E' TUTTO UN GIOCO ...
















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Commenti

  1. GIOCO ???????
    La morte è assai più complessa di un gioco, chi ha capacità oltre l'ordinario, e chi fa viaggi sciamanici come me, incontra morti di tutti i tipi in situazioni assai diverse alcune belle e altre assai meno belle o pessime e non mi pare proprio che vivevano la cosa come un gioco

    LA VITA E LA MORTE
    Solo in ambito sciamanico si sa che il vero motivo per cui si viene qui, è molto diverso da quanto viene sempre detto. Si viene qui unicamente per sfidare la morte, la vita è l'arena, la morte e la persona i due sfidanti, la morte può essere vista ed è possibile anche parlarci,sia la propria che di altri, cosa che ho fatto innumerevoli volte, alla fine o vince la morte oppure la persona si lascia andare ma.........

    Solo in ambito sciamanico si sa che la sfida la si può vincere e poi la morte non da più la caccia,ovviamente il lavoro da fare è notevole,quando lo sciamano ritiene che sia giunto il momento di andarsene, se ne va da questo mondo scarpe comprese, in piena consapevolezza e vivo, senza lasciare indietro nessun corpo da seppellire e l'infinito è il suo campo di azione
    Gianni

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  2. Perdonate l'intrusione...ma in effetti il Gioco non sarebbe affatto un banale scherzo...il Gioco e' serio per definizione. Peraltro nella realta' sciamanica e' ben radicata la figura del "Buffone divino" presente nello sciamanesimo delle due americhe e in quello euroasiatico qui da noi passando attraverso varie mutazioni nella maschera appunto buffonesca e iniziatica di Arlecchino la cui origine arcaica affonda nel corteo funebre di Diana. In effetti qui assolveremmo ad una sorta di "gioco di ruolo" e cio' non minimizza affatto il carattere essenzialmente tragico dell'esitenza. Il gioco e' insito nella multiforme allegoria delle maschere transitorie che siamo. Per il resto questa e' un Eta' davvero Oscura. Un saluto

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  3. ...allora per amore di chiarezza proverei ad aggiungere che in effetti la valenza propriamente cosmica del Gioco la ricaveremmo sicuramente anche dall'etimo stesso della parola, la quale proviene dalla latina iocus che secondo alcuni deriva dal diocus, che sta "giorno per giorno" la corsa - rincorsa dei giorni...e nel diocus appunto in sedimenta la radicale DIU - DIV connessa a splendente, dunque "divus" e divino a rimarcare il profondo enigma della personificazione dei diversi ruoli appunto giocati dalla divinita' nei molteplici "passaggi" delle metamorfosi dove anche i noti "scherzi" di Hermes (celeberrima la sua qualita' di psicopompo) acquisiscono un valore da prendere affatto alla leggera. Tenevo a definire questo abozzo di commento prolungatosi in veste quasi discorsiva per amore del tema trattato. Con questo pretesto cerco di chiarire anche meglio a me stesso un senso massimamente sfuggevole ma nel quale vortico e vortichiamo tutti. In fondo, una volta che ci si e' occupati delle varie incombenze quotidiane (lavoro, famiglia, problemi vari) a cos'altro dedicare l'ultima attenzione del giorno se non a quegli interrogativi ultimi dell'esistenza? Di esistenze che sebbene imperfettamente ricercano, finche' ancora in tempo, una presenza a questa vita sempre piu' cosciente? Buon proseguimento e grazie

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  4. BUFFONE DIVINO ?????
    Giovanni bella risposta la tua ma in questo caso non hai le informazioni giuste nello sciamanesimo quello che tu chiami buffone divino si chiama INDOSSARE LE TESTE, una pratica molto potente di viaggio sciamanico in cui lo sciamano in trance si identifica la testa indossata dalla quale riceve informazioni, consiglio, E' una pratica ben conosciuta ed usata dai praticanti di sciamanesimo anche se non molto diffusa, personalmente la uso spesso e devo dire che funziona, la testa di per se non mi da nulla ma mi fa fare viaggi di alto livello

    La psicologia odierna ha preso questa pratica che funziona e la usa con un altro nome, nuova identità, o similari a scopo terapeutico

    Gianni

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  5. Ciao Magnet...credo che le tue esperienze siano indiscutibilmente provate. Certo e' che la figura del cosiddetto Trickster si staglia autonomamente tra le nebbie dei luoghi liminali le diverse dimensioni. Esso agirebbe come entita' disturbatrice della facolta' cognitiva dell'operante, come "ambiguo burlone" metadimensionale insomma, uno fra i molti Guardiani della Soglia. Poi davvero so poco anche se animato da sincera passione. In buona sostanza Auguro per tutti noi un progressivo e felice, dunque massimamente consapevole, dissolvimento affinche' possano ampliarsi oltre ogni possibile inganno le direzioni dei nostri rispettivi percorsi, i quali credo siano idealmente riconducibili al senso piu' profondo del "nostos": ovvero, del ritorno alle Origini. Del ritorno alle purissime sorgenti splendenti dell'essere. Un saluto

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