venerdì 14 maggio 2021

ignorare i contenuti della mente negativa

Amato Osho,l’altro giorno hai detto di ignorare i contenuti della mente negativa e di non dar loro energia. Mi è difficile rimanere sul filo del rasoio, ignorandoli, senza finire col reprimerli, rimandando così le cose nell’inconscio. Mi puoi dire per favore come fare una discriminazione tra le due cose?
Lo sai già. La tua domanda contiene la discriminazione. Sai perfettamente bene quando stai ignorando e quando stai sopprimendo.
Ignorare vuol dire semplicemente non dargli attenzione. C’è qualche cosa lì: lasciala lì. A te non interessa né in un verso né nell’altro, che debba rimanere oppure andarsene. Non hai nessun giudizio. Hai semplicemente accettato che è lì e non è affar tuo che debba stare lì oppure no.
Con la soppressione tu prendi parte attiva. Entri in lotta con quell’energia, la obblighi a entrare nell’inconscio. Stai cercando di non vederla più da nessuna parte. Vuoi sapere che non c’è più. Per esempio, c’è della rabbia. Siediti in silenzio e osserva che la rabbia è lì. Lasciala restare. Per quanto può rimanere? Pensi che sia una cosa immortale, eterna? Proprio come è arrivata così se ne andrà. Basta che aspetti. Non fare niente al riguardo, né a favore né contro. Se fai qualcosa a favore, la esprimi, e quando la esprimi ti metti in un pasticcio perché l’altro potrebbe non essere un meditatore – molto probabilmente non lo sarà. Reagirà anche con rabbia maggiore. Ora sei in un circolo vizioso.
Sei arrabbiato, hai fatto arrabbiare l’altro e continuate a farvi arrabbiare l’un l’altro sempre di più. Prima o poi la tua rabbia diventerà una solida roccia di astio, di violenza, e quando ti muovi in questo circolo vizioso perdi consapevolezza. Potresti fare qualcosa di cui in seguito ti pentirai. Potresti ammazzare, potresti uccidere o perlomeno provarci. E dopo che l’episodio si è concluso ti potresti chiedere: “Non avrei mai pensato di poter uccidere qualcuno!” Ma tu hai creato l’energia e l’energia può fare qualunque cosa. L’energia è neutra: può creare, può distruggere; può portar luce nella tua casa, può appiccare il fuoco alla tua casa.
Ignorare significa che tu non fai niente al riguardo. La rabbia è lì. Prendi solo nota della cosa, la rabbia è lì, proprio nel modo in cui vedi che lì fuori c’è un albero. Devi fare qualcosa al riguardo? Una nuvola passa nel cielo: devi fare qualcosa al riguardo? Anche la rabbia è una nuvola in movimento sullo schermo della tua mente. Quindi guarda, lasciala passare.
E non si tratta di rimanere sul filo del rasoio. Non far diventare grandi le piccole cose. Questa è una cosa molto piccola e può essere fatta molto semplicemente; devi solo accettare che è lì. Non cercare di toglierla, non cercare di agire sulla cosa, e non vergognarti di essere arrabbiato. Anche se ti vergogni, hai incominciato ad agire. Non riesci a essere non attivo?
C’è tristezza, c’è rabbia: guarda e basta. E preparati a una sorpresa: se puoi guardare, e il tuo guardare è incontaminato, è puro – non stai davvero facendo niente, ma solo guardando – la rabbia piano piano se ne andrà. La tristezza scomparirà, e tu rimarrai con una consapevolezza così pulita.
