mercoledì 25 settembre 2019

LA NEBBIA DORATA

Prima di andare a letto, spegni la luce e siediti semplicemente sul letto.
Chiudi gli occhi, rilassa il corpo e a quel punto
percepisci l'intera stanza colma
di nebbia dorata... come se una nebbiolina dorata
scendesse tutt'intorno.


Visualizzala semplicemente per un minuto, a occhi chiusi.
Percepisci questa nebbia dorata che scende e, nell'arco di alcuni
giorni, sarai in grado di veder diventare luminosa l'intera stanza, nella tua visione.
A quel punto inspira e percepisci quella nebbia dorata
mentre viene inalata e scende in profondità nel
tuo cuore. Il tuo cuore è semplicemente vuoto, è svuotato,
e quella nebbia dorata entra in lui, colmandolo.


Poi espira: di nuovo, senti quella nebbia dorata
che fuoriesce; e di nuovo il tuo cuore diventa vuoto, è svuotato; al suo interno non vi è nulla.
Questa nebbia dorata ricolma il cuore, il tuo essere
interiore, e poi lo svuota; il tutto con delle semplici
inspirazioni ed espirazioni. Con ogni inspirazione lo ricolmi, con ogni espirazione lo svuoti.


Fallo per cinque, sette minuti e poi va' semplicemente
a dormire. Ma ricorda di andare a dormire
dopo aver svuotato il cuore, non sentendoti colmo
di quella nebbia dorata: svuotati e va' a dormire.
In questo modo avrai un sonno di qualità totalmente
diversa; sarà più vuoto, qualcosa di più simile
al nulla e al non essere.


Al mattino, aprendo gli occhi, avrai la sensazione
di essere stato in una terra totalmente diversa, quasi ti fossi dissolto.
Al mattino, prima di uscire dal letto, torna a sederti: per cinque minuti ripeti di nuovo questo esercizio.
Ma quando ti alzi, alzati sentendoti colmo di
quella nebbia dorata. Andando a dormire, sentiti svuotato; alzandoti, sentiti ricolmo.


Trattieni in te quella nebbia dorata e alzati, e per
tutto il giorno sentirai scorrere in te un'energia sottile,
un'energia squisitamente dorata.
La notte, svuotati; di giorno, ricolmati: fa' in modo
che il giorno sia colmo di pienezza e la notte sia una notte di vuoto.


Il passo successivo è semplice: resta un osservatore
imparziale. La nebbia dorata entra, tu la osservi.
Ricolma il cuore, tu osservi, sei un semplice osservatore.
Svuota il tuo cuore, tu resti un osservatore.


In questo caso non sei nessuna delle due cose:
non sei il giorno né la notte, non sei il vuoto né la
pienezza. Sei un semplice osservatore, un testimone imparziale.

Osho: La Verità che Cura

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martedì 24 settembre 2019

LA TRAPPOLA DEL PERCORSO SPIRITUALE

Alla fine arriverà quel terribile, meraviglioso giorno.
Prima di quel giorno avrai molto da studiare, molto da dire, moltissimo da cercare.
Parlerai di risveglio, di energia, di grandezza, di cose sublimi e irraggiungibili. Farai di tutto per dimostrare a te stesso che sei un cercatore e che la ricerca è la cosa più importante della tua vita. Ti infarcirai di conoscenze, libri, tecniche, tradizioni. Ti vorrai mostrare elevato, vorrai esprimere opinioni spirituali, vorrai unirti solo ai migliori maestri o a quelli come te. Ma starai ancora cercando qualcosa fuori. Ogni volta che tenterai di convincerti che sei diverso da ciò che sei, starai ancora prendendoti in giro, facendo in modo di spostare di un minuto più in là quello che è inevitabile.

Prima di quel meraviglioso giorno farai sforzi, combatterai battaglie per definire cosa sia lo spirito, l'anima, il sè superiore. Parlerai di vuoto, di non esistenza, di vacuità, ma starai annaspando ancora nella paura di non essere, cercando di dimostrare a tutto il mondo che tu non hai paura. Ma come dice Yoda, "tu l'avrai". L'avrai perchè fintanto che avrai bisogno di parlare, dimostrare, esprimere opinioni, e difendere posizioni in merito alla realtà, allo spirituale, o a qualsiasi altra cosa tu ti sia messa in testa starai cercando là fuori qualcosa che non c'è, e la cercherai per paura che tutto questo non abbia senso. 

Ma tutto questo potrebbe davvero non avere alcun senso.. potrebbe non esserci nessun Dio, nessun Karma, nessuna reincarnazione, nulla da cercare realmente, potrebbe essere tutto solo un gigantesco gioco cosmico, e tu, questo, non potresti sostenerlo. E come ti fa sentire questo? Come ti sentiresti se ti dicessi di bruciare tutti i tuoi libri e le tue belle convinzioni sul karma e la reincarnazione e iniziare a vivere solo ed esclusivamente del momento presente? Che ne sarebbe di tutti gli anni che hai impiegato a meditare se ti chiedessi di smetterla di pensare che la meditazione o gli esercizi di qualunque genere possano mai salvarti?

Sei in una trappola. L'ennesima trappola che l'ego ti ha teso. Ti ha messo su una strada facendoti credere che era per il tuo bene, ma in realtà il beneficio era solo suo. Ti ha convinto di essere migliore perchè sei 'spirituale'. Ti ha posto di fronte a una divisione.. ciò che è spirituale e ciò che non lo è.. quelli che si risvegliano e quelli che dormono, quelli che fanno un percorso e quelli che non lo fanno, ma non ti ha spiegato che finchè separi aspetti della realtà, è solo il suo gioco che fai, ed è lui che stai nutrendo. 

E' il suo gioco che continui a fare quando ti mostri spirituale mentre in realtà, in te, bolle la paura, il senso di inferiorità, la mancanza di controllo e di qualsiasi potere sulla realtà. E' ancora il suo gioco che fai quando credi a qualunque cosa venga scritta sui libri senza averla mai sperimentata. Ma alla fine arriverà quel giorno meraviglioso nel quale finalmente ti arrenderai. Prenderai , il Corso in Miracoli, i libri di Tolle, di Castaneda, i tuoi testi di meditazione, le Gita, i Sutra e li getterai nelle fiamme. 

