mercoledì 30 gennaio 2013

PERCHE' ASPETTI?

Perché aspetti?
Aspetti che la vita ti faccia un miracolo?
Che le circostanze cambino in tuo favore ?
...aspetti chi? perche? quanto aspetti?
Se non ti alzi e diventi il tuo Dio... non puoi sperare che qualcosa cambi.
Se non cominci, niente si compierà.
Se non bussi, nessuna porta si aprirà.
Se non percorri la tua strada nessuna mappa ti porterà da nessuna parte.
I miracoli accadono solo quando fai il primo passo verso la tua realizzazione... verso un tuo sogno.
Nessuno ti porterà un pacco regalo, nessuno ti renderà felice.. se non tu stesso.
Perciò alzati.. mettiti in viaggio, il viaggio della tua felicità..
Naviga il mare delle tue emozioni.
Vivi ! ...non rimandare niente... non aspettare nessuno.
La tua mano è capace di disegnare i tuoi sogni, di scrivere il tuo destino.

Colette Haddad

domenica 27 gennaio 2013

LA MEDITAZIONE DELL'OLOGRAMMA

L’universo è un ologramma di campi magnetici. Con i nostri pensieri noi creiamo ologrammi che possono influenzare il mondo intorno a noi. Quando proiettiamo i nostri pensieri su un’altra persona, questa è influenzata dalle loro energie. Se questi pensieri non sono positivi, allora quella persona può rimanere intrappolata e diventare l’immagine stessa che noi le abbiamo proiettato.
Ecco due semplici affermazioni che purificano questi pensieri:

Voglio qui terminare, rimuovere e cancellare tutte le immagini proiettate su di me da altre persone o da me stesso in ogni tempo, luogo e dimensione.

Voglio qui terminare, rimuovere e cancellare tutte le immagini che io ho proiettato su altre persone o su me stesso in ogni tempo, luogo o dimensione.

fonte Gaetano Vivo



Gli Angeli della Trasparenza (eBook)

Gli Angeli della Trasparenza (eBook)
Le canalizzazioni e le meditazioni - L'energia universale
Gaetano Vivo

Compralo su il Giardino dei Libri

ESEMPI DI VAMPIRISMO ENERGETICO

Poniamo che esistano individui che abbiano sviluppato una capacità inconscia di "cibarsi" di questa forma energetica; persone la cui aura abbia acquisito una propria consapevolezza "magnetico-predatrice" che tenda ad attirare a sé stessa il positivo o il negativo dell'altrui proiezione anche a distanze maggiori dai suddetti 50 cm e quindi senza necessariamente sostenere un contatto.

Caso "a"
Assistiamo ad una conferenza o una lezione e, nonostante questa tratti un argomento di nostro grande interesse, ci sentiamo spossati a tal punto da manifestarsi il sonno.
Guardiamoci attorno: quasi tutti gli intervenuti hanno gli stessi sintomi, tranne uno: il relatore di turno. Egli sembra anzi rinvigorire ad ogni sbadiglio degli astanti e, se non intervenisse qualcuno (mostrandogli con discrezione l'orologio...), proseguirebbe all'infinito.

Caso "b"
Ogni volta che incontriamo l'amico/a "X", ci prende un senso di ansia e debolezza emotiva. Tutti ci conoscono come persone vivaci e comunicative ma, con quella presenza tendiamo ad ammutolirci ed a perdere sicurezza, quasi fossimo a disagio. Spesso queste sensazioni restano per ore se non per giorni. Ma "X" sta benissimo ed, anzi, preme affinché possa presto rivederci!

Caso "c"
Fenomeno inverso. E' un periodo cupo, dove pensieri, preoccupazioni e tensioni ci sfiancano. Eppure, incontrando "Y" riusciamo ad estraniarci, vivendo momenti di spettacolare ripresa; torniamo a ridere, ci sentiamo bene con gli altri e con noi stessi. Insomma, una sensazione di ricarica...

Nei casi descritti, il relatore e l'amico/a "X" potrebbero essere i nostri possibili "Vampiri Energetici", mentre "Y" un possibile dispensatore (coloro che hanno energia in eccesso ed emettono l'esubero a favore degli altri; di solito sono o saranno dei leader).
Attenzione però: se notiamo che "Y" si "ammoscia" col progredire della nostra ricarica, potremmo essere noi stessi i vampiri!

Ecco cos'è il Vampiro Energetico: un soggetto in grado di attaccare la nostra sfera energetica a proprio favore. E se come si sostiene, l'aura è comunque connessa al corpo fisico, percepiamo tale furto sia sul piano emotivo che su quello fisico.
Depressione e malattie, potrebbero nascere da questo fenomeno che la tradizione popolare ha da sempre classificato come "jettatura", fattura, malocchio, ecc.
I riti di maledizione praticati da certe maghe di oggi come di ieri, potrebbero essere un modo premeditato di controllare e manipolare questa privazione di energie vitali, danneggiando la vittima. Oppure di usarle al contrario per le pratiche di magia rossa.

fonte


mercoledì 23 gennaio 2013

OLIO ESSENZIALE DI ROSA


3,5 a 5 tonnellate di petali di rose sono necessarie per ottenere un 1 chilo di olio essenziale di rosa!! In una goccia di olio essenziale di rosa stà la fragranza di ca. 30 rose e costa all’incirca da 1,50 a 2 Euro. Questo spiega il motivo dei costi alti dell’olio essenziale di rosa.

La rosa damascena cresce da 500 anni nel sud soprattutto della montagna balcanica in Bulgaria, ma viene coltivata anche in altri paesi come p.e. Turchia e in Marocco, Italia.

La qualità dell’olio essenziale della rosa bulgara è il numero uno nel mercato del mondo. La profumeria globale francese e di New York si serve da secoli del mercato di rose in Bulgaria.

I petali di rose vengono raccolti a mano alla mattina presto, finché c’è ancora la rugiada sui fiori, cosicché si riesce a ricavare il più alto contenuto dell’essenza. In seguito vengono velocemente distillati i petali in modo particolarmente delicato. Alla fine della distillazione rimangono olio e acqua - l'essenza di rosa e l'acqua di rosa. L’acqua di rosa si usa soprattutto nella cosmetica. I principi attivi dell’essenza di rosa sono composti da 14 oli essenziali diversi (400 molecole diverse che sono responsabili del suo profumo e le sue proprietà meravigliose.

Dai rilievi dell’Università di Parigi, risulta che se una donna annusa per tempi prolungati il profumo di una rosa, può in modo positivo influire sul suo stato ormonale. Questo segreto potrebbe spiegare l’abitudine del regalo di una rosa alla donna amata.

Le sostanze contenuti nei petali di rose aprono e rafforzano il cuore, aiutano ad abbassare in certi casi la pressione alta. L’olio di rosa rilassa l’anima e attiva la disposizione per tenerezza e amore. Dona gioia e scaccia i pensieri negativi, favorisce l’autostima e da conforto nei momenti di tristezza.
Il profumo dell'essenza di rosa damascena è ottimo per accompagnare le donne durante il parto e accogliere il nuovo arrivato con dolcezza e amore e inoltre può servire alle persone durante il passaggio tra la vita e la morte.

