venerdì 30 agosto 2013

IL RANCORE

rancore

Portare rancore. Un proverbio buddista lo definisce come tenere carboni ardenti nelle proprie mani. Viene dal latino “rancido”, sta a significare portare dentro di sè qualcosa di marcio.

Il rancore arriva quando trasformiamo il dolore per una ferita che per sua natura guarirebbe in una sofferenza costante. Arriva se indossiamo gli abiti della vittima e non siamo disposti a riconciliarci.

Il rancore esclude, crea tensione, chiude il cuore, fa ammalare. Se serbiamo rancore probabilmente non vogliamo assumerci qualche responsabilità, e abbiamo agito in ritardo rispetto a qualcosa che ci stava accadendo.

Riconciliamoci con le ferite, guardandolo, facciamo un passo indietro rispetto al passato con un inchino, accogliendolo come maestro di vita, voltiamoci ora verso il futuro sollevando il capo, rivolti a quel mistero leggero che la vita ci offre quando siamo liberi dai pesi.

Daniele Ronchi Link

giovedì 29 agosto 2013

LA MENTE – La chiave di ogni successo


LA MENTE – La chiave di ogni successo




IL BENESSERE DELLA PERSONA DIPENDE DALLA MENTE
Il mondo in cui viviamo è fatto di materia, e risponde alle leggi della fisica e della chimica organica per cui, se vogliamo vivere sani e a lungo, non possiamo prescindere dal avere cura del nostro corpo. Il mondo in cui viviamo è anche fatto di energia, per cui non possiamo nemmeno dimenticarci di sintonizzarci con tale energia superiore. Se da una parte siamo arrivati alla consapevolezza che abbiamo la necessità di mantenerci in salute e difenderci dalla sedentarietà e dalla scarsa qualità nutritiva del cibo oggi in commercio, dall’altra parte credo che manchi la consapevolezza di quanto sia necessario fare altrettanto anche dal punto di vista mentale e spirituale. In questo caso non dobbiamo difenderci dal cibo spazzatura, dalla sedentarietà e dalle contaminazioni chimiche a cui il nostro organismo è sottoposto, ma piuttosto dobbiamo difenderci dallo stress, dalla pigrizia mentale, dalle influenze negative delle altre persone, dalle convinzioni negative e limitanti, e, non per ultimo, dalla spontanea tendenza della mente a pensare in negativo. Già proprio così. In anni e anni di osservazione ho verificato che la mente umana, se non governata, tende a pensare alle cose negative, insomma al peggio. Così come il corpo se non allenato e curato tende al decadimento, anche la mente necessita di attenzioni continue.

COME PRENDERCI CURA DELLA NOSTRA MENTE
La mente è il nostro “ponte di comando”, la stanza dei bottoni ed è assurdo che la maggior parte delle persone non dedichi molto tempo a capire come funzioni e come si possa governare meglio. Innanzitutto ti suggerisco di acquistare subito qualche libro che introduca a tale argomento. Non c’è investimento migliore di un buon libro in grado di arricchire la nostra mente. In attesa di ricevere a casa i libri acquistati, ti anticipo due concetti che potranno sicuramente esserti di aiuto.
• Il primo è il seguente: la mente non distingue cose vividamente immaginate da cose realmente vissute. Sto dicendo che immaginare qualcosa o viverlo davvero, per la nostra mente può essere la stessa cosa. Ad esempio di notte quando sogniamo, può capitare di muoverci nel sonno perché la mente non sa che si tratta “solo di immaginazione”. Lei reagisce come se fosse tutto vero. Riesci a comprenderne le implicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni? Se durante il giorno ti capita di pensare a qualcosa che devi fare, e lo fai pensando in negativo alle possibilità di fallire, per la tua mente sarà come se tu avessi già fallito. Lei non sa che sono solo immagini. Questo ti procurerà uno stato interiore di paura, ansia, stress?esattamente le condizioni ideali per?fallire!!! È per questo che si dice che tendiamo sempre a realizzare le cose alle quali pensiamo.
• Il secondo concetto chiave invece è: la mente non codifica i comandi negativi. Dire a se stessi: “Non devi agitarti” è esattamente come dirsi, “Ok, agitati pure!”. Facciamo una prova? Non pensare, ripeto, non pensare al colore della tua auto!!! Non ci pensare! Lo so, lo so… non sei riuscito a non pensarci… ovvio, la mente non riconosce il non. Pensa a tutte le volte che dici a te stesso “speriamo di non fallire”; “non fare cavolate”; “non ci cascare un’altra volta” ecc.