Arriverà quel giorno nel quale finalmente lo spirito ti parlerà direttamente facendoti scoprire che molte delle cose nelle quali credevi e tutte quelle litanie con cui addormentavi la tua coscienza erano per lo più storie per intrattenerti. Erano per lo più approssimazioni molto vaghe di qualcosa di inesprimibile. In quel giorno meraviglioso e terribile tutte le bugie che ti sei raccontato e che ti hanno indotto a credere, cesseranno e resterai solo, nudo, di fronte alla semplice constatazione che la realtà è il miglior maestro, e nessun guru potrà mai gareggiare con lei. 

Capirai che ogni tentativo di evadere la realtà poneva fin dall'inizio le basi per rimanervi incastrato. Capirai, finalmente, che non esiste un percorso spirituale separato dalla vita reale. E forse, in quel meraviglioso giorno, troverai che quello che cercavi era lì, sotto il tuo naso, più vicino del tuo stesso respiro.

Andrea Panatta
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lunedì 23 settembre 2019

Osserva il cielo azzurro

Osserva il cielo azzurro
«Osserva semplicemente il cielo azzurro e continua a osservare.
Non pensare, non dire che è bello. Non dire: “Com’è splendido!” Non fare apprezzamenti sul suo colore, non pensare affatto. Se inizi a pensare, ti sei bloccato; in quel caso, i tuoi occhi non si stanno perdendo nell’azzurro, nell’azzurro infinito. Osserva semplicemente, e non pensare. Non creare parole: diventeranno barriere. Non dovresti nemmeno dire ‘cielo azzurro’. Non verbalizzare.
Dovrebbe essere solo uno sguardo puro e innocente che osserva il cielo azzurro. Non ha limiti; tu puoi continuare a guardare e, all’improvviso, poiché non esiste alcun oggetto, ma solo un vuoto, diventerai cosciente del tuo Sé. Perché se esiste un vuoto, i sensi diventano inutili. Essi servono solo se c’è un oggetto.»
Osho, I segreti della trasformazione #7
Per completezza di sperimentazione si consiglia di leggere l’opera da cui è tratto il metodo qui suggerito.

Osho

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domenica 22 settembre 2019

"OSSERVARE, ESSERE UN TESTIMONE

"OSSERVARE, ESSERE UN TESTIMONE, essere consapevole sembrano piccole parole per risolvere l’intera complessità della mente. Milioni di anni di patrimonio culturale, tradizioni, condizionamenti, pregiudizi… come possono scomparire solo osservando?

Eppure scompaiono, Gautama il Buddha era solito ripetere: “Se le luci della casa sono accese, i ladri non si avvicinano a quella casa, sapendo che il padrone è sveglio”. La luce si vede dalle finestre, dalle porte, puoi vedere che la luce è accesa e non è questo il momento di entrare in casa. Quando le luci sono spente, i ladri sono attratti verso la casa; il buio diventa un invito.


Come Gautama il Buddha era solito dire, esattamente la stessa è la situazione per ciò che riguarda i tuoi pensieri, immaginazioni, sogni, ansietà… la tua mente nella sua interezza – l’insieme di tutta la tua mente.

Se il testimone è presente, è simile alla luce: i ladri iniziano a disperdersi; e se i ladri vedono che il testimone è assente, iniziano a chiamare amici e parenti e quant’altri: “Venite”.

#OSHO: "Satyam Shivam Sundram" #22

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FACCIAMO ATTENZIONE A,,,

FACCIAMO ATTENZIONE A: Se pensi sia più “Spirituale” diventare vegetariano, comprare cibi bio, praticare yoga e meditare, ma poi ti ritrovi a giudicare coloro che non fanno tutte queste cose, sei caduto in una trappola dell’Ego.
Se pensi sia più “Spirituale” andare in bici o con i mezzi pubblici a lavoro, ma poi ti trovi a giudicare coloro che vanno in macchina, sei caduto in una trappola dell’Ego.
Se pensi sia più “Spirituale” smettere di guardare la TV perchè annulla il cervello, ma poi ti trovi a giudicare coloro che ancora la guardano, sei caduto in una trappola dell’Ego.
Se pensi sia più “Spirituale” evitare di leggere quotidiani e riviste di gossip, ma poi ti trovi a giudicare coloro che li leggono, sei caduto in una trappola dell’Ego.
Se pensi sia più “Spirituale” ascoltare musica classica o i suoni della natura, ma poi ti trovi a giudicare chi ascolta la musica commerciale, sei caduto in una trappola dell’Ego.
Bisogna sempre stare attenti al sentimento della “superiorità”. Esso è infatti l’indizio più importante che abbiamo per capire che stiamo incorrendo in una trappola dell’ego. L’ego si nasconde abilmente in pensieri nobili come quello di iniziare una dieta vegetariana o usare la bicicletta per poi trasformarsi in senso di superiorità nei confronti di coloro che non seguono lo stesso percorso “spirituale”.
Mooji
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sabato 21 settembre 2019

Alcuni concetti chiave di Bashar (prima e seconda parte)

CONCETTI FONDAMENTALI DA COMPRENDERE A FONDO SE SI VUOLE CRESCERE DA ANIME SOVRANE! - BASHAR

Alcuni concetti chiave di Bashar - prima parte


Bashar è un membro maschile di una civiltà di quinta dimensione chiamata Essassani.

Questo è un sommario informale di alcuni dei concetti centrali di Bashar,
basati sull'ascolto di innumerevoli registrazioni dei suoi discorsi, e dalla lettura dei suoi due libri
"Quest for Truth" e " Bashar: Blueprint for Change".

