BREVE TRATTATO PRATICO SULLE FASI ALCHEMICHE

Alla nascita veniamo dotati di un apparato psicofisico estremamente sofisticato, delle cui capacità però non sappiamo nulla o quasi, in quanto nulla ci viene insegnato al proposito. 
L’utilizzo più appropriato di tale prodigiosa macchina biologica consiste nel farla divenire uno strumento magico a tutti gli effetti, cioè un apparato – una bacchetta magico-organica – attraverso cui modificare la realtà a nostro piacimento. 
Perché la macchina possa funzionare in questo modo dobbiamo risvegliarla, portarla alla vita, in modo da non subire più la sua volontà meccanica ma essere capaci di stabilire un contatto cosciente con essa. 
Il risveglio dell’apparato psicofisico – la trasmutazione del Piombo in Oro – è un processo conosciuto nella tradizione alchemica degli antichi, i quali potevano dedicare anche un’intera vita al tentativo di risvegliare la macchina. 
Di norma questo processo è lungo e difficile, ma possiamo approfittare delle condizioni favorevoli presenti in questo momento storico per accelerare di molto il suo svolgimento e ricondurlo entro tempi accettabili. 

La prima fase del lavoro alchemico (nigredo) si riassume nell’affermazione: “Non abbiamo occhi per vedere”. 
Le parole chiave sono »autosservazione« e »ricordo di sé« . 

AUTOSSERVAZIONE 
Devi cominciare da subito a tenere un diario dove annoti tutte le sere i tuoi pensieri ricorrenti, le emozioni che provi più spesso e le posture fisiche che ti sono d’abitudine. 
Metti per iscritto le tue preoccupazioni, le tue gioie, le emozioni che hai provato sul lavoro oppure in compagnia del partner. Cosa ti fa stare bene? Cosa ti fa stare male? Fallo ogni giorno, anche se spesso dovrai ripeterti. 

In questo modo scatti fotografie dello stato di addormentamento della tua macchina. È impossibile cogliere la macchina nel sonno, perché nel momento in cui la osservi lei si sveglia un po’. Se durante il giorno ti chiedi: “Cosa stanno facendo le emozioni della mia macchina biologica in questo momento?” lei è più sveglia rispetto a un attimo prima, perché tu sei in stato di osservazione... e l’osservazione modifica l’oggetto osservato. Pertanto quando scrivi sul tuo diario si tratta di andare a cercare nei ricordi come si comportava la macchina durante il giorno mentre era nel sonno, non osservata. 

RICORDO DI SÉ 
Il ricordo di sé consiste nell’autosservazione portata nel momento presente. Istante dopo istante, ti osservi mentre agisci. Porta l’Attenzione consapevole a ogni movimento del tuo corpo mentre cammini, mentre ti sposti in casa o sul lavoro, mentre guidi, mentre mangi. Resta sempre agganciato al corpo e a ciò che sta facendo Adesso. Non permettere alle tue mani di muoversi senza che la tua Attenzione sia rivolta ad esse. Questo stato si chiama »attenzione divisa«, in quanto una parte della tua Attenzione è diretta verso ciò che stai facendo, mentre l’altra parte è diretta a TE che stai osservando. I movimenti inconsapevoli, meccanici, devono sparire dalla tua vita. Gli atti vengono pervasi di »intenzionalità«, ogni azione – anche il più piccolo movimento – avviene perché VUOI compierla. 
Il »ricordo di sé« è una questione di Forza di Volontà: devi volere osservarti in quanto ritieni che la costruzione dell’anima e l’immortalità siano tutto ciò per cui valga la pena vivere. È il tuo primo pensiero la mattina appena sveglio e il tuo ultimo pensiero la sera prima di andare a dormire. Anche se ti svegli durante la notte devi immediatamente ricordarti di portare l’Attenzione su quanto stai facendo. 
È già difficile con questo genere d’impegno, impossibile senza. 
Ti consiglio anche di seguire gli esercizi presentati nel mio libro Risveglio e inoltre l’esercizio dei 15 minuti di Ricordo di Sé. 


La seconda fase del lavoro alchemico (albedo) si riassume nell’affermazione: “Amate i vostri nemici”. Le parole chiave sono »amore« e »perdono«. 

AMORE 
Mentre tieni il diario e svolgi gli esercizi di ricordo di sé, focalìzzati sull’ “amare i tuoi nemici e pregare per i tuoi persecutori” come è spiegato da Gesù nel Vangelo. Egli dice anche “se uno osserva la mia parola non vedrà mai la morte”. Infatti questa è la fase alchemica dell’Albedo, dove viene ultimata la costruzione del »corpo di gloria« o »corpo causale« o »anima«, il che ti rende a tutti gli effetti immortale (uno degli scopi principali dell’Arte). 
L’amore e il perdono rappresentano forse gli aspetti più difficili di tutto il percorso alchemico, ma in assenza di tali qualità il »corpo di gloria« non può formarsi e tutto ciò che il mago può ottenere – e di norma ottiene attraverso pratiche di vario genere – non è la reale immortalità, bensì una parvenza di essa attraverso la costruzione del solo »corpo astrale«. 

PERDONO 
Stesso discorso per il Perdono. Anche lo sforzo di perdonare il tuo “nemico”, a cominciare dalle persone che ti danno fastidio e ti stanno antipatiche, risveglia in te un Fuoco Alchemico – altrimenti detto FuocoFisso – che induce una trasmutazione degli atomi di cui è costituito il tuo corpo, trasmutandoli in atomi di un’ottava superiore. Questi sono gli atomi che vanno a costruire il »corpo di gloria« immortale. 
Dal punto di vista pratico, nella seconda fase si agisce in questo modo: dopo che hai litigato con qualcuno o hai provato una qualunque altra emozione negativa, appena te ne ricordi, ti prendi un attimo di tempo, ti isoli e ti ripeti: “Sono io che ho creato questa situazione, sono io che ho indotto l’altra persona a comportarsi così, affinché potessi trasmutare il mio Veleno interiore in Farmaco, attraverso l’utilizzo del Cuore, il mio Lapis Philosophorum.” 
A questo punto mandi amore al dolore, alla paura o al fastidio che sono dentro di te, dicendo: “Ti amo. Grazie. Ti amo. Grazie. Ti amo. Grazie. …” 
Leggi anche il mio post sul Perdono. 

La terza fase (rubedo) si riassume nell’affermazione: “Non io, ma il Padre attraverso di me”. 
L’espressione chiave è: “Io non esisto, solo Lui esiste”. 
Focalìzzati sul fatto che tu in quanto individuo separato non esisti, perché la tua coscienza non si trova confinata dentro il tuo corpo ma abbraccia tutte le cose. Non c’è più differenza fra te, anima immortale, e il mondo esterno. Non esiste niente di realmente esterno a te. 
Significa annullare la tua piccola volontà in favore della Volontà del Padre. Torni a fonderti con l’Uno e ti fai canale per il passaggio e l’irradiazione del Fuoco – il Vril – attraverso di te. Essere canali del Vril equivale a “redimere la materia” e “cristificare la Terra”. 
La tua vita smette di essere tua e diviene uno strumento al Servizio dell’umanità. Le tre grandi vie attraverso cui espletare il Servizio sono l’Arte, la Guarigione e l’Insegnamento. 

Salvatore Brizzi 
NON DUCOR DUCO 
(non vengo condotto, conduco) 

www.salvatorebrizzi.com 
http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa

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