendi il volto il più possibile, non vergognarti. Rendilo il più intensamente angosciato e ansioso, poi all'improvviso rilassalo. Ripeti l'esercizio per cinque minuti, poi dimenticati completamente del corpo. Ricordarsi del corpo è una forma di tensione, per questo dico di non insistere troppo: rilassalo e dimenticalo. Dimenticarsene è rilassamento. Ora chiudi gli occhi e senti l'area tra le due ascelle, la zona del cuore, il torace. Prima sentila con tutta la tua attenzione. Dimentica il resto del corpo, e sentila colma di una pace immensa. Nel momento in cui il corpo è rilassato, automaticamente nel tuo cuore c'è pace: il cuore diventa silente, rilassato, armonico. E se ti dimentichi del corpo intero e sposti tutta la tua attenzione al torace e consciamente lo senti colmo di pace, immediatamente si manifesterà una grande serenità. Non stai creando nulla, stai solo raggiungendo una fonte che è sempre esistita: questo tuo immaginare ti aiuterà a diventare cosciente che il cuore è colmo di pace, non sarà la tua immaginazione a crearla. Quando riuscirai a percepire che la pace tra le due ascelle ti ricolma e pervade il centro del cuore, il mondo intero ti sembrerà illusorio: ma non ci pensare, non è necessario. All'improvviso il mondo ti sembrerà illusorio. Non che lo sia, ma tu stai creando una distanza che aumenta sempre di più. Questo sarà il criterio per stabilire quanto a fondo sta andando la tua meditazione: ora la superficie e te siete così distanti che puoi vederla come qualcosa di oggettivo, qualcosa di separato da te: non sei più identificato. La tecnica è molto semplice, non richiede molto tempo e puoi farla in qualsiasi momento. Falla come prima cosa al mattino appena sveglio, prima di alzarti. Basteranno dieci minuti. E dedicale dieci minuti la sera, prima di addormentarti. Ho suggerito questa tecnica a persone che soffrono di insonnia: aiuta profondamente. Se il mondo è irreale, ogni tensione si dissolve. E se riesci ad allontanarti dalla superficie del tuo essere, sei già sceso in uno stato di sonno profondo. Praticata al mattino per dieci minuti, ti farà vedere il mondo in maniera totalmente diversa: quella pace si irradierà anche dai tuoi occhi, l'intera giornata sarà diversa e tutti i tuoi rapporti cambieranno. Una persona in pace è circondata da un alone. Ovunque andrà tutti la vorranno avvicinare, aprirsi, confidarsi. Una persona che ha un tumulto interiore, che ha conflitti, angoscia, ansie, respinge le persone. In quel caso diventi pericoloso, perché trasmetti costantemente ciò che sei. Quindi, anche se vuoi amare qualcuno, ma dentro di te sei disturbato, perfino la persona che ami proverà un senso di repulsione, e vorrà fuggire da te. Se invece ti avvicini un po' di più al tuo centro, l'intero tuo stile di vita cambierà, e muterà la tua prospettiva sul mondo e tutto ciò che ne consegue. Se sei in pace, il mondo intero per te diventerà pace: è solo un riflesso, qualsiasi cosa sei è riflessa tutt'intorno. Tutti diventano uno specchio che ti riflette.


Osho: Il sentiero dell'essere

lunedì 20 novembre 2023

CURA E PREVENZIONE PER MALATTIE DI RAFFREDAMENTO E MOLTO ALTRO

RECENSIONE ANTIPATOGENO
Uso spesso questo programma, perché mi rigenera e mi fa stare bene nella meditazione. Ultimamente l’ho usato per debellare un forte raffreddore- mal di gola e febbre e ho provato che gli effetti sono immediati. Dopo il trattamento i malesseri diminuiscono. Due volte al giorno e riposo

DESCRIZIONE ANTIPATOGENO
Questo programma è stato creato in base alle ultimissime ricerche che riguardano l'azione delle frequenze, svolte nella clinica del dr. Anthony Holand. Il Dr. Anthony Holand per molti anni aveva condotto delle ricerche cercando di trovare una frequenza che possa uccidere le cellule cancerose.
Avete sentito dei casi quando i cantanti d'opera spaccavano i bicchieri di vetro con la sola forza della loro voce? Alla base di questo fenomeno fisico c'è la risonanza: la frequenza della voce coincide con la frequenza del vetro, e il vetro si rompe.
E se proviamo a fare lo stesso con i germi patogeni? Anche i germi patogeni hanno delle frequenze di risonanza a cui reagiscono. Per anni il dr. Holand provò migliaia di frequenze, ma tutto era invano finché non fece coincidere due suoni, per caso: la frequenza portante e la sua undicesima armonica. Ogni frequenza possiede delle armoniche, pari e dispari. L'undicesima armonica è dispari e si ottiene moltiplicando la frequenza portante per 11 (per es. se la frequenza portante è 200 Hz, la sua undicesima armonica sarà 2200 Hz).
Le prove dell'azione comune delle due frequenze si mostrarono stupefacenti: questa copia era capace di uccidere non solo i germi “normali” come la candida, ma persino le cellule tumorali.
Questo sembra fantascienza, ma esistono già delle ricerche documentate: la combinazione della frequenza portante e della sua 11° armonica deprime gli organismi patogeni.
Abbiamo deciso di creare un programma basato sulle ricerche del dr. Holand, adoperando la frequenza portante 48 Hz + la sua undicesima armonica, 528 Hz. La loro sovrapposizione agisce in maniera letale sulle cellule patogene.






Primi dialoghi con Victoria Ignis

In questo testo Salvatore Brizzi racconta i suoi primi incontri con l’iniziata Victoria Ignis, che per diversi anni svolgerà nei suoi confronti il ruolo di maestra spirituale, trasmettendogli i principi del lavoro su di sé e sottoponendolo a prove di vario genere.
Tali incontri vengono descritti dall’autore come «a metà strada tra il reale e l’irreale. Pur essendo seduti insieme al tavolino di un bar o sui sedili di un treno, lo scorrere del tempo era alterato. Talvolta, dopo aver trascorso una giornata insieme a lei, l’esperienza assimilata dal mio cervello fisico si poteva riassumere in poche frasi, mentre altre volte, quando tornavo a casa ero in grado di riportare sul quaderno dei miei appunti ogni sua singola parola».
Quando un essere umano realizza la sua impotenza, quando vede chiaramente la sua meccanicità, la sua assenza di vero volere, quando l’esistenza lo mette all’angolo, lo soffoca, lo schiaccia, non gli lascia via d’uscita... allora si creano le giuste condizioni perché possa accadere qualcosa d'importante.
«Stai sull’emozione che provi in questo momento. Stai sull’ansia, sulla paura, sul fastidio... senza giustificarli mai. Non cedere alla tentazione di dare la colpa della loro presenza a un evento esterno.»
Victoria Ignis

domenica 12 novembre 2023

LA solitudine

Quando sei solo, non sei solo, ti senti semplicemente isolato ed esiste un'incredibile differenza tra l'essere soli e il sentirsi isolati. Quando ti senti isolato, pensi all'altro, ne senti la mancanza: si tratta di una condizione negativa. Hai la sensazione che le cose andrebbero meglio, se l'altro fosse presente un amico, tua moglie, tua madre, la persona amata, il marito. Sarebbe meglio se l'altro fosse presente, ma l'altro non c'è. Sentirsi isolati, soli è frutto dell'assenza dell'altro. La solitudine è la presenza di se stessi: è un fenomeno estremamente positivo; è una presenza, una presenza che straripa. Sei così carico di presenza che puoi colmarne l'intero universo, per cui non hai bisogno di nessuno. 

