Il diritto di morire

Inoltre, io consiglio l'eutanasia. Così come si sono posti dei limiti alle nascite - con il controllo delle nascite - allo stesso modo, si potrebbe coniare un'altra parola: il controllo delle morti.

Nessuna nazione è pronta a farlo. Anche se una persona vuole morire, a una certa età, dopo aver vissuto una vita in pienezza, e non ha più responsabilità - anzi, è diventata un peso a se stessa - anche allora quella persona viene costretta a vivere, perché la legge vieta il suicidio.

Se accettate i settant'anni come età media, oppure gli ottanta o i novant'anni, io suggerisco che un uomo possa essere libero di chiedere a un comitato di medici: “Voglio essere liberato dal corpo”; ha tutti i diritti di farlo, se non vuole più stare al mondo perché ha vissuto a sufficienza. Ha fatto tutto ciò che desiderava fare, ora non vuole morire di cancro o di tubercolosi; vuole semplicemente rilassarsi nella morte. Ogni ospedale dovrebbe avere un luogo particolare, curato da uno staff speciale, dove la gente possa venire a rilassarsi e a essere aiutata a morire serenamente, senza malattie, ma con il sostegno della professione medica.

Se la commissione medica ha la sensazione che quella persona riveste un'importanza essenziale, allora può chiederle di vivere un po' più a lungo; ma solo ad alcune persone dovrebbe essere chiesto questo, e solo in quanto possono aiutare immensamente l'umanità, possono dare un aiuto insostituibili agli altri. Ma se anche quelle persone non vogliono più vivere, è loro diritto morire: voi potete chiedere, fare la vostra richiesta: se loro l'accettano, bene; ma se dicono: “Non ci interessa più vivere”, allora hanno assolutamente tutti i diritti di morire. Si può capire il tentativo di salvare un bambino, ma perché voler salvare i vecchi, persone che hanno vissuto a sufficienza, sofferto, gioito, fatto ogni genere di cose, buone o cattive che fossero? Ora è tempo: lasciate che se ne vadano.

Ma i medici non possono lasciarle morire, perché è illegale. Non possono togliere loro la bombola di ossigeno o le altre attrezzature che le tengono in vita, per cui continuano a curare i moribondi o le persone in coma.

Nessun papa renderà pubblico un documento che conceda la libertà alla gente di lasciare il proprio corpo. E cos'è rimasto di quel corpo? A qualcuno mancano le gambe, ad altri le mani, ad altri non funziona il cuore, per cui viene alimentato con una pompa; ad altri non funzionano i reni, per cui hanno bisogno di strumenti che li sostituiscano. Ma che vita fa questa gente? Cosa farà se la manterrete in vita in questo modo? Al massimo darete lavoro ad alcune persone; tutto qui! Ma che vita creativa potranno mai condurre quelle persone? E che felicità potranno mai avere che giustifichi ciò che vien fatto loro? In continuazione vengono fatte loro iniezioni; non possono dormire, per cui devono prendere pillole per farlo; non riescono ad alzarsi, quindi devono prendere stimolanti che li aiutino. Ma per che motivo? Il giuramento di Ippocrate? E lasciamo che Ippocrate se ne vada all'inferno! Non aveva idea di ciò che il suo giuramento avrebbe prodotto!

Al posto delle medicine, dovrebbe essere presente una persona che conosca la meditazione, che sia in grado di insegnare a un moribondo come meditare, perché a quel punto le medicine non servono più, è invece necessaria la meditazione: si deve imparare a rilassarsi e scomparire in pace, lasciando il corpo. In ogni ospedale ci devono essere persone capaci di meditare: sono indispensabili, proprio come lo sono i medici. Fino a oggi non erano necessarie, in quanto negli ospedali esisteva una sola funzione: salvare la vita. Ora esiste una seconda funzione: aiutare la gente a morire. E ogni università dovrebbe avere un istituto in cui viene insegnata la meditazione, in modo che le persone siano addestrate in questo senso. E quando viene il tempo di morire, quella gente sarà più che pronta a farlo, con gioia e serenità, celebrando.

Ma il suicidio è un crimine. E tutto questo verrà ritenuto un crimine, e io verrò considerato una persona che insegna alla gente ad agire illegalmente.

Io mi preoccupo della verità, non della legge: e la verità è che voi vivete una vita squilibrata, innaturale. Per favore, tornate a darle un equilibrio! Io suggerisco un movimento che garantisca negli ospedali una morte tranquilla e piacevole alle persone che hanno vissuto a sufficienza e desiderano essere liberate dal proprio corpo. E' assolutamente naturale che ogni ospedale abbia un'ala speciale, fornita di ogni comfort, in grado di rendere la morte un'esperienza gradevole e positiva.
http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

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