Imparare a riconoscere lo schema mentale del vittimismo
Per esempio, se pensano che il denaro è qualcosa di molto difficile da ottenere, se pensano che i soldi siano cattivi, se la loro vita è una continua lotta con il denaro, è molto probabile che abbiate assorbito questi atteggiamenti. Avete assimilato dai vostri genitori moltissimi condizionamenti, ma la cosa non è finita qui. I vostri genitori vi hanno mandato a scuola e a scuola vi hanno insegnato come funziona il mondo. La scuola non vi ha insegnato a risvegliarvi: vi ha insegnato a sopravvivere. Dal punto di vista della sopravvivenza è stata utile, ma la scuola vi ha anche programmato alla mancanza e alle limitazioni. Vi ha programmato all'assenza di abbondanza nel mondo, vi ha insegnato che nel mondo c'è la scarsità. Probabilmente, anche su questo fatto non riflettete mai.
La religione ha fatto la stessa cosa. I vostri genitori avevano delle credenze sull'universo, su Dio e sul divino. Avete assorbito anche queste senza poterle sottoporre a critica. Non dico che tutto questo sia buono o cattivo; dico che per anni vi hanno educato ad accettare le credenze di altre persone, del governo e dei media, che mettono tutti in atto una forte programmazione. Tutto quello che vedete alla TV, tutto quello che sentite nei notiziari, tutte le cose che trovate su internet vi programmano a livelli diversi. Tutto quello che viene dai vostri genitori, dalla scuola, dal governo, dalla religione e dai media vi programma a essere sotto il controllo di qualcun altro.
Primo stadio: tutto è causato dal sentirsi vittime
Il primo stadio riguarda il vittimismo. Purtroppo, molte persone si sentono vittime fino al giorno della loro morte. Anche se cercano di cambiare la loro vita, agiscono con una mentalità da vittime. Vi ho già parlato del mio periodo da senzatetto. Volevo un lavoro e feci quello che fa una mentalità vittimistica: cercai un lavoro. Quando lo ottenni, feci di nuovo quello che fa una mentalità vittimistica standard: cercai un altro lavoro. Scrivevo anche i curriculum vitae per altre persone. Mi resi conto che tutti, anche a livello manageriale, avevano la stessa mentalità vittimistica e cercavano lavori che dessero loro più o meno quello che erano abituati a ricevere. Sì, forse miravano a uno stipendio un po’ più alto, forse volevano qualche benefit in più, forse volevano fare qualcosa di un po’ diverso in un ambiente un po’ diverso, ma continuavano a dare potere a qualcun altro e a pensare di non meritare più di quello che mediamente ricevevano già. Tutto ciò derivava da un modello mentale da vittima. Questa è la prima cosa a cui dovete risvegliarvi.
Solo le vittime si lamentano e accusano
Forse non sapete che state girando nel circolo vizioso della recriminazione, oppure lo sapete. Io ci sono rimasto intrappolato a lungo. Ricordo che da adolescente accusavo Dio, accusavo i miei genitori, accusavo il sistema scolastico. Accusavo gli altri per tutto quello che mi accadeva ed ero molto infelice. Accusavo gli altri perché non volevo accettare la responsabilità di me stesso, e non sapevo nemmeno come fare per accettarla. Era un concetto sconosciuto alla mente. Ero una vittima e non lo sapevo.
Vi ho già detto che ammiravo scrittori come Jack London ed Ernest Hemingway perché lottavano contro il sistema, lottavano contro la natura, lottavano contro gli elementi. E nelle loro opere, nella loro fantasia, vincevano. Volevo fare come loro, ma sentivo che stavo perdendo. Avere successo nel mondo mi rendeva in-felice ed entrai nello schema mentale della lotta. Facevo quello “sforzare” la vita di cui vi ho già parlato.