Sensata e utile è l’applicazione nei trattamenti della pelle, essendo adatto a tutti i tipi di pelle,sopratutto in casi di pelle sensibile,secca o matura. Astringente e tonificante può ridurre le rughe sulla pelle. Ottimo anche nell'olio da massaggio per preparare la pelle poco prima del parto e anche dopo. fonte www.maitreya

Capacità di stimolo emozionale: La rosa damascena possiede un profondo e marcato effetto armonizzante, tanto da poter essere definita il “dottore dell’amore”. La rosa aiuta a vivere serenamente i propri sentimenti ed emozioni, con il distacco necessario a preservare il proprio equilibrio. Questo aroma diffonde concordia e pazienza creando atmosfere piene di gioia di vivere. Il suo impiego costante scioglie blocchi emotivi generati da tensioni amorose o forti delusioni. Malgrado la rosa esprima meglio le proprie virtù nei confronti del cuore, il suo equilibrio alchemico, la sua armonia, la rendono decisamente utile allo stimolo della crescita spirituale in generale ed allo sviluppo di tutti i canali energetici, i chakras.

martedì 22 gennaio 2013

MEDITAZIONE DIDGERIDOO


Il didjeridoo è uno strumento musicale degli Aborigeni australiani delle parti settentrionali dell'Australia. È uno strumento insolito dato che per suonarlo, bisogna usare una tecnica speciale chiamata 'respirazione circolare'. Può sembrare impossibile ma nella 'respirazione circolare', l'aria viene inspirata attraverso il naso mentre se ne sta usando dell'altra per soffiare nel didjeridu. Questa tecnica permette, ad un suonatore di didjeridoo specializzato, di mantenere un suono continuo sullo strumento fino a quando decidera di smettere di suonare.

Il termine didjeridu è onomatopoeico e non di origine indigena. Ovvero didjeridu è una parola di invenzione Occidentale usata nella prima parte del 20° secolo, per descrivere i suoni fatti dallo strumento. È anche abbastanza sicuro che il primo uso di questa espressione, è stata aplicata a strumenti incontrati in Arnhem Land Occidentale o nella regione che è un po piu a sud, dove si ripetevano ritmi come "didjeridu-dideru", "didjemro" e "didjeramo-rebo". Comunque oggi, la parola didjeridoo è usata molto di più per includere strumenti che vengono da tutte le parti dell'Australia Aborigena ed è utilizzata anche dai creatori non- indigeni che nella costruzione, usano metodi e materiali moderni.

Recentemente il didjeridu è divenuto molto popolare nel mondo, è suonato da un numero svariato di persone australiane e di molti paesi esteri come Europa,U.S.A,Giappone ecc... Un gran numero di persone sono attratte dal didjeridoo, a causa della sfida che si deve affrontare per suonarlo e per il suono unico che produce. Questa sfida ha condotto molti a fare lunghi viaggi per visitare Arnhem Land, nel Territorio Settentrionale dell' Australia dove si trovano i suonatori e creatori di didjeridoo più eccellenti e dove vivono anche le persone Aborigene stesse.
Il didjeridoo è stato abbracciato dalla società moderna anche per altre ragioni, incluso lo stato rilassante e lievemente euforico che provoca alle persone che lo ascoltano e che lo suonano. Pare,probabilmente,che la tecnica speciale di respirazione, che serve per suonare didjeridu,così come l'acustica distinta di questo strumento abbiano effetti positivi nello stimolare le onde alfa del cervello,modelli,questi,che sono associati con la meditazione profonda.

http://www.didjeridoos-tradizionali.com/didjeridoo2/didjeridoo-yidaki-o-altro/index.html

MEDITAZIONE DIDGERIDOO

La meditazione ha luogo quattro volte l'anno in corrispondenza dei solstizi e degli equinozi. La prossima meditazione ci sarà il 20 Marzo 2012. La meditazione ha inizio al calare del sole (ora locale) e dura un'ora.

Lo scenario ideale per questa meditazione sarebbe un posto immerso nella natura, in compagnia d'amici. Ma qualsiasi posto va bene, puoi partecipare anche da solo nella tua macchina o in autobus, ascoltando il walkman e poi semplicemente sedendo in silenzio.

Ciò che veramente conta è la volontà di fare pace con te stesso e con tutti gli abitanti di questo splendido pianeta, e di inviare intorno al globo un'ondata di consapevolezza sul nostro ambiente.

Durante la prima parte della meditazione, concentrati sull'energia rilassante che proviene dal didj. Pensa a come gli Aborigeni si sono presi cura del loro mondo per migliaia di anni. Riconosci il diritto di tutte le persone, gli animali e le piante a vivere insieme su questo pianeta. Riconosci che noi umani dobbiamo modificare le nostre abitudini, e prenderci cura del nostro ambiente affinché i nostri figli e nipoti possano continuare a godere di questo splendido pianeta, invece di dover mettere a posto il disordine che la nostra in-consapevolezza avrà creato.

Puoi invitare altri suonatori di didj ad unirsi a te.
Puoi invitare degli amici e suonare il didgeridoo per loro.
Puoi suonare il didgeridoo passandolo sui loro corpi.
Puoi semplicemente sedere e suonare il didgeridoo per conto tuo.
O puoi limitarti ad ascoltare musica suonata con il didgeridoo.

Durante la parte silenziosa della meditazione, rimani in assoluto silenzio e concentrati sulla tua interiorità. Realizza che il mondo intero è dentro di te, e che tu sei parte del tutto.

E durante tutta la meditazione (e prima e dopo di essa), sii consapevole che persone da tutto il mondo si stanno unendo a te in questo circolo globale di energia, musica ed amicizia.





   RADIO DIDGERIDOO http://www.myspace.com/didgeridooexperience/radio

PAURA E AMORE


C'è chi crede che le cose gli vanno male perché qualcuno gli sta facendo il voodoo o il malocchio, c'è chi crede che  un virus  lo farà' ammalare,
c'è poi chi crede che le cose vanno male per colpa degli altri, di non essere capito di non essere amato

Ebbene se credi a queste cose, le cose andranno proprio nel modo in cui credi.
se credi al voodo sei condannato se non ci credi sei invulnerabile.
Stessa cosa anche per le malattie se crede che qualcosa ti fara' ammalare sta sicuro che prima o poi ti ammali, se credi che qualcosa ti può' far bene quel qualcosa ti può' guarire, L'effetto placebo e nocebo insegna ed è ormai ben conosciuto anche  a livello scientifico.
Prendiamoci la responsabilita' di cio' che ci accade amando tutto e tutti, il resto viene da se' e qualunque cosa accada,Grazie grazie grazie

Ci sono due fattori che che hanno il potere di creare la realtà' e sono la paura e l'amore se hai paura di qualcosa sarai focalizzato su ciò' che hai paura gli darai molta attenzione, cercherai di evitare situazioni e persone, stai creando la realtà' di cui hai timore, quindi l'emozione della paura legata alla credenza e alla convinzione hanno un'enorme potere, la paura sarà' la tua condanna e di chi ti sta vicino, essere in uno stato di paura è un' attratore di sfortuna e inoltre abbassa le difese immunitarie

La paura e l'amore sono in contrapposizione, se sei in uno stato di paura non puoi amare.
Se ami non hai paura di niente e tutto è ok tutto è perfetto così com è, 
Da  qui l'importanza del lavoro su di sé, lasciare andare le proprie paure , diverse sono le tecniche e i modi dalla PNL alle tecniche di rilascio emozionale, nello stesso tempo fare un lavoro sull'apertura del  cuore aiuta  a sviluppare le qualità del cuore le qualità' dell'amore della fiducia della gratitudine

Quindi in conclusione LASCIA ANDARE LE PAURE e sviluppa le qualità' del CUORE questa è la freccia a due punte che ti  può' aiutare per  una vita migliore


Antar Raja






Non attribuite ad alcunché un valore eccessivamente importante.

Occorre controllare continuamente con quanta importanza voi percepite voi stessi e il mondo che vi circonda.

In generale, se state vivendo un periodo negativo ma le cose non vanno davvero molto male,  


FREGATEVENE dell'IMPORTANZA, scrollatevi di dosso i rapporti di dipendenza e 
cominciate a trasmettere insistentemente energia positiva.

 
Permettetevi il lusso di essere voi stessi. Non esaltate e non sminuite i vostri meriti e i vostri difetti. Aspirate a raggiungere una tranquillità interiore: non siete né importanti, né insignificanti. 