Commento: Quando vicino a noi non c'è alcun “altro che abbia rilievo”, possiamo sentirci soli, oppure godere la libertà che la solitudine porta con sé. Quando non troviamo alcun sostegno tra gli altri per le verità che percepiamo profondamente dentro di noi, possiamo sentirci isolati e amareggiati, oppure celebrare il fatto che la nostra visione è salda a sufficienza da sopravvivere al potentissimo bisogno umano di essere approvati dalla famiglia, dagli amici o dai colleghi. Se in questo momento ti stai confrontando con una situazione simile, sii consapevole di come scegli di vedere la tua "solitudine' e assumiti la responsabilità per la scelta che hai fatto.




domenica 22 ottobre 2023

QUANDO AMI, SEI TU A TRARNE BENEFICIO...


La società non permette l'amore, perché se una persona è veramente profondamente innamorata non può essere manipolata.
Non puoi mandarla a combattere in guerra; dirà: "Sono così felice! Dove mi vuoi mandare?
E perché dovrei andare a uccidere degli sconosciuti che sono felici nelle loro case?
E non abbiamo nessuno conflitto, nessuno scontro di interessi.
Se le nuove generazioni vivranno sempre più profondamente l'amore, le guerre spariranno perché non si riuscirà a trovare abbastanza gente folle che vada in guerra.
Se ami, hai gustato qualcosa della vita; non ti piacerà la morte e uccidere persone.
Quando non ami, non hai assaggiato niente della vita; ami la morte.
La paura uccide, vuole uccidere.
La paura è distruttiva,
l'amore è un'energia creativa.
Quando ami, desideri creare.
Potresti voler cantare una canzone o dipingere o scrivere una poesia, ma non prenderesti una baionetta o una bomba atomica per scagliarti come un pazzo per uccidere persone che ti sono totalmente sconosciute, che non ti hanno fatto niente, che ti sono sconosciute quanto tu sei sconosciuto a loro.
Il mondo rinuncerà alle guerre solo quando l'amore entrerà di nuovo nel mondo.
I politici non vogliono che tu ami, la società non vuole che tu ami, la famiglia non ti permette di amare: tutti vogliono controllare la tua energia d'amore perché è l'unica energia che esista.
Per questo c'è paura.
Se mi capisci, allora lascia andare ogni paura e ama di più e ama incondizionatamente, e non pensare che quando ami stai facendo qualcosa per l'altro, stai facendo qualcosa per te stesso.
Quando ami, sei tu a trarne beneficio.
Allora non aspettare; non dire che amerai quando gli altri ameranno.
Non è affatto questo il punto.
Sii egoista.
L'amore è egoista.
Ama le persone, così ti realizzerai e riceverai una benedizione sempre più grande.
E quando l'amore va più in profondità, la paura scompare; l'amore è la luce, la paura è l'oscurità."
-Osho-
Talking Tao


domenica 15 ottobre 2023

Osho: Lo sguardo interno.

Queste tecniche trattano la pratica dell’osservazione.
Prima di affrontare le tecniche, si deve capire qualcosa per ciò che concerne gli occhi, perché queste tecniche hanno qui il loro fondamento.



Innanzitutto, gli occhi sono la parte più incorporea del corpo umano, la parte meno fisica. Se è possibile che la materia diventi immateriale, negli occhi accade. Gli occhi sono materia, ma al tempo stesso sono immateriali. Gli occhi sono il punto in cui tu e il tuo corpo vi incontrate. In nessun altro punto del corpo l’incontro è così profondo.
Il corpo umano è profondamente separato da te. Esiste una profonda distanza, ma negli occhi essi si avvicinano quanto più è loro possibile. Ecco perché gli occhi possono essere usati nel viaggio interiore. Basta tuffarsi dagli occhi per giungere alla fonte.

Dalle mani, dal cuore, da qualsiasi altra parte del corpo non è possibile: da lì dovrai viaggiare a lungo. La distanza è immensa. Ma dagli occhi è sufficiente un solo passo per entrare in te stesso.

Gli occhi sono molto liquidi, in movimento, si muovono in continuazione, e quel movimento ha un suo ritmo, un suo metodo, una sua meccanica. Gli occhi non si muovono a casaccio, in maniera anarchica. Hanno un loro ritmo, che tra l’altro rivela molte cose: se nella tua mente è presente un desiderio sessuale, i tuoi occhi hanno un ritmo particolare.

È sufficiente guardare gli occhi e il loro movimento per stabilire quale pensiero si muove dentro di te: quando hai fame e sei tormentato dal pensiero del cibo, il movimento dei tuoi occhi cambia. Quindi, ricordalo: il movimento degli occhi e il pensiero sono collegati. Ecco perché, se arresti il movimento degli occhi, subito si fermerà anche il processo del pensiero. E viceversa, se arresti il pensiero, automaticamente si fermeranno anche gli occhi.

Inoltre, gli occhi si spostano in continuazione da un oggetto all’altro: da A verso B, da B verso C, sono in continuo movimento. Il movimento è la loro natura. Assomigliano a un fiume in movimento: il movimento è la loro natura! Ed è a causa del movimento che sono così vivi! Il movimento è sinonimo di vita. Puoi cercare di fermare gli occhi in un punto particolare, su un particolare oggetto, imponendo loro di non muoversi; tuttavia, il movimento rimane la loro natura. È impossibile fermare il movimento, sebbene sia possibile arrestare gli occhi: cerca di capire la differenza.

Puoi fermare gli occhi su un punto fisso, un segno sul muro. Puoi fissare quel segno, fermando il movimento degli occhi. In questo modo non passeranno più da un oggetto A a un oggetto B, visto che li hai costretti a fermarsi fissi su A, tuttavia si verificherà un fenomeno stranissimo.

Il movimento sarà inevitabilmente presente; è la natura degli occhi. Per cui, se non permetti loro di passare da A a B, si muoveranno dall’esterno verso l’interno. Essi possono scorrere da A verso B, ma se tu vieti loro questo movimento all’esterno, essi si muoveranno all’interno: muoversi è il loro modo di essere, hanno bisogno di movimento.

Per concludere, esistono due tipi di movimento. Il primo dall’oggetto A all’oggetto B: si tratta di un movimento esteriore, che accade naturalmente. Ma esiste un’altra possibilità, propria al Tantra e allo Yoga, che impedisce il movimento esterno da un oggetto all’altro. In questo modo gli occhi balzano dall’oggetto esterno verso la consapevolezza interiore. Iniziano a muoversi all’interno. Ricordate questi punti: vi sarà facile capire le tecniche. (1)

Vedere all’interno.

Shiva disse:


“A occhi chiusi, guarda nei dettagli il tuo essere interiore. E in questo modo vedi la tua vera natura. “

“Ad occhi chiusi”: chiudi gli occhi. E non basta chiuderli. Una totale chiusura implica, oltre alla chiusura degli occhi, l’arresto del loro movimento. Altrimenti gli occhi continueranno a vedere qualcosa di esterno. Perfino a occhi chiusi vedrai qualcosa, le immagini degli oggetti. Certo, quegli oggetti non saranno presenti, ma le immagini, le idee, i ricordi accumulati, inizieranno a scorrere liberamente. Anche queste sono cose esterne, ragion per cui i tuoi occhi non sono ancora totalmente chiusi: “totalmente” chiusi significa non vedere nulla.