Ma tutto derivava dal fatto di essere una vittima e non saperlo. Henry David Thoreau ha scritto: “La grande massa degli uomini conduce una vita di silenziosa disperazione”. Anch'io ero silenziosamente disperato e a volte rumorosamente disperato. Probabilmente, guardando lo stato delle cose, anche voi vi lamentate del sistema, del governo, del presidente, dei terroristi o di qualunque altra cosa. Possono essere i vostri vicini, la vostra famiglia, i vostri amici. Ma tutto questo non significa comportarvi da vittime? Il primo passo consiste nel risvegliarvi al fatto che pensate come pensano le vittime. Appena vi risvegliate a questa realtà potete iniziare a lavorarci.
Probabilmente continuate ancora a sentirvi delle vittime, ma almeno vi siete risvegliati all'idea: “Sono stato una vittima, ma se inizio a comportarmi diversamente posso superare questo primo stadio”. Molte persone sono vittime sin dalla nascita e non si svegliano mai, e quindi non
possono passare allo stadio numero due, allo stadio numero tre e allo stadio numero quattro, perché non si sono risvegliate allo schema mentale di vittime del primo stadio.
Se continuate a sentirvi confusi, non preoccupatevi. Procedendo avrete sempre più chiarezza. Non voglio che tralasciate niente, voglio che metabolizziate tutto. Queste idee possono sembrarvi strane perché nessuno vi ha mai parlato direttamente (da cuore a cuore) in questo modo e di queste cose. Metabolizzate quello che vi dico, non ignoratelo. Seguitemi in questo percorso. Procediamo assieme e scopriamo come funziona realmente il mondo.
Sette chiavi per spezzare il modello vittimistico
Per farvi capire come funziona la mentalità vittimistica e come liberarvene (il che significa prenderne consapevolezza e passare allo stadio successivo), vi esporrò sette punti chiave. Queste sette chiavi possono aiutarvi a risvegliarvi al primo stadio e a continuare verso il secondo stadio di risveglio. Vediamole una per una. Se la vostra confusione continua, sorridete e sappiate che procedendo tutto diventerà chiaro.
Assumervi al 100percento lavostra responsabilità
Voi siete completamente responsabili per tutto quello che sperimentate nella vostra vita. Non è colpa vostra, non siete da accusare, ma la responsabilità è vostra.
Assorbimento inconscio
Avete assorbito quelle che sono le vostre credenze, provenienti dalla cultura in cui siete cresciuti, e questo assorbimento è stato inconscio. È quello che ho appena detto: appena nati avete iniziato a ricevere e ad assimilare informazioni e credenze sulla vita e sul mondo. Non ci pensate mai perché è tutto materiale inconscio.
siete più potenti di quello che credete
Il terzo principio è: non siete i padroni della terra. Non siete Dio. Ma avete più potere di quello che credete. Anche questa notizia può ispirarvi o confondervi, dipende dal modo in cui la guardate mentre siete ancora allo stadio della mentalità vittimistica. Comunque, state con questa informazione e guardate come vi fa sentire.
diventare consapevoli dei vostri pensieri
Quarto: potete cambiare i vostri pensieri, ma prima dovete essere consapevoli di quello che pensate. È un punto interessante, perché molte persone non sono consapevoli di pensare. Queste persone sono i loro pensieri. Nel primo stadio, quello della vittima, siete i pensieri, vi identificate con i pensieri e non ne siete separati. Continuate a seguirmi. In questo momento state pensando a questo programma, ma, se vi fermate un attimo, vedrete che state guardando voi stessi che pensate a questo programma. Ci sono i pensieri e c'è la consapevolezza dei pensieri. Se state pensando a questo programma, ma non siete distaccati almeno in parte, continuerete a credere di essere quello che pensate. Per poter cambiare i vostri pensieri dovete diventare consapevoli che siete separati dai vostri pensieri. Questo è un primo passo molto profondo, molto potente e molto importante per capire come liberarvi dalla mentalità della vittima e passare allo stadio numero due.