DIFENDERSI DAI PENSIERI NEGATIVI
Per lavoro incontro moltissime persone (imprenditori, atleti, professionisti, studenti ecc.) che vivono perennemente sotto scacco dei loro stessi pensieri. Pensano ai problemi (anche oggettivamente veri) e alle difficoltà; pensano alle probabilità di fallire e di rimanere delusi; si abbandonano a pensieri catastrofici invece di governare la propria mente.Il mio invito è di sforzarti a immaginare nella mente ciò che vuoi che ti accada piuttosto che ciò che non vuoi sperimentare. Dialoga con te stesso in positivo e crea immagini vivide di successo. Applico quotidianamente queste strategie con atleti, campioni e imprenditori di successo e posso confermarti che funziona. Non scompaiono i problemi, ovviamente, ma affronti la situazione in uno stato interiore (mentale e fisico) diverso. Infine, permettimi un’ultima osservazione.Se qualcuno cerca di danneggiarti fisicamente che fai? Cerchi di difenderti! Ma come ti comporti con chi ti danneggia quotidianamente a livello mentale? Forse, nella migliore delle ipotesi, nemmeno te ne accorgi. Spesso i pensieri negativi e limitanti passano indisturbati ma sono in grado di contaminarti e danneggiarti enormemente. Vuoi una prova? Guardati un telegiornale delle 20 per intero. Ti sfido alla fine a non avvertire un senso strano allo stomaco. Disagio, stress, paura ecc. Il virus è entrato e ha fatto il suo effetto. Quando ti capita, prendi un bel respiro profondo e riprogramma i tuoi pensieri. Difenditi!
>Fonte<
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org

martedì 27 agosto 2013

OSHO: IL MIO METODO DI MEDITAZIONE

D.: Hai detto che il mondo intero è un caos. Cosa cerchi di creare nell’uomo, nel mondo?

R.: Semplicemente affermo che esiste una via per essere sani, dico che puoi uscire da questa pazzia creata in te dal passato.

D.: In che modo?

R.: Semplicemente osservando come un testimone i tuoi processi di pensiero, questo è il mio metodo di meditazione. Non è una preghiera, perché non esiste un Dio da pregare: è semplicemente un sedersi in silenzio e osservare i pensieri che ti scorrono davanti; un semplice osservare senza interferire, senza nemmeno giudicare perché, nel momento in cui giudichi, hai perso la pura osservazione. Nel momento in cui dici: «Questo è bene, questo è male», sei già rimbalzato nel processo del pensiero.
Occorre un po’ di tempo per creare una distanza tra il testimone e la mente; una volta che questo stacco esiste, avrai una piacevole sorpresa: tu non sei la mente, sei il testimone, un osservatore. Questo processo di osservazione è la reale alchimia della vera religione poiché, via via che diventi sempre più profondamente radicato nell’osservazione, i pensieri iniziano a scomparire; e arriva un momento in cui non ci sono più pensieri. Tu esisti, ma la mente è totalmente vuota: questo è il momento dell’illuminazione. Questo è il momento in cui, per la prima volta, non sei più condizionato, sei sano: un essere umano davvero libero.

Tratto da: The Last Testament, Volume I, discorso # 1

OSHO: LA COAZIONE CHE SPINGE ALLA CONQUISTA DI POTERE E PRESTIGIO






Primo: tu non sei mai stato accettato così come sei dai tuoi genitori, dagli insegnanti, dai vicini, dalla società: tutti hanno cercato di perfezionarti, di renderti migliore.

Un continuo condizionamento negativo, ha generato in te questa idea: «Così come sono non vado bene, manca qualcosa. E devo essere altrove, non qui: questo non è il posto in cui dovrei essere, mi aspetta qualcosa di superiore, di più potente, di più dominante, un maggior rispetto, una fama più grande».

Questa è solo la metà di questa brutta storia, che sarebbe meglio non accadesse: si potrebbe facilmente evitare se le persone fossero un po’ più intelligenti nel loro essere madri, padri, insegnanti. Non si deve plagiare il bambino: dovete aiutare lo sviluppo del rispetto per se stesso, dell’accettazione di sé.

Ma la seconda parte è di un’importanza immensa. Anche se tutti questi condizionamenti fossero eliminati – vieni deprogrammato e tutte queste idee vengono tolte dalla tua mente –, comunque sentirai di non essere all’altezza; ma quella sarà un’esperienza totalmente diversa. Le parole sono le stesse, ma l’esperienza sarà diversa.

Tu non vai bene, nel senso che potresti essere di più. Non si tratterà di diventare famoso, rispettabile, potente, ricco: quella non sarà più una tua preoccupazione. Ciò che metterai a fuoco è il fatto che il tuo essere è solo un seme: nascendo, non vieni al mondo in quanto albero; nasci solo come un seme, e devi crescere fino a giungere a fioritura: quella fioritura sarà il tuo appagamento, la realizzazione.