Cerca di capire la differenza. È facile chiudere gli occhi. Tutti, in ogni momento, li chiudono. La notte anche tu li chiudi, ma non per questo ti viene rivelata la tua natura interiore.

Chiudi gli occhi in modo che non rimanga nulla da osservare: nessun oggetto esteriore, nessuna immagine interiore di oggetti all’esterno, una semplice oscurità vuota, simile a un’improvvisa cecità; è una cecità non solo per ciò che concerne la realtà, ma anche il sogno della realtà. Devi fare una lunga pratica; non può accadere all’improvviso. Dovrai seguire un lungo addestramento.

Chiudi gli occhi: quando senti di poterlo fare senza problemi, quando hai tempo di farlo, chiudi gli occhi e poi, all’interno, arresta ogni loro movimento. Non permettere loro il benché minimo movimento.

Percepisci ciò che accade! Blocca ogni movimento, non permettere agli occhi di muoversi. Percepiscili come di pietra, e rimani in quello stato d’animo, con gli occhi pietrificati. Non fare nulla, resta semplicemente così. E un giorno, all’improvviso, diventerai consapevole di stare guardando dentro di te. Tu hai visto il tuo corpo solo dall’esterno. Hai visto il tuo corpo in uno specchio, oppure hai guardato le tue mani all’esterno.

Ma non sai cosa sia l’interno del corpo.
Non sei mai entrato in te stesso: non sei mai entrato al centro del tuo corpo e del tuo essere per dare uno sguardo a ciò che esiste, dall’interno.

Chiudi gli occhi, osserva il tuo essere interiore nei dettagli e spostati da un punto all’altro. Limitati a raggiungere le dita dei piedi, scorda il corpo intero: spostati nelle dita dei piedi. Restaci, e osserva. Quindi spostati nelle gambe, sali verso l’alto, arto dopo arto. E in questo modo accadranno molte cose!

Il tuo corpo diventa un veicolo così sensibile, come mai te lo sei immaginato. Quindi, se toccherai qualcuno, potrai spostarti totalmente nella tua mano, e quel tocco sarà trasformante. Ecco cosa si intende con “il tocco di un Maestro”: egli è in grado di spostarsi totalmente in qualsiasi parte del corpo e di concentrarsi li.
Se riesci a spostarti totalmente in una parte qualsiasi del tuo corpo, quella parte diventerà viva, al punto che non puoi concepire ciò che potrà diventare.

A quel punto potrai spostarti totalmente negli occhi. E se riesci a farlo, e poi guardi un’altra persona negli occhi, penetrerai in lei, arriverai nelle profondità del suo essere.
Chiudi gli occhi; guarda il tuo essere interiore nei dettagli. Come prima cosa, guarda il tuo corpo dall’interno, dal tuo centro interiore. Fermati lì e osserva: verrai separato dal corpo, perché colui che osserva non è mai la cosa osservata. Chi osserva è diverso dall’oggetto osservato. Se riesci a vedere il tuo corpo nella sua totalità, dall’interno, non cadrai mai più nell’illusione di essere il corpo. In questo caso rimarrai una cosa separata, totalmente scissa: dentro il corpo ma senza essere il corpo.

Questo è il primo passo. Da qui puoi andare oltre; a questo punto sei libero di muoverti: una volta libero dal corpo, libero dall’identità, sei libero di andare oltre. Puoi passare alla mente, scendere in profondità. Questa è la cavità interiore della mente.
Se riesci a entrarci, verrai separato anche dalla mente. A quel punto vedrai anche la mente come un oggetto che puoi guardare, e di nuovo, ciò che scorre nella mente ti appare come separato, diverso da te.

Questo entrare nella mente è ciò che si intende con “l’essere interiore nei dettagli”.
Si dovrebbe entrare e guardare dall’interno sia il corpo che la mente. A quel punto tu sei un semplice testimone, e questo testimone non può essere penetrato.

E quella è la tua essenza più intima: tu sei quello. Ciò che può essere penetrato, ciò che può essere visto, non sei tu.

Allorché hai raggiunto ciò che non può essere penetrato, ciò che non può essere osservato, l’elemento in cui non puoi entrare, solo allora sei arrivato al tuo Sé reale. Ricorda: non puoi essere testimone della fonte che è testimone, è una cosa assurda.

Se qualcuno dicesse: “Sono stato testimone del mio testimone”, direbbe una cosa assurda. Come mai? Perché in quel caso il Sé testimone non sarebbe tale. Ciò di cui sei stato testimone sarebbe il testimone. Ma ciò che può essere visto, non sei tu; tu non sei ciò che si può osservare; tu non sei la cosa di cui puoi essere consapevole. (2)

Osservare in quanto totalità.



Shiva disse:


“Osserva una ciotola, senza vederne i lati o la sostanza che le da forma. In pochi istanti diventa consapevole. “

Guarda un oggetto qualsiasi. Una ciotola o un qualsiasi altro oggetto andrà benissimo, ma osservalo con una qualità di sguardo diverso: “Guarda una ciotola senza vederne i lati o la sostanza che le da forma”. Osserva qualsiasi oggetto, ma a queste due condizioni. Non guardarne i contorni: guarda quell’oggetto in quanto totalità. Di solito guardiamo solo le parti che compongono un oggetto. Forse non ne siamo coscienti, ma guardiamo i contorni, le forme. Se ti guardo, come prima cosa vedo il tuo volto, quindi il tronco e poi l’intero corpo.

Osserva un oggetto in quanto totalità, non dividerlo in parti. Come mai? Perché quando spezzi un oggetto in parti, gli occhi possono muoversi dall’una all’altra. Guarda un oggetto in quanto totalità. Lo puoi fare.
Provaci. Innanzitutto osserva un oggetto passando da una parte all’altra. Poi, all’improvviso, guardalo in quanto totalità, non dividerlo. Quando osservi un oggetto in quanto totalità, gli occhi non hanno bisogno di muoversi.
È la sola condizione per non dare agli occhi l’opportunità di muoversi: guarda un oggetto con totalità, preso nel suo insieme; e in secondo luogo, senza vedere la sostanza che gli da forma. Se la ciotola è fatta di legno, non guardare il legno: osserva la ciotola; guarda la forma, non la sostanza.

La ciotola può essere fatta d’oro o d’argento. Osservala. Non guardare la sostanza di cui è fatta, limitati a osservare la forma. Come prima cosa, osservala in quanto insieme. Poi, guardala in quanto forma, non come sostanza. Come mai? Perché la sostanza è la parte materiale, la forma è la parte spirituale, e tu devi spostarti da ciò che è materiale all’immateriale. Ti sarà molto utile.

Provaci. Puoi provare con una persona qualsiasi. Un uomo o una donna sono fermi vicino a te: guardali come totalità, assorbili totalmente nel tuo sguardo, sii totale. Avrai una sensazione strana all’inizio, perché non sei abituato, ma alla fine sarà una sensazione molto bella. E da quel momento in poi non penserai più al corpo in quanto bello o brutto, bianco o nero, uomo o donna.
Non pensare: limitati a osservare la forma. Dimentica la sostanza e osserva semplicemente la forma. In pochi istanti diventane consapevole. E continua a osservare la forma in quanto totalità. Non permettere agli occhi movimento alcuno.

Non iniziare a pensare a “ciò che è materiale”. E cosa accadrà? All’improvviso diventerai consapevole del tuo Sé.

