martedì 15 marzo 2011

ATTACCAMENTO



Che cosa si puo' fare per raggiungere la felicita'?
Niente: non c'e' niente che tu o chiunque altro possiate fare.
Perche'?
Per la semplice ragione che oggi tu in effetti felice lo sei gia'. Come si
puo' conquistare cio' che gia' si possiede? Se le cose stanno cosi', come
mai non riesci a goderti questa felicita' che e' gia' tua? Perche' il tuo
spirito ti crea angustie a ogni pie' sospinto. Caccia queste angustie dal
tuo spirito e questa felicita' che e' da sempre tuo retaggio affiorera'
immediatamente.

Come liberarti dell'infelicita'? Cerca di scoprire e di analizzare fino in
fondo la causa di quell'infelicita', ed essa scomparira'.
A questo punto, se approfondisci la tua indagine, vedrai che esiste una cosa
(una sola) che provoca angustia, e il suo nome e' "attaccamento".
Che cosa significa " attaccamento"? Uno stato emozionale provocato dalla
persuasione che senza quella specifica persona, o cosa, tu non puoi essere
felice.
In questo stato emozionale sono ravvisabili due elementi, l'uno positivo,
l'altro negativo. La componente positiva e' costituita da quel lampo di
volutta' e di ebbrezza, da quel brivido che tu esperimenti quando riesci a
raggiungere l'oggetto cui ti senti attaccato. La componente negativa e'
costituita dalla sensazione di minaccia e di tensione che va sempre di pari
passo con l'attaccamento.
Immagina un prigioniero che trangugia la sua razione di pane in un campo di concentramento: con una mano porta il pane alla bocca, con l'altra lo
protegge dai compagni di prigionia che stanno li attorno pronti a
portarglielo via al suo primo attimo di disattenzione. E' l'immagine perfetta
di una persona affetta da attaccamento.
Per sua natura intrinseca, l'attaccamento ti rende vulnerabile
all'agitazione emozionale ed e' sempre li' pronto a mandare in frantumi la
tua pace. Come si puo' pensare percio' che una persona affetta da
attaccamento possa entrare in quell'oceano di felicita' che e' il regno di
Dio?
Sarebbe come pensare che un cammello passi attraverso la cruna di un ago!
La tragedia dell'attaccamento e' che esso causa infelicita' se il suo
oggetto non viene raggiunto. Pero', anche se questo oggetto viene raggiunto, non per cio' ne deriva felicita': questo raggiungimento procura soltanto un lampo di volutta' immediatamente seguito da stanchezza e sempre accompagnato dalla trepidazione di poter perdere l'oggetto dell'attaccamento.

Tu dirai:
" Ma non posso conservare neppure un attaccamento?".
Ma certo: ne puoi conservare quanti ne vuoi. Ma per ognuno pagherai un
prezzo di infelicita'. Tale e' la natura degli attaccamenti che se- in una
giornata - tu riuscissi anche a soddisfarli tutti, ma te ne restasse uno
insoddisfatto, quest'uno ti peserebbe sull'anima e sarebbe sufficiente a
renderti infelice.
Non c'e' modo di vincere la battaglia contro i legami. C'e' forse acqua
senza umidita'? Cosi' non c'e' attaccamento senza infelicita'. Non e' ancora
nato chi sappia trovare la formula per conservare gli oggetti di un
attaccamento senza battaglie, ansie, timori e, prima o poi, fallimenti.
C'e' un'unica via per venire a capo dei legami: lasciarli perdere.
Contrariamente a quanto si pu. credere, la cosa non e' difficile.
Tutto cio' che devi fare e' di metterti davanti agli occhi, per " vederle "
seriamente, queste verita' che vado a elencare.
Prima verita':
- tu stai aggrappato a una falsa certezza, e cioe' la persuasione che senza
quella particolare persona o cosa tu non possa essere felice. Analizza i
tuoi legami a uno a uno, e vedrai la falsita' di questa persuasione. Potrai
trovare resistenza dentro il tuo intimo, ma nel momento in cui tu afferrerai
questa verita', vi sara' un immediato risultato nel campo delle emozioni. In
quel preciso istante l'attaccamento perdera' ogni sua forza.

Seconda verita':
-se impari a godere delle cose impedendo a te stesso di diventarne schiavo,
cioe' rifiutandoti di credere alla falsa certezza che senza di quelle non
potrai essere felice, tu ti risparmi tutte le lotte e le fatiche per
proteggerle e conservartele. Ti e' forse successo di poter conservare tutti
gli oggetti dei tuoi legami senza rinunciare a uno solo di essi; pero', se
tu ti liberi dai legami e li consideri da un punto di vista non
esclusivamente possessivo, tu ne godi ancor di piu', perche' in questo caso
tu sei in pace con te stesso, e tranquillo, e sicuro da minacce.
Terza e ultima verita':
- se imparerai a godere del profumo di mille fiori non ti succedera' piu' di
aggrapparti a uno solo di essi o di soffrire quando non riuscissi a cogliere
quell'unico fiore che ti manca. Se trovi gusto in mille pietanze diverse, la
mancanza di una fra le mille passera' inosservata e non oscurera' la tua felicita'. Ma sono proprio i tuoi attaccamenti a impedirti di sviluppare questo piu' largo e piu' vario gusto per le cose e le persone.

Alla luce di queste tre verita' non c'e' attaccamento che resista. Ma questa

luce deve risplendere in continuita' se si vuole che sia efficace. Gli
attaccamenti prosperano soltanto nel buio delle illusioni.

(di Anthony De Mello

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