Prima non eri così pulito perché c’era la possibilità che sorgesse la rabbia. Ora quella possibilità si è concretizzata e se n’è andata insieme alla rabbia. Tu sei molto più pulito. Non eri così silenzioso, così in pace; ora lo sei. La tristezza ha fatto salire dell’energia. Non ti avrebbe permesso un profondo senso di felicità, avrebbe annebbiato la tua consapevolezza.
E tutte le altre emozioni negative si mangiano la tua energia. Sono tutte lì perché tu le hai represse, e sono represse perché così tu puoi impedire che fuoriescano. Hai chiuso le porte e le hai messe in cantina: non possono scappare. Anche se volessero scappare tu non le lasceresti uscire. E disturberanno la tua vita intera. Di notte diventeranno degli incubi, dei brutti sogni. Di giorno influenzeranno le tue azioni.
Ed esiste sempre la possibilità che qualche emozione diventi troppo grande da controllare. Tu hai represso e represso e represso, e la nuvola è diventata più grande. E arrivi al punto in cui non puoi più controllarla. Poi succede qualcosa che il mondo considererà una tua azione, ma quelli che sanno possono vedere che non sei tu ad agire: tu sei sotto l’effetto di una grande forza impulsiva. Ti comporti come un robot; non puoi scappare.
...... Dai uno sguardo da lontano ai contenuti della tua mente, è sufficiente un po’ di distanza, in modo che tu possa vedere, “Questa è rabbia, questa è tristezza, questa è angoscia, questa è ansia, questa è preoccupazione,” e così via. Lasciali stare. “Non me ne preoccupo. Non farò niente né a favore né contro.” E loro cominceranno a scomparire.
E se tu puoi imparare una cosa semplice, cioè lasciare che queste cose spariscano dal conscio, avrai una tale chiarezza di consapevolezza... la tua visione sarà così penetrante, il tuo sguardo interiore penetrerà così in profondità che non solo cambierà la tua individualità, permetterà ai contenuti repressi nell’inconscio di venire in superficie.
Vedendo che hai imparato a non reprimere, le cose cominceranno a venire a galla. Vogliono andare nel mondo.
Nessuno vuole vivere nella tua cantina, al buio. Vedendo che permetti alle cose di venir fuori, non hanno bisogno di aspettare la notte quando stai dormendo, cominceranno a venire a galla. Le vedrai uscire dalla cantina del tuo essere e uscire dalla tua consapevolezza. Lentamente il tuo inconscio diventerà vuoto.
E questo è il miracolo, la magia: se l’inconscio è vuoto, il muro tra il conscio e l’inconscio collassa. Tutto diventa consapevolezza. Prima solo un decimo della tua mente era conscio, ora sono consce tutte e dieci le parti insieme. Tu sei dieci volte più conscio. E il processo può andare più in profondità, può liberare l’inconscio collettivo. La chiave è la stessa. Può liberare l’inconscio cosmico.
E se puoi pulire tutte le parti inconsce al di sotto della tua consapevolezza, avrai una consapevolezza così bella che entrare nel superconscio sarà facile come per un uccello prendere il volo.
È il tuo cielo aperto. È solo che eri così sovraccarico... c’era così tanto peso che non riuscivi a volare. Ora non c’è più peso. Tu sei così leggero che la gravità perde la presa sulla tua mente; puoi volare verso il superconscio, verso il conscio collettivo, verso il conscio cosmico.
... appena la tua parte inferiore è pulita, il mondo superiore diventa disponibile. E ricordati, lo dico di nuovo, che è un processo semplice.
tratto da:
The Path of the Mystic # 35