Guardando un oggetto, diventerai consapevole del tuo Sé, come mai? Perché gli occhi non avranno la possibilità di muoversi all’esterno. La forma è stata assunta in quanto totalità, per cui gli occhi non si possono spostare sulle singole parti. La parte materiale è stata abbandonata: hai assunto la forma allo stato puro. Per cui, non puoi pensare all’oro, al legno, all’argento, e così via.

Resta sulla totalità e sulla forma, e all’improvviso diventerai consapevole di te stesso, perché ora gli occhi non possono più muoversi. Ed essi hanno bisogno di muoversi, quella è la loro natura: quindi, il tuo sguardo si sposterà verso di te. Tornerà indietro, tornerà a casa, e all’improvviso diventerai consapevole di te stesso.

Questo diventare consapevoli del proprio Sé, è uno dei momenti più estatici che esistano. Quando per la prima volta diventi consapevole del tuo Sé, quel momento è di una bellezza e di una beatitudine senza paragone con ciò che hai conosciuto fino a quel momento. (3)

Il cerchio interno.



Lu Tsu disse:


“Allorché la luce viene fatta muovere in cerchio, tutte le energie del cielo e della terra, della luce e dell’oscurità, vengono cristallizzate.”

La tua consapevolezza scorre verso l’esterno: è un fatto, non c’è nulla da credere! Quando guardi un oggetto, la tua consapevolezza scorre verso di esso.

Ad esempio, mi stai guardando. In questo modo ti dimentichi di te stesso, ti focalizzi su di me. Le tue energie scorrono verso di me, e i tuoi occhi sono puntati su di me.
Questa è estroversione. Vedi un fiore e ne sei incantato, per cui ti fissi sul fiore. Ti dimentichi di te stesso, la tua attenzione è tutta diretta verso la bellezza del fiore.

È una cosa che conosciamo, accade continuamente. Una donna splendida ti passa di fianco, e all’improvviso la tua energia inizia a scorrere verso di lei: tutti conosciamo questo fluire esteriore della luce. Ma questa è solo una metà della storia: ogni volta che la luce scorre all’esterno, tu cadi in secondo piano, diventi dimentico di te stesso.
La luce deve rifluire indietro per permetterti di essere al tempo stesso il soggetto e l’oggetto, in questo modo puoi vedere te stesso. In questo modo si sprigiona la conoscenza del Sé.

Ma di solito viviamo nella prima metà: metà vivi e metà morti, questa è la situazione. E pian piano la luce continua a fluire all’esterno senza più tornare indietro. E tu diventi sempre più vuoto dentro di te, una cavità: diventi un buco nero.
L’esperienza taoista rivela come questa energia che tu sprechi nell’estroversione, possa essere sempre più cristallizzata, anziché essere sprecata, se si impara la scienza segreta di rivolgerla all’interno. E possibile; e questa è la scienza di tutti i metodi di concentrazione.

Quando ti trovi di fronte a uno specchio, prova un piccolo esperimento, almeno una volta. Guarda nello specchio il tuo volto, i tuoi occhi. Questa è estroversione: tu guardi il volto riflesso; certo, è il tuo volto, ma si tratta di un oggetto esterno a te.
Quindi, per un istante, ribalta l’intero processo. Inizia a sentire di essere guardato dal riflesso nello specchio — non sei tu a guardare il riflesso, ma è il riflesso che guarda te — e ti ritroverai in uno spazio stranissimo. Provaci per qualche minuto: ti sentirai molto vivo, e in te inizierà a entrare qualcosa il cui potere è immenso. Potrai perfino averne paura, perché non ne sei mai venuto a conoscenza prima; non hai mai visto il ciclo completo dell’energia.

Sebbene non sia menzionato nei testi sacri taoisti, questo mi sembra l’esperimento più semplice che chiunque può fare. Devi semplicemente metterti ritto in piedi di fronte allo specchio del tuo bagno, e come prima cosa guarda il tuo riflesso: tu osservi e il tuo riflesso è l’oggetto osservato. Quindi, cambia totalmente la situazione, ribalta il processo. Inizia a sentire di essere il riflesso, e che il riflesso ti sta guardando. Immediatamente vedrai verificarsi un cambiamento, un’energia fortissima si sposterà verso di te.

All’inizio ti potrà spaventare, perché non l’hai mai fatto e non l’hai mai conosciuta: sembrerà follia. Ti sentirai tremare, potrai sentirti disorientato, in quanto il tuo orientamento finora è stato estroverso. L’introversione va appresa pian piano. Ma il cerchio è completo: se pratichi questo esercizio per qualche giorno, ti stupirà vedere quanto ti sentirai vivo per tutta la giornata.

Bastano cinque minuti al giorno passati davanti allo specchio, permettendo all’energia di tornare a te, in modo tale da completare il cerchio. E ogni volta che il cerchio è completo, si ha un profondo silenzio. Un cerchio incompleto crea inquietudine, quando il cerchio è completo si ha quiete. Questo ti rende centrato, ed essere centrato significa essere potente: il potere è nelle tue mani.

Si tratta di un semplice esperimento: puoi praticarlo in molte forme. Mentre guardi una rosa, come prima cosa osservala per qualche istante, per qualche minuto, e poi inizia il processo inverso: è la rosa che ti guarda. Sarai sorpreso di vedere quanta energia ti può dare la rosa. E la stessa cosa può essere fatta con gli alberi e con le stelle e con la gente.

La cosa migliore è fare questo esercizio con la donna o l’uomo che si ama. Guardatevi semplicemente negli occhi. Iniziate guardando l’altro e poi percepite l’altro che vi ridona l’energia; il dono torna alla fonte. Entrambi vi sentirete ricolmi, vi sentirete inondare, immersi in una nuova forma di energia. Ne uscirete ringiovaniti, rivitalizzati. (4)

Tratto dal libro: Meditazione, la prima e ultima libertà, di Osho.

Fonte del Post: http://oshoite.blogspot.it/2014/08/lo-sguardo-interno.html







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lunedì 9 ottobre 2023

Nell'essenza più intima del tuo essere esiste una luce inesauribile

Nell'essenza più intima del tuo essere esiste una luce inesauribile, che è sempre esistita ed esisterà sempre, è al di là del tempo e dello spazio... un profondo silenzio.
Non il silenzio di un cimitero - non un silenzio negativo, né un silenzio prodotto dall' assenza di rumore - ma un silenzio che implica una presenza di pace, una quiete vive e vitali, una musica del tutto priva di suoni... una luce eterna e una vita eterna.
Quando trovi queste cose nell'essenza più intima del tuo essere... una totale esperienza di beatitudine, di gioia, la sensazione di essere tornato a casa, di aver finalmente trovato te stesso... tutto ciò è contenuto nella semplice parola: verità.
L'uomo di verità non ha alcuna paura della morte.
L'uomo di verità non è mai miserabile.
L'uomo di verità non è mai codardo.
L'uomo di verità è in costante stato di celebrazione.
L'uomo di verità vive in una danza eterna.
-Osho-
Invito al silenzio

sabato 12 agosto 2023

cammina danzando


Non e' necessario sapere dove stai andando
non e' necessario sapere perche' stai andando
tutto cio' che hai bisogno di sapere e' che stai camminando con gioia
perche' se ti stai muovendo con gioia non puoi sbagliare strada
se cammini danzando cantando celebrando
la direzione non e' importante, ne la via, ne la meta
ogni attimo diventa paradiso
OSHO

 