 
Le emozioni e le sofferenze superflue sono la diretta conseguenza dell'importanza... Quello che bisogna eliminare è la causa, cioè il modo di rapportarsi.

 
ALLENTATE LA PRESA... Non attribuite ad alcunché un valore eccessivamente importante.

 
L'importanza invade i pensieri dell'uomo allo stesso modo in cui i muscoli si contraggono involontariamente. Al fine di eliminare la tensione psichica occorre e basta ridurre l'importanza... lo stress è conseguenza dell'importanza... sostenere l'importanza è inutile e dannoso
La disinvoltura si può ottenere solo dopo aver eliminando l'importanza


Le persone preoccupate e appesantite dall'importanza non notano nulla, a eccezione 
dell'importanza stessa
Esistono 2 tipi di importanza: 
1) L'importanza interna, o della propria persona, si manifesta sotto forma di sopravvalutazione dei propri meriti o dei propri difetti... 
2) L'importanza esterna è creata artificialmente dalla persona nel momento in cui essa dà grande importanza a un oggetto o a un evento del mondo circostante

La cosa più importante non è quello che fai ma quello a cui pensi.L'equilibrio viene infranto dei potenziali di importanza... quanto più importante è lo scopo tanto più difficilmente se ne otterrà il raggiungimento.
 
L'importanza è potenziale superfluo allo stato puro, e nel tentativo di eliminarlo le forze equilibratrici causano problemi a colui che l'ha creato.
L'unica cosa che non crea potenziali superflui è il senso dell'umorismo, la capacità di ridere di se stessi e degli altri ma senza cattiveria e senza offesa... Il senso dell'umorismo è, per eccellenza, la negazione dell'importanza, la caricatura dell'importanza. 
Per ridurre l'importanza esiste un metodo semplice ma efficace: rassegnarsi fin dall'inizio alla sconfitta. Se non lo farete non vi libererete dal desiderio... L'importante è non ritornare 

continuamente allo scenario della sconfitta. Si tratta, infatti, di un atto unico che vi libera dalla necessità di raggiungere assolutamente il fine, proprio così come avevate programmato.

Una volta rassegnatisi alla sconfitta, non pensate più né alla sconfitta né al successo ma andate semplicemente dritti verso il fine. Andate al fine come se andaste all'edicola a comprare il giornale. Troverete in tasca alla fortuna, e se per caso non ci sarà, non vi dispiacerà più di tanto.
 

Riflettendo bene sul fine:
1- non pensate al prestigio; rimuovete il fine dal piedistallo dell'inaccessibilità. Così facendo vi sbarazzerete dell'importanza esterna.
2- non pensate ai mezzi necessari per raggiungerlo. Così facendo vi sbarazzerete dell'importanza interna...
Pensate solo al vostro stato di benessere (se il fine fosse raggiunto vi sentireste realmente bene o sentireste comunque un peso nell'anima?)...


L'unico ostacolo lungo la strada della realizzazione dei desideri è l'importanza creata falsamente... - Spesso la grande importanza attribuita all'oggetto desiderato crea automaticamente un rapporto di dipendenza, che a sua volta genera un forte potenziale superfluo che provoca l'altrettanto forte contrapposizione delle forze equilibratrici.
... L'unica cosa che si può fare per ottenere l'oggetto desiderato è ridimensionare l'importanza.



La riduzione dell'importanza non solo farà diminuire sensibilmente la quantità di problemi che potete avere nella vita. Rinunciando all'importanza interna ed esterna otterrete un ineffabile tesoro, la libertà di scelta. 
Se un oggetto è per noi molto importante non siamo in grado di valutare oggettivamente le sue qualità. Per fare un esempio, un oggetto di venerazione è sempre eccessivamente dotato di meriti, un oggetto di odio è eccessivamente caricato di difetti, mentre all'oggetto suscitante paura vengono attribuite esagerate proprietà spaventose. Ne deriva che l'energia mentale tende a riprodurre artificialmente una determinata qualità lì dove di fatto essa manca. In questo caso si crea un potenziale superfluo che suscita il vento delle forze equilibratrici... 
 


Se si riesce a liberarsi dell'importanza, la corrente si sposta su un alveo più tranquillo e la ragione comincia a respirare liberamente perché si svincola dalla presa dei pendoli e dalla pressione di problemi creati artificialmente. 
 


Osservatevi: cosa fate quando difendete la vostra importanza? Richiedete attenzione, rispetto, vi offendete, vi difendete, vi giustificate, ostentate i vostri meriti, eccetera... Se provate ad azzerare questi tentativi di aumentare il vostro valore, gli altri inconsapevomente lo sentiranno. Siccome non difendete la vostra importanza, essa è già a un alto livello. Se voi per primi riconoscerete il vostro alto valore, la gente concorderà immediatamente con voi, è un fatto assolutamente certo. In questo modo otterrete ciò cui avevate rinunciato.  


Controllate il vostro livello di importanza ogni volta che vi preparate a qualche evento. Se l'evento per voi ha davvero una grande importanza, non caricatelo ancora di più. 

Non occorre superare gli ostacoli, basta ridurne l'importanza.

E ora provate a immaginare come diventerebbe più gioiosa la vita se la ragione diminuisse la sua importanza e accettasse il diritto di deviazioni dal suo scenario!

L'importanza esterna e interna allontana la ragione dal flusso ottimale... Tutto si fa in modo più semplice di quel che sembra. Lasciatevi andare a questa semplicità

L'importante è che l'accortezza non degeneri in agitazione e apprensione. 

L'anima molto spesso sa cosa l'attende. E con voce sommessa cerca di comunicarlo alla ragione. Ma la ragione quasi mai l'ascolta o non dà importanza ai vaghi presentimenti. La ragione è presa dai pendoli, è troppo occupata dalla soluzione di problemi ed è convinta della sensatezza delle sue azioni. Essa prende decisioni autoritarie, affidandosi ai passaggi logici e al buon senso.

L'unico controllo a cui vale la pensa prestare attenzione è il livello dell'importanza interna ed esterna... E' proprio l'importanza ad impedire alla ragione di allentare la situazione.


L'unico modo per contrastare le forze equilibratrici è rimuovere la causa, vale a dire diminuire il potenziale superfluo d'importanza che le ha generate. 
 


Utilizzando i fili dell'importanza i pendoli estraggono dalle persone la loro energia libera.
... Vi ricordate che i pendoli si agganciano ai vostri sentimenti e alle vostre reazioni: il panico, l'ansia, l'odio, l'amore, la venerazione, il senso del dovere, di colpa, ecc. 
Ignorate ogni tipo di informazione negativa....
 


Capite bene che tutto ciò è la conseguenza dell'importanza. 
 

Per ristabilire l'equilibrio con il mondo circostante e affrancarsi dai pendoli, si dovrà abbassare il livello di importanza.
 

Per colpa dell'importanza tutta la vita se ne va in una lotta contro le forze equilibratrici. Non solo  non rimane energia per fare una scelta, ma neanche per pensare a quello che veramente volete dalla vita. e i pendoli si danno continuamente da fare per stabilire il controllo e imporvi i loro obiettivi. Di che libertà si può parlare in una situazione del genere?
Diminuendo il livello d'importanza, recupererete subito lo stato d'equilibrio e i pendoli non potranno sottomettervi al loro controllo, giacché non potranno agganciare il vuoto.

 


All'atto di risolvere i problemi occorre osservare una regola d'oro: prima di cercare una soluzione al problema bisogna diminuire il grado della sua importanza. Solo così le forze equilibratrici non interverranno e il problema si risolverà in maniera semplice e rapida.
 


Il potenziale superfluo dell'importanza si dissolve nell'azione. Non pensate, agite. 

