venerdì 10 gennaio 2020

L’ego è sempre agitato

Un uomo ammazza qualcuno: è un assassino. Lo stesso uomo, in tempo di guerra, uccide migliaia di persone… e diventa un grande eroe. La società non è disturbata da un delitto, però il delitto deve essere commesso negli interessi della società: in questo caso è pienamente accettato. La società non si preoccupa della moralità. La moralità presuppone, semplicemente, che tu ti debba adattare alla società. Se la società è in guerra, la morale cambia. Se la società è in pace, esiste una morale diversa.

La morale è politica sociale. È diplomazia. E ogni bambino deve essere allevato ed educato in maniera tale da rientrare negli schemi della società, in quanto ad essa interessa solo avere componenti efficienti. Alla società non interessa che tu raggiunga la conoscenza di te stesso. La società crea un ego, perché l’ego può essere controllato e manipolato. Mentre il sé non potrà mai essere né controllato né manipolato. Nessuno ha mai sentito parlare di una società che controlli il Sé: non è possibile.

Il bambino ha bisogno di un centro. La società gliene dà uno, e il bambino a poco a poco si convince che quello sia il suo vero centro o ego. Un bambino torna a casa e se è risultato il primo della classe, tutta la famiglia è felice. Viene abbracciato, baciato e lodato. In questo modo gli si sta dando un ego, un ego sottile. E se invece il bambino torna a casa deluso, sconfitto, con un brutto voto, allora nessuno gli fa complimenti ed egli si sente rifiutato… la prossima volta ci metterà più impegno, perché il suo centro, il suo ego, è stato scosso.

L’ego è sempre agitato, è sempre in cerca di alimento, in cerca di qualcuno che gli faccia delle lodi. È per questo motivo che chiedete continuamente attenzione. Noi prendiamo dagli altri l’idea di chi siamo. Essi danno forma al nostro centro. Ma questo centro è falso, perché ognuno porta in sé il proprio vero profondo centro. E nessun altro può metterci voce… non sono affari loro! Nessun altro gli può dare forma… veniamo al mondo con quel centro. Siamo nati con esso.

Quindi, tu hai due centri: un centro che ti è dato dall’esistenza stessa, che è il tuo vero Sé; e l’altro creato dalla società, ossia l’ego, che è invece falso. Attraverso di esso la società ti controlla: devi comportarti in un certo modo, perché solo in questo caso la società ti apprezza. Devi camminare in un certo modo, devi ridere in un certo modo, devi assumere un certo comportamento, avere una morale, un codice. Solo così la società ti apprezzerà; e se ciò non accadrà, il tuo ego ne sarà sconvolto. E quando l’ego viene scosso, tu non sai più dove sei, non sai più chi sei.

Cercate di capire quanto più profondamente possibile questo concetto dell’ego, perché è qualcosa di cui dovrete sbarazzarvi se vorrete raggiungere il vostro vero Sé… Voi tutti siete dipendenti dal centro, e di conseguenza non siete in grado di guardare nella direzione del Sé.

La verità è che si teme l’ignoto, ciò che non si conosce. L’ego può anche essere difficoltoso, può creare molte sofferenze; tuttavia si pensa: “è mio”. Rappresenta qualcosa da afferrare, qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa sotto i piedi… non il vuoto, il limbo sconosciuto. Puoi anche essere infelice, ma perlomeno esisti. Persino l’essere sofferente ti fa sentire di esserci. Se te ne allontani, arriva la paura; inizi a temere l’oscurità e il caos… perché la società è riuscita a far luce solo su una piccola parte del tuo essere.

È come entrare in una foresta: fai un po’ di pulizia, liberi un piccolo spazio, lo recinti, costruisci una capanna, un giardinetto…. e sei soddisfatto. Oltre la siepe, la foresta, il mondo selvaggio. Invece qui tutto è a posto: hai pianificato tutto.

La società ha fatto un po’ di pulizia nella vostra consapevolezza. Ha ripulito perfettamente una piccola parte e l’ha recintata. E lì dentro, tutto è a posto. È questo che fanno tutte le vostre università. Tutta la cultura e tutti i condizionamenti, servono solo a ripulire quella piccola porzione del vostro essere, in modo tale da farvi sentire a casa. Ma voi esistete anche oltre la siepe, così come esistete al suo interno; e la vostra mente cosciente è appena una parte, un decimo di tutto il vostro essere. Gli altri nove decimi sono in attesa, nell’oscurità, e in questi nove decimi è nascosto, da qualche parte, il vostro centro reale.

(Osho)

http://divinetools-raja.blogspot.it La Via del Ritorno... a Casa

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