ESERCIZIO DAVANTI ALLO SPECCHIO


Ecco un  esercizio che ci aiuta a capire cosa significa accettarsi,

prendendo come punto di partenza il nostro “esterno”.
Davanti allo specchio
Ci rendiamo conto “per forza” di avere un corpo, quando avvertiamo i
nostri bisogni primari, quando abbiamo fame, quando è ora di andare in
bagno, o quando abbiamo un disturbo, una malattia. Ma siamo in genere ben
lontani dal saper apprezzare i piaceri e la gioia che possono nascere dal nostro
corpo in conseguenza dell’accettarci così come siamo.
Nella via tantrica, invece, il corpo viene considerato come un tempio
sacro nel quale ognuno può festeggiare la propria vita e la propria sessualità.
Con questo esercizio dedicheremo più tempo del solito al nostro corpo –
almeno mezz’ora – per entrare maggiormente in contatto con esso.
Poniamoci davanti a un grande specchio, che rifletta la nostra immagine
dalla testa ai piedi. Assicuriamoci che niente e nessuno ci disturbi. Per entrare
più intimamente in contatto con noi stessi, assumiamo una posizione eretta ma
comoda, facciamo alcuni respiri profondi e rilassanti, e iniziamo a osservarci
senza ansietà.
a) Iniziamo dai nostri abiti:
come siamo vestiti? ci piacciono i vestiti che indossiamo e
il nostro modo di mostrarci? cosa vogliamo far vedere di noi col
nostro modo di vestirci? cosa vogliamo sembrare? siamo
contenti di essere così come siamo? oppure vorremmo essere
diversi e cambiare look?
b) Poi esaminiamo il nostro viso, e proviamo a
guardarci in modo “dissociato”, come se vedessimo
questo viso per la prima volta e non per verificare che un
qualche foruncolo non ci sia sfuggito. Manteniamoci per
qualche minuto a una distanza di circa mezzo metro dallo specchio. Poi
allontaniamoci un poco. Senza smettere di osservarci, spogliamoci e di nuovo
riavviciniamoci allo specchio continuando a respirare in modo profondo e
rilassato: cosa ci dice il modo in cui ci poniamo di fronte al mondo? siamo fieri
o umili? magri ed essenziali o abbondanti e prosperi? Quali sono le parti del
nostro corpo che ci piacciono di più e quali quelle che ci piacciono meno?
Osserviamo dettagliatamente le dita, le mani, il collo, il petto, lo stomaco, le
anche e i fianchi, le ginocchia, i piedi. Immaginiamo di leggere il nostro corpo
come se fosse un libro che racconta la sua storia, con tutte le cicatrici e gli altri
segni che la vita vi ha lasciato. Possiamo raccontarcelo ad alta voce (oppure,
se preferiamo, possiamo raccontarlo per iscritto più tardi nel nostro diario).
Osserviamolo con calma in ogni dettaglio, diciamoci come usiamo le sue varie
parti, e quanto tempo dedichiamo a esse ogni giorno.
Questo esercizio può farci capire che più tempo dedichiamo al nostro
 “tempio”, più intenso e più radicato sarà il nostro rapporto con lui. Può farci
capire quanti pregiudizi abbiamo sul nostro corpo –
(questo è bello, questo è
brutto...)
, – forse può farci vedere una parte del corpo con occhi diversi da
come lo vedevamo prima o può rivelarci un collegamento tra l'aspetto 
e il nostro stato d'animo

fonte :tantra di Zadra Elmar e Michaela

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Unalome Simbolo Buddhista

ZONE DEI SOGNI: PUNTI KONVERTER

48 Esercizi di Gurdjieff