Se proprio non potete agire, allora non pensate. Deviate la vostra attenzione verso un altro oggetto, allentate la situazione.




Non ci si accorge mai abbastanza presto di quanto non si è indispensabili per il mondo.. Che persone importanti crediamo di essere ! Immaginiamo di essere i soli ad animare la sfera in cui operiamo. Pensiamo che assenti noi, si fermi ogni cosa. non ci accorgiamo che la lacuna che lasciamo si colma in fretta, e spesso non diventa che il...luogo per qualcosa, se non di migliore, per lo meno di più gradevole. (Goethe)

fonte 

http://transurfingpratico.blogspot.it/2011/09/aforismi-sullimportanza.html

lunedì 21 gennaio 2013

LA STRADA DEL RITORNO


Voi venite da Dio e, dovrete ritornare a Lui. Per attuare questo ritorno, per portare a termine questa riunificazione, dovrete percorrere un cammino spirituale che vi aiuterà a liberarvi dalle pesantezze e dalle ombre esistenziali riconoscendole prima, eliminandole poi.
Chiameremo questo cammino “la strada del ritorno” ed è grazie a esso che potrete arrivare alla completa illuminazione. In verità ognuno di voi vive sempre il cam- mino del ritorno. Ma moltissimi – troppi – lo vivono inconsapevolmente, vita dopo vita. Le incarnazioni possono così essere molte, proprio a causa di questa mancata consapevolezza. Per accelerare la vostra illuminazione, per poter porre fine alla ruota delle incar- nazioni, dovreste imparare a conoscere il vostro fine ultimo: voi siete destinati a ritornare allo stato in cui eravate all’origine.
Sintonizzate la vostra attenzione su voi stessi. Che cosa vedete dentro di voi? La consapevolezza di ciò che siete è importantissima per capire come imboccare la strada del ritorno.

È un cammino spirituale, e al contempo di introspezione, che ognuno di voi potrà fare. È, in un certo senso, un viaggio dentro di voi, alla scoperta di chi veramente siete, di che cosa avete bisogno e di come potrete riuscire a manifestarvi pienamente. Ognuno di voi lo farà in modo personale, diverso dagli altri vostri compagni di viaggio. E soprattutto, nessuno dovrà sentirsi inferiore o superiore agli altri fratelli, proprio perché Dio vi ha creato unici e irripetibili. 


fonte Emmanuel il ritorno dell'uomo a Dio

domenica 20 gennaio 2013

Padronanza degli Stati d’Animo



Pensare “Io sono la mente” è inconsapevolezza. Comprendere che la mente è solo un meccanismo, proprio come lo è il corpo, conoscere che la mente è separata... viene la notte, viene il giorno: non identificarti con la notte. Non dire: “Io sono la notte”, non dire: “Io sono il giorno”. Viene la notte, viene l’alba, viene il giorno e di nuovo torna la notte: la ruota continua a girare, ma tu resti presente, attento, sveglio, consapevole di non essere nulla di tutto ciò.

E la stessa cosa vale per la mente. Esplode la rabbia, ma tu ti dimentichi – diventi la rabbia. Affiora l’avidità, e tu ti dimentichi – diventi avido. Insorge l’odio, e ti dimentichi – diventi odio. Questa è inconsapevolezza.

Consapevolezza è osservare che la mente è colma di avidità, di rabbia, di odio o di brama, ma tu sei un semplice osservatore, un testimone imparziale di tutto ciò. In questo caso, puoi vedere l’avidità che affiora, ingigantisce, fino a espandersi come una nuvola nera, e poi scomparire... mentre tu ne resti intoccato. Quanto a lungo potrà restare? La tua rabbia è momentanea, la tua avidità è momentanea, la tua bramosia è momentanea. Osserva semplicemente per un po’ di tempo, e rimarrai sorpreso: ognuna di quelle cose viene e se ne va. E tu resti lì, inattaccato, quieto e sereno.

La cosa più essenziale da ricordare è questa: quando ti senti bene, in uno stato d’animo estatico, non iniziare a pensare che durerà in eterno. Vivi il momento con gioia, al massimo della felicità, vivilo totalmente, ben sapendo che, così come è giunto, se ne andrà – proprio come una brezza che rinfresca la tua casa, la colma di fragranze primaverili, ed esce dalla porta sul retro.

Questa è la cosa più importante da ricordare. Se inizi a pensare a come rendere permanenti i tuoi momenti di estasi, hai già iniziato a distruggerli. Quando giungono, sii grato; quando se ne vanno, ringrazia l’esistenza. Resta aperto. Accadrà molte volte: non giudicare mai, non scegliere mai, non privilegiare nulla. Resta in uno stato d’animo privo di scelta. Certo, ci saranno momenti in cui sarai infelice. E con questo? Ci sono persone infelici che non hanno mai conosciuto un solo istante d’estasi; rispetto a loro, tu sei fortunato. Anche nella tua infelicità, ricorda che questo stato d’animo non durerà per sempre: anche questo passerà, non esserne troppo disturbato. Resta quieto.

Così come esistono il giorno e la notte, ci sono momenti di gioia e momenti di tristezza; accettali in quanto parte della dualità della natura: le cose stanno così. E tu sei un semplice osservatore, un testimone imparziale: non diventi la felicità e non diventi l’infelicità. La felicità viene e va, l’infelicità viene e va. Una cosa resta sempre presente – sempre e per sempre – ed è l’osservatore, il testimone imparziale.

Pian piano centrati sempre di più in quell’osservatore. Verranno i giorni e verranno le notti... verranno le vite e verranno le morti... verrà il successo e verrà il fallimento. Ma se tu sei centrato in colui che osserva – visto che quella è l’unica realtà dentro di te – tutto è solo un fenomeno mutevole, di transizione, qualcosa che passa e se ne va.

Prova a sentire per un istante ciò che sto dicendo: sii un semplice osservatore...

Non aggrapparti a un qualsiasi istante, solo perché è bello; e non respingere alcun istante, solo perché è triste. Smetti di comportarti così: l’hai fatto per infinite incarnazioni, eppure non hai mai avuto successo, né potrai mai riuscirci. L’unico modo per trascendere, per restare al di là, è trovare un luogo dal quale puoi osservare tutti questi fenomeni mutevoli, senza identificarti con loro.

Ti narrerò un antico racconto Sufi...
Un re disse ai saggi che aveva a corte: “Voglio farmi fare un anello bellissimo. Possiedo uno tra i diamanti più belli e voglio incastonarlo in un anello. E nell’anello voglio tener nascosto un messaggio che mi possa essere utile in un istante di assoluta disperazione. Dev’essere un messaggio brevissimo, in modo che lo possa nascondere sotto il diamante, all’interno dell’anello stesso”.

I saggi di quel re erano tutti grandi studiosi, uomini in grado di scrivere profondi trattati, ma dare al re un messaggio di non più di due o tre parole, in grado di aiutarlo in un istante di assoluta disperazione... pensarono e scrutarono nei loro testi, senza riuscire a trovare nulla di nulla.

Il re aveva un vecchio servitore, per lui era quasi un padre – era già stato al servizio di suo padre. La madre del re era morta giovane e quell’uomo lo aveva accudito, pertanto il re non lo considerava un semplice servo, provava per lui un profondo rispetto. Quel vecchio gli disse: “Io non sono un sapiente, un uomo colto, uno studioso; ma conosco quel messaggio – poiché esiste un unico messaggio. Quelle persone non te lo possono dare; solo un mistico potrebbe, un uomo che ha realizzato il proprio essere.

