martedì 8 marzo 2011

I PENDOLI

La struttura prende vita quando i pensieri di un gruppo di individui vanno in una stessa direzione e
di conseguenza i parametri di energia mentale di ognuno sono identici.
L’energia del pensiero di singoli individui si incanala in un unico flusso. In questo caso, in mezzo a
un oceano di energia libera, si crea una singola struttura energetica d’informazione – un pendolo
energetico. Questa struttura comincia a vivere di vita propria e ad assoggettare alle sue leggi gli
individui responsabili della sua creazione.
Perché un pendolo? Perché oscilla con frequenza tanto più forte quanto maggiore è il
numero degli individui che lo nutrono d’energia.
Ogni pendolo ha la sua frequenza tipica di oscillazione. Un’altalena, ad esempio, può oscillare solo
se si esercita una forza di determinata frequenza. Questa frequenza si chiama risonanza. Se il
numero di sostenitori del pendolo viene meno, le sue oscillazioni si smorzano. Quando non
rimangono più sostenitori, il pendolo si ferma e muore come entità. Ecco una serie di esempi di
pendoli estinti: le antiche religioni pagane, gli strumenti di lavoro di pietra, gli antichi tipi di armi,
le vecchie tendenze della moda, i dischi di vinile...Tutto quello che era in uso un tempo e ora non si
usa più.
Vi chiederete forse con meraviglia: si tratta veramente di pendoli?
Si, qualsivoglia struttura dotata di attributi propri e creata dall’energia di individui è un pendolo. Più
in generale si può dire che qualsiasi essere vivente in grado di irradiare energia in un’unica
direzione prima o poi crea un pendolo energetico. Ecco degli esempi di pendolo tratti dal mondo
naturale: le colonie di batteri, le popolazioni di esseri viventi, un branco di pesci, una mandria di
bovini, distese boschive, praterie, formicai – ogni tipo di struttura omogenea e più o meno
organizzata di organismi viventi.
Ogni singolo organismo vivente è di per sé un pendolo elementare, rappresentando un ‘
unità energetica. Un gruppo di simili unità di pendoli che incomincia ad oscillare all’unisono dà vita
a un pendolo di gruppo. Cominciando ad esistere come struttura singola e indipendente esso prende
a sovrastare i propri membri e a fissare un insieme di regole finalizzate a tenere insieme i membri
già esistenti e ad accattivarne di nuovi. Una tale struttura è indipendente nel senso che si evolve
autonomamente, secondo leggi proprie. I suoi sostenitori/membri non si rendono conto di operare
secondo le leggi del pendolo e non di propria volontà.
L’apparato burocratico, per fare un esempio, si sviluppa come struttura autonoma,
indipendentemente dalla volontà dei singoli funzionari. è probabile che un funzionario influente
possa decidere in autonomia, tuttavia le sue decisioni non potranno entrare in conflitto con le leggi
del sistema , in caso contrario egli verrebbe espulso.
Persino un individuo preso singolarmente, rappresentando un pendolo, non si rende sempre conto
delle motivazioni che lo spingono ad agire in un determinato modo. Basti pensare ai vampiri
energetici.
Ogni pendolo per sua natura è distruttivo, assorbendo esso l’energia dei suoi sostenitori
assoggettando questi ultimi al proprio potere. Il carattere distruttivo del pendolo si manifesta nella
sua totale indifferenza al destino di ogni singolo membro. L’obiettivo del pendolo è solo uno –
ricevere l’energia del membro. Quale possa essere in tutto ciò il vantaggio del singolo
membro per il pendolo non ha nessuna importanza. L’individuo che subisce l’influenza del sistema
è costretto a costruire la sua vita in conformità alle leggi imposte dal sistema, diversamente rischia
di finirne stritolato ed espulso. Chi si trova a subire la pressione di un pendolo distruttivo può
rovinarsi con estrema facilità l’intera esistenza. Sfuggirne indenni è di solito molto difficile.
Se una persona ha fortuna, riesce a trovare il suo posticino nel sistema e ad assestarsi li’,
vivendo come un pesce nell’acqua. Dal suo posto egli, come membro, fornisce energia al pendolo e
quest’ultimo lo ricambia, garantendogli un ambiente di sopravvivenza. Qualora però egli violasse le
leggi della struttura e la sua frequenza di irradiazione non coincidesse più con quella di risonanza
delle oscillazioni del pendolo, quest’ultimo, privato di una fonte d’ energia, finirebbe per ripudiarlo
o distruggerlo.