Questa fioritura non ha nulla a che vedere con il potere, nulla a che fare con il denaro e i giochi politici: ha qualcosa a che fare unicamente con te, si tratta di un progredire dell’individuo.




Un seme deve viaggiare a lungo prima di fiorire. Questa pulsione è splendida: ti viene data dalla natura stessa. Ma la società, finora, è stata molto astuta; modifica, devia, distrae i tuoi istinti naturali in qualcosa di socialmente utile.

Questi sono i due aspetti che ti danno la sensazione che, ovunque ti trovi, manchi qualcosa: devi ottenere qualcosa, conseguire qualcosa, diventare un conquistatore, un arrampicatore.

Adesso ti occorre tutta la tua intelligenza per stabilire con chiarezza qual è la tua pulsione naturale, e qual è il condizionamento sociale: disfati del condizionamento sociale, è tutto pattume! Così che quella natura resti pura, incontaminata. E la natura è sempre individualistica.

Crescendo fiorirai: potresti diventare una rosa, qualcun altro potrebbe fiorire e diventare una margherita. Tu non sei superiore perché sei una rosa, lui non è inferiore perché è una margherita: entrambi siete giunti a fioritura, quella è la cosa importante; e quella fioritura darà un profondo appagamento.

Ogni frustrazione, ogni tensione scompare; su di te discende una profonda quiete, una pace che trascende ogni comprensione. Ma, come prima cosa, devi disfarti totalmente del pattume della società; altrimenti continuerà a distrarti.

Devi essere ricco, ma non facoltoso: la ricchezza è qualcos’altro. Un mendicante può essere ricco, e un imperatore può essere povero. La ricchezza è una qualità dell’essere.

sabato 24 agosto 2013

CAMBIARE PARTNER NON SERVE SE SEI IMMATURO

una persona immatura si innamora sempre di un’altra persona immatura, perché parlano la stessa lingua.
Una persona matura ama una persona matura. Una persona immatura ama una persona immatura. Puoi continuare a cambiare marito o moglie mille volte, troverai di nuovo lo stesso tipo di persona e la stessa miseria ripetuta in forme diverse; ma la stessa miseria ripetuta è praticamente la stessa cosa. Il problema di base nell’amore è che prima devi diventare maturo, allora troverai un partner maturo: le persone immature non ti attireranno affatto.
Le persone immature che cadono in amore distruggono a vicenda la propria libertà, creano un legame, una prigione.


Con Te e Senza di Te
Con Te e Senza di Te
Nuova edizione
Osho

giovedì 22 agosto 2013

Vivi ogni cosa nel momento in cui si presenta

Aneddoto di Jodorowsky: “Preoccupato, Isan chiese a suo maestro Gyosan:

“Maestro, la vita mi preoccupa. Mi sento inondato dalla sua molteplicità. Milioni di cose mi vengono addosso e mi attraggono. Ne sono invaso. Questo mi fa disperare.”

“Non ti preoccupare. La tua percezione non può captare più di una cosa per volta. Perciò è inutile che ti preoccupi in anticipo. Vivi ogni cosa nel momento in cui si presenta, esso è unico. Non è tutti gli oggetti. Accettalo per quello che è e vivilo. Non esistono milioni di istanti da vivere. Non esiste altro che l’istante presente. Gli altri verranno dopo. Sono in cammino per trasformarsi nell’istante presente, ma se rimani calmo e tranquillo, senza metterti a fare troppe elucubrazioni o farti prendere dalla ansia, verranno uno dietro l’altro e la tua vita scorrerà serena.”





Le cattive abitudini



Ogni forte risoluzione che prendete con grande decisione può diventare subito una abitudine. Perché non dovreste essere capaci di fare ciò che desiderate fare, guidati dalla ragione? Dovete tentare.
Via tutti i vostri difetti! Rivedete le vostre azioni dell’anno passato. Vedete quali abitudini inopportune potete avere messo in atto: forse litigate con la gente, o mangiate troppo o siete gelosi. Prendete la decisione oggi e sappiate che non farete quelle cose mai più. I Romani usavano legare i prigionieri ai loro carri e trascinarli sul terreno: un’usanza terribile.
Eppure essa racchiude una lezione per noi, perché noi permettiamo alle nostre abitudini di trattarci allo stesso modo. Dovremmo fare delle nostre abitudini le nostre prigioniere, piuttosto che le nostre carceriere; dovremmo attaccarle al carro della nostra volontà e trascinarle, invece di essere trascinate. Essere in grado di fare qualunque cosa che sappiamo di dover fare e non solo ciò che vorremmo fare per capriccio, significa essere liberi.