“Nella mia lunga vita qui a palazzo ho incontrato ogni sorta di persone, e una volta anche un mistico. Anche lui era ospite di tuo padre e io ero stato messo al suo servizio. Quando è ripartito, come ringraziamento per tutti i miei servigi, mi ha dato questo messaggio...”, e il servitore lo scrisse su un pezzettino di carta, lo piegò e disse al re: “Non leggerlo, tienilo semplicemente nascosto nell’anello. Aprilo solo quando ogni altra cosa si sarà rivelata un fallimento; aprilo solo quando senti di non avere più alcuna via d’uscita”.

E quel momento venne ben presto. Il paese fu invaso e il re perse il suo regno. Stava fuggendo con il suo cavallo per salvarsi la vita e i cavalli dei nemici lo inseguivano. Era solo, i nemici erano tanti. A un certo punto il sentiero di fronte a lui terminò, si trovava in una gola cieca: di fronte a lui c’era un baratro, caderci dentro avrebbe significato una morte certa. Non poteva neppure tornare indietro: i nemici gli erano alle calcagna e già poteva sentire lo scalpitare e i nitriti dei loro cavalli. Non poteva più avanzare e non poteva prendere un’altra strada...

All’improvviso si ricordò dell’anello. Lo aprì, prese quel rotolino di carta e lesse un messaggio il cui valore era veramente prezioso. Diceva semplicemente: “Anche questo passerà”.

Sul re discese un profondo silenzio, mentre quella frase penetrava in lui: “Anche questo passerà”... e passò! Tutto passa, in questo mondo nulla permane. I nemici che lo stavano inseguendo si perdettero nella foresta, presero un altro sentiero; pian piano lo scalpitare dei loro cavalli si allontanò e scomparve.

Il re provò una profonda gratitudine per il suo servitore e per quell’ignoto mistico. Quelle parole si rivelarono miracolose. Ripiegò il foglietto, lo rimise nell’anello, ricostruì il suo esercito e riconquistò il regno. E il giorno in cui rientrò nella capitale, vittorioso, mentre tutti inneggiavano a lui e lo festeggiavano con musiche e danze, e lui si sentiva al settimo cielo per la felicità e l’orgoglio di quella conquista... Di fianco al suo cocchio camminava il vecchio servitore, che gli disse: “Anche questo è un momento adatto per leggere un’altra volta quel messaggio!”

Il re disse: “Cosa vuoi dire? Adesso sono un vincitore, il popolo mi sta festeggiando. Non sono affatto disperato, non sono in una situazione senza vie d’uscita”.

E il vecchio gli disse: “Ascolta. Ecco cosa mi disse quel mistico: questo messaggio non serve solo nei momenti di disperazione, serve anche quando si è alle stelle per la felicità. Non serve solo quando si è sconfitti; è utile anche quando si è vincitori – non solo quando ti trovi in fondo a un vicolo cieco, ma anche quando sei in cima a una vetta”.

Il re aprì di nuovo l’anello, lesse il messaggio: “Anche questo passerà”, e all’improvviso la stessa pace, lo stesso silenzio, tra quella folla che festeggiava e lo inneggiava, che danzava intorno a lui... ma ogni orgoglio, l’ego se n’erano andati. Tutto passa.

Il re chiese al vecchio servitore di salire sul cocchio e di sedere vicino a lui. E gli chiese: “C’è qualcos’altro? Tutto passa... il tuo messaggio mi è stato di immenso aiuto”.

E il vecchio disse: “La terza cosa che quel santo mi disse è questa: ‘Ricorda, tutto passa. Tu solo permani sempre; tu resti in eterno, in quanto testimone’.”

Tutto passa, ma tu rimani. Tu sei la realtà; tutto il resto non è altro che un semplice sogno. Ci sono sogni meravigliosi, e ci sono incubi
terribili... ma non importa che si tratti di un sogno magnifico o di un incubo terrificante; ciò che conta è colui che osserva il sogno. Colui che vede è l’unica realtà.


Osho

venerdì 18 gennaio 2013

“Ricordati che non essere felici significa non essere grati.”


Spesso dimentichiamo lo stretto legame che esiste tra la nostra infelicità e la gratitudine, o meglio, l’assenza di gratitudine.
Quando sei infelice, giù di morale o demotivato, ci sono buone probabilità che tu stia ripetendo più e più volte nel corso della giornata la stessa azione: lamentarti.
Che tu sappia… lamentarti ti ha permesso di raggiungere qualche obiettivo degno di nota? Lamentarti con te stesso ti ha fatto ritrovare la motivazione? Lamentarti con gli altri ha cambiato la situazione? Lamentarti con il mondo lo ha reso un posto migliore?
Difficilmente cambierai la tua situazione se continui a comportarti come un frignone.
Se vuoi affrontare i problemi della vita con un atteggiamento diverso, ma non sai da dove iniziare, comincia con il fare il contrario di quanto fatto fino a questo momento!  Se finora ti sei soltanto lamentato, è arrivato il momento di praticare la… gratitudine.

Il potere della gratitudine

In un recente libro in lingua inglese pubblicato dal Dott. Robert A. Emmons (Thanks!: How Practicing Gratitude Can Make You Happier), sono stati raccolti i più recenti studi sulla gratitudine e sugli effetti tangibili che questa emozione ha sul nostro umore e sulla nostra felicità di lungo termine.
Particolarmente interessante uno studio che ha coinvolto 3 gruppi di persone per un periodo di10 settimane:
  1. Al primo gruppo fu chiesto di scrivere ogni settimana, per 10 settimane, 5 cose di cui erano stati grati nel corso dei 7 giorni precedenti.
  2. Al secondo gruppo fu chiesto di scrivere 5 problemi che avevano dovuto affrontare.
  3. Al terzo gruppo, infine, fu chiesto di scrivere 5 eventi che avevano vissuto.
Al termine dell’esperimento, utilizzando un test standardizzato per rilevare l’umore dei partecipanti, gli studiosi giunsero ai seguenti risultati: tutti gli appartenenti al primo gruppo (il gruppo della “gratitudine”) risultavano essere mediamente il 25% più felici degli altri partecipanti.
Sarebbe curioso capire che caspita significa essere il “25% più felici”, ma americanate a parte, è interessante notare come gli appartenenti al “gruppo della gratitudine” avevano dimostrato, in modo consistente, un atteggiamento più ottimistico nei confronti del futuro, un benessere generalizzato e addirittura la tendenza ad allenarsi circa un’ora e mezzo in più alla settimana rispetto agli appartenenti degli altri gruppi.
Emmons ed i suoi colleghi, in realtà, hanno fatto la così detta scoperta dell’acqua calda: da numerosi secoli, svariate filosofie/religioni orientali sottolineano l’importanza di coltivare quotidianamente la nostra gratitudine.
Caspita, anche tra le minchiate della legge di attrazione la gratitudine è considerata una delle “vibrazioni cosmiche” più potenti.
Insomma, il messaggio è chiaro: non importa che tu preferisca la scienza, la religione o le minchiate self-help mistiche, ciò che conta è che tu pratichi quotidianamente la gratitudine.
Eh… più facile a dirsi che a farsi.

