Se la guarigione a distanza riguarda un soggetto che il guaritore non conosce, o con cui non ha un contatto diretto, può usare una foto per «trovare» la sua coscienza in modo da creare la guarigione. In realtà, se i dati in suo possesso sono il nome della persona e qualche informazione su di essa, questo può bastare a individuarne la coscienza e a produrre la guarigione. L’informazione può riguardare il sintomo, l’età o qualche attributo fisico. Allora è come se il guaritore chiedesse alla Coscienza Universale di trovare un essere con quel nome e con quelle caratteristiche, e la Coscienza Universale rispondesse con l’«indirizzo» del soggetto. Il guaritore può chiedere alla persona che gli ha fornito il nome del soggetto, di descrivere altri suoi attributi, per essere certo di aver individuato quello giusto. Per esempio: «Questa persona ha i capelli rossi? Sì? Va bene, ora possiamo iniziare». C’è un altro tipo di guarigione a distanza, usata da certi guaritori che hanno raggiunto u...