La vita nella struttura di un pendolo si trasforma per contro in un supplizio o in una squallida
sopravvivenza per chi si estrania. In questi casi il pendolo diventa letteralmente distruttivo e il
soggetto perde completamente la sua libertà. Che gli piaccia o meno egli viene costretto a vivere
secondo leggi imposte e relegato al ruolo di vite in un grande ingranaggio.
L’attività del pendolo porta spesso alla distruzione dei destini dei suoi singoli membri, per
quanto esso cerchi di mascherare le sue motivazioni sotto sembianze di virtù. Il rischio più grave
per un individuo che subisce la pressione di un pendolo distruttivo consiste nel fatto che
quest’ultimo fa deviare la sua vittima da quelle linee della vita dove egli potrebbe trovare la sua
fortuna. Sottolineiamo di seguito i suoi tratti distintivi:
- Il pendolo si nutre dell’energia dei suoi membri sostenitori e grazie ad essa incrementa la propria
frequenza d’oscillazione.
- Il pendolo mira ad attirare a sé quanti più seguaci possibile per ricevere quanta più energia
possibile.
- Il pendolo contrappone intenzionalmente il proprio gruppo di membri ai differenti altri gruppi
(secondo la logica: noi siamo i buoni, gli altri sono diversi, sono i cattivi).
- Il pendolo lancia accuse aggressive contro chi non è riuscito a reclutare e cerca in tutti i modi di
attirare i renitenti dalla sua parte, o di neutralizzarli o di rimuoverli (eliminarli).
- Il pendolo seduce con maschere benevoli, si scherma di fini nobili, gioca con i sentimenti degli
individui al fine di giustificare il proprio operato e accattivarsi quanti più sostenitori possibile.
Il pendolo, per sua natura, è un "aggregatore", anche se questa definizione non è del tutto
esauriente. Il concetto di “aggregatore” non riflette pienamente l’intero spettro delle sfumature
dell’interazione tra l’individuo e quest’entità energetica d’informazione. In realtà i pendoli hanno
nella vita degli individui un peso incommensurabilmente più forte di quanto si sia portati a credere.
L’esempio che segue illustra chiaramente il modo in cui il pendolo assorbe l’energia dei suoi
sostenitori. Provate ad immaginare uno stadio gremito di gente. Si sta disputando una partita di
calcio, la tensione si tocca con mano, i tifosi smaniano. Un calciatore commette un
imperdonabile fallo e porta la sua squadra alla sconfitta. Sul calciatore si riversa immediatamente la
furia dei tifosi, pronti a scendere in campo e a smembrarlo. Potete immaginare la massa di energia
negativa che si rovescia sulla testa di quel povero disgraziato? Questo mostruoso flusso di energia
dovrebbe teoricamente stenderlo sul posto. Ma non è cosi: il calciatore rimane vivo e vegeto,
abbattuto solo dal suo senso di colpa. E allora, dov’è andata a finire l’energia negativa della folla
furibonda? Se l’è risucchiata il pendolo. Se fosse diversamente, l’oggetto dell’odio della folla
morirebbe mentre gli idoli della folla si librerebbero in aria.
Non esprimo giudizi sull’essenza del pendolo, se si tratti cioè di un’entità animata o
semplicemente di una forma energetica. Tanto più che per la tecnica del Transurfing non è questo
l’importante. L'importante è riconoscere il pendolo e non stare al suo gioco a meno di un diretto
interesse personale.
Il pendolo si riconosce facilmente da un altro tratto distintivo: esso si trova sempre in stato
di rivalità con i suoi simili per conquistarsi la simpatia degli individui. Lo scopo del pendolo è solo
uno: fare il più proseliti possibile per ricevere quanta più energia possibile. Quanto più aggressivi
sono i mezzi usati dal pendolo nella sua lotta di conquista tanto più esso è distruttivo, tanto più esso
rappresenta una minaccia per la vita del singolo individuo.
Si può obiettare, purtuttavia, che esistono organizzazioni di beneficenza, associazioni per la
difesa della natura, degli animali, eccetera. Che cosa possono avere queste strutture di distruttivo?