L'intera civiltà Essassani è basata sull'amore incondizionato, sull'estasi, il divertimento,
seguire la propria passione, essere totalmente senza giudizio, e dare validità e equità all'originalità di ogni individuo.
Bashar, come si capisce dalle registrazioni dei channeling, è estremamente entusiasta, quasi fino al punto di sembrare un cartone animato!
E tuttavia ha una mente incredibilmente veloce, un fantastico umorismo, un grande cuore,
e ovviamente una conoscienza profonda della realtà.
Bashar è canalizzato da Darryl Anka
IL PROGETTO BASE DELLA STRUTTURA DELL'ESISTENZA

1 Tu esisti (IO SONO)
2 Tutto è Uno, e Uno è Tutto
3 Ricevi ciò che dai
4 L'unica costante nell'universo è il cambiamento -
eccetto per i primi tre postulati, che non cambiano mai.
1 TU ESISTI (IO SONO)

Se esisti adesso, la tua esistenza è eterna
Sei sempre esistito e sempre esisterai.
Potrai cambiare forma, ma esisterai comunque
quindi rilassati... sarai sempre in giro.
2 TUTTO E' UNO, E UNO E' TUTTO

Proprio come ogni piccola sezione di un ologramma contiene l'informazione dell'intero ologramma,
allo stesso modo noi siamo tutti interconnessi.
Il tutto è veramente una "cosa" totalmente interconnessa.
3 RICEVI CIO' CHE DAI

La realtà fisica è veramente uno specchio.
La tua realtà fisica è solo un riflesso di ciò che tu ritieni sia più vero.
E come uno specchio, la realtà fisica non cambia a meno che non cambi tu
(cambiando le credenze più forti)
4 L'UNICA COSTANTE DELL'UNIVERSO E' IL CAMBIAMENTO

Quindi tanto vale abituarsi al cambiamento che esiste eternamente nella Creazione.
Divertiti e buon viaggio! Stai nel flusso!

Ogni individuo è auto-cosciente, auto-riflettente, un'entità di libero arbitrio
una rappresentazione olografica della Creazione Infinita.

Ogni individuo ha sempre il potere di cui ha bisogno
per creare qualuncque realtà desideri, senza dover ferire qualcuno o se stessi per prenderlo.
TUTTE LE "COSE" SONO LA STESSA UNICA COSA CHE VIBRA A RITMI DIFFERENTI
Proprio come acqua, vapore e ghiaccio sono tutte la stessa sostanza che vibra a frequenze diverse, materia ed energia sono la stessa sostanza che vibra a frequenza differente.

alte frequenze - vapore - coscienza
medie frequenze - acqua - spirito (energia elettromagnetica)
basse frequenze - ghiaccio - materia

Tutte le cose sono Spirito vibrante a frequenze diverse. La materia è energia dello spirito che vibra a basse frequenze.
Il tuo corpo è spirito solidificato, spirito cristallizzato.
Il tuo spirito non è nel tuo corpo. E' il tuo Spirito che contiene il tuo corpo.
Alzando le tue vibrazioni, diventi sempre più simile allo Spirito, muovendoti vicino alla fluidità dello spirito
questo rende la creazione della tua realtà più malleabile e più facilmente trasformabile.

"RICEVERE" LA REALTA' CHE DESIDERI

Una radio non ha bisogno di creare un programma che desidera sentire.
Ha solo bisogno di ricevere un programma che già esiste.
E si rende un ricevente efficace allineandosi e sincronizzandosi alle frequenze - creando una similarità di vibrazioni - del programma che intende ricevere.

Allo stesso modo, non hai bisogno di creare la realtà che desideri - perchè esiste già - insieme alle infinite probabili realtà che co-esistono simultaneamente.
Tutto ciò che devi fare è renderti "un'antenna efficace", in modo che grazie alla somiglianza di vibrazione, puoi ricevere il segnale di quella realtà.
E questo la rende piscologicamente reale per te.
Prima devi ESSERE quella vibrazione. Poi riceverai automaticamente quella realtà.
Devi percepire la realtà che preferisci come già esistente in questo momento. Allora diventerà tangibile nella tua realtà "esterna".
La radio usa un sintonizzatore di canali per selezionare e ricevere qualcunque stazione specifica - nell'insieme di tutti i programmi che esistono simultaneamente.
Similmente, ci sono infinite probabili realtà che potresti ricevere e di cui fare esperienza in ogni momento.
Come possiamo selezionare una di quelle che desideriamo portare nella nostra esperienza?

Selezioniamo e riceviamo specifiche "versioni" di realtà grazie alle nostre credenze.
Selezioniamo e riceviamo con la nostra fede al 100% in ciò che crediamo sia vero.
ECCO LA FISICA DI COME FUNZIONA

Proprio come una radio deve vibrare ad una certa frequenza per ricevere quella particolare trasmissione (da tutte le altre possibili trasmissione simultanee) che vibra alla stessa frequenza,
allo stesso modo....

Ogni convinzione ti fa vibrare ad una speciale serie di frequenze
Queste frequenze quindi attraggono, grazie ad una risonanza simpatetica, gli ologrammi che vibrano alla stessa frequenza.

Nel contesto della matrice universale degli infiniti ologrammi possibili ( tutte le infinite possibili versioni di realtà che co-esistono simultaneamente)
quegli ologrammi o simboli che vibrano sincronicamente alla stessa frequenza delle tue credenze, vengono tirati fuori dalla matrice e ricevuti da te come la vera "esterna esperienza fisica"
che tu percepisci come vera, che tu percepisci come realtà oggettiva.
Quindi ogni credenza è una specifica serie di frequenze che sono la forma che determina quale ologramma attrai nella tua esperienza.

Ciò che crediamo totalmente "essere così", assembla l'allineamento dal quale riceviamo quella particolare versione di realtà.
Questa fede o "sapere" è il meccanismo attraverso il quale la realtà si manifesta.
Senza credere, noi non creeremmo nessuna realtà e non esisteremmo.
In ogni momento, noi crediamo totalmente a qualcosa.

