lunedì 19 febbraio 2018

Osho parla della meditazione Nadabrahma

Questa è una Meditazione Mantra, e mantra è una delle vie più potenti. E’ molto semplice ma estremamente efficace, perché quando si canta un mantra o si canta un suono, il corpo comincia a vibrare; in particolare nelle tue cellule cerebrali comincia una vibrazione. Se fatto nel giusto modo, tutto il tuo cervello comincia a vibrare efficacemente e si attiva, e si attiva anche tutto il tuo corpo. Quando il tuo corpo ha cominciato a vibrare e il tuo cervello ‘sta cantando’ (vibrando), sei entrato completamente nel mantra. Un’armonia fra corpo e mente che normalmente non c’è. 

La mente e il corpo si alimentano in modo diverso, a seconda dei loro bisogni. Il corpo pensa ad alimentarsi, la mente pensa. Il corpo si muove sulle strade del mondo, mentre la mente si muove nell’immensità, fra le stelle. I due percorsi non si incontrano, sono indipendenti, e questo crea una separazione, una spaccatura. La base della schizofrenia è alimentata/scatenata dal fatto che il corpo va in una direzione mentre la mente va in un’altra direzione. E tu sei un terzo elemento, né il corpo, né la mente, perché sei “staccato” da loro. Metà di te è attirato/dominato dalla mente e metà dal corpo. Quindi vieni “lacerato”, e questo provoca una grande angoscia. Durante una meditazione (Nadabrahma o altre) questo è ciò che accade: quando cominci a produrre un suono (una vibrazione, o qualsiasi suono tu voglia, perfino “Abracadabra”) il corpo tutto comincia a rispondere. Prima o poi inizia una fase in cui per la prima volta la mente e il corpo risuonano insieme, vanno insieme nella stessa direzione. 

E quando il corpo e la mente sono sintonizzate, tu esci dal dominio “corpo-mente”, non sei più la pedina della loro lite. Quindi il TERZO ELEMENTO, ciò che tu sei in realtà –l’anima, lo spirito, l’atma – è a suo agio ed in equilibrio perché non più strattonato da più direzioni. Il corpo e la mente stanno lavorando e risuonando così in armonia, che l’anima può uscire delicatamente e diventare un osservatore, osservando il gioco nel quale entrambe sono impegnati in quel momento. Il corpo e la mente sono così in armonia in questo suono, che non si accorgono che la mente, l’oggetto della loro guerra di potere, è fuori dal loro controllo. Sono così ebbri di questa vibrazione che li sta inebriando, che non si accorgono dell’anima libera. Quindi nel Nadabrahma, ricorda questo: lascia che mente e corpo siano l’uno per l’altra, ma ricorda che tu devi esserne/diventare il testimone. 

Esci dalla danza silenziosamente, delicatamente dalla porta di servizio, senza lotta, senza struggimento. Loro sono ebbri? Esci e osservali da fuori. Micaela Vannucchi & Associati Questo è il significato della parola ‘estasi’: stare al di fuori /distaccarsi. Distaccarsi e osservare la loro danza è assolutamente piacevole. E’ silenzio, è beatitudine, è una benedizione. Questo è il segreto di questo cantare, il motivo per cui ha prevalso/è stato praticato per tanti secoli. Non c’è religione che non abbia usato un canto, un mantra. Ma c’è un pericolo. Se tu non esci dalla danza, se non diventi un testimone, perdi l’intero punto della situazione. Ti lasci inebriare anche tu, come il corpo e la mente. Il canto diventa, quindi, solo una situazione inebriante. Che può rilassare, che può tranquillizzare come una Ninna Nanna, ma senza nessun valore aggiunto e attivo. Nulla di sbagliato. Ma piacevole, NON utile. Ricordate che l’inebriamento della situazione può essere così bello che si vuole restare inebriati. 

Sei “perso” e ti godi il ritmo interiore, la musica prodotta. MA è come se fosse una droga, una situazione da LSD. Con il canto, l’inebriamento, crei una sorta di droga per il tuo corpo. Il canto-vibrazione crea cambiamenti chimici nel corpo che non sono differenti dall’effetto di alcune droghe o all’effetto di alcune pratiche. Dopo 7 o 8 giorni di digiuno, ad esempio, una persona comincia a sentirsi giubilante, felice e leggera senza nessun motivo, libera da qualsiasi problema. Questo perché il corpo subisce delle mutazioni a livello chimico che agiscono da droga. Sono molto contrario sia alle droghe sia ai digiuni. E se il canto-vibrazione viene usato come droga, sono contrario anche a questo. Il punto che bisogna ricordare è che devi usare il suono-vibrazione-mantra non come un ulteriore modo di intossicarti. 

Che sia inebriante per il corpo e la mente, così che ti diano la possibilità di uscire fuori dal loro giogo e osservare lucidamente. Vedi il tuo corpo cullarsi e la tua mente immersa nella tranquillità, nella calma e in pace. Guarda dall’esterno e stai all’erta e lucido come una fiamma. Se questo non avverrà, potrai avere una bella dormita, ma niente di più. Questo lavoro è utile per la salute e per l’energia, non per la crescita interiore finale. Bene, fai attenzione al canto Nadabrahma. Talvolta, seduto nel silenzio, comincia a far vibrare un OM o un qualsiasi mantra o parola, e comincia a vibrare in sintonia con lei. Il significato del suono o della parola non sono importanti di per sé; oppure puoi inventarti un tuo mantra e farlo vibrare. 

Ma ricordati di scivolare fuori da esso. Lascia che il corpo e la mente si inebrino, lascia che cadano in un amore e una sintonia reciproci, e esci fuori dalla loro “danza a due”. Non restare in contemplazione così a lungo senza lucidità, non fissarti. Sennò rischi di addormentarti. E se uno si addormenta, non c’è meditazione. Meditazione vuol dire CONSAPEVOLEZZA. Ricordalo
http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

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