Per vostra informazione personale, distruttivo è il fatto che esse comunque si nutrono della vostra
energia, restando assolutamente indifferenti al vostro benessere e alla vostra felicità. Sollecitando ad
essere magnanimi con gli altri, vi propongono di rimanere indifferenti a voi stessi. Se ciò vi garba e
vi sentite veramente felici facendo queste opere di bene significa che avete trovato la vostra
vocazione, il vostro pendolo. Qui però dovete essere molto onesti con voi stessi: non indossate per
caso una maschera di virtù? Siete veramente disposti ad offrire con sincerità soldi ed energia per il
bene degli altri o non giocate piuttosto a far beneficenza per apparire migliori?
Purtroppo gli uomini assoggettati ai pendoli distruttivi hanno disimparato a scegliere il
proprio destino. Un uomo che ha libertà di scelta, infatti, acquista indipendenza. E i pendoli dunque
non possono arruolarlo nelle loro file, fare di lui un membro. La nostra coscienza è a tal punto
assuefatta al pensiero che il destino è una sorte superiore che spesso ci è difficile credere nella
possibilità di scegliere semplicemente quel destino che più ci piace. I pendoli hanno tutta la
convenienza di tenere i loro membri sotto controllo perciò inventano ogni sorta di mezzo per
manipolare i propri servitori. 
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Il nuovo, l’insolito, ciò che non viene subito capito, si fa strada sempre a fatica. Perché? è
forse il pensiero ad essere inerte? No, la causa principale sta nel fatto che i vecchi pendoli non
hanno nessuna convenienza ad accogliere la comparsa di un nuovo pendolo, potenzialmente
interessato ad attirare a sé i loro seguaci. Per fare un esempio, i motori a combustione interna,
altamente inquinanti, sarebbero potuti entrare in disuso già tanto tempo fa. Sono stati infatti
inventati tanti altri modelli di motore alternativi ed ecologicamente puliti. Ma ciò costituisce una
minaccia per i pendoli delle grandi corporazioni petrolifere, che sono ancora abbastanza forti da non
permettere a nessun inventore di toglierli così facilmente di scena. Questi mostri (potentati)
economici arrivano al punto di comprare tutti i brevetti dei modelli di nuovi motori per segretarli,
propagandandone per giunta la scarsa efficienza.
Realizzando da una parte la propria struttura a livello materiale, i pendoli, dall’altra parte, si
servono di mezzi finanziari, logistici, tecnici e ovviamente risorse umane per rafforzare la propria
posizione. All’apice delle piramidi umane collocano i loro favoriti. I favoriti sono i dirigenti di ogni
rango, dai semplici capiufficio ai presidenti di stato. Costoro non devono essere necessariamente
provvisti di particolari qualità. Di solito favoriti diventano quei membri dotati di parametri che si
inscrivono perfettamente nella struttura del pendolo. Il favorito può credere di aver raggiunto
determinati risultati nella sua vita esclusivamente grazie alle sue abilità. In un certo senso è cosi, ma
resta il fatto che è la struttura del pendolo a supportare il lavoro più grosso nel processo di
avanzamento dei suoi pupilli. Per contro, se a un certo punto gli standard del favorito non
corrispondono più ai requisiti del sistema, egli viene rimosso senza alcuna pietà.
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Compito principale del pendolo è quindi quello di agganciare l’individuo, toccarlo sul vivo,
usurpare i suoi pensieri, non importa in che modo.
Con il progredire dei mezzi d’informazione di massa i metodi dei pendoli si fanno via via più
raffinati. L’individuo cade in un rapporto di dipendenza.
Avete notato che nei notiziari prevalgono di solito le cattive notizie? Questo tipo di notizie infatti
suscita forti emozioni, ansia, paura, indignazione, rabbia, odio. Il compito dei corrispondenti è
proprio quello di ancorare l’attenzione del pubblico. I mezzi di comunicazione di massa, pendoli a
loro volta, sono al servizio di pendoli più potenti. Il loro fine dichiarato è quello di rendere
accessibile al pubblico ogni tipo di informazione. Quello reale invece è solo uno: sintonizzare con
tutti i mezzi possibili alle frequenze giuste.
Uno dei mezzi preferiti dai pendoli per garantirsi l’accesso alla vostra energia è quello di
farvi perdere il controllo. Chi perde l’equilibrio comincia ad “oscillare” alla frequenza del pendolo
contribuendo con ciò stesso a farlo oscillare. Facciamo un esempio: aumentano i prezzi e voi reagite
negativamente, siete indignati, vi lamentate, discutete della situazione con i vostri conoscenti,
manifestate cioè una reazione assolutamente normale e adeguata al caso. Ma è proprio quello che si
aspetta il pendolo: con la vostra reazione, infatti, emettete nell’ambiente circostante energia
negativa alla frequenza del pendolo ,il quale, alimentandosi della vostra energia, prende ad oscillare
con maggior intensità. E la situazione diventa ancora più grave.