5 tecniche per praticare la gratitudine

Andre… vabbé che tu saresti in grado di trovare anche 5 tecniche per allacciarsi le scarpe EfficaceMente, ma non staremo un po’ esagerando qui?! E che chezzo… non è che ci voglia il genio della lampada! Se vuoi esprimere gratitudine… devi semplicemente dire: grazie.
Dire “grazie” non sempre significa esprimere gratitudine , così come dire “ti amo” non sempre significa amare.
Praticare la gratitudine significa assumere in modo costante un atteggiamento di “felicità ingiustificata“. Ti è mai capitato di essere felice per eventi o situazioni apparentemente banali? Di apprezzare un tramonto, il profumo del bucato o un brano musicale?
Questa emozione non è così semplice da ottenere, soprattutto quando ti senti preoccupato, demotivato o stressato. Ma esistono tecniche efficaci per “ingannare” il nostro cervello e costringerlo ad entrare in una condizione di gratitudine. Vediamole:
  1. Tieni un diario della gratitudine. Il mio articolo sull’importanza di tenere un diario personale è uno dei più ricercati su google, motivo per cui ricevo spesso email con la fatidica domanda: “ma che cavolo ci devo scrivere in questo diario?!”. Tenere un diario personale può essere una buona occasione per praticare la gratitudine: ogni giorno, prima di andare a dormire scrivi 3 cose per cui sei stato grato nel corso della giornata. Niente di eclatante, solo 3 eventi o situazioni senza i quali la tua vita sarebbe stata un pochino peggiore: un buon pasto, una chiacchierata stimolante, un piccolo successo/soddisfazione, etc.
  2. Usa i tuoi sensi. Nello studio di Emmons, quasi l’80% degli appartenenti al “gruppo della gratitudine” avevano citato tra le cose di cui essere grati elementi legati alla propria salute. Essere in salute significa anche poter apprezzare i nostri 5 sensi. Nel corso della giornata concentrati sulla tua abilità di percepire il mondo che ti circonda e sii grato per: un paesaggio particolarmente gradevole (vista), un brano musicale che ti ha deliziato (udito), il profumo del pane appena sfornato (olfatto), il sapore di una pietanza prelibata (gusto), il tocco piacevole sulla tua pelle delle lenzuola appena stirate (tatto).
  3. Ricordati di essere grato. Spesso ci dimentichiamo semplicemente di essere grati. In questi casi qualsiasi mezzo è lecito per ricordarci di dire “grazie”: usa la tua to-do list, ilwallpaper del tuo desktop o del tuo smartphone, o una sveglia. Non importa quale strumento scegli, ma ricordati di esse grato.
  4. Ripeti un mantra. Un mantra è una frase, generalmente breve, che va continuamente ripetuta. Scegli un mantra che ti ispira particolarmente e che è in grado di suscitare dentro di te un sentimento di gratitudine e ripetilo continuamente nel corso della tua giornata. Sto parlando di frasi semplici, ma non voglio suggerirtene alcuna, perché un mantra è qualcosa di estremamente personale e la stessa frase che può dimostrarsi molto potente per noi, può risultare insignificante per qualcun altro.
  5. Trova ragioni improbabili per essere grato. Questa ultima tecnica è la più divertente e sicuramente una delle più efficaci, perché contrasta i pensieri negativi sul loro stesso campo. Spesso praticare la gratitudine è difficile, soprattutto se abbiamo avuto una di quelle belle giornatine di m**da. Ma è proprio in questi momenti che la gratitudine può esserci di particolare aiuto: pensa a ciò che è andato storto e a tutte le improbabili conseguenze positive di quello che attualmente consideri un disastro. Hai perso il treno/aereo/metro/tram/bus? Magari hai appena scampato un incidente catastrofico. Il tuo iPhone si è appena schiantato per terra? Ecco l’occasione per iniziare una bella dieta mediatica. Usa la fantasia e trova improbabili ragioni per dire grazie: se imparerai ad essere grato delle cose che vanno storte nella tua vita, questi eventi avranno “0″ potere su di te. Non male vero?
Beh… cosa ne pensi?
Lo so, lo so: stai pensando che queste sono solo caz**te, che tu sarai felice solo dopo aver raggiunto i tuoi ambiziosi obiettivi, o solo dopo che si saranno verificate determinate condizioni nella tua vita (maggior stabilità finanziaria, una nuova relazione, un fisico perfetto, etc.).
La verità è che la gratitudine ci ricorda che possiamo essere felici adesso e che proprio facendo leva su queste emozioni positive possiamo raggiungere i nostri obiettivi molto più EfficaceMente.

fonte
http://www.efficacemente.com/2012/03/gratitudine/

giovedì 17 gennaio 2013

UN DIVINO SCONTENTO


 “Non fidarti di piccole conoscenze. Non pensare di essere arrivato. Un piccolo sapere 
talvolta soddisfa le persone quanto basta. Allora si fermano, smettono di muoversi. Eʼ un 
grande viaggio, un viaggio senza fine. Più impari, più sarai in grado di imparare. Più 
impari, più diventerai consapevole che cʼè ancora molto da imparare. Più conosci, più 
intenso diventa il mistero. Più conosci, meno senti di conoscere. Con la conoscenza, si 
aprono nuove porte. Con la conoscenza, nuovi misteri sono rivelati. Quindi non lasciarti 
appagare da una piccola conoscenza. A meno che Dio si riveli a te, non accontentarti mai. 
Lascia che esista un grande scontento spirituale. Solo le persone abbastanza fortunate da 
possedere questo divino scontento in sé stesse - tale per cui nulla inferiore a Dio le 
soddisferà- solo loro arrivano, nessun altro.”