Tutte le possibili versioni della tua realtà esistono già.
Infatti, sono tutte qui, proprio sotto il tuo naso - proprio qui, proprio adesso.
Ciò nonostante, molte di queste versioni sono invisibili a noi, e diventano visibili
solo quando ci sintonizziamo ( attraverso le nostre credenze), per essere compatibili e in risonanza con le frequenze di una particolare versione di realtà.
Per di più, dal momento che il Tempo è solo un' illusione locale che non esiste realmente,
tutto ciò che hai sempre sperato di diventare o di ottenere, l'hai già sperimentato ed ottenuto.
Se è invisibile per te, è solo perchè le tue credenze non ti fanno vibrare allo stesso modo in cui vibrano quelle versioni di realtà.
Tu contieni il Tutto - tutte le possibile versioni.
Tu vedi o sperimenti oggettivamente le versioni che sono sincronizzate con le tue credenze, sono queste che determinano come stai vibrando.
E' TUTTO UN OLOGRAMMA DI VARI OLOGRAMMI.

In un'ologramma, ogni parte dell'ologramma contiene l'informazione dell'ologramma intero.
L'universo è strutturato olograficamente. Tu sei olografico.
Anche ogni possibile versione della tua realtà è olografica.
Tu contieni in te stesso ogni possibile versione di realtà. Tutti gli ologrammi ( le versioni di realtà) sono contenute in te.
Da tutte queste possibilità infinite, selezioni la versione di cui fare esperienza attraverso le tue credenze, la tua immaginazione e i tuoi sentimenti.
La tua immaginazione è l'archivio di tutti i tuoi ologrammi possibili.
Da questo archivio di possibilità, la versione che immagini (credi, o su cui focalizzi la tua immaginazione)
è la tua selezione corrente di una versione di realtà.
Quindi attraverso i sentimenti attivi questa versione selezionata.
Più i sentimenti sono intensi,più queste versioni sono potentemente attivate, e quindi, più velocemente si manifesta come realtà tangibile.
Sentimenti positivi attivano le versioni positive desiderate. Sentimenti negativi attivano le versioni negative indesiderate (il risultato temuto).

Le tue credenze sono il risultato di ciò che immagini, e vengono poi attivate dai sentimenti.
La versione connessa ai sentimenti più intensi, è la versione che viene attivata.

Analogicamente, se lo schermo del tuo computer offre varie scelte, e tutto quello che devi fare è cliccarne una per selezionarla,
allora la tua immaginazione è la totalita di tutte le scelte disponibili sullo schermo.
Muovere il mouse sulla scelta desiderata è come focalizzare l'immaginazione verso una particolare visione.
E cliccare su quella scelta è come usare i tuoi sentimenti per attivare ciò che hai selezionato.

Convinzione errata: "Vedere è credere" (ciò che percepiamo determina ciò che crediamo)
Realtà:" Credere è vedere" (E' ciò che crediamo a determinare ciò che percepiamo!)
Credenza => Percezione => Interpretazione => Reazione emozionale => Pensiero => Azione
1. Le tue credenze determinano la realtà che percepisci. Le tue credenze determinano la percezione della tua realtà.

2. Immediatamente allora, automaticamente, (e di solito incosciamente) interpreti la tua percezione di realtà.
Cioè, assegni arbitrariamente, proietti, e imponi un'interpretazione sulla tua percezione di realtà.
3. Quindi reagisci emozionalmente alla tua interpretazione di quella realtà.
4. Alla fine, basato sulle tue emozioni e pensieri, agisci.
Credenza => Percezione => Interpretazione => Reazione emozionale => Pensiero => Azione

Quando guardi la televisione e il programma corrente non ti piace, non cerchi di cambiare o trasformare quel programma.
Ma scegli semplicemente un'altro programma che preferisci.

Allo stesso modo, se la realtà di cui stai facendo esperienza non ti piace, non c'è bisogno di cambiare o trasformare quel programma.
Ma c'è solo bisogno di scegliere e ricevere un'altra versione di realtà, sincronizzando le tue vibrazioni alle versioni di realtà di cui preferisci fare esperienza.
Esistono già. Tutto quello che devi fare è "riceverle". In altre parole, il programma che stai guardando è il programma che hai selezionato.
PER CAMBIARE IL FUORI, CAMBIA IL DENTRO.
per farla ancora più facile:

La gente non crea la sua realtà
la seleziona e le permette di entrare.

Come analogia,
una televisione non crea il programma che fa vedere. Lo seleziona e gli permette di entrare.
Una radio non crea il programma che fa sentire. Lo selezione e gli permette di entrare.
Capire questo dovrebbe renderti più facile di creare/selezionare/permettere la versione di realtà che preferisci, perchè

NON DEVI CREARE LA VERSIONE DI REALTA' CHE VUOI
ESISTE GIA'!
TUTTO QUELLO CHE DEVI FARE E' SELEZIONARLA E PERMETTERGLI DI ENTRARE.

Tutte le possibili versioni di realtà esistono già! ( Quando dicono che Dio è Infinito, non stanno scherzando)
Sta succedendo in questo omento, in qualche altra traccia di realtà parallela.

giovedì 19 settembre 2019

PRIVO DI PAURA

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mercoledì 18 settembre 2019

WITHOUT MEDITATION

























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lunedì 16 settembre 2019

GODS'S DREAM

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domenica 15 settembre 2019

«LA MEDITAZIONE È UNA TUA LIBERTÀ

«LA MEDITAZIONE È UNA TUA LIBERTÀ, non una necessità biologica. Puoi imparare, usando ogni giorno un po’ di tempo, a rafforzare la tua meditazione, a renderla più salda nel tuo essere, ma poi devi portarne con te la fragranza, per tutto il giorno.

Come prima cosa, fallo quando ti svegli: nel momento del risveglio, afferra immediatamente quel filo di coscienza, e persevera nel restare all’erta, perché quello è il momento più prezioso in cui afferrare il filo della consapevolezza.


