sabato 18 marzo 2017

L’IMITAZIONE SPIRITUALE E LE FERMATE CONFORTEVOLI

Una breve prefazione: Albert Karaman è un ingegnere informatico russo che un giorno aveva comprato un biglietto aereo per Nepal, e da allora non si è più fermato. Ho tradotto per voi un suo articolo che trono molto importante.
-----------------------
Quasi tutte le volte, quando comunico con le persone che credono di aver intrapreso un cammino spirituale, vedo sempre le stesse fermate, sedute alle quali loro credono di camminare.
E’ facile fermarsi. Talmente facile che la maggioranza dei “camminatori spirituali” non si è nemmeno mossa, stando comodamente alla fermata di nome “spiritualità moderna”.
Qui c’è di tutto.
Ecco una lunga lista di Maestri e Guru con lunghe file di adepti. Ecco la libreria delle sacre scritture e i testi degli illuminati. Ecco un gruppo di yoghin in pose contorti ed ecco un tappetino libero che ti aspetta ad un prezzo modico.
Ecco chi canta i mantra o volteggia in una danza estatica. E qui, avendo assaggiato un fungo magico, puoi provare delle sensazioni mistiche. Lì accanto c’è una lunga fila di ashram dall’aria di pace. Ovunque ti chiamano offrendo le tecniche di respirazione, gli esercizi energetici, i rituali sciamanici, gli artefatti antichi ed altri attributi spirituali per tutti gusti.
E’ un peccato non fermarsi qui. La scelta è vasta, e c’è la domanda. C’è tanta gente con gli sguardi ardenti.
Molti si fermano qui, guidati dalla logica del consumo dove la spiritualità è esposta sui banchi. Girano, provano, si mostrano dei trofei comprati nel supermercato della spiritualità.
Pensate che io sia contrario a tutto ciò? No. Queste sono le porte, come si fa ad essere contro le porte?
Se sai dove andare passi attraverso le porte camminando verso la tua meta, e se non lo sai, allora si tratta di un cammino turistico lungo gli itinerari pubblicizzati, con commenti “spirituali”. Il turismo spirituale è molto popolare, ora.

Il TURISMO SPIRITUALE.
Alcune tradizioni spirituali paragonano la prima tappa alla vita di un’ape. Vola, assaggia i pollini. Così anche un rIcercatore spirituale conosce vari approcci, filosofie, i portatori delle conoscenze o di stati. ... questa tappa può durare alcuni anni, dopo di che il ricercatore spirituale deve tornare nella sua arnia, digerire il nutrimento e cominciare a produrre il miele.
Il ritorno all’arnia è la trasformazione dell’informazione appresa, l’inizio del cammino.
Ma cosa vedo, invece? Le api insaziabili volano così per tutta la vita senza aver mai iniziato il processo della digestione e senza aver mai prodotto miele. Questo è il turismo spirituale.

OBIETTIVO.
Raramente si può incontrare una pesona che risponde onestamente alla domanda su ciò che sta facendo nella sfera spirituale. Qual’è il suo obiettivo finale? A che serve?
Nei 99,9% dei casi la risposta a questa domanda è la stessa: la gente parla del risveglio spirituale ma intende la felicità, la beatitudine, l’armonia, l’estasi, la potenza, la pace, la riconoscenza, il ruolo di un maestro illuminato e così via.
Onestamente, si tratta di un piacere mascherato, avvolto in un cartina della spiritualità. .. Devi sapere che questo mondo soddisfa tutte le domande senza eccezioni. E’ fatto così. E se questo mondo conta i risvegliati sul palmo di una mano, mentre i ricercatori spirituali sono milioni, la conclusione è ovvia: la gente non vuole il risveglio, vuole qualcos’altro. E quest’altro è mascherato come la spiritualità.

MAESTRI E GURU.
Il miglior maestro, per un moderno ricercatore della spiritualità, è quello morto. Non sto scherzando, è un fatto, se non ti nascondi di fronte alla realtà. Un maestro vivente è una minaccia alle tue convinzioni, teorie, conclusioni e a tutta la tua personalità come te la immagini. Insomma, a tutta la menzogna con la quale ti stai nascondendo dalla vita.
Per questo motivo all’uomo moderno piacciono i maestri del passato. Non minacciano la loro sicurezza e corrispondono in pieno alle loro idee e alle fantasie sulla spiritualità. Si può amarli e citarli, non usciranno dal Nirvana per dare un pugno in faccia alla persona che tu immagini di essere.
Questo è il compito del maestro vivente, al quale puoi fare una domanda importante e al quale puoi avvicinarti, per un giorno scomparire.
La maggioranza di coloro che vengono dai maestri per fare una domanda crede di ricevere una risposta; ma l’obiettivo di un maestro è un altro: lasciarti senza le tue domande, lasciarti nudo e vulnerabile, senza domande e senza risposte, senza idee né concezioni.
Se l’hai capito, ti avvicinerai al maestro sempre di più finché non scoprirai che il maestro e tu non siete diversi. Ma il moderno ricercatore arriva dal maestro per confermare la sua opinione e radicarsi in essa. Se questo non succede, lui va da un altro maestro. La scelta è grande, adesso. Ci sarà anche colui che accarezzerà le proprie idee su se stesso, ampliando le file dei seguaci. E’ diabolicamente strano, “bere i maestri” attraverso le cannucce come i succhi colorati, discutendo poi se ti è piaciuto, e altrettanto strano andare da un maestro all’altro mischiando i succhi, facendone un cocktail.
Mi chiederai: ma ho bisogno di un maestro? Ho una rispiosta precisa: si. Un maestro serve, ma prima devi capire che un vero maestro è la stessa vita, è il tuo primo e ultimo maestro.