Osho

martedì 15 gennaio 2013

SENTIRE LA DIVINA PRESENZA

Dietro a tutti i desideri c'è Dio che vi chiama "Con le cose di questo mondo puoi essere felice per breve tempo, ma in fondo c'è un vuoto. Col tempo, ogni cosa ti dà dei fastidi. Mi accorsi di questo fin dalla mia fanciulezza. Mi immaginai in ogni genere di situazione. E quando non potevo rappresentarmi un'esperienza in modo diretto, osservavo qualcun altro che viveva quella vita che pensavo sembrasse piacevole, e vidi infelicità e scontento. Questo è il motivo per cui non mi impigliai in nessuna di quelle trappole. Vidi che Qualcuno si serve dei nostri cuori per gioire delle cose e amare gli altri. Ma quando Egli porta via quell'oggetto del nostro amore, come nella morte, oppure improvvisamente l'amore si esaurisce e se ne va, dov'è quell'amore? E' Dio che gioca a nascondino con noi; è Lui che dobbiamo cercare. Io non mi inchino a un Dio che si deve temere. Dissi," Tu sei più vicino del vicino, il più caro dei cari, più intimo del più intimo". Qualunque cosa che è nella mia mente, la dico a Lui; ed egli mi risponde. Chi altro potrebbe amare così. Egli era sempre dietro a me, che bussava alla porta della mia vita nell'attesa di entrarvi. Trovai che qualunque cosa avessi cercato a questo mondo, attraverso incarnazioni, era Lui che realmente cercavo. Ogni volta che appagavo un desiderio, non c'era più alcuna gioia in esso. "Ah, insensatissimo, cieco del tutto, fragilissimo, sono Io Colui che tu cerchi!" 'Io', cioè quella gioia eterna Dio." Quando intrapresi questo sentiero, tutti pensarono che fossi impazzito. Cantavo i miei canti di devozione a Dio, e alcuni dei miei familiari pensavano che avessi preso una brutta strada. Quando cantavo, essi piangevano di nascosto rattristandosi per me. Ma con il passare del 2:07tempo riuscii a convincerli che si sbagliavano, e cominciarono anche loro a cantare i miei canti d'amore a Dio e a tentare di meditare; divennero miei discepoli, proprio a casa mia! Questa è una cosa insolita perché si sa che 'nessuno è profeta in patria!'. L'amore di Dio, l'amore dello Spirito, consuma ogni altra cosa. Quando lo conoscerete, vi condurrà sempre più avanti nei regni dell'eternità. Questo amore non vi verrà mai tolto dal cuore, dove continuerà ad ardere per sempre, e nel suo fuoco troverete il grande magnetismo dello Spirito che attrae verso di voi gli altri e tutto ciò che vi occorre o che desiderate. In verità vi dico che tutte le mie domande hanno avuto risposta, non dagli uomini ma da Dio. Egli esiste. Egli esiste. E' il suo Spirito che vi parla per mezzo mio. E' del suo amore che vi parlo. Palpito dopo palpito, come uno zefiro leggero, il suo amore accarezza l'anima. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno, continuerà ad aumentare e non riuscirete a intravederne la fine. Ed è questo amore che ciascuno di voi sta cercando. Credete di desiderare l'amore umano e la prosperità, ma dietro queste cose c'è il Padre che vi chiama. Se comprenderete che Dio è più grande di tutti i suoi doni, lo troverete. .Dio è la gioia sempre nuova Sri Yukteswar m'insegnò come richiamare a volontà la felice esperienza e anche come trasmetterla ad altri , se le loro vie intuitive sono sviluppate. Per mesi interi vissi in quell'estatica unione e compresi perché le Upanishad dicono che Dio è rasa: "il più squisito''. Ma un giorno sottoposi al Maestro un problema: "Desidererei sapere, Maestro, quando troverò Dio?". "Lo hai trovato". "Oh! no, signore, non credo!". Il mio Guru sorrideva: "Sono certo che tu non ti aspetti di vedere un venerabile Personaggio assiso su un trono in qualche asettico angolo del cosmo! Vedo, invece, che tu credi che il possesso di poteri miracolosi equivalga a conoscere Dio. No. Si potrebbe avere l'intero universo e non trovare ancora Dio! Il progresso spirituale non si misura dai poteri esteriori, ma solo dalla profondità della beatitudine che si prova nella meditazione. "Dio è la gioia sempre nuova. Egli è inesauribile; mentre continuerai a meditare attraverso gli anni, Egli ti sedurrà con ingegnosità infinita. I devoti che come te hanno trovato la strada di Dio, non sognano neppure di cambiarLo con nessun'altra gioia al mondo; Egli è seducente al di là d'ogni possibilità di confronto! "Come ci stanchiamo presto dei piaceri terreni! La brama di cose materiali non ha mai fine; l'uomo non è mai completamente soddisfatto e insegue una meta dopo l'altra. Quel 'qualcos'altro' ch'egli cerca è il Signore, che solo può garantire una gioia eterna. "Le brame esteriori ci scacciano dall'Eden interiore, offrono falsi piaceri che sono soltanto simboli della felicità dell'anima. Il Paradiso Perduto viene prontamente riconquistato attraverso la divina meditazíone. Poiché Dio è Imprevedibile e Sempre nuovo, noi non ce ne stanchiamo mai. Come potremmo mai saziarci di una felicità deliziosamente variata attraverso l'eternità?". "Comprendo adesso, Maestro, perché i santi chiamano Dio l'Insondabile. Anche una vita eterna non potrebbe bastare per valutarLo". «E' vero. Ma Egli è anche vicino e caro. Dopo che lo spirito umano, mediante il Kriya Yoga, s'è liberato degli ostacoli forniti dai sensi, la meditazione offre una duplice testimonianza di Dio: la sempre nuova gioia dà un'evidenza della Sua esistenza, convincente fino in ogni nostro atomo; inoltre, nella meditazione si trova la Sua guida immediata, la Sua giusta risposta a ogni difficoltà". "Comprendo, Guruji; avete risolto il mio problema". Sorrisi, grato. "So adesso di avere trovato Dio, poiché ogni volta che la gioia della meditazione ritornava inconsciamente in me durante i periodi di attività, fui misteriosamente diretto a scegliere la condotta giusta in ogni cosa, perfino nei minimi particolari". "La vita umana è piena di dolore fin quando non impariamo a armonizzarla con il Divino Volere, il cui 'giusto corso' spesso rende perplessa l'intelligenza egoistica" disse il Maestro. "Dio solo può dare un consiglio infallibile; chi, se non Lui, porta il peso del cosmo?". L'Amore. Ho cercato l'amore in molte vite. Ho versato lacrime amare di separazione e di pentimento per capire che cosa sia l'amore. Ho sacrificato ogni cosa, gli attaccamenti e le illusioni, per imparare, alla fine, che amo soltanto l'Amore, soltanto Dio. Allora ho bevuto l'amore da tutti i cuori sinceri. E ho visto che egli è l'unico cosmico amante, l'unica fragranza che permea nel giardino della vita tutti i variopinti fiori dell'amore. Molte anime, ansiose e impotenti, si domandano perché mai l'amore voli da un cuore all'altro: le anime risvegliate sanno che il cuore non è incostante quando ama persone diverse,perché è l'amore per l'unico Dio-Amore, che è presente in tutti i cuori.Il Signore ti sussurra sempre silenziosamente: Io sono l'Amore. Ma, per fare l'esperienza del dono dell'amore, ho diviso me stesso in tre: l'amore, colui che ama e colui che è amato. Il mio amore è bello, puro, eternamente felice e io lo assaporo in molti modi e in molte forme. Come padre, bevo riverente amore dalla sorgente del cuore di mio figlio. Come madre, bevo il nettare dell'amore incondizionato dalla coppa dell'anima del bambino. Come bambino, assorbo l'amore protettivo della giusta razionalità paterna. Come neonato, bevo l'amore senza limiti dal sacro Graal della magia materna. Come padrone bevo l'amore comprensivo dalla coppa della sollecitudine del servo. Come servo, sorseggio rispettoso amore dalla coppa dell'apprezzamento del padrone. Come Guru, gusto l'amore purissimo dal calice dell'assoluta devozione del discepolo. Come amico bevo dalle fontane spumeggianti dell'amore spontaneo. 