Molte volte, durante il giorno, te ne dimenticherai; ma nel momento in cui te ne ricordi, inizia immediatamente a stare all’erta: sii attento e presente. E non pentirti mai, perché sarebbe pura e semplice perdita di tempo. Non pentirti mai, non dire mai: “Mio Dio, me ne sono scordato di nuovo!”.»
#OSHO: "Satyam, Shivam, Sundram",#28

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venerdì 13 settembre 2019

La pratica del ricordo di sé:

1 — Si tratta di ricordarsi di sé più a lungo che si può durante lo svolgimento di un’azione prolungata nel tempo. Un esercizio classico è il ricordo di sé mentre
laviamo i piatti, ma le varianti possono essere molte: spazziamo il pavimento, scendiamo le scale, ci laviamo i denti, ci facciamo la barba, ci depiliamo, mangiamo un panino, facciamo la doccia, oppure nel tragitto fra l’automobile parcheggiata e il posto di lavoro, o fra casa nostra e la fermata dell’autobus… Ogni attività che abbia una durata non eccessiva può essere utilizzata come esercizio.


Si tratta di fermare il lavorìo della mente, il “dialogo interno” della mente, tutte le volte che ci ricordiamo, e sforzarci poi di rimanere presenti più a lungo possibile, prima di ricadere nell’identificazione con i pensieri e le immagini mentali. Dobbiamo concentrarci su quello che stiamo facendo rimanendo coscienti di noi, senza vagare con il pensiero. Non dobbiamo lasciare che il corpo fisico esegua il lavoro da solo meccanicamente, dobbiamo accompagnare la sua attività con la nostra presenza qui-e-ora. Il corpo fisico sa lavare benissimo i piatti anche se intanto la mente pensa all’ultimo film che ha visto, ma lo scopo dell’esercizio è che TUTTO L’ESSERE lavi i piatti, non solo un corpo; dobbiamo rimanere pienamente coscienti di ciò che facciamo come se il corpo senza il nostro aiuto cosciente non potesse farlo. Mentre il corpo lava i piatti la mente deve essere lì con lui, e non vagare per associazioni di pensiero come è abituata a fare.
Per esempio, ricordiamoci di noi mentre ci spogliamo e ci svegliamo. Che sia la mattina prima di andare al lavoro, la sera quando torniamo, poco prima di andare a letto nell’indossare il pigiama, quando ci troviamo nello spogliatoio della palestra o della piscina… dobbiamo restare “presenti a noi stessi” mentre ci infiliamo o ci togliamo i vestiti, cioè completamente presenti a quello che stiamo facendo, senza farci distrarre da altri pensieri o da persone che richiamano la nostra attenzione. All’inzio può essere utile ripetersi: “Mi sto infilando i pantaloni… e sono presente… mi sto ricordando di me… non sono distratto da altro…”.
Negli istanti in cui riusciamo a essere presenti sappiamo già che a breve ripiomberemo nel sonno. Ogni momento di presenza è una conquista. Mentre laviamo i piatti o ci spogliamo a tratti siamo presenti e a tratti ci identifichiamo con il contenuto della mente sognando a occhi aperti, immaginando situazioni e dialoghi assortiti… ma per ora siamo schiavi e non possiamo evitarlo, non abbiamo sufficiente Volontà per evitarlo, possiamo solo sforzarci di “tornare in noi” appena ce ne ricordiamo e prolungare questo stato di presenza finché ci è possibile. Noteremo presto che questi esercizi sono quindi un continuo andare e venire da uno stato di presenza a uno di assenza. Una continua lotta per rimanere desti. E la lotta contro la meccanicità è ciò che ci serve per provocare la « cottura alchemica » delle sostanze che vanno a formare i nostri “corpi sottili”.

Nei primi tempi sarebbe bene non mischiare i differenti esercizi: è meglio concentrarsi per un’intera settimana su un unico esercizio e poi cambiare. Sette giorni è il periodo ideale. Dopo sette settimane si conclude un ciclo e se ne può cominciare uno successivo, mantenendo gli stessi esercizi oppure sostituendone qualcuno.

L’attenzione divisa.

Praticando gli esercizi ci si accorge che il ricordo di sé implica il verificarsi di un particolare fenomeno detto « attenzione divisa », cioè la capacità di prestare attenzione a ciò che si sta facendo e contemporaneamente a se stessi. L’attenzione prende così due direzioni: una verso l’esterno e una verso l’interno. Nel corso della vita normale invece l’attenzione è monodirezionale, cioè la coscienza è interamente persa nell’evento esterno. Se una persona ci sta parlando noi siamo concentrati su di lei, la nostra coscienza è interamente PERSA in lei, annullata nell’avvenimento esterno. Quando ci si sforza di rimanere presenti ci si accorge che è possibile parlare con una persona prestando attenzione a quanto dice, e contemporaneamente ricordarsi di sé, cioè essere presenti a se stessi. Si può cioè tenere una parte dell’attenzione sempre rivolta verso l’interno.

Questo sforzo fa sì che dentro di noi si strutturi il corpo dell’anima – e che la nostra coscienza divenga perciò immortale – e che il nostro centro di consapevolezza si sposti in esso. Accade che noi diveniamo progressivamente l’entità che osserva l’apparato psicofisico al lavoro, e non si identifica più interamente con esso, non si annulla più in esso. Questa entità è la coscienza extracerebrale, ciò che in oriente viene definito « il testimone », l’osservatore imparziale. Il nostro disidentificarci dalla macchina biologica, il rimanere presenti come osservatori mentre il corpo e la mente fanno qualcosa, fa sì che creiamo nuovi “corpi sottili” da abitare e simultaneamente ci identifichiamo con essi, cioè spostiamo la nostra coscienza in essi. I due processi vanno di pari passo.

Se mentre camminiamo per strada ci proponiamo fermamente di rimanere « svegli » fino all’incrocio successivo, ma dopo qualche minuto sorprendiamo la nostra mente a fantasticare sopra gli argomenti più svariati, allora ancora una volta ci siamo ‘dimenticati di noi’… ci siamo ‘addormentati’.
Non abbiamo il controllo della nostra mente! Non abbiamo il controllo delle nostre emozioni! Non viviamo la vita che scegliamo noi, ma solo quella della nostra macchina biologica.