 


 http://divinetools-raja.blogspot.it

sabato 5 agosto 2023

Il cuore celeste

La tua presenza è di per sé un mistero incredibile.
Non è qualcosa che ti sei guadagnato, non puoi dire all’universo:
“Sono vivo perché l’ho meritato”
È un puro e semplice dono, sei qui senza alcun motivo specifico.
Se non esistessi, che differenza farebbe?
Questa esistenza incredibile, il semplice respirare il respiro che entra ed esce,
questo istante in cui sei qui e ascolti me, la brezza e gli uccelli;
questo momento in cui sei vivo è un mistero davvero sorprendente.
Se riesci a fronteggiarlo senza alcuna conoscenza, lo penetrerai.
Se lo affronti con un sapere e dici:
“Lo so, conosco la risposta”
le porte restano chiuse non a causa del mistero; sono chiuse a causa del tuo sapere,
delle tue teorie,
della tua filosofia,
della tua teologia,
del tuo cristianesimo,
del tuo induismo
tutto questo chiude le porte.
-Osho-
Il cuore celeste
Vol.1

 


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venerdì 4 agosto 2023

Una volontà debole è una volontà mortale


Una volontà debole è una volontà mortale. Non appena prove e insuccessi la tagliano fuori, essa perde il collegamento con la dinamo dell'Infinito. Ma dietro la volontà umana c'è la volontà divina che non può mai fallire. Nemmeno la morte ha il potere di arrestare la volontà divina. Il Signore risponderà sicuramente alla preghiera dietro la quale la forza di volontà rimane costante.
La maggior parte della gente è pigra mentalmente o fisicamente, oppure soffre di entrambe le cose. Quando certe persone vogliono pregare, pensano invece al sonno, e quando la loro testa ciondola per un colpo di sonno, esse si tuffano nel letto e la loro preghiera finisce così. La volontà è sepolta. Il cervello dell'uomo mortale è pieno di "non posso". Essendo nato in una famiglia dotata di certe caratteristiche e abitudini, egli è indotto a pensare di non poter fare certe cose; non può camminare molto, non può mangiare questo, non può sopportare quello. Questi "non posso" devono essere cauterizzati. Avete in voi il potere di compiere qualsiasi cosa vogliate; questo potere sta nella volontà.
Yogananda


domenica 30 luglio 2023

realizza il tuo destino


Devi prenderti la tua vita nelle tue mani. Altrimenti, la vita continua a bussare alla tua porta e tu non ci sei mai – sei sempre da qualche altra parte.
Se il tuo destino è quello di diventare un ballerino, la vita busserà a quella porta, perché la vita è convinta che tu debba essere un ballerino già adesso. Bussa lì, ma tu non sei lì – sei un impiegato di banca. E come ci si può aspettare che la vita ti trovi?
Dio ti raggiunge solo se tu realizzi il tuo destino; conosce solo quell’indirizzo – ma non ti trova mai lì, sei da qualche altra parte, nascosto dietro la maschera di qualcun altro, nel costume di qualcun altro, sotto il nome di qualcun altro.
Come puoi aspettarti che Dio ti trovi? Continua a cercarti. Conosce il tuo nome, ma tu hai dimenticato quel nome. Conosce il tuo indirizzo, ma tu non hai mai vissuto a quell’indirizzo. Hai permesso che il mondo ti distraesse.
Dio ti può trovare solo se deciderai di compiere il tuo destino. Finché non trovi la tua spontaneità, finché non trovi il tuo elemento, non puoi essere felice. E se non puoi essere felice, non puoi essere meditativo.
Osho

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Il programma «Rigenerazione» è basato sulla frequenza 3,5 Hz che possiede molte interessanti proprietà. E’ l’unità dei contrari: Cielo e Terra, Uomo e Donna, Notte e Giorno. Armonizza l’umano, il terrestre e il cosmico.

I ricercatori sottolineano l’azione positiva di questo programma sulla rigenerazione dei tessuti e degli organi umani. Inoltre, la frequenza 3,5 Hz favorisce l’apprendimento dell’informazione verbale, rafforza la sensualità, calma e toglie la depressione. Secondo alcuni studi, stimola il ripristino del DNA danneggiato.
Questo programma fa parte del gruppo dei programmi “delta-healing”. Le frequenze che si trovano in questa banda agiscono positivamente sull’organismo, eliminando la tensione e predisponendolo al recupero. Inoltre, questa frequenza aumenta la soglia del dolore e blocca i dolori cronici.

venerdì 28 luglio 2023

Solo l’amore, null’altro, ho conosciuto come Dio.


Quando la vita è colma d’amore è assoluta beatitudine. Nella vita sono poveri solo coloro che non hanno amore nel cuore, e come descrivere l’immensa fortuna di coloro il cui cuore nulla possiede se non amore! Nei momenti di tale abbondanza si incontra Dio.
Solo l’amore, null’altro, ho conosciuto come Dio.
Osho


 

 

𝗗𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼

𝗔𝗺𝗮𝘁𝗼 𝗠𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼,
𝗧𝘂 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗶, 𝗺𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗮𝘀𝗵𝗿𝗮𝗺, 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶.