Paramahansa Yogananda
tratto dal libro “Felicità – Un Anno di Pensieri Positiv

COME PENSARE IL FUTURO

Il futuro, anche lontano, offre sempre una prospettiva meravigliosa all’intero mondo, poiche ́ e` scritto nell’evoluzione dell’uomo che egli si deve accostare sempre piu` al Divino. Provate quindi ad immaginare quella condizione straordinaria di rigoglio, di accentuazio- ne della bellezza e della forza, e gia` l’assaporerete, la vivrete alla stregua di una realta`. Si tratta di un esercizio eccezionale, capace di trasformare completamente la vostra vita. Poiche ́ gli esseri umani sono ben lungi dal pensare in questo modo, la loro vita rimane piatta, triste e infelice.



Ci sono due grandi verita` da conoscere: innanzitutto che il pensiero e` una potenza reale, e poi che esso vi permette di proiettarvi nel futuro, vivendolo in anticipo. Osservate questo esempio: se dovete affrontare una situazione preoccupante, come soste- nere un esame o comparire davanti a un tribunale, cominciate a tremare gia` diversi giorni prima, domandandovi con una certa inquietudine: chissa` come andra`?. . .
Invece quando pensate che state per incontrare l’uomo o la donna che amate e che l’abbraccerete, gia` pregustate la gioia di quei minuti imminenti o piu` in la` nel tempo. Se pensate di andare a teatro per assistere ad uno spettacolo, se pensate che siete invitati a cena, che il menu sara` delizioso, ebbene voi vivete gia` quella serata e ve ne rallegrate. Dunque, se il pensiero vi puo` proiettare in un futuro prossimo, perche ́ non vi potrebbe proiettare anche in un avvenire molto lontano?

Poiche ́ la potenza del pensiero e` reale, sia nell’aspetto negativo sia in quello posi- tivo, bisogna quindi utilizzarla solo nell’aspetto positivo. Gli Iniziati, che hanno osser- vato tutti questi fatti, hanno ravvisato nei medesimi dei mezzi efficacissimi per migliorare la loro esistenza, mentre la maggior parte degli esseri umani non si sofferma mai sulle esperienze della vita quotidiana per trarne profitto: vivono tutti in maniera incosciente, perennemente radicati nella sfera negativa, sempre con i musi lunghi, sempre alle prese con cio` che non va, con cio` che e` terribile e catastrofico. La sventura non arriva, ma se continuano a pensarci, alla fine si verifica immancabilmente: a forza di pensarci, sono riusciti ad attirarla!

Tutti hanno potuto constatare che spesso si vive nel terrore o nella speranza prima ancora che un avvenimento si realizzi. Ma perche ́ vivere soltanto nel futuro prossimo dell’oggi o del domani?. . . Quando parlo del futuro, sottintendo quell’avvenire lontano che e` quello dell’umanita` che ci sara` molto piu` avanti, forse fra milioni di anni. . . Quando osservo la gente che pensa al futuro, trovo che quel futuro sia talmente vicino che, per me, fa gia` parte del passato. In effetti, quello che definisco “passato”, si riferisce ai dispiaceri, alle sofferenze, ai dubbi, ai tormenti, alle angosce. Gli individui ripetono eternamente quel passato perche ́ lo proiettano nel futuro. Aspettandosi d’incontrare delle sofferenze nell’avvenire, le vivono gia` oggi, ignorando che in realta` il loro presunto futuro non e` altro che passato.
Il passato, cos`ı come lo intendo, e` uno stato di coscienza deplorevole dove manca sempre qualcosa, a differenza del futuro che e` uno stato di coscienza perfetto. Quindi, tutti gli stati di coscienza imperfetti che attraversate, le apprensioni, i timori, ecc., hanno un bel concernere il futuro, ma in realta` appartengono al passato, giacche ́ il passato non e` altro che il disordine, il vizio, la malattia, l’animalita`. Per contro, il futuro rappresenta il miglioramento, il perfezionamento, in quanto noi tutti ci dirigiamo verso la perfezione.

Finche ́ proietterete l’imperfezione di ieri sui giorni futuri, continuerete a riprodurre, a ripetere il vecchio passato, ed il vostro avvenire non sara` altro che una serie di frammenti del passato che avete proiettato in avanti. Si tratta effettivamente di una proiezione nel futuro, ma di tutto cio` che e` corrotto e deteriorato. Se invece proiettate tutto cio` che e` bello, luminoso e perfetto, vivete gia` il vero futuro che vi attende. Esso e` gia` una realta` poiche ́ lo vivete. Il fatto di sentire nel presente delle cose che non si sono ancora realizzate, e` la dimostrazione che esse sono gia` reali in un’altra forma; non sul piano fisico, ma su quello del pensiero, il che di per se e` gia` straordinario. Ecco, dunque, cio` che bisogna imparare a fare: esercitatevi in questa direzione e vedrete che non potrete piu` vivere la stessa vita del passato: sara` impossibile.