A questo punto l’assenza di libero arbitrio diviene per noi un fatto indubitabile. Non dobbiamo affidarci alle teorie di qualche filosofo per decidere se l’uomo possiede oppure no una libera Volontà. Lo possiamo sperimentare sulla nostra pelle! Ma fino a quando non vengono attuate nella pratica, queste rimangono solo parole prive di utilità!

Questo sito non è un ricettacolo di teorie esoteriche, ma un costante richiamo a lavorare su di sé!

2 — Questa seconda categoria di esercizi è molto differente dalla precedente: non si tratta infatti di ricordarsi di sé per un periodo prolungato (mentre laviamo i piatti o mentre camminiamo per strada), bensì di ricordarsi di sé in corrispondenza di azioni distribuite lungo la giornata, e che possono anche giungere all’improvviso (non possiamo infatti sapere quando squillerà il telefono o quando qualcuno ci rivolgerà la parola).
Una mattina ci alziamo e prendiamo una decisione risoluta: “Oggi, mentre sono in ufficio, voglio ricordarmi di me tutte le volte che giro la maniglia di una porta per aprirla”. Questo significa che ogni volta in cui stiamo aprendo una porta dobbiamo essere presenti e pensare: “Ecco, sono presente, sono cosciente di stare aprendo questa porta”.
Tornati a casa, oppure alla sera prima di andare a dormire, analizziamo la giornata e verifichiamo quante volte siamo riusciti a ricordarci di noi aprendo una porta. Se aprendo una porta non ci siamo mai fermati a pensare: “Ecco, ora ci sono, sono presente, sto aprendo la porta”, allora non ci siamo mai ricordati di noi. Abbiamo aperto le porte nell’inconsapevolezza più totale, cioè nello stesso stato di sonno in cui abbiamo compiuto tutte le altre azioni nel corso della giornata.
Aprire le porte con consapevolezza rappresenta un esercizio efficace perché ci si costringe a restare presenti in un momento in cui è difficile esserlo, in quanto stiamo passando da un ambiente a un altro. Questo è solo un esempio e le varianti adottabili sono molteplici. Possiamo fare sforzi per ricordarci di noi tutte le volte che: apriamo la portiera di un’auto per salire o scendere, saliamo o scendiamo da un autobus, ci alziamo da una sedia o ci sediamo, squilla un telefono (sia nostro che di altri), portiamo il bicchiere alla bocca per bere qualcosa, azioniamo la freccia alla guida dell’auto e così via.

Anche per questa pratica vale la regola dei sette giorni e delle sette settimane. I due diversi generi di esercizi possono essere alternati di settimana in settimana, in modo che dopo quattordici settimane abbiamo completato un ciclo di sette esercizi diversi per ognuno dei due tipi. Le varianti possiamo anche inventarle noi: scegliamo una qualunque azione e ci imponiamo di ricordarci di noi tutte le volte che la svolgiamo, tenendo conto del fatto che l’esercizio serve solo fino a quando ci costringe a compiere uno sforzo; quando ci abituiamo perde la sua efficacia e si deve passare a un altro.

All’inizio probabilmente non ci ricorderemo mai, o addirittura non ci ricorderemo nemmeno di analizzare la giornata alla sera per verificare se qualche volta siamo stati presenti durante il giorno. Ma se tutte le mattine per giorni e giorni ci riproponiamo di farlo, la situazione presto migliorerà. E’ importante ribadire che un uomo risvegliato vive permanentemente in quello stato di ricordo di sé che noi fatichiamo a riprodurre solo per qualche istante nella nostra giornata, mentre stiamo mangiando o nel momento in cui squilla un telefono. Essere svegli significa, tra le altre cose, anche questo: ricordarsi continuamente di essere presenti.

Non facciamo esercizi per ottenere risultati, i risultati non contano nulla, il risveglio non è altro che un costante TENDERE VERSO il risveglio, pertanto il nostro obiettivo è restare sempre in uno stato di sforzo verso il risveglio, e non raggiungere il traguardo di ricordarci di noi, né un qualunque altro traguardo. La trasmutazione alchemica si produce a causa dello sforzo, non del risultato. Il lavoro alchemico è un salto nel vuoto, è l’accettazione della propria eternità.

(Tratto dal libro: Officina Alkemica, di Salvatore Brizzi, Anima Edizioni)

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giovedì 12 settembre 2019

Il fiore di loto


Il fiore di loto e' un simbolo profondo in Oriente, perché l'Oriente afferma che dovresti vivere nel mondo, ma senza farti contaminare da esso... Esso cresce dal fango, nell'acqua, tuttavia resta incontaminato dall'acqua.
Ed e' simbolo di trasformazione: il fango si trasforma nel fiore piu' bello e fragrante che questo pianeta conosca.

OSHO
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mercoledì 11 settembre 2019

CERCA TE STESSO!

"Non cercare una casa, perché non esiste. Cerca te stesso, questo esiste! E quando lo trovi, improvvisamente, come per miracolo, l’intera esistenza diventa la tua casa. Tu non la crei, non la progetti, non la fai.
È una rivelazione improvvisa. Non riesci a capire come hai potuto evitare di vederla fino ad ora. La tua dimora è sempre stata con te."

#OSHO: "Light on the Path" #8


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martedì 10 settembre 2019

lunedì 9 settembre 2019

L’INCERTEZZA: L’UNICA LIBERTA’

“Non aggrapparti a nessun tipo di certezze. La vita è incerta: l’insicurezza è la sua vera natura. E una persona intelligente rimane sempre senza certezze.

È proprio questo essere pronti a rimanere nell’incertezza che si chiama coraggio. È proprio questo essere pronti a rimanere nell’incertezza che si chiama fiducia. Una persona intelligente è un individuo che rimane sempre ‘attento’, qualunque sia la situazione – che risponde alla situazione totalmente, con tutto il cuore.


