TRA LA MORTE E UNA NUOVA RINASCITA
L'uomo che vive nei mondi spirituali il periodo tra la morte e una nuova nascita, rivolge la propria nostalgia al nostro mondo fisico, all'incirca nel modo in cui noi rivolgiamo la nostra nostalgia al mondo spirituale.
L'anima non è priva di coscienza, anzi sperimenta in sé una coscienza accresciuta. Giunge poi il tempo in cui l'essere attraversa la mezzanotte cosmica dell'esistenza spirituale tra morte e nuova nascita.
Si passa al tempo della nostalgia, che sulla terra è un rimpianto mentre di là è un sentimento attivo, è una forza animica che fa predisporre il pareggio, per tutto ciò che è stato lasciato incompiuto, in una nuova vita.
Si scopre che vi sono anime verso le quali si è debitori o creditori e si desidera rivivere una vita terrena con quelle persone. L'anima si crea così l'archetipo spirituale della nuova vita terrena, individua il come e il dove incarnarsi e con quali genitori.
Quindi la nostra vita attuale ha acquisito le sue forze tra l'ultima morte e la nuova nascita. Ci siamo preparati da noi stessi quel che sperimentiamo nella nostra esistenza terrena.
L'anima non ritorna sulla terra se non quando si è modificato l'ambiente in cui può giungere; questo perchè deve poter sperimentare del nuovo in una nuova vita.
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