𝗔𝗺𝗮𝘁𝗼 𝗠𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼,
𝗧𝘂 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗶, 𝗺𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗮𝘀𝗵𝗿𝗮𝗺, 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶.
𝗗𝗶𝘀𝗰𝗶𝗽𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝗮𝗺𝗲𝘁𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶?
Sudarshan, io vorrei che foste individui, ma non individualisti. E la differenza e' enorme. L'individualista non e' ancora un individuo. L'individualista che crede nell'individualismo e' solo un egoista. Ed essere egoisti non equivale a essere un individuo; e' l'esatto contrario: l'individuo non ha ego alcuno, e l'ego non ha alcuna individualita'.
L'ego e' un fenomeno molto comune: ce l'hanno tutti! Non e' nulla di speciale, niente di unico. Tutti hanno l'ego. E' del tutto comune! La cosa straordinaria e' l'assenza dell'ego. Solo una consapevolezza priva di ego consegue l'individualita'. E per individualita' intendo semplicemente il significato letterale della parola: "individuo" significa "indivisibile", "individuo" indica un essere integro; "individuo" e' un essere che non e' piu' una moltitudine, non e' piu' una folla, non e' piu' multipsichico; e' un essere che ha raggiunto l'unita', che si e' cristallizzato.
Gurdjieff ha usato la parola cristallizzazione per indicare l'individualita'; ma il requisito fondamentale per la cristallizzazione e' abbandonare l'ego, perche' l'ego e' una falsa entita'. Non ti permette di essere reale, non ti permette di essere autentico. Non ti permette di crescere. E' falso, e' un inganno, un'illusione. Tu non sei separato dall'esistenza, ma l'ego continua a fingere la separazione.
Anche l'altra parola da te usata nella tua domanda deve essere compresa: "disciplina". Disciplina non significa farsi dominare. In questa Comune nulla e' imposto; se entri in questa Comunita', e' una tua scelta. Le porte sono aperte, puoi andartene in ogni momento.
Se decidi di entrare a far parte di questa Comunita', lo fai per tua scelta: vuol dire che sei pronto a impegnarti, a essere coinvolto in questo esperimento. La disciplina sorge da questa decisione. Puoi scegliere di andartene da questa Comunita', ma l'esserci entrato significa che ti sei preso una responsabilita'. Ed e' solo attraverso la responsabilita' che si cresce. La crescita diviene possibile nell'adempiere in pieno le proprie responsabilita'.
Ci sono alcune persone, tra i presenti, solo alcune, che insistono nel tentativo di ingannare la Comunita'. Stanno semplicemente ingannando se stesse: nessun altro viene imbrogliato! Non vogliono lavorare, cercano di evitare il lavoro usando tutti gli espedienti possibili; trovano scuse, cadono perfino malate...solo per evitare il lavoro. Ma si tratta di un atteggiamento stupido!
Siete entrati nella Comune per lavorare su voi stessi. Siete entrati nella Comune per operare uno sforzo concentrato che vi porti a diventare individui integri. Siete entrati in questa Comune per la vostra crescita spirituale per l'illuminazione. E se sfuggite...e questa sembra essere la vera domanda, dietro il tuo apparente interrogativo, Sudarshan.
Tu dici: "𝘋𝘪𝘴𝘤𝘪𝘱𝘭𝘪𝘯𝘢 𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘢𝘮𝘦𝘵𝘳𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘵𝘪?".
Non lo sono! Un individuo e' sempre un essere disciplinato. Una persona priva di disciplina non e' un individuo: e' solo un caos, e' multiframmentario. Tutti i suoi frammenti funzionano separatamente, perfino in opposizione l'uno con l'altro. Ed e' cosi' che la gente vive normalmente: una parte della mente va a sud, un'altra parte va a nord; una parte dice una cosa, l'altra parte dice l'opposto. E tu lo sai! E' un semplice dato di fatto, lo puoi osservare facilmente. Una parte dice: "Fai questo". Un'altra immediatamente replica: "No!". Qualcosa dice: "Si", e qualcosa subito lo distrugge immediatamente, dicendo: "No".
Questa e' la vostra situazione. Anche tu vivi in una situazione simile! Non sei in grado di dire un si' totale, o un no totale? Sei sempre coinvolto a meta', e anche i tuoi si' sono stentati, e pensi di essere un individuo? Un individuo e' un essere che funziona come una totalita', come un'unita' organica. Come puoi diventare un'unita' organica? Puo' accadere solo attraverso una disciplina consapevole.
Certo a volte e' doloroso, ma tutto dipende da te, da come lo interpreti. Se veramente vuoi crescere, non e' doloroso; e' enormemente piacevole. Ogni passo fatto piu' in profondita' nella disciplina procura una gioia sempre piu' grande, perche' ti dona sempre di piu' un'anima, un essere vero.
Disciplina e' disposizione a imparare - da qui la parola "discepolo": derivano dalla stessa radice. Chi e' un discepolo? Colui che si inchina, che si arrende ed e' pronto a imparare. E cos'e' la disciplina? Disponibilita', apertura, vulnerabilita' ad apprendere.
Entrando in questa Comunita', sei entrato in un 𝘣𝘶𝘥𝘥𝘩𝘢𝘧𝘪𝘦𝘭𝘥. E' una resa, e' fiducia! Io sono qui per fare di te un individuo, ma dovrai passare attraverso gli stratagemmi piu' strani. Dovrai bruciarti alla fiamma di mille fuochi, dovrai vivere mille prove: solo cosi', lentamente, ti ricomporrai in un'unita'.
Per troppo tempo sei stato una persona dai mille volti, lo sei stato per tante vite; pertanto , adesso, solo compiendo uno sforzo concentrato, solo lasciandoti aggredire da ogni parte, solo sfruttando ogni spiraglio, solo se vengono usati gli stratagemmi piu' impensati per spezzare il tuo sonno, solo se vieni scrollato e martellato a forza, solo cosi' l'individuo che e' in te potra' venire alla luce.
Il lavoro che accade nella Comunita' non e' realmente cio' che appare in superfice; e' qualcos'altro, e' uno stratagemma! E noi dobbiamo usare tutti gli stratagemmi possibili.
Per esempio, se qualcuno si presenta da me, e vuole far parte della Comune, si sente dire: "Vai da Deeksha". Deeksha e' un mio stratagemma! Le ho dato totale potere perche' e' cosi' amorevole, cosi' dolce, cosi' piena di attenzioni...ferisce le persone, ma le guarisce anche. Con una mano martella, con l'altra consola. E' un espediente.
E quando dico "vai a lavorare con Deeksha", e lei ti urla dietro e ti provoca in tutti i modi possibili, occorre osservare la disciplina - non reagire nei vecchi modi, non replicare come hai sempre fatto. E Deeksha e' cosi' materna che e' facilissimo reagirle contro, come hai sempre fatto con i tuoi genitori. E' semplicissimo, ed e' facile che essa provochi in te la reazione che tua madre faceva scattare. Le madri sono creature intollerabili...e Deeksha e' una madre perfetta!
Lo so, Sudarshan, e' difficile...ma la crescita e' difficile. E io creero' una infinita' di altri stratagemmi! Verrai portato a visitare mille dimensioni diverse del tuo essere: neppure un angolo deve restare all'oscuro, tutto deve giungere a una evoluzione, altrimenti resterai storpiato.
E ricorda: il principio della disciplina e' 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘴𝘢.
Apparentemente sembra una contraddizione, perche' ti hanno insegnato che se ti arrendi non sarai mai piu' un individuo. E io ti dico: se non sei in grado di arrenderti, non sei affatto un individuo. Solo un individuo puo' arrendersi. La resa e' un fenomeno cosi' grande che solo un uomo di grande volonta' riesce a operarla: e' la forma piu' evoluta della volonta'. Abbandonare la tua volonta' richiedera' inevitabilmente una volonta' totale. Mettere da parte te stesso, metterti assolutamente in disparte, e dire un si' totale a qualcosa verso la quale la tua mente e tutte le vecchie abitudini resistono...E a volte 𝘵𝘶 hai ragione! E proprio in questo sta il bello! Tu hai ragione, eppure devi arrenderti a qualcosa che, dal punto di vista logico, non sembra affatto giusta.