Non che sappia ciò che sta per succedere, che se “fai questo” allora “succederà quello”. La vita non è una scienza; non è una catena di cause ed effetti: scalda l’acqua a cento gradi ed evaporerà – è una certezza. Ma nella vita reale non c’è nulla che comporti lo stesso tipo di certezza.

Ogni individuo è un fattore libero – una libertà, una variabile sconosciuta. È impossibile da predire, non permette previsioni o aspettative. Bisogna vivere con consapevolezza e comprensione.

Puoi capire che l’insicurezza è una parte intrinseca della vita – ed è bene che sia così, perché rende la vita libera, rende la vita una continua meraviglia.

Non si sa mai cosa stia per succedere. Ti prende continuamente di sorpresa.
Non chiamarla incertezza – chiamala sorpresa.
Non chiamarla insicurezza – chiamala libertà.”

#OSHO: “A Sudden Clash of Thunder” #6

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sabato 7 settembre 2019

Sono stato un disadattato per tutta la mia vita

*** I Have Been A Misfit My Whole Life -- In My Family, In My Religion, In My Country… ***

The people who have gathered around me are all misfits in the rotten society. Any intelligent person is bound to be a misfit in a society which is dead, out of date, superstitious, based on belief systems. Only retarded people can be the fit ones. It is fortunate that you are not retarded.
Anybody who fits with me is bound to be a misfit everywhere else.

I have been a misfit my whole life -- in my family, in my religion, in my country -- and I have enjoyed it all the way, because to be a misfit is to be an individual.
To fit with the existing established order is to lose your individuality.
And that's your whole world.
The moment you compromise and lose your individuality, you have lost everything. You have committed suicide. The people who are fit in the world are people who have destroyed themselves.


Certainly it needs courage, a tremendously strong sense for freedom; otherwise, you cannot stand alone against the whole world. But to stand against the whole world is the beginning of such a great joy, rejoicing and blessing that those who have never been misfits cannot understand it.


All the great names in the history of man were just misfits in their society. All the people who have contributed to the happiness of man and the beauty of the earth have been misfits. To be a misfit is a tremendously valuable quality.


- OSHO


From Death To Deathlessness
7 September 1985 am In Rajneesh Mandir

*** Sono stato un disadattato per tutta la mia vita -- Nella mia famiglia, nella mia religione, nel mio paese... ***
Le persone che si sono riuniti intorno a me sono tutti dei disadattati nella società marcia. Ogni persona intelligente è destinata ad essere un disadattato in una società che è morta, fuori dai tempi, superstizioso, basata sui sistemi di credo. Solo i ritardati possono essere quelli in forma. E ' una fortuna che tu non sia ritardata.
Chiunque si adatta a me è destinato ad essere un disadattato ovunque.
Sono stato un disadattato per tutta la vita -- nella mia famiglia, nella mia religione, nel mio paese -- e mi sono goduto fino in fondo, perché essere un disadattato è essere un individuo.
Per adattarsi all'ordine esistente è perdere la propria individualità.
E questo è tutto il tuo mondo.
Nel momento in cui compromesso e perdi la tua individualità, hai perso tutto. Ti sei suicidio. Le persone che sono in forma nel mondo sono persone che si sono distrutto da sole.
Di certo ha bisogno di coraggio, di un senso tremendamente forte per la libertà; altrimenti, non si può stare soli contro il mondo intero. Ma stare contro il mondo intero è l'inizio di una gioia così grande, gioia e benedizione che chi non è mai stato disadattati non può capirlo.


Tutti i grandi nomi della storia dell'uomo erano solo dei disadattati nella loro società. Tutte le persone che hanno contribuito alla felicità dell'uomo e alla bellezza della terra sono state dei disadattati. Essere un disadattato è una qualità tremendamente preziosa.


