mercoledì 19 ottobre 2011

QI GONG

L’antica denominazione classica di Qi Gong era “Yang Sheng Fa”, letteralmente “le regole o i metodi (Fa) che sostengono o nutrono (Yang) la vita (Sheng)”. I metodi che sostengono la vita. Nello spirito dei vecchi saggi cinesi questi metodi che sostengono la vita permetterebbero dunque di opporsi o di ritardare il processo di morte. Sostenere la vita vuol dire ritardare la morte vivendo bene e a lungo. 
Attualmente, in Occidente, sui piani legale e medico, la morte è l’istantanea o progressiva cessazione del movimento, del soffio, della circolazione, dell’attività cerebrale.
Da sempre lo Yang Sheng Fa, e dunque il Qi Gong, è basato sul mantenimento del movimento (Yang Xing), del soffio (Yang Qi), della circolazione (Yang Jing) e dello Spirito (Yang Shen), corrispondendo queste fasi a diverse tappe della pratica.
– Lavoro di postura e di movimento, dunque di cambiamenti di postura
– Lavoro della respirazione, poi del soffio, se non dell’energia (Qi)
– Lavoro della circolazione del sangue, dell’essenza, del principio energetico essenziale (Jing)
– Lavoro dello Spirito attraverso la memorizzazione di visualizzazioni e l’immaginazione (Xiang)
Queste tappe sono collegate tra loro da una pratica di meditazione. Per poter raggiungere “un’altra cosa ancora” (Hua).
Classicamente, non viene mai precisato che cos’è questa “altra cosa”, assimilata a una trasmutazione.
Allora ciò che è grossolano si trasforma in qualcosa di molto sottile.
Laozi spiega: “il grossolano è la radice del sottile”. Ne deriva che il Qi Gong può essere, volta per volta, molto “terra terra” o molto “filosofico”, quasi nel senso di alchemico.
Si parte da cose assolutamente semplici come sedersi, alzarsi, salutarsi, per scoprire poco a poco il modo di trasformarsi rimanendo svegli.
Se non si comprende (com-prendere: prendere in sé) ciò che è sottile in ciò che è grossolano si rischia di limitarsi a ciò che è grossolano in ciò che è sottile.
Un gesto può essere molto sottile e un pensiero può essere molto grossolano.
Talvolta il fatto di rendere sottile il gesto permette di affinare lo spirito mentre il contrario non è necessariamente vero. Come nello Yi Jing sarebbe meglio cominciare dalla cosa più semplice, il monogramma composto da un solo tratto, per arrivare alla cosa più complessa, l’esagramma, composto da sei tratti. 
Se non si comprende bene o si travisa ciò che realmente corrisponde allo Yin e allo Yang, sarà difficile definire il valore di un esagramma. 
[…]
Io qui vi propongo, invece, una versione meno turistica e più classica di una pratica di “nutrimento della vita” legata alla filosofia del Tao e del Ling Bao Ming, ma nello stesso tempo influenzata dai principi sviluppati da Wang Yang Ming, precursore di Wang Zeming, della corrente della “Purezza del cuore” (Xin Xue); questa pratica è quella che insegno nella Scuola del Pugno delle tre armonie (San Yi Quan) da più di trent’anni, e che viene insegnata presso l’Associazione Taoyinitalia da istruttori da me formati.

Georges Charles

 tratta da introduzione "Qi Gong ed Energia Vitale" di Georges Charles


“Qi Gong” è un termine generico recente che designa un insieme di pratiche di benessere, salute, risveglio e realizzazione personale. Tutti insieme, in parte o uno per volta. Può dunque spaziare dalla ginnastica dolce praticata semplicemente per sentirsi bene a una pratica di meditazione che utilizza il movimento, il soffio, le visualizzazioni fino a forme molto avanzate di alchimia interna (Nei Dan Gong).





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