Quando si ha paura di qualcosa, ci si deve addentrare in quella paura
Nel momento in cui cerchi di cambiare qualcosa, qualsiasi cosa, ne distruggi la bellezza, la paura ha una propria bellezza, una delicatezza e una sensibilità del tutto singolare che la caratterizza. In realtà, si tratta di una vitalità estremamente sottile, la parola è negativa, ma la sensazione in sé è molto positiva. Solo processi vivi possono aver paura, una cosa morta non ne ha, quindi, la paura è parte dell’essere vivi, comporta essere delicati e fragili. Perciò, lasciale spazio, permetti alla paura di esistere, trema quando ti avvolge, lascia che agita le tue fondamenta e godine; considerala una profonda esperienza sconvolgente e ricorda: non assumere nessun atteggiamento, in realtà, non chiamarla neppure “paura”. Nel momento in cui la descrivi così, hai assunto un’ inclinazione, l’hai già condannata; hai già deciso che è qualcosa di sbagliato, qualcosa che non dovrebbe esistere. Sei già sul chi va là, stai già scappando, te la stai dando a gambe! In modo estremamente sottile, ha...