mercoledì 26 settembre 2012

ESPRIMI LE EMOZIONI MA NON IN PUBBLICO

Se sei arrabbiato, vai nella tua stanza, chiuditi dentro e picchia il cuscino oppure mettiti davanti allo specchio e urla contro la tua immagine riflessa, dici cose che non hai mai detto a nessuno ma che avresti sempre voluto dire. Dev’essere però un fenomeno privato, altrimenti non potrà mai aver fine. Le cose continuano a muoversi in circolo, mentre noi vogliamo che arrivino al termine.

Nel momento in cui senti qualche emozione negativa verso qualcuno, ricorda che quel qualcuno non è il punto della questione. Il fatto è che tu hai una certa energia di rabbia. Quell’energia va dispersa nell’universo; non devi reprimerla dentro di te.

Tutte le volte che ti dico: “Esprimi”, intendo sempre esprimi privatamente, quando sei da solo. È meditazione, non una lite. Se ti senti triste, vai nella tua stanza e sentiti più triste che puoi – non può farti alcun male. Sii davvero triste, e osserva per quanto tempo la tristezza durerà. Nulla rimane per sempre; presto passerà. Se hai voglia di piangere, piangi, ma in privato.

Queste cose non hanno nulla a che fare con gli altri. È tutto un problema tuo; perché renderlo pubblico? Renderlo pubblico non t’aiuta, al contrario il problema ne risulta ingigantito. Ogni giorno, prima di andare a dormire, per un’ora mettiti seduto a letto e fai tutte le cose folli che avresti sempre voluto fare, quelle cose che la gente fa quando è arrabbiata, violenta, distruttiva. Non è che devi distruggere cose di valore; basta fare un foglio di carta a pezzettini e sparpagliarli ovunque – sai bene come si fa. Questo basterà.

Osho: Transmission of the Lamp, #10

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