ESTINGUERE I PENDOLI
Amare o odiare qualcosa non fa differenza. L’importante è che se i vostri pensieri sono
fissati sull’oggetto dei vostri sentimenti, l’energia mentale si fissa su una determinata frequenza, voi
finite nella rete del pendolo e vi spostate su una linea della vita dove l’oggetto della vostra
fissazione abbonda.
Se non volete qualcosa, basta non pensarci, basta passarci sopra con indifferenza, Sparirà
automaticamente dalla vostra vita. Buttar via qualcosa dalla propria vita significa non evitare ma
ignorare. Evitare significa ammettere nella propria vita ma sforzarsi di liberarsi. Ignorare invece
vuol dire non reagire in nessun modo e, di conseguenza, non avere. Immaginate di essere un
radioricevitore. Ogni mattina vi svegliate e ascoltate una stazione radio che odiate, il mondo che vi
circonda. Ma se non vi piace, sintonizzatevi su un’altra frequenza!
............E allora, come ci si può difendere dall’azione del pendolo? Facendo il vuoto. Se sono vuoto,
non offro agganci. Non faccio il gioco del pendolo ma non cerco nemmeno di difendermi. Lo
ignoro semplicemente. L’energia del pendolo, senza toccarmi, si diffonde e si disperde nello spazio.
Il gioco del pendolo non mi preoccupa, non mi tange. Rispetto a lui io sono vuoto.
Il compito principale del pendolo è attrarre sostenitori e ricevere da loro energia. Se ignorate
il pendolo, esso vi lascerà in pace e si rivolgerà altrove, poiché agisce solo con coloro che accettano
il suo gioco e che emettono energia alla sua frequenza.
............Un esempio banale: vi siete attirati l’attenzione di un cane che incomincia ad abbaiarvi
contro. Se vi girate verso di lui abbaierà ancora di più, Se lo prendete sul serio e incominciate a
rispondergli, vi inseguirà ancora a lungo, il suo scopo è infatti quello di trovare qualcuno con cui
litigare. Se invece lo ignorate , lui troverà presto un altro soggetto da provocare. Si noti bene che al
cane non passa per la mente di offendersi per l’attenzione che gli avete negato. E' troppo preso dal
suo scopo di ricevere attenzione per poter pensare a qualcos’altro.
..........Certo, è difficile controllarsi quando si vorrebbe letteralmente fare a pezzi qualcosa. In questi
momenti è difficile ricordare che la data situazione è il prodotto di un pendolo che cerca di estrarre
la vostra energia. Cercate di non cedere alle sue provocazioni. Il pendolo, come un vampiro, utilizza
una sorta di anestesia, la vostra abitudine a reagire negativamente a un irritante.
............Fate ben attenzione: se vi scontrate con una circostanza fastidiosa e reagite con irritazione,
indignazione e altre emozioni negative, la situazione negativa si protrae e si evolve o sorgono nuovi
problemi. Il pendolo oscilla cosi. Grazie a voi che lo fate oscillare. Provate ad agire al contrario: o
manifestando una reazione adeguata o non manifestando alcuna reazione. Provate per esempio ad
accogliere il problema con un finto entusiasmo o con un’euforia da idiota: si tratta di sistemi per
estinguere il pendolo. Vedrete che non seguirà nessuna continuazione.
............Come ricorderete, l’abitudine a reagire negativamente di fronte a circostanze fastidiose
funge da leva d’innesco del meccanismo di presa della vostra energia mentale da parte del pendolo.
Quest’abitudine verrà meno se comincerete a giocare a un gioco originale, basato sulla sostituzione
a bella posta di sensazioni: invece della paura provate a manifestare sicurezza, invece di provare
sconforto provate a sfoderare entusiasmo, al posto dell’indignazione esibite indifferenza e al posto
dell’irritazione mostrate gioia. Provate a reagire almeno di fronte ai piccoli problemi in modo “non
adeguato”. Che cosa avete da perdere? Magari potrà sembrare una cosa assurda, però questo stile di
gioco non lascerà al pendolo nessuna chance. Questo metodo ci sembra assurdo proprio perché i
pendoli ci hanno abituato a giocare solo ai giochi che convengono a loro. Provate ad imporre un
vostro gioco, che vi procuri piacere e soddisfazione: scoprirete con stupore quanto questa tecnica è
potente. Il principio qui è solo uno: emettendo a una frequenza diversa da quella di risonanza
entrate in dissonanza con il pendolo, quest’ultimo si estingue rispetto a voi e finisce per lasciarvi in
pace.Esiste un altro metodo interessante di estinzione, l’estinzione morbida/dolce: se qualcuno vi
infastidisce, diventa per voi un problema, provate a capire che cosa manca a questa persona, cercate
di arguire di che cosa ha bisogno. E ora provate ad immaginare questa stessa persona già in
possesso di quello che gli mancava. Si può trattare di salute, sicurezza, stato d’animo tranquillo. A
ben pensarci questi sono i tre fattori principali che servono agli uomini per farli sentire soddisfatti.
Provate a pensare: di che cosa ha effettivamente bisogno in questo momento la persona che suscita
la vostra irritazione?
Questa tecnica si basa sul principio dell’estinzione del pendolo. Una persona-pendolo vi si
avvicina con un problema e voi lo soddisfate, non in modo evidente ma a livello energetico. Gli
avete dato la vostra energia ma in minima parte, perdendo molto meno di quanto avreste potuto
perdere. E per di più avete fatto una buona azione, venendo in soccorso a un bisognoso, anche se
per poco. La cosa interessante è che in seguito egli avrà con voi un rapporto più amichevole. Non
capirà perché in vostra compagnia si sente bene. Che rimanga un vostro piccolo segreto.
Potete applicare questa tecnica anche nei casi in cui siate voi ad aver bisogno di qualcosa da
qualcuno, preso dai suoi problemi e non disposto a venirvi incontro. Vi serve la firma del capo?
Prima “nutritelo” con una visualizzazione benefica e vedrete che farà tutto quello che chiedete.
............Come fare per non lasciarsi accalappiare dal pendolo? Basta non immergersi nel problema,
non farsi coinvolgere nel gioco del pendolo. Cedetevi in affitto. Agite come si fa di solito in questi
casi ma non come partecipante del gioco sibbene come osservatore esterno. Imparate a guardare la
situazione in modo distaccato. Ricordatevi che vogliono prendervi per mano per portarvi in un
labirinto. Non fatevi né spaventare, né coinvolgere, né preoccupare dal problema. Ricordate
innanzitutto che esiste sempre una soluzione molto semplice, non accettate la difficoltà che vi viene
imposta.
Se vi scontrate con un problema o un ostacolo cercate di capire qual è il vostro rapporto con esso. Il
problema può generare turbamento, paura, indignazione, sconforto e cosi via. Ma bisogna cambiare
il modo solito di rapportarsi alla difficoltà insorta reagendo esattamente all’opposto, in questo modo
il problema si elimina da solo o si risolve in modo veloce e facile.
TRATTO da Transurfing vol 1
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