Deeksha e' matta! Tu puoi essere un intellettuale molto piu' colto di lei, molto piu' razionale...ma ti devi arrendere! La sua follia e' la sua qualita', per questo l'ho scelta. Nella Comune ci sono persone molto piu' razionali: avrei potuto scegliere un professore, che avrebbe saputo essere persuasivo. Ma quando sei convinto, e ubbidisci, quello non e' arrendersi. Quando non sei affatto convinto, quando vedi l'apparente stupidita' di una certa cosa, e tuttavia ti arrendi, quello e' un grande passo, un passo immenso che ti porta a uscire dal tuo passato.
Questa Comune e' un laboratorio, qui avviene un processo alchemico. Tu vieni qui, portando in te una folla, e io ti devo restituire alla tua integrita', alla tua unita'...e un giorno uscirai da qui come un puro individuo. La disciplina e' la via per creare individualita'.
Ma ricorda: essere un individuo non vuol dire essere un individualista. L'individualismo e' un'espressione dell'ego. E le persone che credono nell'individualismo non sono individui, ricordalo, ricordalo bene.
In profondita', sanno di non essere individui, percio' creano una facciata filosofica, logica, pronta a discutere, perche' in profondita' sentono di non essere individui. All'esterno fingono di esserlo, e per questo dicono di credere nell'individualismo. Credere nell'individualismo non significa diventare individui.
Credere in qualcosa e' sempre falso.
Quando 𝘴𝘦𝘪 un individuo, non hai bisogno di credere nell'𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰. Quando e' una verita' del tuo essere, non hai bisogno di crederci. E' necessario credere, solo se si vuole nascondere qualcosa... non conosci Dio, eppure credi in Lui. Un credente e' un ateo. Non sa niente su Dio, eppure crede in Lui. E' un segno che sta cercando di imbrogliare perfino Dio! E' un ipocrita, un pappagallo...continua a ripetere cio' che dicono i testi sacri, quello che gli altri dicono, come un pappagallo.
E i pappagalli possono ripetere a meraviglia, senza capire niente, senza conoscere nulla, in maniera meccanica.
L'uomo che crede nell'individualismo non e' un individuo. Un uomo che sia veramente un individuo non ha bisogno di credere: egli conosce, che senso ha credere? Solo se sei ignorante, hai bisogno di credere; e l'individualismo e' un credo. Essere un individuo e' un'esperienza!
L'individualismo costa poco, mentre invece, per essere un individuo, occorre sottoporsi a un'ardua disciplina. Occorre perseveranza, lavoro costante, osservazione. E accade solo dopo anni di sforzo nell'essere attenti, nella meditazione.
E ricorda, Sudarshan, tutto cio' che accade in questa Comune non e' altro che una serie di modi diversi per introdurvi alla meditazione. In cucina, nella falegnameria, nel laboratorio di ceramica, nella boutique...qualunque cosa ti stia accadendo, a una prima occhiata sembra una normale attivita'; non e' cosi'. Se vai a vedere i falegnami mentre lavorano, naturalmente li vedrai lavorare come tutti i falegnami di qualsiasi altra parte del mondo, ma essi hanno una qualita' diversa; e quella qualita' non e' visibile. Solo se partecipi, solo allora, lentamente, inizierai a percepirla. Quella qualita' e' la fiducia, l'amore.
I miei sannyasin sono qui perche' mi amano, per nessun altro motivo all'infuori di questo. Sono qui con me, semplicemente per essere con me. Pur di stare qui con me, sono pronti a fare qualsiasi cosa; ma qualsiasi cosa li vedrai fare, quella sara' solo la parte esteriore. Vedrai la forma del lavoro, ma non sarai in grado di vedere lo spirito del lavoro. Per vederne lo spirito, dovrai partecipare.
Sudarshan, sembra che tu sia ancora uno spettatore. Forse stai lavorando nella Comunita', ma ancora non vi partecipi, altrimenti una domanda come questa non sarebbe mai sorta dentro di te!
𝗢𝘀𝗵𝗼 (𝘓𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦)
𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝗮𝗺𝗲𝘁𝗿𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶?
Sudarshan, io vorrei che foste individui, ma non individualisti. E la differenza e' enorme. L'individualista non e' ancora un individuo. L'individualista che crede nell'individualismo e' solo un egoista. Ed essere egoisti non equivale a essere un individuo; e' l'esatto contrario: l'individuo non ha ego alcuno, e l'ego non ha alcuna individualita'.
L'ego e' un fenomeno molto comune: ce l'hanno tutti! Non e' nulla di speciale, niente di unico. Tutti hanno l'ego. E' del tutto comune! La cosa straordinaria e' l'assenza dell'ego. Solo una consapevolezza priva di ego consegue l'individualita'. E per individualita' intendo semplicemente il significato letterale della parola: "individuo" significa "indivisibile", "individuo" indica un essere integro; "individuo" e' un essere che non e' piu' una moltitudine, non e' piu' una folla, non e' piu' multipsichico; e' un essere che ha raggiunto l'unita', che si e' cristallizzato.
Gurdjieff ha usato la parola cristallizzazione per indicare l'individualita'; ma il requisito fondamentale per la cristallizzazione e' abbandonare l'ego, perche' l'ego e' una falsa entita'. Non ti permette di essere reale, non ti permette di essere autentico. Non ti permette di crescere. E' falso, e' un inganno, un'illusione. Tu non sei separato dall'esistenza, ma l'ego continua a fingere la separazione.
Anche l'altra parola da te usata nella tua domanda deve essere compresa: "disciplina". Disciplina non significa farsi dominare. In questa Comune nulla e' imposto; se entri in questa Comunita', e' una tua scelta. Le porte sono aperte, puoi andartene in ogni momento.
Se decidi di entrare a far parte di questa Comunita', lo fai per tua scelta: vuol dire che sei pronto a impegnarti, a essere coinvolto in questo esperimento. La disciplina sorge da questa decisione. Puoi scegliere di andartene da questa Comunita', ma l'esserci entrato significa che ti sei preso una responsabilita'. Ed e' solo attraverso la responsabilita' che si cresce. La crescita diviene possibile nell'adempiere in pieno le proprie responsabilita'.
Ci sono alcune persone, tra i presenti, solo alcune, che insistono nel tentativo di ingannare la Comunita'. Stanno semplicemente ingannando se stesse: nessun altro viene imbrogliato! Non vogliono lavorare, cercano di evitare il lavoro usando tutti gli espedienti possibili; trovano scuse, cadono perfino malate...solo per evitare il lavoro. Ma si tratta di un atteggiamento stupido!
Siete entrati nella Comune per lavorare su voi stessi. Siete entrati nella Comune per operare uno sforzo concentrato che vi porti a diventare individui integri. Siete entrati in questa Comune per la vostra crescita spirituale per l'illuminazione. E se sfuggite...e questa sembra essere la vera domanda, dietro il tuo apparente interrogativo, Sudarshan.
Tu dici: "𝘋𝘪𝘴𝘤𝘪𝘱𝘭𝘪𝘯𝘢 𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘢𝘮𝘦𝘵𝘳𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘵𝘪?".
Non lo sono! Un individuo e' sempre un essere disciplinato. Una persona priva di disciplina non e' un individuo: e' solo un caos, e' multiframmentario. Tutti i suoi frammenti funzionano separatamente, perfino in opposizione l'uno con l'altro. Ed e' cosi' che la gente vive normalmente: una parte della mente va a sud, un'altra parte va a nord; una parte dice una cosa, l'altra parte dice l'opposto. E tu lo sai! E' un semplice dato di fatto, lo puoi osservare facilmente. Una parte dice: "Fai questo". Un'altra immediatamente replica: "No!". Qualcosa dice: "Si", e qualcosa subito lo distrugge immediatamente, dicendo: "No".
Questa e' la vostra situazione. Anche tu vivi in una situazione simile! Non sei in grado di dire un si' totale, o un no totale? Sei sempre coinvolto a meta', e anche i tuoi si' sono stentati, e pensi di essere un individuo? Un individuo e' un essere che funziona come una totalita', come un'unita' organica. Come puoi diventare un'unita' organica? Puo' accadere solo attraverso una disciplina consapevole.
Certo a volte e' doloroso, ma tutto dipende da te, da come lo interpreti. Se veramente vuoi crescere, non e' doloroso; e' enormemente piacevole. Ogni passo fatto piu' in profondita' nella disciplina procura una gioia sempre piu' grande, perche' ti dona sempre di piu' un'anima, un essere vero.