Il filo più forte che il pendolo può tirare per manovrarvi è il panico, la sensazione umana più
ancestrale e potente. L’oggetto del panico non ha importanza; ma se il panico è in qualche modo
legato a un aspetto del pendolo quest’ultimo riceverà tutta la vostra energia.
L’angoscia e l’ansia sono fili già un po' più deboli ma comunque resistenti. Queste emozioni
fissano molto bene l’emissione di energia del pensiero alla frequenza del pendolo: infatti, se siete
preoccupati per qualcosa non potete concentrarvi su qualcos’altro.
Anche il senso di colpa è uno dei grandi canali prioritari da cui il pendolo attinge energia. Ce
lo impongono fin dall’infanzia. è un ottimo mezzo di manipolazione: “Se sei in colpa, sei obbligato
a fare quello che dico io”. è difficile convivere con il senso di colpa, perciò gli uomini cercano di
liberarsene. Ma in che modo? Sopportando un castigo o espiando la colpa, ovvero, in entrambi i
casi, dimostrando obbedienza e quindi indirizzando un lavoro mentale in una determinata direzione.
Il senso del dovere è un caso particolare del senso di colpa. Se “devo” significa che ho un
obbligo verso qualcosa o qualcuno, sono tenuto ad eseguire. Il risultato è che i “colpevoli”, sia veri
che falsi, se ne vanno in giro a testa china, offrendo al pendolo il loro tributo in forma di energia.
L’arma privilegiata dei pendoli, infine, è il senso di colpa indotto. Su quest’argomento
ritorneremo più avanti.
Degni di particolare attenzione sono i differenti complessi psicologici delle persone. Il
complesso di inferiorità: non sono attraente, non ho talento né capacità particolari, non sono né
intelligente né arguto, non so socializzare, non mi merito nulla. Il complesso di colpa: sono
colpevole di qualcosa, tutti mi giudicano, sono costretto a portare la mia croce.
Il complesso del guerriero - devo essere il migliore, dichiaro guerra a me stesso e a coloro
che mi circondano, lotterò per un posto al sole, prenderò quello che mi spetta con la forza. Il
complesso dell’amante della giustizia - dimostrerò a tutti i costi che io ho ragione e gli altri hanno
torto. Questi e altri complessi funzionano come personali chiavi d’accesso all’energia di singoli
individui. Il pendolo, mettendo il dito sulla piaga giusta, attinge con forza l’energia dell’individuo.
Potete continuare da soli l’elenco dei fili che il pendolo tira per manovrare le sue marionette:
il senso della giustizia e dell’onore, l’orgoglio, la vanagloria, l’amore, l’odio, l’avidità, la
generosità, la curiosità, l’interesse, la fame e analoghi sentimenti e bisogni.
Le sensazioni e il coinvolgimento permettono di incanalare il flusso dei pensieri in una determinata
direzione. Se un argomento non suscita né interesse né emozioni è molto difficile concentrarsi su di
esso. Per questo motivo i pendoli si ingegnano a catturare il flusso di pensieri dell’individuo,
toccando le corde dei sentimenti e dei bisogni.
Di solito la gente reagisce in modo standard ai fattori irritanti esterni. Le notizie negative
suscitano indignazione, quelle angoscianti producono paura e ansia, l’offesa suscita ostilità e via
dicendo. Le abitudini agiscono da leva d’innesco del meccanismo di aggancio del pensiero, si pensi
ad esempio all’abitudine di irritarsi o di preoccuparsi per inezie, di rispondere alle provocazioni e in
generale di rispondere con una reazione negativa a un irritante negativo. L’individuo può anche
rendersi conto del fatto che i pensieri e i comportamenti negativi non portano a niente di buono,
tuttavia continua a ripetere gli stessi errori per la forza dell’abitudine.
Proprio per questo motivo le abitudini causano spesso problemi e obbligano ad agire in
modo poco produttivo. Liberarsi dalle abitudini però è difficile. Esse creano un’illusione di
benessere e l’individuo si appoggia ad esse perché si fida di più delle situazioni note . Il nuovo
suscita sempre diffidenza. L’atto abituale, usuale, si è già fatto conoscere nella pratica. è come la
vecchia poltrona di casa dove vi sedete a riposare dopo il lavoro. Una nuova sarebbe forse più
comoda, ma quella vecchia è più confortevole. Il senso di comfort è creato da concetti quali la
comodità, la fiducia, l’esperienza positiva, la prevedibilità. Nel nuovo, tali concetti sono presenti in
misura inferiore, per questo ci vuole un po' di tempo prima che una nuova abitudine diventi vecchia.
