PADRONE DI TE STESSO
"Buddha stava passando per un villaggio e la gente si mise a insultarlo. Usarono tutte le parole più insultanti che conoscevano, le più pesanti. Buddha rimase fermo, ascoltando in silenzio, con grande attenzione, e poi dichiarò: 'Grazie per essere venuti da me, ma purtroppo vado di fretta. Devo andare nel villaggio vicino, dove mi stanno aspettando. Non posso dedicarvi del tempo oggi, ma domani quando ripasserò di qui, avrò più tempo. Vi potete riunire di nuovo, e se avrete ancora qualcosa da dirmi che non siete riusciti a dire oggi, potrete farlo. Ma oggi dovete scusarmi'.
Quella gente non riusciva a credere ai suoi occhi e alle sue orecchie: quest'uomo era rimasto completamente imperturbabile, impassibile. Uno di loro chiese: 'Forse non ci hai sentito? Ti abbiamo insultato più che potevamo, e tu non hai nemmeno risposto!'
Buddha replicò: 'Se volevate una risposta, siete arrivati troppo tardi. Dovevate venire dieci anni fa, e allora vi avrei risposto. Ma in questi dieci anni ho smesso di essere manipolato dagli altri. Non sono più uno schiavo, sono padrone di me stesso. Agisco secondo il mio essere, non quello di qualcun altro. Agisco in base ai miei bisogni interiori. Non potete costringermi a fare qualcosa. Va benissimo: volevate insultarmi e lo avete fatto! Sentitevi pure soddisfatti. Avete fatto il vostro lavoro a perfezione. Ma per quanto mi riguarda, non accetto i vostri insulti e, se io non li accetto, non hanno alcun significato'."
Osho
http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa
Quella gente non riusciva a credere ai suoi occhi e alle sue orecchie: quest'uomo era rimasto completamente imperturbabile, impassibile. Uno di loro chiese: 'Forse non ci hai sentito? Ti abbiamo insultato più che potevamo, e tu non hai nemmeno risposto!'
Buddha replicò: 'Se volevate una risposta, siete arrivati troppo tardi. Dovevate venire dieci anni fa, e allora vi avrei risposto. Ma in questi dieci anni ho smesso di essere manipolato dagli altri. Non sono più uno schiavo, sono padrone di me stesso. Agisco secondo il mio essere, non quello di qualcun altro. Agisco in base ai miei bisogni interiori. Non potete costringermi a fare qualcosa. Va benissimo: volevate insultarmi e lo avete fatto! Sentitevi pure soddisfatti. Avete fatto il vostro lavoro a perfezione. Ma per quanto mi riguarda, non accetto i vostri insulti e, se io non li accetto, non hanno alcun significato'."
Osho
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