Disciplina e' disposizione a imparare - da qui la parola "discepolo": derivano dalla stessa radice. Chi e' un discepolo? Colui che si inchina, che si arrende ed e' pronto a imparare. E cos'e' la disciplina? Disponibilita', apertura, vulnerabilita' ad apprendere.
Entrando in questa Comunita', sei entrato in un 𝘣𝘶𝘥𝘥𝘩𝘢𝘧𝘪𝘦𝘭𝘥. E' una resa, e' fiducia! Io sono qui per fare di te un individuo, ma dovrai passare attraverso gli stratagemmi piu' strani. Dovrai bruciarti alla fiamma di mille fuochi, dovrai vivere mille prove: solo cosi', lentamente, ti ricomporrai in un'unita'.
Per troppo tempo sei stato una persona dai mille volti, lo sei stato per tante vite; pertanto , adesso, solo compiendo uno sforzo concentrato, solo lasciandoti aggredire da ogni parte, solo sfruttando ogni spiraglio, solo se vengono usati gli stratagemmi piu' impensati per spezzare il tuo sonno, solo se vieni scrollato e martellato a forza, solo cosi' l'individuo che e' in te potra' venire alla luce.
Il lavoro che accade nella Comunita' non e' realmente cio' che appare in superfice; e' qualcos'altro, e' uno stratagemma! E noi dobbiamo usare tutti gli stratagemmi possibili.
Per esempio, se qualcuno si presenta da me, e vuole far parte della Comune, si sente dire: "Vai da Deeksha". Deeksha e' un mio stratagemma! Le ho dato totale potere perche' e' cosi' amorevole, cosi' dolce, cosi' piena di attenzioni...ferisce le persone, ma le guarisce anche. Con una mano martella, con l'altra consola. E' un espediente.
E quando dico "vai a lavorare con Deeksha", e lei ti urla dietro e ti provoca in tutti i modi possibili, occorre osservare la disciplina - non reagire nei vecchi modi, non replicare come hai sempre fatto. E Deeksha e' cosi' materna che e' facilissimo reagirle contro, come hai sempre fatto con i tuoi genitori. E' semplicissimo, ed e' facile che essa provochi in te la reazione che tua madre faceva scattare. Le madri sono creature intollerabili...e Deeksha e' una madre perfetta!
Lo so, Sudarshan, e' difficile...ma la crescita e' difficile. E io creero' una infinita' di altri stratagemmi! Verrai portato a visitare mille dimensioni diverse del tuo essere: neppure un angolo deve restare all'oscuro, tutto deve giungere a una evoluzione, altrimenti resterai storpiato.
E ricorda: il principio della disciplina e' 𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘴𝘢.
Apparentemente sembra una contraddizione, perche' ti hanno insegnato che se ti arrendi non sarai mai piu' un individuo. E io ti dico: se non sei in grado di arrenderti, non sei affatto un individuo. Solo un individuo puo' arrendersi. La resa e' un fenomeno cosi' grande che solo un uomo di grande volonta' riesce a operarla: e' la forma piu' evoluta della volonta'. Abbandonare la tua volonta' richiedera' inevitabilmente una volonta' totale. Mettere da parte te stesso, metterti assolutamente in disparte, e dire un si' totale a qualcosa verso la quale la tua mente e tutte le vecchie abitudini resistono...E a volte 𝘵𝘶 hai ragione! E proprio in questo sta il bello! Tu hai ragione, eppure devi arrenderti a qualcosa che, dal punto di vista logico, non sembra affatto giusta.
Deeksha e' matta! Tu puoi essere un intellettuale molto piu' colto di lei, molto piu' razionale...ma ti devi arrendere! La sua follia e' la sua qualita', per questo l'ho scelta. Nella Comune ci sono persone molto piu' razionali: avrei potuto scegliere un professore, che avrebbe saputo essere persuasivo. Ma quando sei convinto, e ubbidisci, quello non e' arrendersi. Quando non sei affatto convinto, quando vedi l'apparente stupidita' di una certa cosa, e tuttavia ti arrendi, quello e' un grande passo, un passo immenso che ti porta a uscire dal tuo passato.
Questa Comune e' un laboratorio, qui avviene un processo alchemico. Tu vieni qui, portando in te una folla, e io ti devo restituire alla tua integrita', alla tua unita'...e un giorno uscirai da qui come un puro individuo. La disciplina e' la via per creare individualita'.
Ma ricorda: essere un individuo non vuol dire essere un individualista. L'individualismo e' un'espressione dell'ego. E le persone che credono nell'individualismo non sono individui, ricordalo, ricordalo bene.
In profondita', sanno di non essere individui, percio' creano una facciata filosofica, logica, pronta a discutere, perche' in profondita' sentono di non essere individui. All'esterno fingono di esserlo, e per questo dicono di credere nell'individualismo. Credere nell'individualismo non significa diventare individui.
Credere in qualcosa e' sempre falso.
Quando 𝘴𝘦𝘪 un individuo, non hai bisogno di credere nell'𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰. Quando e' una verita' del tuo essere, non hai bisogno di crederci. E' necessario credere, solo se si vuole nascondere qualcosa... non conosci Dio, eppure credi in Lui. Un credente e' un ateo. Non sa niente su Dio, eppure crede in Lui. E' un segno che sta cercando di imbrogliare perfino Dio! E' un ipocrita, un pappagallo...continua a ripetere cio' che dicono i testi sacri, quello che gli altri dicono, come un pappagallo.
E i pappagalli possono ripetere a meraviglia, senza capire niente, senza conoscere nulla, in maniera meccanica.
L'uomo che crede nell'individualismo non e' un individuo. Un uomo che sia veramente un individuo non ha bisogno di credere: egli conosce, che senso ha credere? Solo se sei ignorante, hai bisogno di credere; e l'individualismo e' un credo. Essere un individuo e' un'esperienza!
L'individualismo costa poco, mentre invece, per essere un individuo, occorre sottoporsi a un'ardua disciplina. Occorre perseveranza, lavoro costante, osservazione. E accade solo dopo anni di sforzo nell'essere attenti, nella meditazione.
E ricorda, Sudarshan, tutto cio' che accade in questa Comune non e' altro che una serie di modi diversi per introdurvi alla meditazione. In cucina, nella falegnameria, nel laboratorio di ceramica, nella boutique...qualunque cosa ti stia accadendo, a una prima occhiata sembra una normale attivita'; non e' cosi'. Se vai a vedere i falegnami mentre lavorano, naturalmente li vedrai lavorare come tutti i falegnami di qualsiasi altra parte del mondo, ma essi hanno una qualita' diversa; e quella qualita' non e' visibile. Solo se partecipi, solo allora, lentamente, inizierai a percepirla. Quella qualita' e' la fiducia, l'amore.
I miei sannyasin sono qui perche' mi amano, per nessun altro motivo all'infuori di questo. Sono qui con me, semplicemente per essere con me. Pur di stare qui con me, sono pronti a fare qualsiasi cosa; ma qualsiasi cosa li vedrai fare, quella sara' solo la parte esteriore. Vedrai la forma del lavoro, ma non sarai in grado di vedere lo spirito del lavoro. Per vederne lo spirito, dovrai partecipare.
Sudarshan, sembra che tu sia ancora uno spettatore. Forse stai lavorando nella Comunita', ma ancora non vi partecipi, altrimenti una domanda come questa non sarebbe mai sorta dentro di te!
𝗢𝘀𝗵𝗼 (𝘓𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦)

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Defaultorium” è un programma sperimentale il cui obiettivo è la sintonizzazione dei ritmi profondi del “default mode network” del cervello sui ritmi standard dell’organismo sano. Alla sua base c’è l’azione dei ritmi epsilon ultra bassi e di un ritmo delta molto masso (0,1-2 Hz).
Il nostro organismo non è altro che un’orchestra che include migliaia di processi, e ognuno di essi possiede il proprio ritmo e la propria frequenza. E’ un complesso meccanismo biologico che necessita di un’accordatura. Tutti i processi sono collegati tra di loro, e quando accade un guasto (il nostro modo di vivere pieno di stress ne offre molte probbilità), parte una catena di guasti, che noi chiamiamo “una malattia” o “un’indisposizione”. Da qui deriva il nome del programma: “il ritorno allo stato di default”, o predefinito.
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