Cosi, a grandi linee, abbiamo esaminato i procedimenti usati dai pendoli per influire sugli
individui. Ma può l’individuo liberarsi dall’influenza dei pendoli? Dei mezzi di liberazione e difesa
parleremo più avanti. Osserviamo solo che spesso succede che qualcuno si ribelli e reagisca
apertamente contro il pendolo- asservitore. In questo duello, si noti bene, l’individuo esce sempre
sconfitto. Un pendolo può essere vinto solo da un altro pendolo. Un individuo da solo non può fare
niente. Se ha deciso di disobbedire e incominciare una battaglia, finirà solo per perdere energia.
Nella migliore delle ipotesi il sistema lo scaglierà oltre i suoi confini, nella peggiore lo schiaccerà. Il
seguace che ha avuto il coraggio di infrangere le regole fissate dal sistema viene dichiarato
fuorilegge. Dall’esterno ciò ha l’aspetto di una condanna a fronte di un determinato atto. Di fatto la
colpa non sta nell’atto di per sé ma nella disobbedienza, nel rifiuto del seguace di continuare a
fornire energia al pendolo.
Perché si dice che “la spada non taglia la testa del reo confesso?” Perché un individuo che si è
incollato il senso di colpa è pronto a servire il potere del pendolo. Per il pendolo il pentimento di un
suo seguace per un atto commesso non ha nessuna importanza. Ha importanza solo il ripristino del
controllo perduto. Il pendolo diventerà subito più disponibile se voi gli darete la possibilità di
manovrarvi. Se invece il colpevole non si piega, allora, nella logica del pendolo, si potrà
tranquillamente rimuovere, dato che non c’è più nient’altro da attingere da lui.
Di solito le reali motivazioni del pendolo sono velate da principi morali. Come dire: un
pentito non è più un criminale! Capirete da soli dove agisce il principio morale e dove invece
vengono toccati gli interessi del sistema se terrete sempre presente cosa sono veramente i pendoli e
quali sono i loro veri scopi.
Avrete ciò che non volete
Come si diceva innanzi, i pendoli possono ricevere energia sia dai loro sostenitori che dai
loro avversari. Ma la perdita di energia è il minore dei mali. Se il pendolo è sufficientemente
distruttivo il danno arrecato investe il destino intero della persona e la sua felicità.
............Ne deriva che se il desiderio di evitare una determinata circostanza è molto forte, esiste una forte
probabilità che l’indesiderata circostanza si verifichi.
Lottare con tutte le proprie forze contro qualcosa che non volete, equivale a investire energia
affinché ciò si produca nella vostra vita.
Perché si realizzi lo spostamento su linee indesiderate della vita non occorre necessariamente
intraprendere delle azioni. Sono sufficienti i pensieri negativi, ben conditi da equivalenti emozioni.
Non volete che faccia brutto tempo e pensate a quanto odiate la pioggia. I vicini vi disturbano e voi
litigate continuamente con loro, odiandoli in silenzio. Temete qualcosa e ciò vi crea
preoccupazione. Siete stanchi del lavoro che fate e quasi gustate sentimenti di ostilità verso il vostro
lavoro. Ovunque, siete perseguitati da ciò che fortemente non volete, temete, odiate, disprezzate.
D’altra parte ci sono tante altre cose che vorreste evitare ma in questo preciso momento non vi
preoccupano. E proprio per questo non succedono.
Tuttavia, non appena vi lasciate penetrare dal negativo, vi imbevete di ostilità e cominciate a
cullare questa sensazione, l’evento indesiderato troverà sicuramente il modo di materializzarsi nella
vostra vita.
L’unico modo per allontanare dalla propria vita gli eventi indesiderati è liberarsi dalla
pressione del pendolo che si è impadronito della vostra energia mentale, non cedere alle sue
provocazioni e non farsi coinvolgere nel suo gioco. Ci si può svincolare dalla presa del pendolo solo
in due modi: o affossandolo o estinguendolo. 
segue...
tratto da transurfing , lo spazio delle varianti, i pendoli

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