Il fatto di poter conoscere queste verita` costituisce una grande benedizione per voi poiche ́, d’ora innanzi, arricchiti e armati giorno per giorno di nuove conoscenze, potrete costruirvi un futuro che sara` completamente diverso dal passato. Cio` che vi dico e sicuro, matematico e assoluto come lo sono le grandi leggi universali. Non vi resta che lanciar- vi in questo lavoro spirituale, e il primo compito consiste nel sorvegliare il pensiero. A prescindere dalle vostre attivita` del momento, dovete sempre gettare uno sguardo sul vostro mondo interiore, per sapere che cosa sta facendo il vostro pensiero e dove si tro- va. Occorre essere sempre vigili, lucidi e coscienti. . . Quante volte ho posto a taluni la domanda: “A che cosa state pensando?” Non lo sapevano, non vi avevano mai prestato attenzione. E` incredibile come fossero intenti a pensare per tutto il giorno, senza nemmeno sapere a cosa pensavano! In quelle condizioni, com’e` possibile acquisire la capacita` di dominare le forze istintive, di orientarle, di concentrarle, di utilizzarle? E` assolutamente impossibile. Se lasciate entrare qualunque cosa inconsciamente e senza alcun controllo, ebbene, un giorno quelle forze riusciranno a dominarvi. Per padroneggiarle, occorre innanzitutto prendere in mano la situazione, vale a dire essere sempre co- scienti dei pensieri e dei sentimenti che vi attraversano. Questo e` il miglior pregio di un discepolo: essere costantemente cosciente e saper individuare in qualsiasi momen- to la natura delle correnti che lo attraversano; non appena nella sua mente s’insinua un pensiero o un sentimento negativo, egli lo blocca, lo sostituisce o lo trasforma all’istante.
Questo e` il primo lavoro da fare: dominare, orientare e padroneggiare tutto cio` che avviene in noi. Comprendetelo bene, poiche ́ si tratta di un principio assoluto. La vera Scienza iniziatica parte da questo presupposto: non consentire mai che abbia luogo un avvenimento interiore, un fenomeno psichico, un’emozione senza esserne al corrente. La maggior parte delle persone diviene cosciente della propria vita interiore solo quando sperimenta tragedie o catastrofi. Solo allora esse recepiscono che dentro di loro si e` verificato qualcosa di spaventoso. Ma fintanto che i fatti non sono particolarmente sconvolgenti, non ne hanno nemmeno coscienza; cos`ı facendo, permettono che in loro si accumulino degli elementi negativi, che a poco a poco le distruggono, e quando se ne accorgono e` troppo tardi per rimediare.
Dunque vedete, il primo compito consiste nell’essere lucidi, nel sorvegliare cio` che accade dentro di voi; non appena si manifesta un elemento negativo, fate il possibile per rimediare: solo in questo modo potrete acquisire i veri poteri. La base di tutti i poteri risiede nella capacita` di osservare se stessi. E cio` non impedisce l’attivita`, il lavoro, la creazione. Taluni credono che se iniziano ad osservarsi, ad analizzarsi, non faranno piu` nulla. E` vero il contrario, e l’analisi deve diventare un’abitudine. Coloro che pensano che la loro vita psichica si possa organizzare da se ́ senza che essi compiano il benche ́ minimo sforzo di analisi e di lucidita`, rimarranno delusi. E` inutile attendersi delle grandi realizzazioni spirituali, se mancano le qualita` basilari per intraprendere il lavoro.

L’inizio impone di essere sempre svegli, attenti, vigili per divenire immediatamente coscienti di tutte le correnti che vi stanno attraversando. Ad esempio, vi sono dei momenti in cui siete indaffarati a pulire, a riparare o a guidare l’automobile e siete concentrati su cio` che state facendo. In realta`, una parte di voi e` sprofondata in pensieri e sentimenti negativi, in rancori, ecc. . . e cio` si protrae per diverse ore senza che neppure ve ne accorgiate. E` di questo che bisogna essere coscienti, altrimenti si formeranno in voi delle specie di fiumi sotterranei che continueranno a scorrere e non si arresteranno mai, a meno che non interveniate per modificare qualcosa.