SENSAZIONI MISTICHE.
Si crede che le esperienze mistiche siano una parte integrante del cammino spirituale. Spesso diventano un obiettivo primario. In sostanza, è un ostacolo sulla via del risveglio. Il risveglio dello spirito non è una nuova esperienza, né uno stato d coscienza alterata. Il risveglio non coincide mai con quello come lo si immagina.
E’ simile ad un ricordo di se stesso come colui che dorme e sogna, e non un ricordo di colui che sta facendo qualcosa nel sogno; un ricordo di uno che è sempre esistito ed esisterà sempre.
Tutte le esperienze, tutta la mistica sono una parte del sogno, dei suoi strati più sottili, certo, ma fa parte di un sogno. ... sento periodicamente alcuni che mi stanno raccontando delle loro esperienze mistiche credendole molto importanti.
Ma io le vedo come qualcosa non particolarmente importante, e alla gente questo non piace. E vorrei dire (come una doccia fredda): comprati una droga e avrai facilmente un intero mazzo delle sensazioni mistiche. Se il tuo obiettivo è questo, la droga è una via più facile per arrivarci. La maggioranza delle persone, sulla pista da ballo spirituale, non fa che questo, dietro lo scudo delle parole importanti.
Ma se sei onesto con te stesso, vedrai che, passate le sensazioni mistiche, le tue reazioni sono rimaste sempre le stesse; l’indice del tuo avanzamento sono proprio le tue reazioni nella vita di ogni giorno... L’unico lato positivo di queste esperienze sono le idee un po’ più ampie sul mondo....
Se il tuo obiettivo è il risveglio, le esperienze mistiche sono naturali man mano che avanzi, sono semplicemente dei segnali stradali. Sono le pietre miliari, puoi capire dove ti trovi e cosa dovrai fare dopo. Quando guidi un’auto, non crederai mica un segnale stradale lo scopo del tuo viaggio...

PRATICHE SPIRITUALI.
Bisogna dire che con il vasto accesso all’informazione è arrivata anche la superficialità nell’apprenderla. Tutte le pratiche e i metodi sono come una vanga, sono strumenti di lavoro. Servono per scavare un pozzo, per arrivare all’acqua. E quando la troverai, pui anche buttare via la vanga, e bere, bere, per saziarti... invece la gente cambia le vanghe, e scava un po’ di qua e un po’ di là.
A volte chiedo: perché lo fai? E mi rispondono, che quella vanga non andava bene e che l’acqua lì non c’era.
Vedo il paesaggio cosparso di piccole buche.
E so che se avesse insistito, avrebbe già trovato la sua acqua. Non importa dove scavi; l’acqua c’è ovunque, scava e lo vedrai.

LETTERATURA SPIRITUALE E LE CONOSCENZE.
Un buon libro è una freccia, come un link in internet, il suo scopo è indicare e portare l’utente sulla pagina giusta. Lo scopo della letteratura spirituale è indicare la fonte e avvertire sui fattori che possono distrarre.
Mi viene spesso da chiedere: perché rileggi sempre i link, perché li collezioni? Perché leggi i commenti a questi link?
Fai un click: è tutto ciò che serve, vai là dove indica la freccia.
Contrariamente a ciò che si pensa, non credo che serva una grande quantità di sapere, a volte può bastare una conversazione, un paragrafo, per formulare l’essenza di ciò che devi fare. E poi prendi la vanga e scava.

GLI ASHRAM.
Sono stato in una moltitudine di ashram. Ho parlato con molti loro frequentatori. E molte volte ho sentito sempre la stessa storia: “Qui si sta bene, c’è l’aria elevata, le energie alte, non come dove stavo prima”. Alcune di queste persone un giorno mollano tutto e vanno a vivere in un ashram o nei pressi di un ashram.
E sai cosa penso?
Penso che spesso il cammino qui finisce, senza mai esser cominciato. La gran parte dei nostri nodi è stata fatta nella società dove abbiamo passato la vita, e il miglior modo per scioglierli è guardarli in faccia, senza nascondere lo sguardo. Se queste persone me lo avessero chiesto, avrei detto: torna a casa, a lavorare, ottieni ciò che volevi, comunica con gente normale, fai l’amicizia con persone degne. E ‘ sufficiente che i tuoi rapporti non siano distruttivi. Basta che nella tua vita ci sia l’armonia. Un ashram diventerà solo una soluzione di un problema pratico: per esempio, per digerire una tappa del passato.

IL NOSTRO TEMPO.
Il periodo in cui viviamo è un regalo per coloro che sono davvero interessati al risveglio; la società moderna offre tutte le possibilità per far uscire fuori le tendenze distruttive della mente. Questo pesa, ma è anche un vantaggio; la vita “normale” nella nostra società ti fa vedere quello che ti appesantisce aiutandoti di liberartene. I collegamenti stretti, l’intensità della vita. Anche il vettore materialistico della società è una condizione per diventare presto adulti.

ALCUNE PAROLE IN CONCLUSIONE.
Tutto ciò che ho detto non è una critica. In sostanza, tutto si trova al suo posto, e anche l’autore spesso aveva camminato su molti di questi rastrelli. Ma a volte una lettura simile potrà diventare una spinta per rivedere qualcosa... In sostanza, ho parlato di come smettere di imitare la spiritualità cadendo nelle ovvie trappole. E se hai capito che questo si riferisce anche a te, correggi il tuo cammino e vai per la tua strada.

Di Albert Karaman

http://alter-world.net

Olga Samarina FB


http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

Nessun commento:

Posta un commento