Il viaggio è eterno

Il viaggio è eterno; non pensare mai che il pellegrinaggio termini da qualche parte. Ti liberi da una cosa e subito vedi qualcos’altro che ti sta aspettando. Sei di nuovo prigioniero, e quando torni libero trovi qualcosa di ancora più sottile, che non avevi mai visto prima.
La mente è come una cipolla: contiene strati su strati. Perché sprecare tempo? Limitati a trascenderla. Anni e anni di psicanalisi e l’uomo è sempre lo stesso: non è cambiato nulla. Viceversa basta un piccolo sforzo verso la meditazione… e la meditazione non è altro che un passo per uscire dalla mente. Lasciati la mente alle spalle: non c’è bisogno di sbucciarne tutti i livelli.


Tu non sei la mente, così come non sei il corpo.
Tu sei parte di una vita immortale.
Il tuo corpo e la tua mente sono centrati su un falso io.
Man mano che trascendi l’io, scopri improvvisamente un cielo senza limiti. Qualcuno lo ha chiamato Dio, qualcun altro Brahma, ma il termine migliore l’hanno usato Mahavira e Gautama il Buddha: moksha. Moksha vuol dire “libertà totale”: libertà da ciò che ti rende cieco, libertà da ciò che è falso, libertà da ciò che morirà. E quando ti liberi da tutto ciò che è falso e mortale, immediatamente si apriranno per te le porte dell’immortalità.


I Veda vi hanno dichiarato amritasya putrah: figli e figlie dell’immortalità. E fatta eccezione per la meditazione, non è mai esistita e non esisterà mai altra via.
Coloro che si lasciano sfuggire la meditazione mancano l’intera danza della vita. Io spero che nessuno si lasci sfuggire quella danza, quel canto, quella musica dell’eternità.

Osho

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa





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