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ASCOLTA LA VOCE INTERIORE

Osho cosa vuoi dire quando affermi: "Ascolta la tua voce interiore e agisci di conseguenza" ben sapendo che abbiamo solo la voce della mente? Il vuoto ha qualche voce?
Si, il vuoto ha una voce. Letteralmente non e' una voce, e' una spinta, un impulso. Non e' un suono, e' il silenzio: nessuno ti dice di fare qualcosa, hai semplicemente voglia di farlo.
Ascolta la voce interiore significa lasciare tutto al vuoto interiore. E poi lui ti guida. Ti muovi sempre nel modo giusto se sei vuoto. Se hai il vuoto interiore nulla e' sbagliato, niente puo' andare storto.
Nel vuoto nulla va mai storto, questo e' il vero criterio dell'essere giusto, sempre giusto.
Si, il vuoto ha la sua voce, il silenzio ha la sua musica, i non-movimenti hanno la propria danza, ma dovrai arrivarci.
Non ti sto dicendo di ascoltare la mente e, anzi, la mente non e' tua. Quando dico "Ascolta la tua voce" voglio dire abbandona tutto cio' che ti ha dato la societa'.
La mente ti e' stata data dalla societa', la tua mente non e' tua. E' una societa', un condizionamento, e' sociale. Il vuoto e' tuo, la mente no.
La mente e' hindu', mussulmana, cristiana; la mente e' comunista, capitalista ecc...il vuoto e' niente, e nessuno; e shunya.
In questo shunya, il nulla, si trova la verginita' del tuo essere. Ascoltala.
Quando dico di ascoltarla, non intendo che qualcuno ti sta parlando. Quando dico "Ascoltala" voglio dire di essere disponibile, di darle le tue orecchie e il tuo essere.
E ti guidera'.
E non sbaglia mai strada.
Qualsiasi cosa venga dal nulla
e' bella,
e' vera,
e' buona,
e' una benedizione.
Osho

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domenica 9 maggio 2021

DECALOGO




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venerdì 7 maggio 2021

sono un esistenzialista

Non sono un logico, sono un esistenzialista.
Credo in quel meraviglioso caos privo di senso che è l'esistenza,
e sono pronto ad andare dovunque
mi porti. Non ho uno scopo,
perché l'esistenza non ha scopo. Esiste semplicemente, fiorisce, sboccia, danza - ma non chiedere il perché. È solo energia che trabocca, senza alcuna ragione. Io sto dalla parte dell'esistenza.
Osho


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....Nella mia vita provo molta rabbia verso i miei genitori