1Come amico divino, bevo a grandi sorsi le acque cristalline dell'amore cosmico, dalla riserva dei cuori che adorano Dio. Amo l'amore soltanto, ma mi lascio illudere quando, come padre o come madre, curo e amo solo il mio bambino; quando, come amante, mi prendo cura solo dell'amato, quando, come servo, vivo solo per il padrone. Ma poiché amo soltanto l'amore, spezzo infine l'illusione della miriade dei miei sé umani. Per questa ragione conduco il padre nelle regioni astrali, quando dimentica che è il mio amore, e non il suo, a proteggere il figlio. E strappo il bambino dalle braccia della mamma, perché lei possa capire che è il mio amore che adorava in lui. E rapisco l'amata all'innamorato che crede di amare lei, invece del mio amore che risponde in lei. Così il mio amore gioca a nascondino in ogni cuore umano, affinché tutti possano imparare a scoprire e adorare non i temporanei involucri umani del mio amore, ma il mio amore stesso, che danza da un cuore all'altro. Gli esseri umani si tormentano l'un l'altro dicendo: "Ama solo me", e così io raffreddo le loro labbra e le sigillo per sempre, affinché non pronuncino più questa menzogna. Poiché sono tutti miei figli, voglio che imparino a pronunciare la verità: "Ama l'unico Amore in tutti". E' una falsità dire a un altro: "Ti amo", finché non si comprende la verità: "Dio, quale amore, in me, ama il suo amore in te". La luna ride dei milioni di innamorati che, inconsapevolmente, hanno mentito ai loro amati dicendo: "Ti amerò per sempre". Le loro ossa sono sparpagliate sulle sabbie dell'eternità spazzate dal vento. Essi non possono più usare il loro respiro per dire: "Ti amo". Non possono né ricordare né mantenere la promessa di amarsi per sempre. Senza dire una parola, io ti ho sempre amato. Io solo posso veramente dire: "Ti amo", perché ti amavo prima che tu nascessi il mio amore ti dà la vita e ti sostiene anche in questo momento; io solo potrò amarti quando i cancelli della morte ti imprigioneranno là dove nessuno, neanche il tuo più grande amore umano, potrà raggiungerti. Io sono l'amore che fa danzare le marionette umane sui fili delle emozioni e degli istinti, per recitare il dramma dell'amore sul palcoscenico della vita. Il mio amore è meraviglioso e infinitamente dolce, quando amate soltanto l'amore; ma la fune di salvataggio della vostra pace e della vostra gioia si spezzerà, se vi lascerete irretire dalle emozioni umane e dagli attaccamenti. Figli miei, cercate di capire che desiderate veramente soltanto il mio amore. Coloro che mi amano solo come persona, o che mi amano imperfettamente in una sola persona, non sanno che cosa sia l'amore. Sanno che cosa è l'amore solo coloro che mi amano saggiamente, perfettamente, completamente, con totale abbandono, coloro che mi amano perfettamente e ugualmente in tutti e che mi amano perfettamente e ugualmente come tutti. Una visione di Cristo nella scuola Yogoda in India. «Un giorno, nella mia scuola a Ranchi, stavo seduto in mezzo ai miei ragazzi, quando vidi qualcuno avanzare verso di noi, dietro ai bambini. Mi chiesi chi potesse essere. Allora vidi che era Gesù. I suoi piedi non toccavano il suolo, mentre si avvicinava. Ci venne molto vicino e poi svanì. Alcuni anni dopo, a Boston, vidi nuovamente Gesù. Stavo meditando e pregando Dio intensamente, perché sentivo di averLo dimenticato per tre giorni, tanto ero stato assorbito dalle responsabilità ch'Egli mi aveva date. Dissi al Signore: "Abbandonerò questo lavoro!". Il giusto atteggiamento è quello di amare Dio e amare il Suo lavoro per amor Suo. Coloro che rendono servizio da missionari, ma non fanno mai alcuno sforzo per meditare o per comunicare con Dio, non Lo troveranno mai. Poiché sentivo che le attività del mio ministero mi avevano allontanato da Dio, pregai: "Signore, me ne andrò. Non voglio rimanere in America per svolgere il Tuo lavoro se non so che Tu sei con me". Allora una Voce giunse dall'etere come un raggio di luce: "Che cosa vuoi? Non puoi andartene". Molte volte nella mia vita Dio mi ha così impedito di attuare il mio desiderio di sfuggire ai miei doveri verso questa causa, per essere solo con Lui. Risposi alla Voce Divina: "Fammi vedere, su un mare d'oro Krishna e Gesù con i loro discepoli". Nel momento stesso in cui facevo questa richiesta interiore, vidi quegli esseri divini venire verso di me! "E' un allucinazione", pensai. "Se la persona che medita con me vedrà la stessa cosa, crederò". Istantaneamente il mio compagno esclamò a voce alta: "Oh, io vedo Cristo e Krishna!". Allora ragionai così: "E' una trasmissione del pensiero". Dubitavo e pregavo Dio d'aiutarmi nella mia incredulità, quando la Voce disse: "Quando me ne andrò, la stanza si riempirà della fragranza del loto, e chiunque entri, se ne accorgerà". Quando la visione svanì, tutta la stanza fu permeata di una meravigliosa essenza di loto. Altre persone, entrate nella stanza anche dopo ore, notarono quel profumo. Non potevo più dubitare. Il Mahavatar Babaji aveva disposto ch'io dovessi venire in America per interpretare gli insegnamenti di Cristo, allo scopo di dimostrare il loro parallelismo con gli insegnamenti yoga del Signore d'India, Krishna. Nelle verità immortali espresse da questi due avatar sta la risposta al quesito di secoli. Per questo Babaji, che è in divina comunione col Cristo, mi diede l'incarico speciale di portare questo messaggio in Occidente. Finché nel mio corpo ci sarà 15:18respiro, io mi sforzerò di unire Oriente e Occidente per attuare lo scopo per il quale il Cristo venne sulla terra in un corpo orientale. La sua anima in Occidente, il suo corpo in Oriente; unire l'anima al corpo porta l'unione fra Oriente e Occidente.» La solitudine è il prezzo della grandezza. Siate soli dentro di voi. Non conducete la vita senza scopo seguita da tante persone. Meditate di più, leggete di più buoni libri. Ci sono tante cose importanti da sapere, eppure l'uomo spende stoltamente il suo tempo. La felicità non verrà mai se non vi concentrerete sulla saggezza dei grandi uomini e non agirete in accordo con essa. I loro pensieri sono qui per aiutarvi, nelle Scritture e in altri libri utili. Perciò non sprecate il vostro tempo nella costante ricerca di nuove emozioni. Una volta ogni tanto va bene andare al cinema e avere un po' di vita sociale, ma in massima parte rimanete soli e vivete dentro voi stessi. La felicità dipende dalla meditazione, dalla conoscenza delle grandi menti attraverso la lettura dei loro pensieri nei libri, e dall'essere circondati da persone nobili e gentili. Godete la solitudine, ma quando volete unirvi ad altre persone, fatelo con tutto il vostro amore e la vostra amicizia, in modo che quelle persone non possano dimenticarvi, ma ricordino sempre di avere incontrato qualcuno che le 1ha ispirate e ha rivolto la loro mente a Dio. Fissate la mente nella divina coscienza della meditazione. Tentazioni, ingordigia, attaccamento a persone e a proprietà, asservimento ai sensi, ignoranza della vostra natura di Spirito, pigrizia e il condurre una vita meccanica sono i peggiori nemici della vostra felicità. Siate attivi nel lavoro con la mente fissa nella divina coscienza che viene coltivata con la meditazione, perché allora sarete veramente felici e vivrete veramente. Quando incominciai a meditare, non potevo immaginare che nella meditazione avrei trovato una gioia tanto grande. Ma, con il passare del tempo, quanto più meditavo, tanto più grandi diventavano la mia pace e la mia beatitudine. Se vi siete stancati della vita che conducete, eppure continuate a riempirla circondandovi di un numero di cose sempre maggiori e desiderando sempre nuove esperienze, siete sulla strada sbagliata. Il modo più sicuro di evitare le tentazioni è quello di condurre una vita naturale: una vita in armonia con Dio. Non dovete vivere un'esistenza innaturale, chiedendo senza posa la felicità a un mondo incapace di darla. La vita è troppo preziosa. Ogni giorno io Lo prego: "Prendimi tutto se questa è la Tua volontà. Io cerco di fare del mio meglio, Padre, ma sii certo di questo: soprattutto, io voglio piacere a Te. Cercherò di compiacere anche gli altri, ma più di ogni altra cosa desidero compiacere Te". Se pregate così, potete subire molte prove dei desideri; ma se continuerete a combattere le abitudini e le tendenze cattive, Egli comincerà gradualmente ad avvicinarsi a voi; e alla fine vedrete che, come una grande fiumana, Egli avrà spazzato via tutte le vostre qualità indesiderabili. Krishna ha detto: "L'uomo che si astiene fisicamente dagli oggetti dei sensi vedrà gli oggetti dei sensi allontanarsi per un po' di tempo, lasciandosi dietro solo il desiderio. Ma colui che contempla il Supremo è liberato anche dai desideri". Scacciate tutto il buio mediante la Sua luce, e i pensieri cattivi mediante i pensieri buoni. Eliminate la tentazione scoprendo l'attrazione superiore di Dio nella meditazione. Questa è l'arma migliore contro la tentazione. In qualsiasi momento sentiate che la vostra volontà sta per essere sopraffatta, meditate finché non sentirete la Divina Presenza."

Yogananda

Sentire la Divina Presenza questa è meditazione, in ogni momento e da ogni luogo,sentire la Divina presenza sempre accanto a se' è di grande aiuto per andare oltre le limitazione corpo/mente e avvicinarsi all'immenso che è cio' che siamo.
Quando immagini qualcosa di inimagginabile la mente diventa silenziosa, Dio non puo essere pensato
ne immaginato e la mente va in stallo.
Qualsiasi idea tu abbia di DIO è falsa perchè Dio è al di la della mente  è inimaginabile impensabile.
Dio puo' essere sentito non pensato. Quindi manda la mente in stallo pensando qualcosa di inimagginabile poi senti la presenza Divina


Antar Raja