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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Bardo Thodol

La recita del Bardo Thodol al morente è un tentativo di fargli raggiungere l’illuminazione mentre si trova nello stato di Bardo, cioè nell’intervallo di tempo che precede una nuova rinascita. Nella stragrande maggioranza dei casi questo scopo non viene raggiunto, ma, come effetto secondario, si può far ottenere al morente una buona rinascita, come essere umano dotato di quelle qualità intellettuali che potrebbero consentirgli di raggiungere l’illuminazione nella nuova vita. L’insegnamento fodamentale che il Bardo Thodol da al morente è che tutte le visioni che gli appariranno sono solo proiezioni della sua mente e che quindi egli deve assolutamente evitare di esserne attirato. E’ doveroso notare che molte di queste visioni coincidono con le descrizioni fatte dalle persone tornate in vita dopo una morte apparente. Solo a titolo di esempio, riporto qualche brano del testo: “Figlio di nobile famiglia, ora, la cosiddetta morte è giunta ; perciò oraassumerai l’atteggiamento dello stato di m...

Mai nato...mai morto..

9 Gennaio 1990 Mai nato...mai morto...ho solo visitato questo pianeta terra. La morte è il trasferimento dell’anima da un corpo all’altro oppure, nel caso di un uomo che è totalmente consapevole, da un corpo all’intero universo. Il viaggio è grandioso ma non puoi conoscerlo dal di fuori. Dall’esterno puoi vedere solo dei sintomi, ma proprio questi hanno reso l’uomo pauroso. Coloro che conoscono la morte dall’interno, hanno perso tutte le paure della morte. Se comprendi, se vedi, se senti e fai esperienza di non essere separato dall’esistenza ma di essere un tutt’uno con essa, tutte le paure della morte scompariranno e non ci sarà nessuno a morire dentro di te, non c’è proprio nessuno ma è l’esistenza che vive attraverso te. - Osho - http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa Hypergamma https://it.advanced-mind-institute.org/store/emozioni-e-motivazione/hypergamma/?affiliate=TRKCASWQK8H Il programma neuroacustico  “Hypergamma”  è basato sui risultati de...

L'illuminazione di Osho

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Dal libro "Una vertigine chiamata vita" - da pag. 76: "Per quanto possa ricordare, ho sempre cercato la soglia dell'illuminazione, sin dall'infanzia. Devo aver ereditato questa idea dalla vita precedente, perché non ricordo un solo giorno, nell'infanzia di questa vita, in cui non l'abbia cercata. Naturalmente tutti pensavano che fossi matto. Non giocavo mai con nessun bambino; non ha mai trovato alcun modo di comunicare con i bambini della mia età: mi sembravano stupidi, occupati in ogni tipo di idiozia. Non ho mai fatto parte di una squadra di calcio, di pallavolo o di hockey, naturalmente, tutti pensavano che fossi matto. E, per quanto mi riguardava, man mano che cresciamo, cominciava considerare matto il mondo intero. L'ultimo anno, avevo 21 anni, fu un periodo di crisi nervosa e di trasformazione. Naturalmente, coloro che mi amavano-la famiglia, gli amici, i professori-potevano capire ben poco di ciò che stava accadendo in me: perché ero tanto div...