....Nella mia vita provo molta rabbia verso i miei genitori
Ogni bambino si arrabbierebbe se capisse cosa i suoi poveri genitori gli hanno fatto senza saperlo, inconsciamente. Tutti i loro sforzi sono volti al bene del bambino. Le loro intenzioni sono buone, ma la loro consapevolezza è zero. E le buone intenzioni nelle mani di persone inconsapevoli sono pericolose: non possono portare ai risultati che si volevano raggiun­gere, potrebbero addirittura crea­re il risultato opposto.
Tutti i genitori cercano di far diventare il loro bambino “meraviglioso”, ma se lo osservi, il mondo assomiglia di più a un orfanotrofio. Sembra che di genitori non ce ne siano mai stati e anzi, se fosse davvero un orfanotrofio, sarebbe persino meglio: perché almeno saresti te stesso e i genitori non avrebbero interferito con la tua vita. Perciò essere arrabbiati è naturale, tuttavia è inutile. Essere arrabbiati non aiuta i tuoi genitori e fa del male anche a te.
Si dice che Gautama Buddha abbia fatto un’affermazione molto strana: “Nella rabbia, tu punisci te stesso per le colpe di qualcun altro”. La prima volta che te la trovi davanti, questa affermazione sembra molto strana: che tu punisca te stesso per le colpe di qualcun altro.
I tuoi genitori hanno fatto qualcosa venti o trent’anni fa e tu sei arrabbiato adesso. La tua rabbia non aiuterà nessuno e non farà altro che creare dentro di te altre ferite.
Sto cercando di spiegarti l’intero meccanismo dell’educazione dei figli: i tuoi genitori sono stati a loro volta condizionati dai loro. Non c’è modo di scoprire chi è stato il responsabile all’inizio. È una cosa che viene trasmessa di generazione in generazione.
I tuoi genitori fanno esattamente ciò che è stato fatto loro, sono delle vittime... proverai compassione per loro e sarai felice di non dover ripetere la stessa cosa nella tua vita. Se decidi di avere dei figli, sarai contento di rompere questo circolo vizioso – di uscire da una situazione che risale all’inizio dei tempi ed è arrivata fino a te – sarai contento di farla finita con questa storia. Non ti comporterai più così con i tuoi figli, o con i figli di qualcun altro. Devi sentirti fortunato di avere con te un maestro che può spiegarti cosa è accaduto tra genitori e figli: le complessità dell’educazione, le buone intenzioni, i cattivi risultati, il fatto che tutti cercano di fare del loro meglio, ma il mondo continua a peggiorare. I tuoi genitori non sono stati così fortunati, non hanno avuto un maestro, ma tu sei arrabbiato con loro. Dovresti provare compassione, amore. Tutto ciò che hanno fatto era inconsapevole. Non potevano fare altro. Con te hanno provato a fare tutto quello che sapevano fare: erano infelici e hanno messo al mondo un altro essere umano infelice.
Non avevano alcuna chiarezza sulle cause della loro infelicità. Tu hai questa chiarezza, comprendi perché si di­venta infelici. Quando comprendi il modo in cui si crea l’infelicità, puoi evitare di crearla anche negli altri.
Cerca di avere comprensione per i tuoi genitori. Hanno lavorato duramente, hanno fatto il possibile, ma purtroppo non avevano idea di come funzioni la psiche. Invece di insegnare loro a essere una madre o un padre, gli hanno insegnato a essere cristiani o marxisti, a diventare sarti o idraulici, a diventare filosofi: sono tutte cose buone e necessarie, ma manca la cosa fondamentale.
Se hai intenzione di avere figli, la cosa più importante da imparare è come di­ventare una madre o un padre. Si dà per scontato che la capacità stessa di da­re alla luce dei figli, implichi la capacità di essere madre o padre. È vero, per quel che riguarda semplicemente la nascita in sé è un atto biologico, non hai bisogno di ricevere alcuna preparazione psicologica. Gli animali se la ca­vano benissimo, gli uccelli se la cavano benissimo, gli alberi se la cavano benissimo. Ma far nascere un bambino, a livello biologico, è una cosa, essere madre o padre è tutta un’altra cosa. C’è bisogno di una profonda educazio­ne, perché stai creando un essere umano.
È una fortuna che tu possa capire la situazione in cui erano i tuoi genitori. Non è che abbiano fatto qualcosa in particolare contro di te; avrebbero fatto la stessa cosa a qualunque altro bambino: erano programmati così, non potevano fare altro. Essere arrabbiati con persone impotenti non è giusto. È ingiusto, irragionevole e in più fa del male anche a te!
Se i tuoi genitori non riescono a comprenderti, non dovresti preoccupartene. Sono solo persone normali che seguono la massa, è più sicuro così. In realtà puoi aiutarli se diventi quell’individuo di cui parlo: più consapevole, più sveglio, più amorevole. Solo vedendoti potranno cambiare. Il vederti cambiato in modo così radicale li porterà a riflettere, a pensare che magari hanno torto. Non c’è altro modo. Non puoi convincerli intellettualmente. Intellettualmente possono discutere, ma le discussioni non hanno mai cambiato nessuno. L’unica cosa che può cambiare le persone è il carisma, il magnetismo, la magia della tua individualità.
Quindi, invece di perdere tempo ed energia ad arrabbiarti e a lottare contro il passato che non esiste più, metti tutta la tua energia nel realizzare la magia della tua individualità. Quando i tuoi genitori ti vedranno, non potranno rima­nere indifferenti di fronte alle nuove qualità che hai sviluppato, qualità che si fanno notare automaticamente: la tua freschezza, la comprensione, il tuo amore incondizionato, la gentilezza, persino in una situazione in cui sarebbe stato più appropriato arrabbiarsi.
Solo queste cose possono essere dei buoni argomenti. Non occorre che tu dica una parola. I tuoi occhi, il tuo volto, le tue azioni, il tuo comportamento, le tue reazioni, provocheranno in loro un cambiamento.
Cominceranno a chiedere cosa ti è successo, come è successo, perché tutti desiderano queste qualità. Queste sono le vere ricchezze. Nessuno è così ricco da potersi permettere di non avere le cose di cui ti parlo.
Quindi metti la tua energia nel trasformare te stesso. Aiuterà te e aiuterà i tuoi genitori. Magari potrà creare una reazione a catena. I tuoi genitori po­trebbero avere altri figli, potrebbero avere degli amici e così le cose continueranno a svilupparsi.
Osho, The Path of Mystic


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