- osho
7 settembre 1985 am a Osho Mandir


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venerdì 6 settembre 2019

Storia Sufi

Un re disse ai saggi che aveva a corte: "Voglio farmi fare un anello bellissimo. Possiedo uno tra i diamanti più belli e voglio incastonarlo in un anello. E nell'anello voglio tener nascosto un messaggio che mi possa essere utile in un istante di assoluta disperazione. Dev'essere un messaggio brevissimo, in modo che lo possa nascondere sotto il diamante, all'interno dell'anello stesso".
I saggi di quel re erano tutti grandi studiosi, uomini in grado di scrivere profondi trattati, ma dare al re un messaggio di non più di due o tre parole, in grado di aiutarlo in un istante di assoluta disperazione era ben'altra cosa. Pensarono e scrutarono nei loro testi, senza riuscire a trovare nulla di nulla.
Il re aveva un vecchio servitore, per lui era quasi un padre era già stato al servizio di suo padre. La madre del re era morta giovane e quell'uomo lo aveva accudito, pertanto il re non lo considerava un semplice servo, provava per lui un profondo rispetto. Quel vecchio gli disse: "Io non sono un sapiente, un uomo colto, uno studioso; ma conosco quel messaggio poiché esiste un unico messaggio. Quelle persone non te lo possono dare; solo un mistico potrebbe, un uomo che ha realizzato il proprio essere.
Nella mia lunga vita qui a palazzo ho incontrato ogni sorta di persone, e una volta anche un mistico. Anche lui era ospite di tuo padre e io ero stato messo al suo servizio. Quando è ripartito, come ringraziamento per tutti i miei servigi, mi ha dato questo messaggio", e il servitore lo scrisse su un pezzettino di carta, lo piegò e disse al re: "Non leggerlo, tienilo semplicemente nascosto nell'anello. Aprilo solo quando ogni altra cosa si sarà rivelata un fallimento; aprilo solo quando senti di non avere più alcuna via d'uscita".
E quel momento venne ben presto. Il paese fu invaso e il re perse il suo regno. Stava fuggendo con il suo cavallo per salvarsi la vita e i cavalli dei nemici lo inseguivano. Era solo, i nemici erano tanti. A un certo punto il sentiero di fronte a lui terminò, si trovava in una gola cieca: di fronte a lui c'era un baratro, caderci dentro avrebbe significato una morte certa. Non poteva neppure tornare indietro: i nemici gli erano alle calcagna e già poteva sentire lo scalpitare e i nitriti dei loro cavalli. Non poteva più avanzare e non poteva prendere unaltra strada.
All'improvviso si ricordò dell'anello. Lo aprì, prese quel rotolino di carta e lesse un messaggio il cui valore era veramente prezioso. Diceva semplicemente: "Anche questo passerà".
Sul re discese un profondo silenzio, mentre quella frase penetrava in lui: "Anche questo passerà"... e passò! Tutto passa, in questo mondo nulla permane. I nemici che lo stavano inseguendo si perdettero nella foresta, presero un altro sentiero; pian piano lo scalpitare dei loro cavalli si allontanò e scomparve.
Il re provò una profonda gratitudine per il suo servitore e per quell'ignoto mistico. Quelle parole si rivelarono miracolose. Ripiegò il foglietto, lo rimise nell'anello, ricostruì il suo esercito e riconquistò il regno. E il giorno in cui rientrò nella capitale, vittorioso, mentre tutti inneggiavano a lui e lo festeggiavano con musiche e danze, e lui si sentiva al settimo cielo per la felicità e l'orgoglio di quella conquista, di fianco al suo cocchio camminava il vecchio servitore, che gli disse: "Anche questo è un momento adatto per leggere un'altra volta quel messaggio!"
Il re disse: "Cosa vuoi dire? Adesso sono un vincitore, il popolo mi sta festeggiando. Non sono affatto disperato, non sono in una situazione senza vie d'uscita".
E il vecchio gli disse: "Ascolta. Ecco cosa mi disse quel mistico: questo messaggio non serve solo nei momenti di disperazione, serve anche quando si è alle stelle per la felicità. Non serve solo quando si è sconfitti; è utile anche quando si è vincitori non solo quando ti trovi in fondo a un vicolo cieco, ma anche quando sei in cima a una vetta".
Il re aprì di nuovo l'anello, lesse il messaggio: "Anche questo passerà", e all'improvviso c'era la stessa pace, lo stesso silenzio, tra quella folla che festeggiava e lo inneggiava, che danzava intorno a lui... ma ogni orgoglio, l'ego... se n'erano andati. Tutto passa.
Il re chiese al vecchio servitore di salire sul cocchio e di sedere vicino a lui. E gli chiese: "C'è qualcos'altro? Tutto passa il tuo messaggio mi è stato di immenso aiuto".
E il vecchio disse: "La terza cosa che quel santo mi disse è questa: Ricorda, tutto passa. Tu solo permani sempre; tu resti in eterno, in quanto testimone.
Siediti al sole.
Abdica. E sii re di te stesso".


(Fernando Pessoa)
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lunedì 2 settembre 2019

OSHO : IL LIBRO DEI SEGRETI

Il libro dei segreti raccoglie i discorsi tenuti da Osho dal primo ottobre al 19 novembre 1972 su un testo sacro indiano che alcuni fanno risalire al V secolo a. C, il Vigyana Bhairava Tantra, ma che di fatto è difficile datare in quanto raccoglie una formulazione di tecniche trasmesse in forma orale da Maestro a discepolo, per secoli. Nell’opera, cosi’ come è stata tramandata, Devi, il principio femminile, ricettivo, esemplificazione del discepolo, si rivolge a Shiva, il principio maschile, colui che sostiene e alimenta tutte le cose, perché l’aiuti a comprendere, più che a capire, “questo universo pieno di meraviglia”. La risposta di Shiva non è filosofica, bensi’ esperienziale: infatti egli dà a Devi centododici tecniche di meditazione, grazie alle quali le sarà possibile immergersi e sperimentare la realtà del divino. Nei secoli quest’opera è stata tramandata oralmente, proprio perché lo spirito con cui andava letta era ben diverso dalla lettura dotta: in realtà, si trattava – e si tratta – di sperimentare ciascuna delle tecniche proposte, finché non si trova quella che “funziona” per noi. Come Osho spiega: “ Il Vigyana Bhairava Tantra completa l’intera scienza della ricerca interiore. Non è possibile aggiungervi alcunché: gli altri metodi sono solo modificazioni di quelli presentati qui. Per trovare il metodo adatto a te è sufficiente che guardi con calma i metodi presentati, e per esperienza diretta – esperienza che è confermata dalla testimonianza di decine di persone, che in questi anni hanno sperimentati – posso dirti che, quando arrivi al metodo che ti si adatta, qualcosa in te
esploderà di gioia, come se il tuo cuore fosse stato toccato e delle campane iniziassero a suonare a festa. Dunque devi solo leggere le centododici tecniche e prestare attenzione a quella che entra in risonanza con te. A quel punto devi solo provarla! Con ogni probabilità quello è il metodo giusto. Se per caso non lo fosse, torna a scorrere gli altri: ne troverai uno che ti colpirà con maggior forza. Una cosa è certa, questo libro racchiude metodi adatti all’intera umanità. E l’impatto sarà ovvio, evidente”. D’altra parte, non è consigliabile fermarsi al primo metodo: se, sperimentandolo almeno per sette giorni, non accade nulla, è bene procedere oltre. Inoltre, non è neppure il caso di fossilizzarsi: può infatti accadere che un metodo non funzioni più, e i motivi possono essere proprio dovuti al suo aver funzionato: “Molte volte dovrai cambiare le tue meditazioni, perché il corpo e la mente continuano a mutare. Pertanto, a volte può essere d’aiuto una tecnica, altre volte un’altra. Devi essere estremamente consapevole, altrimenti ti attaccherai anche alla meditazione, ti identificherai con una tecnica in particolare. Quando una tecnica crea disagio, non occorre proseguire nella pratica. Non essere mai masochista, non torturarti mai, non importa in nome di che cosa lo fai: è sempre inutile. In nome della religione la gente si è torturata fino alla follia, e il nome è cosi’ squisito che sembra non esserci fine alle torture che ci si possono infliggere. Pertanto ricorda che io insegno la felicità, non la tortura!”

CAPITOLO PRIMO
IL MONDO DEL TANTRA