Di recente ho letto uno dei libri di Eckhart Tolle , e segnatamente Un nuovo mondo . In esso l’autore, tra le altre cose, parlava del corpo di dolore , ossia del potenziale emotivo-energetico negativo che abbiamo accumulato nel corso degli anni a furia di provare emozioni negative come rabbia, tristezza, solitudine, gelosia, etc. Tale corpo di dolore , se non liberato, rimane dentro di noi per tutta la nostra vita, e contribuisce alla formazione di nuovo dolore. La ricetta di Tolle per uscirne? Oramai lo sanno anche i muri, credo: la presenza nel qui e ora , il fatidico momento presente ( Il potere di adesso , il suo primo libro, parla soprattutto di questo per l’appunto). La presenza , sia in generale sia nei momenti in cui le emozioni negative si presentano, le scioglie, le trasmuta nelle loro ottave superiori. Le santifica, in un certo senso. Anzi, non in un certo senso: è proprio così. Nella realtà duale in cui viviamo, anc...