Come vedete, si ritorna sempre al precetto enunciato da Gesu`: “Vegliate e pregate”. Va da se ́ che il verbo “vegliare” significa non dormire, ma in questo caso la sua accezione e` quella di non dormire sul piano spirituale. Bisogna essere sempre svegli e vigili nei propri pensieri, per rendersi conto che esistono delle correnti, degli elementi impurie nocivi che vanno evitati. Colui che non e` vigile, che non si sorveglia, e` esposto a tutti i pericoli. Non vi e` nulla di peggio che vivere con gli occhi chiusi. Occorre tenere gli occhi aperti per rendersi costantemente conto di cio` che accade nella propria interiorita`. Solo chi sa tenere gli occhi aperti possiede l’intelligenza della vita interiore, e non si lascera` sopraffare da una qualsiasi energia, da una qualsiasi entita`. E` fin troppo chiaro che chiunque puo` venire ad attaccare di sorpresa un uomo addormentato! Bisogna quindi vegliare.

E che cosa significa “pregare”? Dopo aver vegliato, ossia dopo aver gettato uno sguar- do per vedere che cosa succede, dovete intervenire, dovete occuparvi direttamente delle questioni per eliminare un particolare elemento ed aggiungerne un altro, dovete divenire padroni della situazione per impedire ai nemici di invadervi e saccheggiarvi. Pregare significa tutto questo. Pregare significa procurare un rimedio, apportare un miglioramen
to e, per riuscirvi, il metodo migliore consiste nell’entrare in connessione con il Cielo. Il cervello e` come un apparecchio radiofonico o un televisore: capta certe stazioni e determinate lunghezze d’onda. Sul vostro apparecchio, girando una manopola, potete scegliere il programma che preferite: musica, informazioni. . . Ebbene, interiormente avviene la stessa cosa: se per errore vi sintonizzate su certe stazioni, sentirete una musica infernale, un gran baccano, degli alterchi. Allora, cambiate lunghezza d’onda! Girate la manopola con il pensiero, con l’immaginazione: e` facilissimo e in questo modo vi sintonizzerete sulle trasmissioni del Cielo.

Pregare non e` altro che sintonizzarsi sulle lunghezze d’onda piu` corte e piu` rapide che vi mettono in collegamento con il Signore; cos`ı facendo, cambierete i movimenti e le vibrazioni all’interno di voi stessi. Pregare significa liberare in voi un movimento positivo, luminoso, divino. Non dimenticate mai che il primo passo verso la liberta`, il primo passo verso la potenza, consiste innanzitutto nel gettare uno sguardo in voi stessi per verificare a che punto siete e rimediare secondo le vostre possibilita`.

Il precetto “Vegliate e pregate” riveste quindi una notevole importanza per la vita spirituale. Al corpo fisico bisogna dare le ore di sonno di cui necessita; lo spirito che e` in voi non deve mai dormire. Dormite pure, a patto che il vostro spirito continui a lavorare, anche durante il sonno. Sulla terra vi sono tantissime persone che sono infelici, che sof- frono, che sono immerse nelle tenebre: e` proprio durante la notte che un Iniziato le puo` aiutare. Il suo corpo fisico si riposa, immobile, ma il suo spirito si reca ovunque ad aiutare e illuminare le creature. Il suo spirito non dorme, e` sempre attivo. E anche voi potete intraprendere questo lavoro, purche ́ impariate, a prepararvi al sonno. Prima di addormentarvi, pensate: “Ecco, questa notte lascero` il corpo per andare a imparare nel mondo invisibile e aiutare gli esseri umani.” Non dimenticatevi mai di addormentarvi con un ideale meraviglioso, per andare a lavorare dall’altra parte, poiche ́ grazie a quell’ideale costruirete il vostro futuro e quello di tutta l’umanita`.

tratto da- Omraam Mikhael – Potenze Del Pensiero
da http://risvegliati.altervista.org/come-pensare-il-futuro/

