FORME PENSIERO E MAGIA NERA
Forme pensiero e Magia Nera
...continua dal post precedente.
Dicevamo che di norma l’essere umano non controlla coscientemente la generazione delle forme pensiero e ne invia continuamente nell’atmosfera intorno a sé. Possiamo dire, senza paura di sbagliare, che egli letteralmente si circonda di ciò che pensa e prova più spesso.
La creazione consapevole di forme pensiero viene invece definita »magia«. Pensare spesso e intensamente a qualcuno – come abbiamo già detto nell’articolo precedente – comporta l’invio di un “pacchetto d’energia” in direzione di quella persona. Se la odiamo le giungerà il nostro odio, se invece la amiamo le giungerà il nostro amore.
Ma se noi decidiamo di fare del male a qualcuno consapevolmente inviandogli il nostro odio, allora stiamo parlando di »magia nera«; così come parliamo di »magia bianca« quando a essere utilizzato è un moto d’amore. La magia nera consiste semplicemente nel conoscere le leggi che governano le energie sottili e credere di poterle utilizzare a proprio vantaggio. Alla base dell’utilizzo di tale magia c’è già un modello di pensiero totalmente distorto: io posso ricavare un vantaggio dal fatto che qualcuno venga danneggiato. Come abbiamo visto in precedenza, invece, dall’odiare un’altra persona io posso ricevere solo malessere, fisico o psicologico che sia.
Immaginiamo che una persona ne odi un’altra a tal punto da voler ricorrere ai servizi d’una fattucchiera o d’uno stregone per danneggiarla. Come opera la fattucchiera di turno? Conosce l’arte d’incanalare l’energia distruttiva di questa persona in maniera da focalizzarla e potenziarla, per poi scagliarla contro la vittima. Questi personaggi fanno da catalizzatori per l’odio di qualcuno contro qualcun altro.
Nei »legamenti d’amore« accade la stessa cosa. Ci si reca dalla strega o dallo stregone con un oggetto e una foto – meglio ancora se una parte organica (capelli, unghie, ecc... non voglio entrare nei particolari) – appartenenti alla persona che si vuole “legare” a sé. La strega utilizza il desiderio di possesso della cliente e, attraverso un rituale – al quale anche la cliente stessa può essere chiamata a partecipare – lo unisce alla sua personale Forza sessuale per amplificarlo. Quindi lo fissa su un oggetto che la cliente deve portare con sé oppure su un “filtro” che deve essere bevuto dalla persona oggetto del desiderio.
La responsabilità karmica maggiore ricade dunque sul cliente che chiede i servizi della fattucchiera. È infatti lui a essere carico d’odio, oppure di possesso o gelosia. Una parte minima della responsabilità ricade anche sulla fattucchiera, la quale in effetti non sta odiando nessuno, ma sceglie di fare da tramite e da amplificatore per le emozioni negative delle persone. Un giorno, in questa vita o in un’altra, subirà a sua volta gli effetti della stregoneria.
Negli ambienti della magia è diffusa la voce che un mago nero possa danneggiare qualcuno e allo stesso tempo fare in modo di deviare dalla sua persona gli effetti di ritorno di tale azione. Questa affermazione dimostra quanto le leggi sottili vengano talvolta ignorate anche dagli stessi “addetti ai lavori”. Gli effetti negativi di un’azione del genere agiscono immediatamente sull’operatore, per cui non c’è alcuna possibilità di deviare alcunché. Se io rivesto il ruolo di cliente, sono il mio odio e il mio desiderio di vendetta a danneggiare la mia aura e poi, a lungo andare, a far ammalare i miei organi fisici. Se invece sono un operatore, la mia stessa intenzione di far male a qualcuno fa sì che il mio Cuore si chiuda e io entri sempre di più nella dualità soggetto/oggetto. Operare in tal senso mi allontana inesorabilmente dall’Uno – dal Padre – e mi infogna sempre di più in una realtà duale dove ci sono vittime e persecutori.
Capite quanto sia inutile sperare di allontanare eventuali conseguenze “fisiche” delle nostre azioni, quando invece le conseguenze “sottili” si sono già verificate. È come se un assassino pensasse di averla fatta franca per il solo fatto di non essere stato arrestato. Risulta quantomai ovvio a chiunque che le conseguenze sulla sua coscienza – e gli effetti karmici che ne deriveranno – si sono verificati nel momento stesso in cui ha ucciso, e non dipendono certo dal fatto che venga arrestato o meno sul piano fisico.
Stesso discorso può essere fatto per una forma pensiero d’amore. Se provo un sentimento elevato per qualcuno, sono io il primo a beneficiarne, perché quell’amore, quel senso di unione con l’altro, pervaderà dapprima tutto il mio essere e solo in un secondo momento verrà trasferito nell’aura dell’altra persona. Le conseguenze karmiche si manifestano immediatamente, nel senso che il mio Cuore si è aperto un po’ di più grazie a quel sentimento e questo fa sì che da oggi io possa cogliere un’esistenza un po’ più bella rispetto a prima.
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
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