giovedì 4 aprile 2019

Fai ogni cosa con amore e tutto andrà bene



La consapevolezza genera quel tipo di intelligenza analitica costruttiva di una felicità autentica per se stessi e gli altri .

Marco Aurelio a proposito della consapevolezza dice:
“ Fai ogni cosa con amore e tutto andrà bene” .
Sempre Marco Aurelio dice che la mente naturale (libera) non è capace di pensare a passato o futuro; le sue operazioni sono sempre nel presente !!
Sempre lui dice se ogni tua azione sarà libera dal tuo demone interiore e in armonia con la natura; decisa, naturale vera; allora sarai felice e tutto andrà bene.

Sulla consapevolezza del se Jung in tarda età poco prima di morire dice”:
Sono stupito deluso, e contento di me,sono afflitto depresso ed entusiasta.
Sono tutte queste cose insieme e non so tirare le somme.
Sono incapace di stabilire se alla fine valgo o non valgo, non ho un giudizio da dare su me stesso e sulla mia vita. Non c’è nulla di cui mi senta veramente sicuro.
Quando Lao Tzu dice: “ Tutti sono chiari e io sono offuscato “; esprime quello che provo io ora ; nella mia vecchiaia e nella mia età avanzata .
Eppure ci sono così tante cose che mi riempiono : le piante, gli animali, le nuvole, il giorno e la notte e l’eterno che è nell’uomo .
Quanto più mi sono sentito insicuro di me stesso, tanto più è cresciuto in me un senso di affinità con tutte le cose. Anzi , è come se quel senso di alienazione,che per tanto tempo mi ha separato dal mondo , adesso si fosse trasferito nel mio mondo interiore , rivelandomi una insospettata estraneità a me stesso “.
(Meraviglioso).

La maggior parte della gente non è consapevole e vive una vita da morti, da addormentati; perché? Perché è stata sottoposta ad un lavaggio del cervello da parte della famiglia la società i costumi e cosi via .
Sono soggetti ipnotizzati che seguono mete fasulle !!
Il punto è che guardare in faccia la verità della nostra condizione : essere consapevoli costa sofferenza ! Fino a che punto siamo disposti a farlo ?
Fino a che punto siamo disposti a cambiare per guardare
in faccia la verità ?
Abbiamo paura di perdere le nostre false certezze !
In realtà per l’essere spirituale non c’è nulla di ignoto !!!
Quando ci si abbandona alla consapevolezza si è sempre felici; ci osserviamo sempre di più e sempre di più distruggiamo quei meccanismi che ci fanno soffrire.

La mente originaria è pura e limpida come lo spazio come il cielo senza nuvole.
Questo tipo di mente non ha contaminazioni; viene chiamata anche base universale o mente specchio perché riflette la saggezza dell’universo.
Questa mente è pura perché è priva di ogni dualismo; è vuota anche di tutte le memorie accumulate in questa vita e in quelle precedenti.
La mente originaria è la nostra piena potenzialità, per la nostra crescita e per l’illuminazione.
La vera natura della coscienza individuale è come lo spazio infinito del cielo:
puro e senza limiti.
Risvegliare in noi questa mente è consapevolezza!
La consapevolezza si trasforma in energia e l’energia in spirito.
Questa consapevolezza è paragonabile alla luce.
Comprende ogni cosa ma non ne viene condizionata.
La personalità è controllata dai 5 sensi e non ha nulla a che fare con questa consapevolezza (mente originaria).
La mente originaria usa la personalità per fare esperienza ed accumulare saggezza.
L’uomo ordinario si identifica con la sua personalità; il santo o l’illuminato si identifica con la coscienza originaria.
L’uomo vero rimane ancorato a questa consapevolezza e grazie a questo non è condizionato dalle illusioni del mondo.
La coscienza originaria non va cercata: è sempre nel nostro cuore.
Bisogna solo realizzarla!
Se comprendiamo che siamo questa coscienza allora arriva l’illuminazione, altrimenti continuiamo a reincarnarci (trasmigrazione).
E’ il nostro intelletto che ad un certo punto riconosce chi siamo veramente.
Si dice allora: “Si vive nell’amore e nella magia della coscienza originaria”.

Tutto è interdipendente; tutto è collegato a tutto e allo stesso tempo dipende da tutto.
Niente in questa realtà è separato o possiede qualche cosa che lo rende indipendente dal resto della realtà.
Quindi ogni cosa passa e cambia continuamente; questo può anche darci un senso di pace rispetto alle difficoltà della vita.
Quando incominciamo ad essere più consapevoli ci rilassiamo e non vogliamo più controllare tutto ad ogni costo.
Anche questo atteggiamento ci porta vera pace.
Il punto è vivere l’esperienza senza cercare di modificarla con la forza della mente o della nostra sofferenza.
Semplicemente lasciare che le cose siano e seguano il loro corso naturale.
Anche qui troviamo pace.
Osservando noi stessi sviluppiamo una sana conoscenza e una forma di saggezza; impariamo a trovare un amico dentro di noi.
Anche questo ci porta pace.
Dentro di noi esiste una fonte di gioia naturale; è sempre lì; pronta che ci aspetta.
Solo noi possiamo trovare i modi per toccare e vivere questa gioia sepolta nel nostro cuore; solo noi possiamo realizzare questa pace profonda.

Nel Confucianesimo la consapevolezza si praticava tramite il rito:
I rituali per i Confuciani erano un mezzo per comprendere meglio la natura esteriore e quella interiore.
Il piccolo (l’uomo) si avvicina al grande (universo).
I riti si praticavano come forme di consapevolezza per coltivare l’armonia interiore.
I Li (riti) portavano armonia a tutti i livelli:
Uomo,famiglia,società,stato.
Il rito veniva usato dall’uomo per scoprire il suo vero essere (centro) e la relazione con il tutto.
La ritualità era un mezzo potente per educare gli istinti primari,per rafforzare il carattere e stabilizzare lo spirito.
Durante la pratica del rito l’uomo imita la Divinità e in qualche modo diventa quella Divinità, con tutte le sue qualità e difetti.
La virtù si coltiva tramite la visualizzazione e una gestualità sacra che porta l’officiante a sentire i poteri della Divinità.
Con il tempo realizza chiaramente che quei poteri non sono solo il frutto di una pratica esoterica ma sono da sempre stati in lui.
Lui è quella Divinità e tutte le Divinità dell’universo.
Riconoscendo le proprie qualità divine poi le vive nella vita di tutti i giorni.
Si dice:” Diventa un Leone d’amore”.
Il Li (rito) apre il cuore dell’uomo, lo spinge verso la virtù più alta, lo spinge a fare cose che non avrebbe mai fatto.
Il praticante sviluppa pace e rispetto per se stesso e contemporaneamente porta pace e rispetto all’esterno.
Si dice:” La musica e i riti agiscono all’interno, ma poi prendono forma all’esterno”.
I riti nascono dall’osservazione della natura, ecco perché per i Confuciani la loro origine è Divina.
La natura ha un ordine preciso e si comporta seguendo una ritualità straordinaria.
La natura segue dei modelli comportamentali precisi; questi sono i riti naturali.
La forza della creazione; l’amore cosmico, il suo linguaggio.
Comprendendo e vivendo il linguaggio dell’amore impariamo l’unica lezione della vita: amare!

Felipe.....
http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

1 commento:

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