I mangiatori di unghie a oltranza




Quando hai un eccesso di energia e non sai cosa
farne, inizi a mangiarti le unghie o a fumare sigarette.
È la stessa cosa, sia che ti mangi le unghie o che
fumi: inizi a farlo solo per tenerti impegnato con
qualcosa; altrimenti sentiresti un sovraccarico di
energia, qualcosa di eccessivo che non riesci a sopportare.
 E quando gli altri ti biasimano, dicendoti che sei
nervoso, ti senti ulteriormente represso: non sei
neppure libero di mangiarti le unghie! Sono le tue
unghie, e non ti viene permesso neppure di mangiarle...
a quel punto, le persone trovano stratagemmi
astuti, come masticare gomme.
 Si tratta di astute vie di fuga: nessuno obietterà
più di tanto. Paradossalmente, si obietta meno, se
fumi; eppure mangiarsi le unghie fa meno male; anzi,
non è affatto dannoso. È un piacere del tutto libero
da effetti collaterali; certo, è un po' disgustoso, e
sembra un po' infantile, ma è tutto qui! E tu ti stai
sforzando di non farlo...
 Devi semplicemente imparare a vivere in modo
un po' più vitale, e tutte quelle cose scompariranno
dalla tua vita. Danza un po' di più, canta un po' di
più, nuota o va' a farti una lunga passeggiata: usa la
tua energia in modo creativo.
 Passa da un livello minimo al massimo utilizzo
della tua energia vitale. Vivi la vita più intensamente.
Se fai l'amore, fallo in modo selvaggio, non come
un gentleman o una lady: quello è un modo di muoversi
al minimo.
 Una "lady" è una donna che vive al minimo; ovvero,
non vive affatto, finge soltanto! E così un gentleman...
sii selvaggio! E adesso non sei più un bambino,
per cui ti puoi permettere di fare tutto il
chiasso che vuoi, a casa tua: salta, urla, canta e muoviti
liberamente!
 Prova a farlo per alcune settimane e rimarrai sorpreso:
smetterai di mangiarti le unghie, quell'abitudine
scomparirà da sola. Adesso hai cose ben più interessanti
da fare, perché prestare tanta attenzione alle unghie?
 Ma ricorda: analizza sempre la causa e non preoccuparti mai troppo dei sintomi. 
OSHO: La verità che cura.

fonte Arancione

mercoledì 21 agosto 2013

INFERNO E PARADISO

INFERNO E PARADISO: "Inferno e paradiso sono dentro di te. Le soglie sono molto vicine: con la mano destra puoi aprirne una e con la sinistra l'altra. Basta un semplice cambiamento nella tua mente, e il tuo essere è trasformato: dal paradiso all'inferno e dall'inferno al paradiso. Questo accade da sempre.

Qual è il segreto? Il segreto è questo: ogni volta sei inconsapevole e agisci inconsapevolmente, sei all'inferno; ogni volta che sei consapevole e agisci in piena consapevolezza, sei in paradiso. Se questa consapevolezza diventa tanto integra e solida da non poter più essere persa, per te non esiste più alcun inferno 

Osho

domenica 18 agosto 2013

L'APPROCCIO NEGATIVO

Nessun altro ti costringe a vivere in un inferno: sei tu a sceglierlo. La mente vede il negativo e lo diventa, perpetuando così la miseria: più negatività hai nella mente, più negativo diventi, e più negatività accumuli. Il simile attrae sempre il simile, e questo va avanti da vite intere! Manchi l'estasi della vita a causa di questo approccio negativo.

Osho

sabato 17 agosto 2013

La concezione della libertà in Krishnamurti








- Agosto 2013
Di Silvano Demarchi

Krishnamurti fu uomo libero e lo dimostrò non solo attraverso il suo pensiero, ma con la sua vita, quando, sconvolgendo i piani di Annie Besant, che l’aveva cresciuto come un figlio intravvedendo in lui il novello Istruttore, sciolse l’Ordine della Stella d’Oriente e tra la delusione generale preferì far parte per se stesso, forse per non essere vincolato dal culto della Personalità. Da allora in poi, girando il mondo e tenendo conferenze dinanzi a migliaia di persone che accorrevano per ascoltare la sua parola, volle rimanere libero da ogni forma di condizionamento da parte di strutture organizzate o di ideologie. Nel libretto La vita liberata, che raccoglie le sue conferenze sul tema della libertà, si vede come egli cerchi costantemente di liberare la mente dell’uomo da dogmi, convinzioni assolute, forme d’intransigenza intellettiva, gusti preformati, ideologie religiose o politiche che, come abbiamo potuto constatare attraverso la storia, hanno sempre imprigionato la mente dell’uomo nell’illusione di presentare la verità e inducendolo agli eccessi del fanatismo per la sua propagazione o difesa. Scrive il Maestro: “Io combatto contro tutte le tradizioni che legano, contro tutte le adorazioni che limitano, contro tutte le partigianerie che corrompono il cuore. Se volete trovare quella verità verso cui vorrei indirizzarvi cominciate, come feci io, con l’essere scontenti, con l’essere in rivolta, col dissentire interamente da tutto ciò che vi circonda”. La libertà viene dunque intesa, filosoficamente, come liberazione, solo che il campo viene ampliato, non più liberazione dalle passioni che ci legano ai sensi e ai beni terreni, ma liberazione soprattutto della mente da ogni forma di tirannia e di imprigionamento, giacché dalla mente parte il comportamento umano. E dunque: “Se bramate la libertà combattete, come io ho combattuto contro qualsiasi genere d’autorità, perché autorità è antitesi di spiritualità”. Non ci debbono essere capi perché ognuno deve diventare il capo di se stesso. Queste affermazioni, che potrebbero apparire anarchiche, in realtà non lo sono perché inducono l’uomo ad essere pienamente se stesso e ad accettare l’autorità della propria coscienza.
“Quando siete liberi – dice Krishnamurti – come l’uccello nell’aria, la vostra vita diventa semplice. La vita è complicata solo quando vi è limitazione. Allora avete bisogno di tradizioni e di credenze per sostenervi”. Si pensi a questo riguardo a tutte quelle regole imposte dalle varie confessioni religiose - in particolare dall’islamismo che è il più restio ad evolversi col mutamento del costume verso la piena liberazione dell’uomo - che creano nell’essere umano una seconda natura, prospettando verità illusorie di natura escatologica che nessuno ha mai potuto verificare e costringendolo a pratiche inutili quanto mortificanti, a restrizioni nei confronti della donna ritenuta inferiore all’uomo.“Quando vi staccate da ogni cosa – prosegue Krishnamurti – allora vi staccate dal vecchio ordine per entrare in quella nuova vita che vi condurrà verso la perfezione, che è liberazione e felicità”. Come si vede, la libertà non è il fine ultimo, ma la condizione preliminare e indispensabile per raggiungere la perfezione, lo sviluppo interiore, per unirsi, come egli dice, con l’Amato. “Quando avete stabilito l’Amato nel vostro cuore, la sorgente e la foce sono unite e il tempo più non esiste, poiché avete in voi l’Eternità”.

