Rapporto fra marketing e spiritualità
Riguardo il tema di oggi, prendo come esempio una delle mail ricevute: “Il guadagno, il marketing, l’amore per il denaro non hanno nulla di spirituale e sono ciò che impedisce all’uomo di evolvere... La nuova spiritualità all’americana, basata sulla ricerca di benessere e ricchezza, rappresenta in realtà una pericolosa deviazione. ...”
Tutti coloro che lavorano nel settore della pubblicità concordano nel dire che il marketing più efficace è sempre il passaparola. Che sia un libro, un film o una nuova marca di biscotti, la garanzia del successo è che le persone si trovino soddisfatte del prodotto e comincino a parlarne bene in giro. Io sono un esempio vivente di questo concetto, in quanto ho cominciato la mia attività letteralmente dal nulla, cioè senza possedere alcun “appoggio” nel mondo editoriale. Nel 2006 ho scritto il mio primo libro, Officina Alkemica, l’ho pubblicato a mie spese e ho cominciato a fare il giro delle librerie esoteriche per farlo leggere ai librai, prima a Torino e poi a Milano: Psiche, Psiche2, Arethusa, l’Esoterica di Milano dei mitici fratelli Falcone e la Primordia (sempre di Milano), sono state le prime ad aver creduto in me, in quanto i librai leggevano il libro, lo trovavano bello e cominciavano a tenerlo in vista nelle loro vetrine. Questo è stato il mio primo approccio col marketing. Dopo sette anni sono l’autore italiano più venduto del settore. Il fatto che alcune persone critichino questo mio percorso “all’americana” anziché prenderlo ad esempio... è indice del livello di addormentamento a cui porta il giudizio interiore.
Gli italiani hanno grandi qualità – io amo la mia nazione – ma non sanno vendere e sono colmi di giudizio riguardo il vendere. Per questo motivo tanti italiani hanno in antipatia gli americani e il loro modo di porsi, decisamente spregiudicato riguardo la capacità di “piazzare” qualsiasi prodotto. Ma ricordiamoci che “spregiudicato” significa semplicemente “privo di giudizio”.
Gli italiani hanno una visione distorta del denaro in genere e del vendere in particolare. Hanno paura di vendere, hanno paura di valorizzare ciò che producono e sbatterlo in faccia al consumatore. Per quale motivo dovrei vergognarmi di promuovere qualcosa che considero veramente valido? Non sto truffando nessuno, sto solo mostrando quello che so fare. Eppure gli italiani non solo si vergognano di mettere in luce i propri prodotti, ma si permettono di criticare chi lo fa, definendolo un comportamento “all’americana”. Loro faticano ad arrivare a fine mese, ma criticano chi sa vendere in maniera spregiudicata!
I relatori americani, di prassi, nel corso del seminario fanno delle pause il cui scopo dichiarato è quello di permettere al pubblico, oltre che di recarsi alla toilette, di raggiungere i tavoli in fondo alla sala dove sono esposti i prodotti da acquistare. Ebbene, in Italia ho visto persone alzarsi e lasciare la sala indignate nei confronti del relatore che le invitava ad acquistare i suoi prodotti. Non voglio giustificare quei relatori che esagerano e promuovono un loro dvd, libro, cd o workshop ogni dieci minuti di discorso, ma voglio invitarvi a riflettere sul perché questo genere di approccio vi causa così tante resistenze.
Il marketing può essere definito come quella serie di comportamenti che mettono in luce quanto tu credi nel tuo prodotto. Non è tanto una questione di strategie, bensì una caratteristica psicologica: credi o non credi in quello che fai? Perché se ci credi ogni tuo comportamento sarà, per forza di cose, orientato al marketing. Quando parli del tuo libro o dei caffé che vendi nel tuo bar, avrai una certa luce negli occhi. Ma tante persone hanno paura del loro stesso Fuoco e non lo mettono in evidenza, anzi lo nascondono. Hanno paura delle vette che potrebbero raggiungere. Questo fa nascere in loro un terribile conflitto interiore, per cui inconsciamente cominciano a odiarsi. La conseguenza è che – per la Legge dello Specchio – avranno in antipatia chi invece non si fa problemi a esprimere tutto il suo Fuoco. Cominceranno a odiare chi vende in maniera spregiudicata, adducendo come giustificazione a quest’odio delle fantomatiche regole etiche o spirituali che farebbero del denaro un elemento satanico. Questo fa sì che, almeno per un certo tempo, si sentano con la coscienza a posto, perché loro sono nel giusto, non si occupano del “vile denaro” e sanno cos’è la vera spiritualità.
Ma non sanno, i poverini, che questa antipatia verso il mondo del business e del marketing rappresenta la caratteristica psicologica che impedisce loro di avere davvero successo con la loro attività, qualunque essa sia. Attenzione, non sto affermando che dovremmo tutti imitare i venditori americani – io stesso infatti non mi ispiro a quel genere di personaggi, perché non è nel mio stile – ma che dovremmo ammirarli, questo sì, perché l’ammirazione verso qualcuno che ottiene successo nella vita non può che aiutare l’apertura del Cuore e favorire l’ingresso della prosperità nella nostra vita. L’ammirazione è un’emozione superiore che fa sì che assorbiamo sui piani sottili le qualità che stiamo ammirando.
Mentre, come al solito, dal giudizio non può nascere niente di buono, ma solo ristrettezze e difficoltà.
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco
http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa
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