Voi siete illimitati
Il punto successivo è capire che potete fare l'impossibile. È impossibile conoscere i vostri limiti. Mi piace molto anche questo punto, perché moltissimi dicono: “No, ci sono cose impossibili. Ci sono limiti precisi”. Se siete nella mentalità della vittima è certamente così. Ma se considerate la storia, se considerate la scienza, se considerate le stupefacenti scoperte che si fanno ogni giorno, iniziate a capire che non ci sono limiti, che in realtà niente è impossibile. Quando parliamo di quello che è possibile oggi, ci basiamo su quello che attualmente la scienza e la fisica ci dicono che è possibile e impossibile. Ma la scienza e la fisica cambiano mentre scoprono sempre più cose. Quindi, almeno per un momento, considerate l'idea di poter fare l'impossibile, che non potete conoscere i vostri limiti, e che questa è una realtà. Non potete conoscere i vostri limiti. Non avete provato a fare tutto o forse avete provato a fare poco di tutto. Solo provando potete scoprire quali sono i vostri limiti, e cambiando le vostre credenze scoprirete che non ci sono limiti. Ci sono solo limitazioni mentali.
le emozioni sono ilcarburante
Il sesto punto è: qualunque cosa carichiate di emozione tenderà a manifestarsi. È qualcosa di molto potente. Avete notato che quello che amate con più intensità o quello che odiate con più forza sono le cose che compaiono di più nella vostra vita? Il motivo è che avevate un'immagine e l'avete caricata con l'intensità dell'emozione. Lo spiegherò meglio in seguito. Per il momento vi chiedo soltanto di considerare l'idea che quello che visualizzate nella vostra mente accompagnato da un sentimento molto intenso, soprattutto d'amore o di odio, tenderà a venire attratto nella vostra consapevolezza, nella vostra esperienza.
Settimo e ultimo: lasciar andare i vostri attaccamenti e i vostri bisogni può fare miracoli. È un punto molto profondo e vi dirò una cosa che all'inizio vi shoccherà, ma è la pura verità: potete avere tutto quello che volete, a patto che non ne abbiate bisogno.
Ne capirete il senso più tardi. L'idea è che, se siete attaccati a qualcosa, se siete dipendenti da qualcosa, quando avete bisogno che qualcosa accada, in realtà state emanando un'energia contraria e la cosa di cui avete bisogno non si manifesta nella vostra esperienza. Se invece avete un atteggiamento più giocoso riguardo alle cose che volete, quella che emanate è l'energia dell'amore, l'energia del distacco, l'energia di un volere pulito. Allora ci sono molte più probabilità che quello che desiderate appaia rapidamente nella vostra vita, per il semplice fatto che al riguardo avete uno spirito giocoso.
Tutti fanno così
Leggendo questi sette principi per superare il primo stadio di risveglio e passare al secondo, probabilmente avete avuto dei pensieri, delle credenze al riguardo. Forse non li avete capiti del tutto. Come vi hanno fatto sentire? Quello che voglio dirvi è che il vittimismo può agire in modo subdolo, può funzionare al di sotto del livello di consapevolezza, perciò dovete fare attenzione ai vostri commenti su quello che avete appena letto. Qualcuno potrebbe persino avere pensato: “Questo Joe Vitale dice cose completamente prive di senso”.
Supponiamo che abbiate avuto un incidente d'auto. A chi date la colpa? Se i giornali scrivono che c'è la crisi del petrolio o un pericolo di attacco terroristico, chi accusate? Guardate dentro di voi oppure sentenziate: “È colpa del presidente”, “È colpa del governo” o “È colpa della politica”? Se avete un problema sul lavoro, di chi è la colpa? Del vostro capo? Di un dirigente? Delle condizioni atmosferiche? In genere, chi agisce in base alla mentalità della vittima è sempre pronto ad accusare gli altri. Punta il dito in tutte le direzioni.
Quindi, la prima cosa di cui voglio che diventiate consapevoli è che tutti facciamo così. Io faccio così e molto probabilmente anche voi. Probabilmente avete sempre fatto così, probabilmente avete fatto così ieri o oggi stesso. Tutto quello che vi chiedo è prenderne coscienza. La coscienza è il punto fondamentale di tutto questo libro. Per questo si chiama corso del risveglio. Prendere coscienza, diventare consapevoli, significa svegliarsi.
Joe Vitale corso di risveglio
http://divinetools-raja.blogspot.it
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