venerdì 16 agosto 2013

IO RISPETTO IL DENARO...




0:16
silenzio condiviso con le parole.
0:26
presenta
0:30
Io rispetto il denaro... perché può renderti ricco a livello multidimensionale
0:33
From Death to Deathless # 22


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"Il mio parlarvi non ha lo scopo che di solito ha il parlare: indottrinare – non è quello lo scopo dei miei discorsi.
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Io non ho alcuna dottrina: il mio parlare è in realtà un processo di deipnosi.
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Il solo ascoltarmi, piano piano, ti libererà da tutti i programmi in cui la società ti ha costretto a credere."
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Puoi parlare del denaro?
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Cosa sono tutte queste sensazioni che ruotano intorno al denaro?
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Cosa lo rende così potente da far sì che le persone sacrifichino la loro vita per i soldi?
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Questa è una domanda davvero significativa.
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Tutte le religioni sono state contro la ricchezza,
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perché la ricchezza può
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darti tutto
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ciò che si può comprare nella vita.
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E quasi
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tutto si può comprare eccetto
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quei valori spirituali:
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amore,
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compassione,
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illuminazione,
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libertà.
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Ma
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queste poche cose
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sono eccezioni,
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e le eccezioni confermano sempre la regola.
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Tutto il resto puoi comprarlo con il denaro.
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E dato che tutte le religioni si sono schierate contro la vita,
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inevitabilmente si sono schierate anche contro il denaro;
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questo è un corollario naturale.
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La vita ha bisogno del denaro,
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perché la vita ha bisogno di comodità,
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la vita ha bisogno di cibo buono,
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la vita ha bisogno di vestiti ottimi,
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di belle case.
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La vita necessita di bellissima letteratura,
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musica,
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arte, poesia.
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La vita è vasta!
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E un uomo che non può capire la musica classica
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è povero,
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è sordo.
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Può essere in grado di sentire:
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i suoi occhi,
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le sue orecchie,
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il suo naso...
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tutti i suoi sensi sono perfetti dal punto di vista medico,
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ma non da quello metafisico.
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Puoi vedere la bellezza
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della grande letteratura,
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come Il Libro di Mirdad?
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Se non puoi vederla,
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sei cieco.
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Mi sono imbattuto in persone
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che non hanno nemmeno sentito nominare Il Libro di Mirdad.
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Se dovessi fare una lista dei libri più grandi,
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quello sarebbe il primo.
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Ma per vederne la bellezza
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ti servirà
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una disciplina enorme.
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Capire
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la musica classica
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è possibile solo se impari,
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ed è un lungo apprendimento;
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non è come la musica jazz,
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che non richiede di imparare nulla.
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Anche le scimmie possono capirlo,
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infatti, solo le scimmie lo capiscono.
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Non è musica,
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è solo qualche svitato
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che fa ogni genere di rumori,
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e tu pensi che sia musica.
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Troverai musica più bella in una cascata,
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oppure quando il vento soffia tra i pini,
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o quando semplicemente cammini
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in autunno, nella foresta, sulle foglie secche,
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e i suoni vengono creati.
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Ma per capire questo,
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dovrai
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essere libero dalla fame,
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libero dalla povertà,
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libero da
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ogni sorta di pregiudizio.